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Autore: kurochan98    12/07/2014    0 recensioni
poco dopo che ricevetti la lettera d’ammissione per Hogwarts, si diffussero notizie sul ritorno di voldemort. Mio padre, all’epoca guaritore al St. Mungo, dopo i sempre piu ripetitivi casi di maledizioni senza perdono e le morti di famiglie rispettabili a causa del marchio nero reputò Londra un luogo poco sicuro dove crescere sua figlia. Cosi ci trasferimmo in italia senza che nessuno lo sapesse. “E che nessuno doveva mai sapere” diceva mio padre.
Quando ero piccola non capivo i reali motivi di questa “fuga”, ero arrabbiata e triste, e li in Italia non avevo amici con cui parlare di incantesimi o filtri magici. Ero confinata tra i babbani. Cosi, di notte, prendevo in mano la lettera. Hogwarts: li erano tutti come me, maghi. Non dovevano nascondere il loro dono. Mio padre allora entrava in camera e, sedendosi sul letto, mi parlava di quattro casate dai caratteri differenti. Prendeva la bacchetta e improvvisamente un grifone rosso, un corvo blu, un tasso giallo e un serpente verde volteggiavano intorno a me. Lui mi diceva che, essendo coraggiosa e leale, sarei stata una grifondoro, cosi sognavo grifoni tinti di rosso e oro e tanti amici, e magicamente ..... la tristezza svaniva.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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UNA SERPEVERDE POCO SERPEVERDE

♦ chapter 1: A BAD START ♦

 

 

Piu ci penso. piu mi sembra un sogno. Eppure sono ormai due settimane da ieri che vivo a londra con i miei. la guerra magica è finita e finalmente mio padre ha reputato “sicuro “  poter  tornare in patria. partimmo sei anni fa, praticamente poco dopo che ricevetti la lettera d’ammissione per Hogwarts, per colpa delle notizie sul ritorno di voldemort. Mio padre, all’epoca guaritore al St. Mungo, dopo i sempre piu ripetitivi casi di maledizioni senza perdono e le morti di famiglie rispettabili a causa del marchio nero reputò Londra un luogo poco sicuro dove crescere sua figlia. Cosi ci trasferimmo in italia senza che nessuno lo sapesse. “E che nessuno doveva mai sapere” diceva mio padre.

Quando ero piccola non capivo i reali motivi di questa “fuga”, ero arrabbiata e triste, li in Italia non avevo amici con cui parlare di incantesimi o filtri magici. Ero confinata tra i babbani , e anzi venivo punita severamente se solo provavo a parlare della “vera me” . Cosi, in quelle notti in cui la solitudine e la tristezza prendevano il sopravvento, aprivo il diario stregato contenente tutti i miei ricordi della mia vecchia vita. Lo aprivo e, con la delicatezza che di solito si riserva ai bambini in fasce, prendevo in mano la mia lettera di ammissione. Hogwarts. I miei genitori da giovani frequentarono quella scuola, li erano tutti come me, maghi. Non dovevano nascondere il loro dono  o soffocarlo dentro di loro.  Quando ci  pensavo di solito mi venivano le lacrime agli occhi e mi raggomitolavo nel letto con la lettera stretta al petto. fu proprio in quei momenti che mio padre di solito entrava in camera e, sedendosi sul letto, mi parlava di quattro casate dai caratteri differenti. Prendeva la bacchetta e improvvisamente animali colorati volteggiavano nell’aria. Un grifone rosso, un corvo blu, un tasso giallo e un serpente verde. Si muovevano per la stanza sfiorandomi o passandomi attraverso. Poi entrava mia madre, con una delle sue nuove tisane/esperimenti alle erbe (di cui nomi sono talmente strani e impronunciabili che certe volte stento a credere che esistano sul serio), si siedeva anche lei sul letto e, porgendomi la tazza, mi diceva “sei una ragazza forte, leale e  coraggiosa. Lo sai anche tu che questa sistemazione è solo provvisoria. non preoccuparti. Sono certa che quando torneremo a casa  completerai gli studi ad Hogwarts e… sicuramente, secondo i miei calcoli, finirai in grifondoro!”. Che ne poteva sapere ua ricercatrice di piante magiche di divinazione? Pero a me piaceva sperare che avesse ragione. Di certo quel grifone mi affascinava.  Coraggio, lealta, nobiltà d’animo, cavalleria. spero davvero di essere cosi. O per lo meno spero che gli altri non si sbaglino quando mi dipingono cosi!


Ma torniamo al presente, l’acqua è diventata fredda. è incredibile quanto tempo riesca a passare nella vasca a pensare!  Esco di fretta dall’acqua e dopo qualche brivido mi avvolgo  nell’asciugamano e corro in camera. nella mia nuova camera. O meglio, nella mia nuova camera LONDINESE. Si esatto sono tornata, e con me pure i miei genitori. Apro l’armadio con un colpo di bacchetta e tiro fuori qualche vestito in fretta e furia. Oggi è una giornata speciale: oggi vado a fare spese pazze a diagon alley! ehm.. piu che “spese pazze” le definirei “shopping scolastico”. bhe, poco importa il nome, fatto sta che vado a comprare i miei libri e l’uniforme per Hogwarts!

Sono ancora troppo abituata al clima caldo italiano per sopportare quello gelido londinese cosi opto per  dei vestiti comodi e caldi. Mi  vesto e in  poco tempo sono gia davanti all camino con della metropolvere in mano.

 

Quando arriva mia mamma

Proprio ora doveva arrivare?! Non ho voglia di fare colazione!

< Volevo andare a prendere le cose sulla lista! sai com’è  è il mio settimo anno ad Hogwarts devo prendere un saaaaacco di cose! E poi la colazione la faccio lì!>

Dai mamma capiscimi! Suu! Perchè papà non c’è mai in momenti come questi?!

Cosi, dopo un attesa che sembrava durasse un eternità, sospirando disse

Ho sentito tutto quello che volevo sentire.

 < bene! allora vado! ciao mamma! > 

 

 

Getto la metropolvere nel camino e scompaio! puff! lasciando mia mamma ferma davanti al camino con le braccia incrociate mentre ,scuotendo la testa, diceva


Riappaio in mezzo all’enorme viale di Diagon Alley, intorno a me maghi e streghe di tutti i tipi. ovunque mi giro vedo solo cappelli a punta, magie e creature magiche e trasporti magi.. trasporti magici?! perche una motocicletta volante sta atterrando  proprio… proprio sopra di meee?!!! ma cosa?! faccio un salto di lato e corro verso il muro piu vicino. pfiuu! appena in tempo! la motocicletta, mancandomi per un pelo, atterra bruscamente deragliando contro i sassi. Nelle mie orecchie si sovrapponevano il suono stridulo del ferro che batte sui sassi e tre voci sovrapposte.

urlava il guidatore

gridava la ragazza mora dietro di lui

imprecava il rosso di fianco a loro.


pochi metri piu avanti la moto si fermò generando fumo grigio. E tutti i maghi che assestettero alla scena ripresero a camminare, chiaccherare come se nulla fosse successo. Anzi non si preoccuparono neanche dello stato di salute dei tre ragazzi che si erano appena schiantati.

pazzesco! non hanno nemmeno battuto ciglio! assurda la mentalità inglese… non me la ricordavo cosi.

mi avvicino a loro per vedere come stanno, credendoli svenuti o forse peggio a causa del brusco atterraggio,  ma avvicinandomi alla coltre d fumo mi si para davanti una scena piu comica che tragica: una ragazza (che in quel momento sembrava piu loro madre ) con le mani sui fianchi mentre sgridava il ragazzo con gli occhiali e il rosso.


disse la riccia

  rispose con enfasi il rosso.

< Dici giusto ron!> concordò l’occhialuto.

ribattè piccata la riccia.

disse il rosso mentre cercava di inghiottire una rana marrone…. una rana’! ma ma è pazzo?!
Corro dietro di lui e mi posiziono in modo tale da poter praticare la mossa che mio padre mi insegnò in caso di soffocamento. mh le sue lezioni di pronto soccorso sono servite a qualcosa!
 ma... i ragazzi davanti a me non mi diedero per niente l'idea di essere riconoscente per cio che ho fatto... non ditemelo: ho fatto ua figuraccia...
mannaggia! dovevo farmi gia riconoscere?!

   
 
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