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Autore: tiamoharreh    13/07/2014    4 recensioni
“Come si fa a non perdersi in quegli occhi?” rispose Liam in tutta sincerità.
Era vero. Liam si era perso negli occhi di Zayn. Avvertiva ogni verità, tristezza, dolore e felicità perché essi parlavano, e insieme alla sua voce creavano un vortice di emozioni in cui Liam si sentiva intrappolato. Voleva liberarsi? O voleva restarci?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Ten Roses."


A Zayn Malik,
il cui sorriso è ciò che c'è di più bello
e che Liam Payne riesce a generare.

 

                                                          

Il locale era ancora chiuso, Liam e Andy erano da poco arrivati per preparare l'occorrente necessario alla serata che doveva ancora iniziare. Il sole era ancora caldo e si rifletteva sulla pista da ballo, pronto a lasciare posto alla sera e al fresco, tipico clima estivo.
Tutto era all'ordine del giorno, tranne un piccolo dettaglio che non si era mai visto prima: “E quel sorriso?” chiese Andy, che mentre lavava i bicchieri notò in Liam un pizzico di felicità. Liam non aveva capito che l'amico si fosse rivolto a lui, poi scese dalle nuvole: “Eh? Cosa?” 
“Perché sorridi?” disse divertito Andy, curioso di sapere cosa passasse nella testa del collega. Liam rise imbarazzato: “Stavo pensando.”

“Uh uh, allora qualcuno è innamorato!” Andy ci stava prendendo gusto, soprattutto perché l'amico era arrossito ed era impossibile negare l'evidenza.
“Ma che dici! Non è vero!”
“Guarda che se ci pensi e ridi hai preso una bella cotta, amico!” esclamò il biondo con voce saggia e sguardo furbo.
“No, è impossibile. Le conosco le mie emozioni.”
“Accipicchia Liam, è proprio quando crediamo di conoscere noi stessi che in realtà non ci conosciamo affatto.” questa volta Andy era serio ma Liam iniziò a trovare la cosa inquietante: “Tu mi vuoi persuadere, pensiamo a preparare che è meglio!” e risero di nuovo insieme, una risata che però lasciò Liam dubbioso.
La verità è che Andy non aveva torto, e questo Liam lo sapeva. Era da giorni che pensava a un ragazzo. Qualche sera prima si era presentato nel locale e aveva chiesto da bere ad Andy, ma catturò immediatamente la sua attenzione, e rimase immobile per dei secondi a guardarlo. Quel ragazzo aveva degli occhi che Liam non aveva mai visto, non tanto per il loro colore bensì per quello che riuscivano a comunicare. Il ragazzo se ne stava lì a bere il suo drink mentre la folla ballava, stava zitto, non ancora pronto a rientrare in pista, così Liam ne approfittò per dedicargli altre occhiate, e si perse nei lineamenti del suo viso.
La serata era cominciata e il locale era pieno come sempre, però fortunatamente i due baristi trovavano sempre qualche momento di pace tra un cliente e l'altro.
Finalmente arrivò anche Niall, il migliore amico di Liam: “Ciao Liam, scusa per il ritardo, ero passato a prendere un amico.”
“Sì mate, non preoccuparti. Vuoi qualcosa da bere?”
“Perché no? Un gin tonic, per favore.”
“Ci vai leggero sta sera, eh?” scherzò Liam, dato che il gin tonic non era leggero affatto. Niall rise con lui, poi disse: “Zayn! Tu cosa vuoi?”
Liam non aveva notato che c'era un ragazzo vicino al suo amico. Era vestito completamente di nero e con le luci blu elettrico che dividevano la sala e il nero della notte era difficile notarlo.
Il ragazzo si girò di poco, ma era ancora difficile intravederlo, dato il riflesso delle luci: “Cosa?” rispose a Niall.
“Cosa vuoi da bere?” urlò Niall dato che la musica soffocava ogni parola.
“Oh, io un cocktail analcolico, grazie.” disse il ragazzo rivolgendosi a Liam e concludendo l'ordinazione con un sorriso simpatico.
Liam rimase paralizzato. Ci mise qualche secondo a mettere a fuoco, ma poi realizzò che era veramente lui. Era il ragazzo di qualche sera fa che lo aveva tanto colpito, e che da giorni non smetteva di pensare.
“Uhm, sì, arrivano subito.” rispose titubante quando ormai nessuno lo stava più ad ascoltare.
Sentì un tuffo al cuore, il quale prese a battergli fortissimo incredulo di avere quel ragazzo davanti ai suoi occhi. Aveva perso le speranze di poterlo rivedere, di lui gli rimaneva il bellissimo ricordo della sua figura scura in contrasto con gli occhi accesi come fari, ma in quel momento.... poteva osservarlo davvero.
Cercava di preparare i drink il più lentamente possibile solo per potersi girare e poter guardare il ragazzo come si muoveva, e probabilmente cosa diceva.
Si avvicinò al bancone, consegnò le bevande e poi chiese: “Scusa, tu sei...?”
“Piacere, io sono Zayn.” rispose l'altro in tutta simpatia.
'Zayn' si ripeteva Liam. 'che strano nome, non l'avevo mai sentito'.
“Io mi chiamo Liam, piacere mio.” concluse impacciato.
Zayn si era nuovamente volto per guardare la folla ballare, improvvisando anche movimenti che andassero a ritmo di musica, mentre Liam stava lì in piedi a regalargli degli sguardi che non venivano ricambiati.
Si sentiva terribilmente in imbarazzo, ma anche sollevato e soddisfatto perché era riuscito a scambiare due parole con il misterioso ragazzo che da giorni non riusciva a togliersi dalla testa.
“Allora lavori qui. Da quanto?” chiese improvvisamente Zayn, spaventando Liam e presentando un'altra di quelle espressioni che gli facevano battere il cuore più forte.
“Dall'inizio dell'estate. Vorrei mettermi da parte dei soldi per il conservatorio.” disse Liam a voce sottile e stretta. Poi deglutì la sua stessa ansia.
“Conservatorio?” l'espressione di Zayn era sorpresa e contenta.
“Sì, so suonare il pianoforte ma vorrei laurearmi.” ammise Liam.
“Ma è meraviglioso!” esclamò il moro, con una nota di fierezza nella sua voce.
Liam non capiva: “Ah sì? Suoni anche tu qualcosa?”
“No, io canto, ma non mi sono mai curato di iscrivermi ad una vera e propria scuola.”
“Be', a certe persone non serve una scuola. C'è chi è nato bravo.” Liam stava iniziando a prendere confidenza con le sue emozioni, e forse era meglio lasciarsi andare ora che avevano trovato un punto d'incontro.
Zayn gli raccontò delle sue esperienze che non erano andate a buon fine, e del fatto che ha preso tanti 'no' nella sua vita.
Liam prestò attenzione a qualsiasi frase lui dicesse, dimenticò la gente e la musica alta nel locale, dedicò tempo alla sua storia notando tutti i particolari possibili che confermavano quanto quel ragazzo fosse diverso. Parlava in modo strano, aveva un accento poco diverso dal suo, ma questo lo affascinava. La sua voce era sottile e calda, e mentre raccontava la sua vita era come ascoltare una favola, la cui voce del narratore rendeva ogni minimo dettaglio indispensabile e indimenticabile.
Non aveva più paura. Ormai era da un'ora che parlavano e c'era confidenza tra i due. Zayn confidò a Liam la sua ammirazione per i Guns 'n Roses, dichiarando di desiderare cantare come loro, un giorno.
Ne parlava come se la musica fosse il suo più grande amore, e probabilmente lo era perché aveva negli occhi quel bagliore di stella che tanto colpì Liam giorni prima, e un sorriso perenne che lo metteva di buon umore.
A fine serata, quando ormai il locale stava chiudendo, Niall vedeva ancora i due ragazzi illuminati da una piccola luce che discutevano.
“Zayn, andiamo?”
“Caspita, di già?” urlò all'amico con tristezza nella voce. Era stato bene quella sera. Guardò Liam: “Grazie Liam per avermi ascoltato. Poi magari ci si vede.” accennò un sorrisetto e lasciò il locale con Niall.
Liam rimase da solo con Andy per pulire il locale.
“Te lo mangiavi con gli occhi.” esclamò Andy, non lasciando mai da parte il suo umorismo e la sua curiosità.
“Cosa?!” Liam si finse indifferente. La verità è che aveva testa da tutt'altra parte.
“Sai di chi parlo. Come si chiama? Zayn? Ti ho visto come lo guardavi.”
Liam lasciò da parte l'imbarazzo. Aveva bisogno di sfogarsi e così non poté trattenersi: “Non era bellissimo?” disse con occhi sfavillanti che a quell'ora della notte non erano mai stati così vivi.
Andy scoppiò a ridere, fiero e soddisfatto di aver scoperto l'amico: “Ti abbiamo perso.”
“Come si fa a non perdersi in quegli occhi?” rispose Liam in tutta sincerità, e insieme risero.
Era vero. Liam si era perso negli occhi di Zayn. Avvertiva ogni verità, tristezza, dolore e felicità perché essi parlavano, e insieme alla sua voce creavano un vortice di emozioni in cui Liam si sentiva intrappolato. Voleva liberarsi? O voleva restarci?
Sentiva di aver creato un rapporto con quel ragazzo, poiché le passioni più forti e piccole sono quelli che legano in modo più profondo le persone, e mentre lui si sentiva perdutamente innamorato, sapeva anche che per Zayn poteva essere solo una semplice amicizia che stava sbocciando.
Quella notte pensò a tutti i modi in cui poteva conquistare quel ragazzo. Lo voleva. Lo voleva tanto. Quelle emozioni era sicuro che non le avrebbe provate per nessun altro, e anche il battito del suo cuore era diventato diverso, forse aveva trovato il suo posto nel mondo. Il posto giusto.
Da quel giorno in poi, grazie a Niall, i due ragazzi si incontrarono spesso. Per un motivo o per un altro iniziarono a condividere del tempo insieme.
Niall aveva ormai capito che il suo migliore amico non aveva più occhi che per il ragazzo moro, e osservò ogni suo movimento e atteggiamento.
“Liam, perché non insisti?” gli chiese durante un pranzo.
Pensieroso quest'ultimo domandò: “Per cosa?”
“Per Zayn. Perché non ci provi?”
Liam deglutì in fretta e rispose dopo qualche secondo: “Si nota così tanto?”
“Io so solo che quando una persona si innamora ha il tuo stesso sguardo mentre lo osservi e lo ascolti. Io lo noto.” Niall era sincero e serio. Ci teneva a vedere il suo migliore amico felice, e voleva aiutarlo ad andare fino in fondo con i suoi sogni.
“Il fatto è che lui mi vede solo come un amico.”
“Questo è perché sei tu che pensi che lui ti possa vedere solo in quel modo.”
Liam era di nuovo pensoso, poi Niall continuò: “Tu puoi fargli capire che non vuoi che siate solo amici, perché da parte tua non lo siete affatto.”
“E cosa pensi dovrei fare?”
“Insisti. Fai qualcosa per lui.” Niall era veramente serio, così tanto da sembrare preoccupato.
“Perché mi dici questo, Niall?”
“Come perché? Voglio solo che tu sia felice, e con Zayn lo sei tantissimo, come non ti ho mai visto prima.” concluse il biondo sorridendo e dando un pizzicotto alla guancia dell'amico.
Liam restò abbastanza scombussolato davanti a quella conversazione, però si disse che alla fine Niall aveva ragione. Doveva conquistare ciò che più voleva, e così fece.
Un giorno tornando a casa, Zayn trovò una rosa rossa per terra sullo zerbino con un bigliettino con su scritto 'per Zayn'. La odorò e sorrise, incredulo e felice di aver ricevuto una rosa. Corse immediatamente da Liam per dirglielo, ed era evidente quanto fosse sorpreso, meravigliato e estasiato.
“Nessuno mi aveva mai regalato una rosa! Chissà chi è!” confidò all'amico, e lo abbracciò per la contentezza.
Quell'abbraccio era il loro primo vero contatto, e se Liam prima pensava di aver passato il limite delle sue emozioni, in quel momento sentì i brividi dei suoi battiti percorrergli tutto il corpo. Zayn lo stava abbracciando stretto ed era felice di tenerlo fra le sue braccia. Non potevo chiedere di meglio pensò.
“Scusa Liam è che.... sono felice!” disse il ragazzo sfoggiando un sorriso a trentadue denti. Uno di quei sorrisi che di rado si vedevano poiché era difficile far ridere di gusto Zayn. Quel sorriso folgorò il cuore di Liam, e automaticamente sorrise anche lui.
Sebbene il moro non sapesse chi avesse spedito quella rosa, Liam capì che vederlo felice era tutto ciò che c'era di bello da vedere, perciò gliene mandò altre: prima due, poi tre, poi quattro, fino ad arrivare a dieci. Al decimo mazzo nel bigliettino era scritto: 'dieci rose come dieci sono i respiri che perdo quando sto con te.'
Aveva fatto decisamente centro, perché Zayn lo raggiunse in lacrime mostrando all'amico quanto stesse accadendo a lui da parecchie settimane.
Liam non avrebbe mai pensato che Zayn fosse capace di piangere, ma vederlo in quello stato lo spinse ad abbracciarlo.
Successivi alle rose, arrivarono i biglietti. Zayn aspettava l'inizio del mese solo per poter trovare davanti casa dei bigliettini minuscoli da parte di quell'anonimo così romantico.

Agosto
'Ho disegnato la mia figura, poi l'ho incastrata con la tua e ho visto l'infinito.'

Settembre
'Se il diavolo avesse il tuo sorriso, anche l'inferno sarebbe il paradiso.'

Ottobre
'E anche se ti portassi a vedere le stelle, io guarderei solo te.'

Novembre
'Anche oggi ti ho guardato e mi sono innamorato di te tutto da capo.'

Dicembre
'Sei il sole che scioglie l'inverno, perché tu hai sciolto il mio cuore.'

Gennaio
'Occhi come i tuoi li incontri solo una volta nella vita.'


Liam osservava come ogni giorno Zayn diventava sempre più felice. Il ragazzo si sentiva veramente importante per qualcuno, e si innamorò delle parole di questa persona. Dentro di sé provava tante emozioni, forse è chimica si ripeteva e confidava a Liam.
Quest'ultimo non poteva fare a meno di innamorarsi di Zayn attimo dopo attimo. Gioia dopo gioia, sguardo dopo sguardo, abbraccio dopo abbraccio.
Senza più l'aiuto di Niall cominciarono a uscire da soli. Avevano sempre qualcosa da raccontarsi, un posto da condividere e un angolo di prato su cui confidarsi.
Zayn stava bene. Liam era speciale, lo portava in posti fantastici e lo faceva tanto ridere. Era fiero di averlo conosciuto e adorava ascoltarlo parlare.
Si era abituato al suo accento diverso, era buffo, però era Liam.
Aveva la barba morbida e le guance soffici. Ogni tanto gliele toccava e le paragonava a delle piume. Notò che quando sorrideva i suoi occhi diventavano minuscoli poiché lasciavano spazio al suo sorrisone, ma l'iride color nocciola era ancora visibile, ancora carica di sentimenti che Liam nascondeva e che non gli aveva mai rivelato, ma che Zayn percepiva.
Ultimamente si accorse anche della sua risata: contrastava il tono di voce che Liam di solito aveva. Era una nota alta che impressionava un pubblico silenzioso e attento, e Zayn lo era davvero quando si trattava di Liam perché ormai si era affezionato. Con lui è cresciuto l'amore per la musica, che li ha portati ad avere speciali giornate nel parco o particolari serate attorno a un falò durante i quali cantavano insieme. Ciò che li legava era ormai forte, Zayn non voleva perdere Liam, poiché gli regalava tanta positività con la sua risata così contagiosa. Era felice di averlo. Se avesse dovuto scegliere delle persone con cui condividere la sua vita, di sicuro Liam non sarebbe mancato. Era indispensabile per lui.

Le cose andavano bene, era passato ormai un anno da quando i due si conobbero, e si stava avvicinando il compleanno di Zayn.
Liam aveva scelto accuratamente il regalo, con l'intento che era ormai arrivata l'ora di dichiararsi. Era deciso, che Zayn lo avrebbe accettato o no, era ora di fare il grande passo.
Il giorno prima del 12 gennaio, Liam si presentò sotto casa di Zayn con una busta. L'alba era chiara e fresca, non eccessivamente gelida. Il vento tirava lento fallendo nel creare dei brividi paragonabili a quelli che sentiva Liam sul suo corpo quando si immergeva nello sguardo della persona che amava. Di Zayn.
Era decisamente emozionato e ansioso. Poi arrivò il ragazzo.
Era ancora in pigiama, indossava un cappotto pesante che lo riparasse dal freddo e aveva una pettinatura delicata: il suo ciuffo poggiava sulla sua fronte come poggiano i capelli spettinati sui bambini piccoli. Aveva gli occhi socchiusi dal sonno e la pelle liscia la si poteva percepire dal colore roseo e compatto che solo le prime ore della mattina creano. Per quanto Zayn si fosse presentato in quelle condizioni, Liam rimase a bocca aperta perché lo trovò indistintamente meraviglioso, e si innamorò di lui anche quel giorno, come ogni giorno di nuovo.
“Liam! Cosa ci fai qui a quest'ora?” chiese Zayn con voce rauca e stanca.
Liam si scrollò e rispose: “Ho una busta per te, perché non la apri?”
“Una busta?! E perché ce l'hai tu?” chiese Zayn del tutto assonnato che cercava di uscire dal cancello per raggiungere l'amico.
“Perché è il mio regalo per il tuo compleanno!” esclamò Liam soddisfatto e sorridente.
“Che cosa?! Ma perché a quest'ora?”
“Se guardi dentro la busta lo scoprirai da te.”
Così insieme entrarono al coperto, Zayn prese la busta e la aprì finalmente. Pochi attimi dopo realizzò. Era un viaggio per due persone per gli Stati Uniti, New York.
Il ragazzo era incredulo. Aveva ripetuto a Liam tante di quelle volte quanto gli sarebbe piaciuto andare a New York, e non ci poteva credere che ci sarebbe andato davvero.
I suoi occhi si spalancarono e le pupille si dilatarono. Guardò Liam e gli saltò addosso. Quello era decisamente l'abbraccio più lungo e stretto che gli avesse mai dato.
Mentre si stringevano forte Liam teneva il suo viso incastrato tra il collo e la spalla di Zayn: “Allora, sei contento?”
“Contento?! Contentissimo! Tu sei pazzo!” e così dicendo Zayn lo strinse a sé ancora più forte: “Solo tu potevi fare una cosa del genere, grazie. Sei fantastico.”
Liam sorrise, e gli si riempì il cuore di gioia nel vederlo contento. Sapeva che avrebbe voluto renderlo felice per tutto il resto della sua vita.
“Ma hai letto cosa c'è scritto?”
Così Zayn lesse e scoppiò: “Cavolo, ma è fra tre ore la partenza!”
“Ora mi ringrazierai per averti svegliato a quest'ora.” pronunciò Liam con tono altezzoso e divertito. I due risero e corsero a preparare le valige.

Per tutto il viaggio in aereo Zayn non aveva fatto altro che esprimere la sua contentezza a Liam, gli prese la mano: “Ci conosciamo da quasi un anno, ma giuro che non ho mai avuto accanto una persona come te. Grazie Liam. Veramente.”
Quel gesto era così inaspettato per lui. Se c'era una persona che stava realizzando i suoi desideri era Liam, e ogni giorno che passava percepiva quanto fosse speciale, ed era geloso che qualcuno potesse portarglielo via perché era il SUO amico.
Quando lasciò la sua mano dopo averlo ringraziato si girò verso il finestrino, ma pochi attimi dopo sentì di nuovo qualcuno che lo toccava. Era la mano di Liam che di sorpresa stava stringendo la sua: “No, sono io che ringrazio te, Zayn.”
Non seppe spiegare il perché, ma il modo in cui Liam aveva pronunciato Zayn e la sicurezza che emanava dal suo tono di voce fecero sentire il ragazzo al sicuro, al riparo. Gli sorrise, e si disse che non voleva essere con nessun altro se non con Liam.

I due atterrarono a New York. Nonostante il viaggio fosse durato sei ore, lì era ancora mattina e dedicarono la loro giornata a visitare la città.
Passeggiarono insieme, commentarono qualsiasi tipo di cosa o persone incontrassero, ammiravano le attrazioni e i monumenti e non persero tempo a scattarsi foto divertenti per mantenere intatti quei momenti fantastici.
Erano solo loro due, e Liam non poteva fare a meno di desiderare questo per il suo futuro. Zayn era così diverso, così divertente e che amava la vita, le sorprese, le emozioni; averlo accanto gli riempiva il cuore di gioia.
Ma il bello doveva ancora arrivare.
Il giorno dopo era il compleanno di Zayn. Da buon romanticone Liam gli portò la colazione a letto con l'unico scopo di dargli il suo vero regalo.
Si avvicinò al letto, e si sedette sul comodino accanto ad esso. Zayn dormiva, aveva le guance schiacciate contro il cuscino, le labbra grosse e rosee e gli occhi chiusi. Seppur un po' scuro di carnagione e coi capelli scuri, Liam lo considerava un angelo puro, e quando aprì gli occhi, si sentì in paradiso.
“Buongiorno Zayn.”
“Buongiorno Liam.”
“Qui c'è la colazione.”
“E ce l'hai tu?”
“A quanto pare sì. Dai un'occhiata.”
Zayn si voltò e vide la tazzina di caffè con una brioche. Poi scorse un'altra busta simile a quella che Liam gli aveva dato il giorno prima.
“Un'altra busta? Partiamo di nuovo?” disse Zayn scherzoso.
Liam rise: “Ma no sciocco, aprila.”
Erano seduti l'uno accanto all'altro. Zayn aprì la busta e vide due biglietti gialli con su scritto 'Guns 'n Roses. Inizio concerto ore 21:00; Data: 12 gennaio 2014.'
Gli occhi di Zayn si riempirono di lacrime. Guardò Liam e lo abbracciò fortissimo: “Non ci credo Liam.” era incredulo.
“So che ci tieni tanto, ed io tengo tanto a te, perciò buon compleanno!” concluse Liam sorridendo. Zayn lo trovò tremendamente irresistibile, e lo abbracciò di nuovo, sussurrandogli nell'orecchio: “Ma esisti davvero?”
“Perché esisti tu.” rispose immediatamente, ma subito dopo si accorse che era stato un po' troppo eccessivo, e mentre Zayn arrossì dopo quella risposta, Liam si affrettò a cambiare discorso: “Perciò pigrone alzati, perché sta sera sarà una lunga serata!”

Il giorno passò in fretta, e prima che se ne accorgessero si trovavano nel parterre del più grande stadio di New York.
Dal basso entrambi potevano scorgere come il cielo si stesse annuvolando e scurendo. Questo non li preoccupò affatto. Non vedevano l'ora che iniziasse il concerto.
L'atmosfera stava iniziando a scaldarsi, i fans urlavano, le luci illuminavano la notte scura e i temporali stavano per rivoltarsi su New York.
Il concertò cominciò e i Guns entrarono sul palco accompagnati dalle note di "Welcome to the Jungle”. Zayn cominciò a cantare e a ballare mentre Liam si stupiva nel vedere come così tante persone potessero avere in comune la stessa passione per la stessa band.
La pioggia cadeva forte sulla folla, eppure niente fermava qualcuno dal cantare e scatenarsi. La canzone preferita di Zayn era appena iniziata. “Don't Cry” ha sempre fatto battere il cuore a chiunque.
Anche Liam la conosceva, e insieme la cantarono, mentre l'acqua scorreva sui loro cappotti, bagnava i loro capelli fino a rigare i loro visi.
A un certo punto una scritta illuminata passò in alto in cielo. Attirò l'attenzione di tutti, anche quella di Zayn, che lesse:

dieci come i respiri che perdo quando sto con te.”

Bastarono pochi attimi, e Zayn capì.
La scritta brillava ancora in cielo, e la canzone dei Guns rendeva l'aria romantica e inteneriva i cuori. Quello di Zayn aveva appena realizzato cosa stesse succedendo.
Guardò Liam ed egli gli confermò quello che stava pensando: era stato Liam a mandargli le rose, era stato Liam a scrivergli quei biglietti. E' sempre stato lui.
Liam pensava che qualcosa a Zayn non fosse chiaro, perciò decise di spiegargli il tutto col cuore in mano quando nello stesso istante Zayn lo zittì, gli prese il viso fra le mani e lo baciò. Le loro labbra si toccavano e si poteva sentire la morbidezza dell'una al contatto con l'altra. Si stavano assaporando, potevano toccare insieme l'emozione che stava nascendo fra loro e per entrambi finalmente sembrò di essere in un altro mondo. Poi Zayn si staccò e appoggiò la fronte a quella di Liam, mentre lo stadio continuava a cantare: “Credo di essermi innamorato, Liam.”
L'acqua continuava a scorrere, riempiva ogni buco e ogni fessura tranne il posto dove l'amore stava colpendo i due ragazzi: il loro cuore.
“Io mi sono innamorato di te dal primo momento in cui ho visto i tuoi occhi.” rispose Liam più sicuro che mai,
mentre gli passò una mano tra i capelli bagnati.

Zayn sorrise, con la mano prese il mento di Liam e lo avvicinò a sé per poi baciarlo di nuovo. Si abbracciarono e si coccolarono per tutta la durata della canzone, per poi tenersi per mano finché il concerto finì.
Liam era riuscito ad averlo e non poteva essere più felice, e Zayn aveva finalmente capito che il piccolo amore che era nato per quella persona anonima, era in realtà l'amore che da sempre provava per Liam.
Lasciarono lo stadio e camminarono stretti l'uno all'altra con le loro mani che si intrecciavano dando vita a una nuova anima.
Zayn lo baciò di nuovo, poi si staccò, si fermò e si mise davanti a Liam. Si toccarono le mani e Zayn si appoggiò al suo petto per infine sussurrargli un caldo e intimo “Ti amo”, creando dei ricordi che sarebbero rimasti indelebili sotto le stelle di quella notte.

  
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