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Autore: Tei Sukone    13/07/2014    1 recensioni
Fanfiction su Kagamine Rin e Len. E' presente Kagamincest.
Un Len annoiato è in ansia e costretto ad aspettare Rin che ritorna da un appuntamento. Immerso dai suoi pensieri intricati il sonno lo pervade completamente, fino a quando...
Dal testo:
" Len si guardò attorno, era al mare, non esattamente in spiaggia, e lui non indossava un costume da bagno, ma bensì una camicia bianca e dei jeans, abbinate a delle scarpe sportive. Era un pò disorientato ma una figura catturò la sua attenzione, con la sua familiare voce ".
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Len Kagamine, Rin Kagamine | Coppie: Len/Rin
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest, Incompiuta
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A dream


18.23

L'orologio della TV puntava esattamente questa ora, mentre un ragazzo, dai biondi capelli che sembravano un casco di banane, teneva in mano una tazza di latte e caffè, e guardava di fronte lo schermo annoiato.

" Sono già le sei passate, ma ancora dovrò aspettare altre due ore per la cena". Pensò il ragazzo, di nome Len, alzandosi dal comodo divano blu per stiracchiarsi. Di preciso avrebbe dovuto attendere 2 ore e 7 minuti, poichè la sua famiglia aveva l'abitudine di mangiare alle 20.30 o anche più tardi.

Continuava a sbuffare, il biondo, vagando con disperazione per la cucina; era terribilmente annoiato, come d'altronde lo era in tutti i mesi estivi; non c'era nulla da fare, tutti i suoi amici della band musicale ''Vocaloid'' erano in vacanza a godersi il sole, il mare e la piscina mentre lui era a casa, ed era pure solo.

I genitori di Len, erano usciti a fare spese e impegni vari ''da adulti'', come li definiva il quindicenne, mentre la sua gemella, Rin, era uscita per un appuntamento.

'' No, no e no! Non si tratta di un appuntamento! E' solo un'uscita per passare il tempo ".

Questo era il continuo pensiero di Len, da quando la sorellina lo aveva salutato, con quel suo grazioso abito blu e i capelli raccolti in uno chignon spettinato, tipico di lei, che non è mai stata brava a tenere a bada le sue ciocche ribelle e bionde come il sole.

C'era da dire che lei stessa, era così, come i suoi capelli, o almeno, per Len.

Per tutti Rin poteva essere considerata un pò ribelle, che stava per le sue, ma solo per Len lei poteva essere come il sole: splendente, brillante, luminosa, bellissima, meravigliosa...

'' Oh, no, no, Len, hai troppa ammirazione per tua sorella, forse è lei che mi suggestiona ".

...Continuava a pensare, il povero Len, per dare un senso a quei pensieri di cui lui non sapeva il significato; credeva, o almeno, fingeva di credere, che la sua sorellina fosse così ''inquietante'', a volte, come quando lo minaccia con il Road Roller o come quando gli fa sparire le sue amate banane; o peggio ancora, quando Rin reagisce in maniera violenta ai commenti del fratello sul suo seno ''sottosviluppo'', come lo definisce lui. Tuttavia, erano molto uniti, forse un pò troppo, ma Len si auto-giustificava con il fatto che sono gemelli, e sono nella loro band il duetto ''perfetto''. Così li definivano gli altri Vocaloid, assieme ad altri nomignoli come ''Gemellini'', ''Banarancia''*, o ''Piccoli'', essendo i Vocaloid più piccoli di età.

Comunque sia, Len non era l'unico a paragonare la sua Rin al sole, a quanto pareva. Da quando hanno compiuto 15 anni, i ''gemellini'', Len non potè non notare che spesso Rin uscisse con altri ragazzi. Sfortunatamente.

E quante volte Len ha dovuto cercare di costringere la sorella a rimanere a casa, con la scusa che, a causa della sua popolarità, molti suoi fan non l'avrebbero lasciata in pace se fosse uscita, e molte volte, a causa della sua insistenza, si beccava un pugno in testa, seguito da un bacetto sulla guancia, e, di conseguenza, una faccia da ebete sul volto mentre la sorellina apriva il portone di casa e lo richiudeva alle sue spalle. Lasciandolo solo.

Len, con un pò di gelosia e immaturità, decise di giocare di astuzia, un giorno, intervenendo, di nascosto, agli appuntamenti della sorella. E fu così che in questi mesi, i ragazzi tra cui Piko, Oliver, Nero, e una specie di maniaco pedofilo di nome Kiyoteru, non chieserò mai più una seconda uscita a Rin.

Mesi fa, da Kyoto, venne il cugino di Miku, Mikuo, e anche lui, chiese un appuntamento a Rin, e anche Len, questa volta, decise di intervenire. Aveva rovinato tutto, ma non seppe mai come finì veramente, perchè l'ingenua Rin anzichè mostrare un broncio arrabbiato come faceva alla fine di ogni suo appuntamento andato male, aveva un viso calmo e rilassato. Len pensava che avesse fatto un favore anche a lei, e non solo a se stesso, per averlo fatto scappare.

Ma in questi giorni, quando Mikuo tornò con la sua famiglia nella loro città, non perse tempo a chiedere un secondo appuntamento a Rin, ovvero quello di adesso.

" A quanto pare, le cadute dalle scale mobili, la finta rapina, le formiche rosse dentro la camicia, gli insetti nel gelato, l'inseguimento dei cani, e il ramo caduto nella sua testa non gli sono serviti a quel testone per imparare la lezione". Pensò Len, ricordandosi dopo anche di avergli fatto fare un bagno dentro una fontana, ridendo silenziosamente.

Ne aveva fatte tante ai suoi ''rivali'', e in tutto questo Rin non è mai riuscita a capire, e molto spesso si chiedeva perchè. Erano casi sfortunati, le ripeteva Len, o forse era solo il fatto che non erano destinati, continuava a dirle il fratello, tutte le volte. Ma come tutte le volte, Rin infastidita ripeteva che non crede nè al destino, nè a niente.

Questa volta però Len era cresciuto e, sorpreso dalla seconda richiesta di Mikuo di avere un appuntamento con Rin, decise tristemente di rinunciare a rovinare tutto di nuovo. Si ricordò anche che da un pò di tempo, due ragazze della sua scuola, i cui nomi erano Tei Sukone e Neru Akita, sembravano due vere e proprie stalker e lo guardavano come un leone digiuno da mesi guarda una bistecca succulenta; quindi era meglio non uscire, soprattutto da solo.

Questa era la cosa negativa nell'essere un Vocaloid abbastanza famoso, la popolarità che ti circonda di fan e spasimanti quasi impazziti.

'' Non posso fare nulla... Sarebbe assurdo... Ma se non ci sono io, come farà da sola? Come potrò proteggerla?? ". Pensava sconsolato Len. " ...Non posso fare niente. Andrà come andrà, allora... ". Si disse infine rassegnato.

Il ragazzo salì in camera sua, e una volta arrivato si mise a letto, aspettando che venisse il sonno, fino a quando i suoi e soprattutto Rin non sarebbero ritornati a casa.

Fino a quando si abbandonò tra le ali di Morfeo...


 

'' Uhmmm.... ma... dove sono? ".

Len si guardò attorno, era al mare, non esattamente in spiaggia, e lui non indossava un costume da bagno, ma bensì una camicia bianca e dei jeans, abbinate a delle scarpe sportive. Era un pò disorientato ma una figura catturò la sua attenzione, con la sua familiare voce.

- Len! LEEEN!! -. Urlò quasi senza fiato la sua sorellina verso di lui, con un vestito con balze giallo e dalle sfumatore rosso e arancio. Aveva un leggero trucco sul viso e i capelli raccolti in due codine un pò infantili che ricordavano quelle di Hatsune Miku. Era bellissima.

- Scusami, ho fatto tardi -. Disse Rin dispiaciuta e, stranamente, con gentilezza. Non era da lei essere così gentile, soprattutto con il fratello.

- Ci ho messo molto a prepararmi, sai, voglio essere perfetta per te -. Continuò Rin prendendo per mano il fratello e incominciando a passeggiare per la via alberata sul marciapiede.

- Cosa?! -. Disse Len senza capire niente di quello che stesse succedendo.

" Ma che sta dicendo... ". Continuava a ripetersi.

- E' così strano che una ragazza vuole presentarsi al meglio durante un appuntamento? -. Scherzò Rin, mostrandogli uno dei suoi più radiosi sorrisi.

Len era senza parole. Non sapeva che dire, che fare, e non riusciva a rendersi conto di quello che faceva, ma senza esitare, la abbracciò; strinse più che potè la sua sorellina, quasi come se non volesse lasciarla andare.

- L-Len... tesoro... mi fai male -.

- Scusami, è ...che sono così felice... di stare con te, Rin-chan -.

Rin a quel punto tirò leggermente il suo braccio, accarezzandogli il viso, e in punta di piedi si avvicinò a Len, al suo volto, mentre lui realizzò pienamente la situazione e di quello che stava per accadere.

'' Un bacio. Un... bacio...''.

E poi. Il nulla.


 

Era tutto così strano e confuso, Len capiva che in quel momento i suoi occhi erano chiusi, lui era coricato nel suo letto e tutto quello che è successo era solo un sogno. La cosa che lui non capiva, è che ci facessero delle labbra sopra le sue; così socchiuse gli occhi e incontrò gli occhi chiusi di Rin, davanti a sè, che lo stava piacevolmente baciando.

Esattamente come avrebbe dovuto fare in quel sogno.

Rin si staccò lentamente dalle sue labbra, senza sapere che Len fosse sveglio e cosciente, per poi alzarsi dal letto e scappare dalla stanza del fratello.

E Len iniziava capire.

Era felice, e quella situazione, imbarazzante e ancora incredibile, gli piaceva moltissimo. Adesso sapeva cosa doveva fare.

Ed entro quella sera, si disse che avrebbe dovuto sistemare le cose con Rin.

La sua Rin.


Fine! Grazie per aver letto! :D 
Spero che la storia vi sia piaciuta, e spero che non sia così penosa come penso io ^^"; accetto ogni tipo di recensione, anche critica. :)
Questa storia è incompiuta, mi piacerebbe scrivere un breve continuo sulla vicenda, forse lo farò. :)
Grazie ancora, a presto :)

 
  
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