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Autore: Patosangel32    13/07/2014    2 recensioni
È davvero necessario dimenticare per andare avanti? Quanto è importante ricordare ogni singolo momento, per apprezzarlo nella felicità o nelle difficoltà? Era un giorno qualunque, quando i Ragazzi si ritrovano veramente colpiti dall'Amnesia da loro cantata. Saranno in grado di ritrovare i loro momenti perduti?
Genere: Angst, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Author's corner: Ciao a tutte! So che è una follia, non so come mi è saltato in mente di cominciare una long senza sapere come andrà a finire.. Spero solo che possa essere coinvolgente, e che voi possiate aiutarmi nell'indirizzare il corso degli eventi. Ho deciso di scrivere un verso della canzone che c'entra con il capitolo, non necessariamente in quell'ordine. È la prima storia che scrivo sui 5SOS. Spero non faccia proprio schifo.
With love, 
-A. 
Amnesia.

Prologo 

I thought  about our last kiss 
How it felt the waynyou tasted.


 
 
Sapeva di sale e acqua di mare quel bacio dalle mille sfumature. Sapeva di coca cola e lucida labbra, e anche un po' di timidezza. Vibravano nell'aria parole non dette e, Luke avrebbe dato la sua chitarra nuova di zecca pur di riuscire a interpretarle. Sapeva di non doversi distrarre, di doverselo godere fino in fondo, quel bacio così delicato e languido, di doverlo desiderare di più. 
-"Il piercing non mi dà più fastidio..." Sussurrò Emily ad un soffio dalle sue labbra. Luke trattenne un sorriso. Emily gli era parsa carina dal primo momento in cui l'aveva vista qualche settimana prima al negozio di chitarre in Clarance Street. Non le aveva chiesto se sapeva suonarla, le era bastato guardare le sue mani per capirlo. E no, non suonava la chitarra. 
-"Guarda che non è sulla lingua." Notò lui con tono divertito. Le guance di Emily si infiammarono, sapeva anche lei che sulla sua lingua non c'era nessun piercing. 
Gli piaceva Emily, davvero. Non era la solita cotta estiva, e da quello che capiva neanche lui lo era per lei. Al momento la loro relazione era da chiarire. Luke le aveva chiesto se le avesse fatto piacere andare ad un falò con lui e i suoi tre amici e lei gli aveva risposto di sì accompagnato da un sorriso tenerissimo e un po' imbarazzato. 
Adesso erano a quel falò, non esageratamente in disparte, ma lontani dal gruppo di amici. Si sentiva Calum che strimpellava la chitarra di qualcun altro perché la sua l'aveva Mike, il quale aveva deciso di lasciarla a casa. Tutti sapevano che era una bugia. In realtà l'aveva regalata ad Annie, la sua ragazza. Nessuno ancora la conosceva, e i ragazzi iniziavano a dubitare che questa Annie esistesse. Nessuno domandava il reale motivo di tutto quel segreto, visto che tra loro non ve ne erano mai stati, ma se Mike ci andava cauto un motivo c'era di sicuro e agli altri non dispiaceva lasciargli un po' di spazio. 
Una risata sonora e divertita riscosse Luke dai suoi pensieri. Ashton brandiva due spiedini di marshmellows come se fossero spade laser e indicava le stelle come un supereroe. Luke scoppiò a ridere ed Emily lo guardò divertita. Ash le piaceva, ma a volte tra i due c'erano stati dei diverbi concitati. Per esempio, Ash adorava le banane e Emily continuava a prenderlo in giro per questo. Se Emily non fosse stata cara a Luke, Ashton le avrebbe risposto per le rime più volte. 
Tutti guardavano il biondo con il cappuccio in testa, aspettando che si lanciasse in un'altra imitazione o battuta. In realtà, Ash sembrava piuttosto distratto e Luke capì il motivo: una ragazza minuta dai lunghi capelli scuri, avvolta in una felpa grigia due volte più grande di lei si stava allontanando con le spalle ricurve e le mani sprofondate nelle tasche. I piedi prendeva a calci la sabbia sottile, come se volesse temporeggiare prima di correre via. Luke non conosceva il motivo, ma Ash si scusò velocemente con tutti senza curarsi davvero e lasciò gli spiedini nelle mani di Calum, che alzò un sopracciglio sorpreso, ne tese uno a Cecily, la brunetta che gli stava vicino. Le loro ginocchia si sfioravano, e Luke supponeva che Calum ne fosse soddisfatto. I due si erano conosciuto quella sera e a quanto pareva, Calum aveva trovato molte cose in comune con la ragazza tipo la passione per Katy Perry. Cecily era stata ai suoi concerti almeno tre volte in tre paesi diversi! 
Fortunata ad essere andata in Europa. 
-"Luke, ti ho perso." La sottile voce di Emily lo riscosse di nuovo. Riportò lo sguardo sui suoi capelli rossicci nascosti dal cappuccio della felpa dell'Hard Rock di Dublino. Emily ci andava in vacanza tutte le estati per via dei genitori della madre, che era visibilmente irlandese e aveva trasmesso tutti i geni anche ai suoi numerosi figli. Tutti erano rossi di capelli e dotati di magnetici occhi verdi, con una spruzzata di lentiggini sul naso e qualcuna sulle guance, messe in risalto dalla carnagione tanto chiara. 
-"Conosci la ragazza con cui sta parlando Ashton?" Chiese distratto. Non amava farsi i fatti degli altri, ma quando si trattava dei suoi amici era capace di fingersi un agente della C.I.A. 
-"L'ho vista per caso in giro. Mi sa che é una ballerina, sai? L'altro giorno l'ho intravista in metropolitana con il borsone e il body, sai, quello che indossano per le lezioni di danza. Sembra carina, ma non la conosco." 
-"Non sai il suoi nome?" 
Emily lo guardò perplessa. Probabilmente si stava chiedendo per quale ragione volesse conoscere il suo nome. Se lo chiese anche Luke. Non aveva senso, ma Ashton sembrava davvero dispiaciuto. Lo vide allargare le braccia come per invitarla ad avvicinarsi, e poi farle ricadere lungo i fianchi, inermi. La ragazza rimase immobile. Ora che la notava, aveva davvero i lineamenti delicati e sottili, da ballerina, il collo lungo, le spalle rigide e le gambe dritte. Si strinse ancora di più come a farsi più piccola. Luke si chiese come facesse Ashton a conoscerla, dal momento che stavano sempre insieme. Dove l'aveva conosciuta? Quando? 
Scambiò un'occhiata con Calum e Mike che scrollarono le spalle nello stesso momento. 
-"Luke, sputa il rospo." 
-"Quale rospo?" 
Emily sollevò sopracciglia in un'espressione eloquente. Non le piaceva quando faceva finta di non capirla. 
-"Non ho niente. Mi chiedevo chi fosse, tutto qui. Solo curiosità." Le diede un bacio veloce sulla guancia e poi l'aiutò a sollevarsi. Superarono una coppia avvinghiata come se non ci fosse un domani, e Luke sentì Emily irrigidirsi per un attimo e poi voltare lo sguardo inorridita. La sua famiglia era fortemente cattolica e lei era cresciuta con quelli che definiva "sani principi". Luke non aveva nulla contro quella sua ideologia, e per un attimo quel suo atteggiamento lo rassicurò leggermente.
-"Potresti chiederlo a lui." Osservò Emily stringendogli la mano. Luke aveva guardato le sue mani, quella prima volta da Guitar Lounge, e le aveva trovate estremamente sottili, semplicemente non adatte a nessuno strumento musicale. Le aveva domandato più volta cosa diavolo facesse là dentro, e lei non glielo aveva saputo dire. 
-"Sì, ma sarebbe invadente." 
-"Dormite insieme sei notti a settimana, e alla fine chiedere chi fosse una ragazza conosciuta forse per caso a un falò sarebbe invadente?" Il suo tono non era d'accusa, ma lo guardò con serietà. Avevano diversi parametri di privacy, evidentemente. 
-"Se avesse voluto dirmelo, lo avrebbe già fatto." 
-"Oh, non sapevo che anche voi faceste pigiama party il venerdì sera. Cos'è? Scegliete anche il colore dello smalto?" Ora Emily sembrava divertita, e Luke trattenne a stento una risata. 
-"Mike lo fa." 
-" Pigiama party o lo smalto?" 
Luke la guardò con un'occhiata della serie "tu cosa ne dici?" ed Emily rise di cuore. Spontaneamente, Luke le circondò le spalle con un braccio, mentre si avvicinavano a Mike. 
-"Hey!" Esclamò il ragazzo. Si era ritinto i capelli, questa volta di blu tendente al viola. Calum e Ashton gli avevano detto che erano troppo sobri, Luke che aveva apprezzato il cambio drastico aveva buttato lì che facevano risaltare il colore dei suoi occhi. Mike aveva apprezzato, ma sarebbe andato a cambiare colore il prima possibile.
Mike sollevò lo sguardo dal telefono, li inquadrò lentamente e sorrise mentre in realtà era da tutt'altra parte. 
-"Annie?" Chiese Luke con disinvoltura.
Mike annuì un po' rattristato. Chissà cosa stava succedendo ai suoi amici. 
-"La prossima volta invita pure lei, mi piacerebbe conoscerla!" Esclamò Emily. Luke apprezzò che lo stesse facendo per non far cadere la conversazione nel silenzio. 
-"Non può uscire di sera." 
I genitori non lo permettono? Si domandò Luke, ma non si espresse ad alta voce. 
-"Lo faremo di giorno." Emily sorrise con estrema tenerezza. Luke la guardò e il suo sguardo si addolcì, anche Mike accennò un sorriso. 
-"Un falò di giorno?" Chiese Mike titubante. Il sorriso di Emily si allargò.
-"Faremo un barbecue." 
-"Ci sto!" Esclamarono Calum (quanto della conversazione aveva fatto finta di non sentire?), Luke e Ashton (quando era tornato?) 
Tutti scoppiarono a ridere. Luke guardò Ashton e in silenzio gli chiese se fosse tutto a posto, quello con un sorriso raggiante come al solito si avvicinò a Mike e gli scrollò i capelli con forza.  C'era qualcosa di strano tra di loro, Luke lo aveva notato e anche gli altri probabilmente ci sarebbero arrivati prima o poi. 
Era come una sensazione strana a metà tra stomaco e polmoni, ti impediva di assaporare tutto fino in fondo, come quel bacio di prima, come l'odore di zucchero sciolto o le vibrazioni delle corde di una chitarra, come gli sguardi di sfuggita e i sorrisi rubati, come gli abbracciati non dati e le parole non dette. Era una sensazione che assomigliava alla paura di perdere, di perdersi. E se fosse bastato un attimo per dimenticare e ricominciare tutto da zero per godersi di nuovo ogni minuto sprecato? E se fosse l'oblio fosse riuscito a risplendere per sempre? Non era pericoloso desiderare di poter rivivere tutto fino all'estremo? Fino a che il cuore non fosse scoppiato e i nervi non si fossero tesi per un caleidoscopio di emozioni indescrivibili? E se dimenticare avesse aiutato a non soffrire, come Micheal, come Ashton, non sarebbe stato più facile ricominciare? 

 
 
   
 
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