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Autore: Avery Silver    13/07/2014    4 recensioni
Questa è una fiction che forse farà piangere qualcuno… perché l'ho scritta mentre piangevo durante una notte insonne, ascoltando la melodia di un pianoforte per consolarmi.
Spero che vi piacerà… parla della dichiarazione di Raf e Sulfus… messa in modo un po' più profondo e triste…
Genere: Drammatico, Poesia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
- Questa storia fa parte della serie '🔥 Midnight Sun, the lightning ⚡ shadow ⚫️⚪️ '
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Questa è una storia creata per una cara amica durante una notte insonne…
Ti prego di non arrenderti mai Lucy perché so' bene che cosa significa perdere una persona, specie se importante.
Non ti arrendere perché nella vita ci sarà sempre uno spiraglio di luce che ti farà sperare ancora e vivere… vivere completamente, consapevole del valore della tua esistenza.
Ti amo di bene,
Ele

Queste sono state le melodie che mi hanno accompagnata nella scrittura…

https://m.youtube.com/watch?v=D2m6yrRfS9A

http://www.deezer.com/track/64354996

http://m.youtube.com/watch?v=A_U6iSAn_fY

Illusioni…
Mi sommergono il cuore e lo riempiono, lo arpionano con dolorose speranze… 
Perché mi devo fare male da sola?
Perché? 
Ma nemmeno io riesco a darmi una risposta…
Un sentimento crudele e meraviglioso mi tiene stretta. Mentre la mente mi guarda e ride della mia ingenuità. 
Dell'ingenuità del mio cuore corroso da qualcosa che non conosco… ma che mi distrugge, mi crea, mi divora, mi completa, mi brucia e mi accarezza.
Chi sei tu? Chiede la mente al cuore.
Sei gioia? No… non puoi essere gioia.
Non sei paura, perché la paura la conosco, so come può avvolgerti con le sue braccia scheletriche e fredde, il buio che ti oscura la mente e non ti fa più avere il dono della ragione.
Non sei dolore.
Ma qui il cuore protesta.
Sei anche dolore? 
Sì… sei anche dolore, lo sento.
Però non sei… di certo non sei affetto.
Anche, mi sussurra il cuore.
E non sei bisogno.
Anche…
E soprattutto.
« Cosa provi Raf? » mi dici, nei tuoi occhi c'è il delirio… e così tanti pensieri attraversano quelle iridi…
Così tanti che alla fine non riesco ad afferrarne nemmeno uno.
Cosa provo?
È una domanda difficile, la mente non è abbastanza lucida per rispondere razionalmente, sento che il cuore la sta annebbiando trascinandola in un vortice da cui non ero del tutto sicura di poter risalire.
« Io… io provo qualcosa per te… » sussurro perché è l'unica risposta certa che posso darti senza mentirti.
Non ci riesco a farlo… e non perché sono un'angelo.
Non riesco… non posso mentire a te. 
I tuoi occhi mi disarmano, mi mettono a disagio mandandomi in confusione.
« Qualcosa non è abbastanza Raf… » insisti, gli occhi feriti dal dolore che le mie parole ti hanno provocato.
Ti avvicini ma io mi ritraggo, un tuo passo avanti equivale a un mio passo indietro finché non cozzo le spalle contro un muro e lì non ho via di scampo.
Vorrei gridare.
Contro te, contro il mondo e contro il Veto.
Vorrei gridare ti fermarti… di continuare…
E alla fine quel nome arrivò…
Il cuore l'ha sussurrato alla mia mente, ormai rassegnata.
Tre parole mi rimbalzano in testa.
Parole che inseguiamo per tutta la vita.
Che sogniamo di pronunciare ma che quando arrivano dobbiamo trovare il coraggio per esprimerle.
Che battezziamo quando finalmente incontriamo la persona che riesce a farle nascere nel nostro cuore, nella nostra mente, nel nostro corpo e nella nostra anima.
Io ti amo…
Le mie labbra si socchiudono, i polmoni prendono fiato per dire quello che… da quando ho visto per la prima volta il tuo volto, i tuoi occhi, la tua anima… bramavano di pronunciare.
Ferma! 
Grida, implora, prega, supplica una voce nella mia testa.
Il grido mi si diffonde nell'anima lasciandomi paralizzata. Le labbra si richiusero, i pugni si strinsero, gli occhi si spalancarono e la paura prese il sopravvento.
Lui è solo un illusione Raf. 
Lo Stage finirà e tu sarai solo un ricordo, un sogno che non varrà la pena di essere ricordato, sibila la voce iniettando veleno nel mio cuore.
Lui è solo un illusione, non è reale… tutto questo non è reale! E a che cosa vale la pena di commettere un sacrilegio… di provare qualcosa di così bello se poi lo dovevo lasciare?
« Tu non sei reale… tutto questo non ne vale la pena… mi dimenticherai. Mi dimenticherai e il mio cuore morirà…» mormoro, ma più che dirlo a lui lo sto dicendo al mio cuore… ai miei sentimenti così ciechi.
Il battito accelera come a voler contraddirmi.
Una scossa mi vibra sulla pelle fino a farla bruciare in un fuoco lento.
Mi ha stretto le dita delicatamente attorno al polso e, lentamente, la avvicina al suo viso poggiandola sullo zigomo con estrema delicatezza.
La mia pelle brucia a contatto con la sua ma a lui non strappa nemmeno una smorfia.
I suoi occhi scrutano i miei, sfidandomi, implorandomi, contraddicendomi.
Quante volte l’ho desiderato, e ora sento il calore della sua pelle sotto le mie dita.
Libera dalla sua presa, la mia mano, iniziò a muoversi quasi involontariamente, incantata scivola lungo il suo viso, sulle palpebre chiuse, nell’incavo della guancia, sul naso, fino ad arrivare alle labbra, perfette e socchiuse.
Lacrime.
Scivolano via dagli occhi per andare ad affondare il cuore. Ogni lacrima mi lacera dentro ma non riesco a smettere…
Ogni lacrima mi colpisce il cuore, intensificando il dolore, stringendomi in una morsa di disperazione e abbandono.
Chi sarò io per te?
Chi sarò io per te quando avremo superato lo Stage?
Mi avvicino a te ma tu sei confuso. Le mie parole ti hanno creato una tempesta dentro, lo so.
Provi anche tu la mia stessa illusione, quel sentimento così distruttivo?
No… i tuoi occhi sono dolci, la tua mente vuole ignorare il Veto, le difficoltà, le paure, le delusioni…
Ti rivedo che ridi, mi sfiori, mi tocchi.
Le nostre dita si cercano mosse da un bisogno che non abbiamo mai saputo controllare, i respiri si confondono, si rubano a vicenda. I miei occhi cercano i tuoi adesso, la tua anima, il tuo cuore… 
Cercando di vedere il riflesso dei miei sentimenti dentro di te.
E proprio quando sto per allontanarmi per spezzare quel contatto, il tuo viso si avvicina al mio e le nostre labbra si sfiorano.
Il cuore ha un sussulto talmente forte che quasi pensai di morire, gli occhi si chiusero, le mie mani ti cercarono stringendoti.
Il tempo scompare.
Le sue labbra che si muovono dolcemente sulle mie divennero il mio mondo mentre cerco di non essere travolta dalle emozioni che velocissime mi turbinano dentro…
Il tuo bacio si fa meno incerto, la tua bocca esplora, le tue mani mi accarezzano la pelle facendola bruciare. 
Mi baci come se fossi un assetato e io fossi l'acqua, mi baci come se il mondo stesse per finire e un po' credevo che fosse realmente così…
Mi sento crollare.
Ti attirò contro di me e affondo il viso nel collo. Le mie lacrime sono roventi contro la tua pelle e sulle mie guance. Un eco del tuo tocco, il tuo profumo nella mia anima.. 
Premo le labbra contro la vena che ti pulsa alla base del collo, il fiore della tua vita.
« Ti amo… » ti sussurro e mi sorpresi della verità di quelle parole.
« Ti amo… » ripetei arresa, gli occhi fuggono per andare a rifugiarsi al suolo quando cerchi di guardarmi, le tristezza mi invade il petto.
« Ma il tuo tono è triste Angelo… che cosa significa? » 
Cosa significa?
Me lo chiedo anch'io… 
Supplico al mio cuore di darmi delle risposte e una parola mi colpisce con la potenza di un tuono che nasce dalla terra e prende con violenza le nuvole.
Addio.
È questo che significa… lo so', ne sono certa.
Perché chi sarò io fra qualche secolo per te dopo questo momento?
Una volta che torneremo indietro noi non ci vedremo più… ci divideranno e forse noi stessi non vorremmo più incontrarci.
Le labbra mi formicolano ancora per quel contatto prolungato.
« Addio… » dico con un sorriso amaro.
« Significa addio… » le lacrime ricominciano a solcarmi le guance con prepotenza « … questo significa. » i singhiozzi mi spezzano la voce.
« Perché tu non ci potrai mai essere per me… e lo sai! » volevo urlare ma riuscii solo a sussurrare.
« Non puoi evitarmi per sempre Raf. » mi dici tu, la tua voce sommessa mi regalò un brivido.
« Invece sì… i prof ci divideranno, mi obbligheranno a dimenticarti…  » sussurro allontanandomi da lui.
« Non puoi. » mormora lui, un mio passo indietro un suo passo avanti.
« Sì, ce la farò. » ribatto passandomi la manica del maglione sulle guance.
Cerchi di avvicinarti ma io non te lo permetto.
La terra trema… o sono io a tremare?
« Sarò io a non farcela. » sussurri e implori… proprio tu che eri così freddo e distaccato, così distante e diverso, così uguale e opposto.
Avanti… indietro,  il ritmo è implacabile.
« Lasciami andare. » lo supplico.
Ombre dense e lucide ci sorprendono, ci avvolgono, ci rinchiudono. Il cielo ormai non esiste più.
« Lasciami andare. » ripeto, il cuore che crolla sotto i colpi delle mie stesse parole.
Altre lacrime di dolore mi scivolano sulle guance, lacrime che spero non ricorderà quando ci divideranno.
« Fermati… » mi prega.
Anche il pavimento ora inizia a scomparire, sotto le vibrazioni del nostro bacio.
« Ti amo. » ammetto di nuovo, indifesa.
« Smettila di dirmi addio… » 
« Non ci riesco! » i singhiozzi mi spezzano, mi lacerano il petto.
E le ombre ci dividono, ci circondano.
« Ti riconoscerò, quando ti rivedrò! » grida tra lacrime e il dolore.
Muore anche l’ultima luce attorno a noi.
« No, non lo farai, lo so. E nemmeno io… » 
« Ti troverò, te lo prometto. »
« Stai piangendo… » sussurro.
Quelle lacrime così sbagliate, così proibite…
Le fronde degli alberi in lontananza sembrano spezzarsi sotto la forza del vento. Le stelle scompaiono lasciandoci al buio… senza nemmeno una speranza ad illuminarci.
Finisce la danza, finisce la notte e finisce l'illusione…
Ti avvicini e mi stringi ed io non faccio nulla per fermarti.
Ci stringiamo quasi non volessimo più separarci, i nostri volti bagnati dalle stesse lacrime.
« Ricordati di me… » mi dici tu.
« Lo sai che lo farò… » 
Le tue mani, il tuo viso bruciano sulla mia pelle quando li affondi tra i miei capelli. E ti sento inspirare, cercando di imprimere nella tua mente il mio profumo. So che è così perché anch'io sto facendo lo stesso.
« Ma tu non lo farai, lo so, è nella tua natura… » aggiungo tristemente, la bocca che si rifiuta di pronunciare quelle parole.
Mi stacco dolcemente da te e ti guardo negli occhi.
Quegli occhi così profondi… che sono stati in grado di scoprire e lasciarti guardare la mia anima per la prima volta in tutta la mia esistenza.
« Perché io sarò il viso che in mezzo agli altri, non riconoscerai. » 
Piango e piange anche lui.
« Perché io sarò la voce che griderà il tuo nome e che tu non sentirai… »
Lacrime dolorose.
« Sarò gli occhi che non incrocerai mai o che non saprai riconoscere in mezzo alla strada. »
Con delicatezza passo una mano sul tuo zigomo, la pelle che brucia e pizzica mentre ti asciugo delle lacrime che non verserai più quando tutto sarà finito.
« Sarò la mano che, disperata, si tenderà verso di te senza mai riuscire a strapparti una carezza. »
Stringo la tua mano, per l’ultima volta, la stringo alla mia e la porto al petto.
Lo senti ora il mio cuore?
Lo senti, amore?
Ricordati almeno di lui, perché stanotte lo porterai con te.
Adesso è la fine, è davvero la fine.
La fine del mondo, la fine di due cuori e la fine di un amore…
« Sarò forse un ricordo. » 
Lui mi guarda negli occhi mi scruta per l'ultima volta.
« E soprattutto… sarò il cuore che batterà per te. Anche se tu non lo ricorderai o non lo saprai mai, sarà lì con te.
Per sempre. »
  
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