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Autore: kya99    13/07/2014    1 recensioni
Alex, una quattordicenne figlia di un famoso avvocato, si ritrova a passare l'estate in un campo estivo particolare in California, gliene capiteranno di tutti i colori ma farà tante amicizie e si divertirà.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti, eccomi con un altra nuova fic, devo dire che questa storia la scrivo insieme ad una mia amica di nome Alexia che per problemi tecnici non ha potuto crearsi un account, l' idea è partita da lei, e ora stiamo "cooperando", spero che vi piaccia anche perchè è la sua prima fanfiction, ora senza indugio eccovi il primo capitolo.




Alex, anni 14, non avrei mai pensato di passare un'estate come questa , infatti solo tre mesi fa' prendevo di malavoglia un aereo che sorpassava l'intero oceano destinazione California.
Non che mi facesse paura volare, ormai ci sono abituata, il fatto è che avrei dovuto passare ancora una volta l'estate senza mio padre solo per una stupidissima inchiesta che dura da 12 anni.
Fin dai miei primissimi ricordi l'ho visto in giacca e cravatta intento a sfogliare dei fascicoli o leggere articoli di leggi in ricerca di non so quali parole.
E' un avvocato di fama mondiale incastrato in un processo da ormai troppo tempo.
Sicuramente vi starete chiedendo che fine ha fatto mia madre, bhè, è proprio il punto focale della questione non risolta.
No, non ha mai fatto del male a nessuno, ne ha mai commesso nessun crimine.
Mia madre non mi ha mai visto,  non cel'ha fatta, dopo il cesareo non si è più risvegliata.
Mio padre non si è mai arreso, vuole a tutti i costi scoprire chi è il colpevole, così ha coinvolto un'intera clinica.
Tutte le estati le passo da sola insieme alle domestiche.
E finalmente, per passare un'estate felice, è stato innaugurato un campo estivo in America,dedicato ai figli degli avvocati.
Questo campo è stato chiamato "We can all be friends",ma da tutti viene chiamato "friend".
Arrivata al campo, un animatore sorridente mi corse incontro: -Piacere, sono Alberto, ti mostrerò il campo-
-Ok-, gli sorrisi.
-qui ci sono i vari campi: da calcio, pallovolo e tennis, di là c'è la piscina e a sinistra la spiaggia- fece una pausa per guardarsi intorno, ed anche io ne ebbi il tempo, ma ovunque guardassi vedevo solo ragazzi, alti, magri, bassi, grassi, di tutti i tipi, che mi guardavano stupiti.
Continuammo il giro, Alberto mi mostrò la mensa ed infine il mio dormitorio, che stranamente, aveva solo tre letti.
Uscii per andare in spiaggia, e finalmente incontrai due ragazze, gemelle supposi, sorrisi a loro, che mi guardarono inspiegabilmente super felici.
Arrivata in spiggia stesi il telo vicino ad un ombrellone blu per prendere il sole.
Dopo un po' di tempo mi guardai intorno e vidi che un gruppo aveva affogato un ragazzo, nessuno corse in suo aiuto, così mi sentii in dovere di tuffarmi, lo portai a riva suscitando sdegno da parte di chi  lo aveva aggredito.
Gli stetti accanto finchè non riprese conoscenza, dopodichè lui mi ringraziò e cominciammo a parlare, senza però neanche un accenno sull'accaduto.
Una campana suonò e ci avviammo per la mensa, solo allora ebbi il coraggio di dire: -Uno scherzo un po' pesante da parte dei tuoi amici, eh?-
Lui subito si incupì e mi disse: -Sei nuova, vero?- annuii -Temo, allora di doverti spiegare come funzionano le cose qui-    
  
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