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Autore: Jist    12/07/2014    0 recensioni
Ciao a tutti, questo è il mio primo racconto, che tratta di un giovane ragazzo di nome Lucas a cui il padre ha regalato una clessidra, ma quest'ultima sembra avere un misterioso legame con il ragazzo...spero di avervi incuriositi! Non mi resta che augurarvi: buona lettura!
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Egil strinse in suoi deboli pugni e chiuse gli occhi per riflettere: la sua mente era affollata da mille pensieri confusi, irrecuperabili, silenziosi.
- Lucas.- Disse con voce tremante.
- Dobbiamo andare!-
- Subito!- L’animale lo guardò interrogativo, il suo sguardo sofferente osservava un punto indefinito, chiuse anche lui gli occhi, ma non gli venne in mente niente, solo sullo sfondo, si sentiva il rumore della sabbia.
- Hai ragione, partiamo!- Anche se insicuro, Lucas voleva dimostrare all’ amico che poteva farcela, e che, alla fine, avrebbero risolto tutto e sarebbero tornati entrambi umani, nel loro rispettivi corpi.
La lieve pioggerellina cadeva sulle loro teste, ma non importava, erano decisi a portare a termine il loro scopo: ottenere la libertà.
Egil si bloccò improvvisamente e sospirando velocemente sussurrò:
- Ma certo…-
- Ma certo, cosa?- Disse Lucas rivolto al compagno.
- So dove ritrovare la clessidra!-
- Dove?-
- Nella sua casa: il deserto!-
- Anche se ci recassimo lì, non abbiamo nessuna garanzia di ritrovarla, e poi, noi siamo in Canada, ed il deserto è lontanissimo da qui!-
- Tranquillo, ho già pensato a tutto.-
- Davvero?!- Rispose il lupo con un tono sarcastico e freddo.
Egil annuì e senza aggiungere parola, ricominciò a camminare pochi istanti dopo, verso il luogo che si era ideato.
- Posso chiedere dove stiamo andando?- Chiese Lucas seccato.
- All’aeroporto, dove altrimenti?-
- Ma sei completamente impazzito?! Guardami! Sono un lupo, la gente ha paura di me! E poi tu non hai soldi per comprare il biglietto!- Esclamò alterato
- Non è il caso che ti arrabbi! Fidati di me!-
- Come posso fidarmi di te?! L’ultima volta che l’ho fatto, tu mi hai portato via dai miei genitori, dalla mia famiglia, che forse non rivedrò mai più!- Il suo tono era arrabbiato, adirato, disperato.
- Sei stato tu a dirmi di girarla, non ricordi?- La sua voce calma lo fece tranquillizzare, anche se voleva rispondere, Egil lo precedette
- Non pensiamo al passato, ti prego, fidati di me!-
- O, ok –
- Bene, su, andiamo.-
Detto questo, i due proseguirono fino all’aeroporto, senza pronunciar alcuna parola.                                                                 
   
 
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