Someday I'll arrive
Cap 6
Normal
Il viaggio era stato lungo e, prima di arrivare a
Tenerife, Dutch decise di fermarsi in un porto per fare rifornimenti e dare una
controllata alla nave… erano in un albergo di piccole dimensioni, che sembrava
minacciare di crollare da un momento all’altro… Era sera ormai… Rock uscì dalla
stanza di Marilyn, dopo che lei si fu addormentata, e percorse il corridoio
lentamente… Ora nella sua testa c’era solo un pensiero… le parole che le aveva
detto Marilyn… “lei è innamorata di te”… non riusciva a togliersele dalla testa,
gli risuonavano come un mantra… sentiva un’emozione grandissima solo a pensarci,
sentiva di volerla stringere, sentiva… sentiva solo di volerlo udire da lei… ti
amo… chissà se glielo avrebbe mai detto… mentre camminava sentì cantare… veniva
da una camera… ma non una qualunque… era la camera di Revy… Rock strinse forte
l’accendino che lei le aveva dato e si appostò dietro la porta, per ascoltare
fino in fondo quella canzone e la sua voce…
“I Have a big gun, I took it
from my Lord
Sick with Justice
I just wanna feel you
I’m your angel,
only a ring away
You make violate you, no matter who you are.
It’s all up
to you
No one lives forever
Been burn in Hell, for those the pigs out
there
It always been Hell, from where I was born
You make me violate you,
no matter who you are.
Get down on your knees
Get a good head on your
shoulders
It’s for you guys
Go to the end of (the) earth
Do what you
think, give it with dedication
I’ll put out your misery
You made a mess,
for Christ’s sake, this rotten world
Shit out luck, go with my
vision
Light on the fire, Right on the power
Weapon… I have it
all!
Weapon… I have it all!”
La riconosceva in quelle parole… la
riconosceva in quel testo… sembrava parlare proprio di lei… non aveva mai
sentito Revy cantare così da vicino, senza che il rumore delle pistole
soffocasse la sua voce… Aveva davvero una bella voce… quando lei ebbe finito di
cantare, si fece forza e bussò alla porta…
“avanti…” disse lei scocciata…
Rock tentò di aprire la porta, ma era chiusa a chiave…
“Revy è chiusa…” forse
lei lo aveva fatto solo per accertarsi che fosse Rock dietro quella porta, e una
volta che ne fu sicura, andò ad aprirgli la porta… Era bellissima in quel
momento! Aveva i capelli bagnati, completamente sciolti, e non indossava né i
pantaloncini né gli anfibi… Rock rimase lì a guardarla… si scambiarono qualche
sguardo, finché lei non lo invitò ad entrare…
“allora devi restare tutto il
tempo sulla porta? Entra muoviti!”
Rock entrò e si sedette sul letto,
fissando Revy mentre si pettinava i capelli, che piano si asciugavano… era così
seducente, così tremendamente bella… in quel momento gli sembrava una di quelle
ragazze che conosceva in Giappone: no, non sembrava la pistolera assassina che
tutti conoscevano con il nome di Two Hands… Lei lo osservava, cercando di non
farsi vedere, mentre si pettinava energicamente i capelli… Il silenzio che c’era
tra i due era magico, ma anche piuttosto pesante.. perché entrambi sapevano di
desiderarsi, ma nessuno dei due aveva il coraggio di ammetterlo… ad un tratto
Rock decise di rompere quel silenzio
“ho sentito che cantavi..”
“ah
davvero…?”
“già… sai, ti rivedo in quella canzone… sembra che l’abbia scritta
tu… e poi, quella frase… vai fino alla fine del mondo… la ripetete spesso con
Eda, vero?”
“diciamo che è un po’ il nostro credo… combattere fino alla fine
del mondo, non arrendersi mai, fare ciò che si vuole con dedizione… questo
abbiamo promesso di fare tanto tempo fa…”
“già… fare quello che si vuole con
dedizione…” Rock rimase colpito da quelle ultime parole… ormai non poteva più
stare lì fermo a guardarla… Si alzò dal letto e le andò vicino…
“poi… c’è
anche quella frase che ripete due volte… mi porti a violarti, non mi importa chi
tu sia… forse lì non ti rivedo molto…” il sorrisetto malizioso di Rock attraeva
molto Revy, in quel momento… non ce la ricedeva? Ma se se lo sarebbe fatto a
occhi chiusi? Gli sarebbe saltata addosso senza pensarci, ma… ma allora perché
non lo faceva? Aveva paura… paura di mettersi a nudo, paura di ritrovarsi con le
spalle al muro… anche se doveva combattere… decise di sfidarlo…
“ah no? Non
mi ci vedi?” fece lei, in modo accattivante…
“be.. non eri tu ha dire che
non ti interessa né legare né essere legata?”
“è vero… ma chi lo sa… forse
per qualcuno non vale questa affermazione…”
Rock non poteva più resistere… le
si avvicinò ancora… la guardò negli occhi, poi le mise una mano sulle gote, le
si avvicinò ad un orecchio e le sussurrò…
“posso essere io quel non mi
importa chi tu sia?”
“credi di dovermelo chiedere?” alla risposta di Revy,
Rock sentì che il mondo iniziava a girare dal verso giusto! Allora era vero! Non
attese oltre e la baciò con passione, stringendosela forte… Revy sentiva i
brividi al passaggio delle sue mani sulla sua schiena, mentre facevano su e giù
lungo la sua colonna vertebrale… poi passarono leggermente sulle sue natiche, e
lì la pressione si fece più forte; Revy sentì di essere con le spalle al muro,
la presa di Rock era forte, ma… stranamente ne era felice! Si sentiva bene, le
piaceva essere stretta nella sua morsa, le piaceva stare al suo gioco… quando si
staccarono, lei le chiese
“ma che stiamo facendo?”
“le hai disposte te le
carte, Revy… ora il gioco deve andare avanti…”
“e allora giochiamo, baby…!!”
Revy gli mise le mani tra i capelli e se lo portò di nuovo alla bocca; ora era
lei a comandare le danze: la sua lingua soffocava quella del ragazzo,
lasciandola senza via d’uscita… poi lei la ritrasse, per lasciare spazio anche a
lui… Rock sentiva di desiderarla, la sua eccitazione saliva sempre di più… fece
una pressione più forte sul sedere di Revy, e lei gli si avvinghiò con le gambe,
continuando a baciarlo… Lui passò a baciarla sul collo, mentre la teneva con la
schiena appoggiata al muro; Revy sentiva il piacere salire ad ogni bacio che lui
le dava sul collo, voleva averlo, solo per lei, voleva sentirsi sua, voleva
strappargli via quella camicia… tra i gemiti di piacere riuscì a
dirgli
“prendimi Rock!!”
Lui non poteva rifiutare quella proposta troppo
invitante, così la portò sul letto, lasciandosela stendere sopra; Revy gli
sbottonò la camicia e, bottone dopo bottone, sentiva di volerlo sempre di più…
poi iniziò a baciarlo sul petto, fino a risalire alla bocca… Si alzò di nuovo da
lui, ed iniziò a giocare con il top: lo tirò su fino ad un pezzo e poi lo ritirò
giù immediatamente, tanto per mettere ancora più malizia in quel gioco che
stavano facendo… Rock la osservava e la lasciava fare… Revy si tolse
definitivamente il top, poi si abbassò su di lui, facendo aderire fortemente il
suo seno al suo petto; lui sentiva un calore inimmaginabile spandersi dal suo
petto fino a riempirlo tutto… lei gli si avvicinò all’orecchio e gli mormorò
“il resto toglimelo tu…”
Per quanto non rimanesse molto da toglierle,
quel gioco piaceva a Rock, che la stese sotto di lui, baciandola ovunque,
partendo dal collo e scendendo sempre più; arrivò all’ombelico, poi risalì, per
poi scendere di nuovo… Sentiva che l’eccitazione di Revy saliva sempre di più,
così non ci mise molto a toglierle tutto quello che le era rimasto addosso; si
fermò poi a guardarla, sotto di lui, con i capelli completamente sparsi sul
letto, con quegli occhi così desiderosi… era così bella, così meravigliosamente
stupenda! Rock non riuscì a tenerselo per lui, così la guardò e le intimò
“ti
amo, Revy!”
Revy sentì di sciogliersi… non pensava che lui glielo avrebbe
detto in quel momento… sentiva di volergli rispondere, ma non era solita dire
quelle parole, erano estranee alla sua natura; lo prese e se lo portò ancora una
volta alle labbra, serrandogli le sue con un bacio… Rock si aspettava una
risposta da lei, ma si accontentò di quello, per quel momento…
Quando furono
entrambi nudi tra quelle lenzuola, Revy passò di nuovo sopra, ansimando come mai
aveva fatto, godendosi ogni istante mentre lui la penetrava, assaporando fino in
fondo quel momento che aveva immaginato quel giorno, nella chiesa della
violenza, quel desiderio che ora prendeva forma…
Eda passava per caso davanti alla camera d Revy, dove
incontrò Dutch che tornava in camera con una birra in mano; i due si fermarono
per salutarsi, quando sentirono qualcosa che li scosse da dietro la porta della
camera di Revy…
“non mi dire che…” iniziò Dutch
“shh!! Zitto, altrimenti
non sento!” lo zittì Eda, appiccicata alla porta
“Eda! Sei davvero
incorreggibile!!”
“senti senti! Ci stanno dando dentro! Ce l’hanno fatta
alla fine!! Porca troia!! Lo sapevo! Ce l’ho fatta! M, certo che però potevo
passarmelo un’altra volta prima di lasciarglielo!”
“ma tu ti sei fatta
Rock??”
“si e allora?”
“mpf… certo che se la cava per essere un colletto
bianco, eh?”
“cazzo se se la cava! Senti che roba!!”
Passò di lì anche
Benny, che era appena uscito dalla sua camera
“ma che succede qui? Che state
facendo? Ei ma quella non è la camera di Revy??”
“si, ecco vedi Benny Boy…
forse è meglio se ci andiamo a fare un goccetto al bar..” fece Dutch,
grattandosi la testa…
“e perché?” fece Benny… Eda lo afferrò per la camicia e
lo appiccicò alla porta; Benny aveva gli occhi a punto interrogativo, fino a che
non udì quello che anche Eda stava ascoltando
“ma è Revy???” urlò lui
allibito
“zitto!! Certo che è Revy ma se ci scopre ci ammazza a tutti e tre!”
Fece Dutch, già immaginandosi Revy che gli correva dietro con un
lanciarazzi
“e con chi sta?”
“con Rock!!” rispose Eda con un sorrisino
idiota
“ma Rock non stava con te??” Benny stava impazzendo
“no, ci siamo
solo fatti una sana scopata, tutto qua!! Quei due sono fatti per stare insieme!”
“adesso basta! Venite via di lì!!” Dutch li prese entrambi per la collottola
e li trascinò via dalla porta della camera di Revy… mentre si allontanavano Eda
urlava stile cheerleader
“Forza Revy!! Vai così!! Su!!!! Giùù! Di lato, come
vi pare, insomma!!”
“finiscitela!!” urlarono Dutch e Benny in coro…
Nella camera non volava una mosca, mentre Revy respirava
profondamente sul petto di Rock, che le accarezzava delicatamente la schiena…
Non aveva mai fatto una cosa come quella, Revy… non si era mai sentita amata a
quel modo… nessuno le aveva mai detto ti amo mentre se la faceva… ma Rock non se
l’era semplicemente fatta, questo lei lo sapeva per certo… decise che era
arrivato anche il suo turno… ormai, tanto, si era messa completamente a nudo con
lui, in tutti i sensi… non si alzò dalla sua posizione, ma prese tutto il
coraggio che aveva e gli disse
“Rock… ti amo…”
Rock sobbalzò. Non poteva
crederci, non poteva essere vero! Aveva sentito quelle parole uscire dalla bocca
di Revy! Voleva sentirlo ancora, e ancora, e ancora.
“come?”
“ti
amo…”
“come?”
Revy si spazientì, così gli andò sopra, guardandolo negli
occhi “ho detto che ti amo!! Quante volte te lo devo ripetere?”
“dieci,
cento, mille volte Revy… non voglio mai smettere di sentirtelo dire…” Rock le
sorrise e la baciò, poi si stese di nuovo sul letto… Revy allora tornò a
distendersi sul suo petto…
“sei uno stupido…”
“però ti piaccio…”
“sarà
perché sono una stupida anche io… che ci posso fare…”
“ti amo Revy…”
Rock
se la strinse forte, respirando a pieni polmoni il suo profumo…
Seduti al bancone del bar, Eda Benny e Dutch erano in
silenzio… sapevano che l’argomento principale erano Rock e Revy, ma ognuno dei
tre non sapeva se ritirarlo fuori.. alla fine Eda decise di parlare
“allora!
Io direi di brindare alla nuova coppia, no?”
“io aspetterei a dirlo, magari è
stata solo una cosa così, no?” rise Benny, afferrando il bicchiere
“no
biondino, la sveltina tra me e Rock era una cosa così! Ma con Revy è diverso!”
“ma, sarà lei a dircelo, visto che stanno scendendo tutti e due…” Dutch
aveva attirato l’attenzione di Eda e Benny; Eda sorrideva a trentadue denti,
guardando fissa Revy… lei se ne accorse, non appena le fu davanti… sentiva gli
sguardi di tutti addosso
“be, che avete da guardare?”
“non so…vuoi forse
parlarci di qualcosa?” fece Eda, con quel suo sorrisino sulla faccia
“eh?!”
fece Revy, sedendosi accanto a Rock e versandosi un bicchiere di Rum… Eda la
fissava ancora, insieme a Dutch e Benny, e rideva a denti stretti
“vuoi fare
un brindisi? Di solito si fa così… certo si fa ai matrimoni, ma anche ai
fidanzamenti…”
Revy sentì un brivido gelido percorrerle la schiena; si voltò
verso i tre ed ebbe paura a chiedere quello che voleva domandare
“voi… voi
non ci avrete mica sentiti, vero..?” Rock sputò tutto il rum che aveva appena
messo in bocca, mentre Eda rideva a perdifiato…
“era impossibile non
sentirvi!! Bravi complimenti!!” fece la suora tra le risate
“ci tengo a farti
sapere che io non ho origliato!” disse Dutch rivolto a Revy
“io sono stato
trascinato da Eda…” fece Benny, sfregandosi gli indici…
“che cosa???!! Come
cazzo vi siete permessi!!! Io vi ammazzo!!!” Revy sbraitava, sbattendo il pugno
sul bancone del bar; ad un tratto sentì le braccia di Rock cingerla da dietro, e
si azzittì subito, arrossendo…
“calmati Revy… tanto ormai ci hanno scoperti,
è inutile che ti arrabbi, no?” le fece lui
“cazzo…” riuscì a dire Revy… Gli
altri risero..
“adesso ci vuole un bacio!!” fece Eda
“te lo scordi
ninfomane di una suora! Ti affitti un filmino porno!!” le rispose Revy,
ripresasi dall’incanto di Rock, che l’aveva lasciata
“e dai!! Non fare la
stronza!! E su dai!!”
“puoi morire per me…” ma non riuscì a finire di
parlare, che Rock l’aveva già baciata; Revy era incazzata perché l’aveva fatto
davanti a tutti, ma non poteva dire certo di no ad uno dei suoi baci, così si
abbracciò a lui e gustò il suo ennesimo bacio.
“oh bravi!! Era ora!!” Eda
batté le mani “barista, portaci altro rum! Sta sera si festeggia!!!”
Rock e
Revy si staccarono, guardandosi negli occhi per alcuni minuti…
“ti va di
farlo?” gli fece Revy
“cosa?” si girò Eda verso di loro; Rock aveva capito
benissimo di cosa stesse parlando Revy, così annuì
“tanto ti batto,
bellezza!” le fece lui
“non ne sarei convinta, Baby!” rise lei
“barista!”
fecero insieme “ porta tutto il rum che hai!!”
“ma che cazzo di modo! Vi
pare che festeggiate facendo a gara a chi beve di più??” Eda era sconvolta…
“dai, lasciali fare… non lo vedi, quei due sono fatti l’uno per l’altra,
l’hai detto tu..!” le sorrise Benny, porgendole il bicchiere…
“mpf… hai
ragione…”
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