Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Little Wings    13/07/2014    0 recensioni
-No!-
-Oh, andiamo Draco! Non avrai mica paura di perdere...- disse Blaise lasciando volutamente la frase in sospeso.
Il biondo per poco non si strozzò con la sua colazione.
-Un Malfoy non ha mai paura si perdere!- sbottò.
-Allora perché non vuoi accettare la scommessa di Blaise?- intervenne Theo.
-Nott, non ti ci mettere anche tu! Non voglio accettare la sua stupida scommessa solo perché ho promesso a mia madre che quest'anno non mi sarei messo nei guai.-
-Pfff! Tutte scuse! La verità è non hai le palle.-
-Se non ce le avessi non avrei potuto divertire così tante donzelle.- replicò il biondo esibendo il suo ghigno migliore.
-Hai capito che cosa intendo. Tu hai paura.-
-Ti ripeto che non ho paura. Noi Malfoy non abbiamo mai paura.-
-E allora dimostramelo.-
-Cosa devo fare?- disse Draco consapevole di fare il gioco dell'amico.
Il moro infatti ghignò soddisfatto.
-Devi portarti a letto la Delos.- disse Blaise scandendo bene il cognome della ragazza.
Draco sputò il Succo di Zucca che stava bevendo.
-L-la D-Delos?- chiese il biondo.
Blaise ghignò vedendo il volto stupito dell'amico e annuì.
*************************************************************************************
Scritta e dedicata a EstherAlyaDelos
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Theodore Nott
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 
 Scommessa d'Amore
 
 






 
 
 
A Ester,
 un'amica fantastica e
 una consulente meravigliosa
 che mi sopporta nonostante
 i miei scleri a qualsiasi ora.
 Grazie.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Martedì 10 Novembre 1998
-No!-
-Oh, andiamo Draco! Non avrai mica paura di perdere...- disse Blaise lasciando volutamente la frase in sospeso.
Il biondo per poco non si strozzò con la sua colazione.
-Un Malfoy non ha mai paura si perdere!- sbottò.
-Allora perché non vuoi accettare la scommessa di Blaise?- intervenne Theo.
-Nott, non ti ci mettere anche tu! Non voglio accettare la sua stupida scommessa solo perché ho promesso a mia madre che quest'anno non mi sarei messo nei guai.-
-Pfff! Tutte scuse! La verità è non hai le palle.-
-Se non ce le avessi non avrei potuto divertire così tante donzelle.- replicò il biondo esibendo il suo ghigno migliore.
-Hai capito che cosa intendo. Tu hai paura.-
-Ti ripeto che non ho paura. Noi Malfoy non abbiamo mai paura.-
-E allora dimostramelo.-
-Cosa devo fare?- disse Draco consapevole di fare il gioco dell'amico.
Il moro infatti ghignò soddisfatto.
-Devi portarti a letto la Delos.- disse Blaise scandendo bene il cognome della ragazza.
Draco sputò il Succo di Zucca che stava bevendo.
-L-la D-Delos?- chiese il biondo.
Blaise ghignò vedendo il volto stupito dell'amico e annuì.
 
Esther Alya Delos era una Serpeverde dello stesso anno di Draco, Blaise e Theo. Era una ragazza molto intelligente, forse la Serpeverde più in gamba che questa Casa abbia mai visto, ed era altresì carina. Aveva avuto solo un ragazzo durante il sesto anno ed era una delle poche ragazze a non aver ceduto al fascino del Trio Serpeverde.
Mentre i tre amici stavano parlando della scommessa a colazione, stava leggendo un libro mentre mangiucchiava dei Calderotti vicino alla sua amica Daphne.
-Esther!-
-Mmm?-
-Stanno guardando da questa parte!-
-Chi?-
-Ma come chi?! Guarda lì!-
La ragazza si girò verso il punto indicato dall'amica e si ritrovò a fissare due iridi grigie.
 
Draco si girò verso la ragazza in questione e si perse nel suo sguardo quando anche lei si voltò. Guardò i suoi amici che gli indicavano la ragazza e si alzò.
 
Esther ritornò a leggere il suo libro senza badare minimamente il ragazzo biondo che si stava dirigendo verso di lei.
-Delos.-
Sentendosi chiamare, la ragazza alzò lo sguardo dalle pagine e lo posò sul ragazzo che le stava di fronte.
-Malfoy. Devi dirmi qualcosa?-
-Questo fine settimana c'è l'uscita a Hogsmeade.- cominciò lui.
-E mi chiedevo se volessi andarci con me.-
Esther inarcò un sopracciglio mentre Daphne le faceva segno di accettare l'offerta del ragazzo. La ragazza aprì la bocca per dire qualcosa, ma fu preceduta dalla bionda seduta al suo fianco.
-Certo che vuole!- esclamò infatti Daphne beccandosi così un'occhiataccia dalla sua amica.
-Allora ti aspetto sabato alle dieci e mezza davanti al portone.-
Detto questo, il ragazzo fece dietro-front e tornò dai suoi amici.
 
-Si può sapere perché gli hai detto che accetto?!-
-Perchè è Malfoy!- rispose la sua amica a mo' di scusa.
Esther alzò un sopracciglio e disse:-E allora?-
-E allora?! Salazar, ma l'hai visto?! É un figo assurdo!-
-Non ho mai detto che non lo è.-
-Quindi ammetti che è figo!-
-Non ho mai detto nemmeno questo. E ora lasciami mangiare in santa pace.-
La ragazza tornò alla sua colazione e non si fece distrarre dalle chiacchiere della sua migliore amica.
 
Sabato 14 Novembre 1998
Un ragazzo biondo era appoggiato al muro vicino al portone principale della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Aveva le mani nelle tasche e lo sguardo fisso davanti a sé. I biondi capelli erano spettinati e non c'era traccia di gel, così usato dal ragazzo durante gli anni precedenti. Molti studenti gli lanciavano occhiate mentre uscivano per andare e Hogsmeade. Sbuffò quando un ragazzo gli lanciò l'ennesima occhiata. Sapeva di non essere ben visto dopo quello che avevano fatto lui e suo padre, ma non per questo ogni studente doveva credere di avere il diritto di giudicarlo. Aveva fatto cose sbagliate, questo lo sapeva, ma non aveva avuto scelta: o gli ubbidiva oppure avrebbe visto morire sua madre, ma solo dopo una lenta agonia. E lui non poteva permettere che venisse uccisa: era l'unica che lo capiva sempre e che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, anche mentire al signore oscuro. Scosse la testa cercando di scacciare questi pensieri e concentrò lo sguardo sulle scale da cui sarebbe scesa Esther.
 
La ragazza non si fece aspettare molto e alle dieci e trentaquattro minuto era davanti al portone. Notò un ragazzo biondo e gli andò in contro.
Aveva dei semplici jeans chiari e degli stivali neri, che erano dello stesso colore della sua giacca.
Draco si staccò dal muro solo quando la ragazza gli fu di fronte.
-Ciao.-
-Allora, andiamo?- chiese lei ignorando il suo saluto.
Lui sbuffò, ma annuì.
 
Durante il tragitto, Esther lanciò qualche occhiata al ragazzo che le camminava di fianco. Si era promessa di chiedergli il perché di quell'invito, ma in quel momento riusciva solo a guardarlo. A malincuore, dovette dare ragione a Daphne: Draco era davvero un bel ragazzo! Per tutto il tempo che camminarono, la ragazza si chiese se non avesse accettato di andare perché voleva, e non perché l'aveva minacciata quella pazza della sua amica.
Ad un certo punto Draco, che si sentiva osservato, si girò verso la ragazza trovandola intenta a fissarlo
Ghignò soddisfatto: di quel passo se la sarebbe portata a letto molto presto.
-Ti piace quel che vedi?- chiese.
La ragazza, colta in flagrante, rispose:-Nient'affatto. Stavo solo pensando a quante volte devi tingerti i capelli ogni giorno per farli rimanere di quel colore.-
Il ghigno fu sostituito da una smorfia.
-Io non mi tingo. Questo è il mio colore naturale.-
La ragazza gli scoccò un'ultima occhiata e poi guardò davanti a sé.
 
Draco non aveva mai osservato attentamente la sua compagna di casa. Certo, ci aveva parlato qualche volta, ma niente di più. Se ne stava sempre a leggere o a chiacchierare con Daphne Greengrass e lui non aveva più di tanto cercato di conoscerla, soprattutto quando aveva capito che non le interessava di lui, visto che non andava in iperventilazione quando erano vicini. Ora però aveva il tempo di osservarla e si accorse di quanto graziosa fosse: i capelli castani le ricadevano dolcemente sulle spalle e le guance arrossate dal freddo le conferivano un'aria innocente. Aveva notato che non si era vestita in modo provocante - come sempre del resto - e di certo non voleva sedurlo.
Una volta arrivati al villaggio, Draco si fermò.
-Allora, dove vuoi andare?- le chiese.
La ragazza lo guardò stupita: sapeva che Draco Malfoy non era famoso per la sua cavalleria.
-Allora?- la incalzò lui.
-Mmmm...-
Non da Madama Piediburro, ti prego, pensó il ragazzo.
-Da Madama Piediburro.-
-Davvero?-
-Certo che no! Non entrerò mai in quel locale!- disse schifata.
-Vieni con me.- disse poi.
-Dove?- chiese sospettoso.
Lei non rispose e si avviò per una viuzza laterale.
-Senti Delos, non c'è bisogno di portarmi lontano dagli altri per potermi avere tutto per te: basta chiedere.-
-Non montarti la testa, Malfoy. Siamo qui per un altro motivo.- disse lei indicando un edificio alla sua destra.
Il biondo guardò il punto indicato da Esther e lesse l'insegna del negozio in questione. La ragazza l'aveva condotto alla libreria di Hogsmeade.
Esther entrò seguita da un riluttante Draco.
Si diresse a passo sicuro verso la parte meno frequentata dai clienti. Passò il dito sulle costole e sulle copertine dei libri fino a quando non ne trovò uno che le interessava. Lo tirò fuori accarezzandone la copertina e lo aprì.
Intanto Draco la osservava rapito. Normalmente gli avrebbe dato fastidio essere snobbato da una ragazza a cui aveva chiesto di uscire, soprattutto se la ragazza in questione preferiva un libro a lui, ma in quel momento non gli interessava essere al centro dell'attenzione di Esther. Gli bastava osservarla, cosa alquanto insolita per lui.
-Ti piace quel che vedi?- chiese la ragazza usando la stessa frase del biondo.
Salazar, mi ha visto!
-Si. Mi piace molto quel che vedo.- rispose ghignando e sorprendendo la ragazza.
Le si avvicinò e le prese il libro dalla mani. Lo poggiò malamente su uno scaffale e si avvicinò ancora alla ragazza, facendola indietreggiare. Esther capì di essere in trappola quando sentì il muro dietro le sue spalle. Draco appoggiò le mani ai lati del corpo della Serpeverde e si avvicinò al suo volto.
Era troppo vicino.
-Mi piace davvero tanto quel che vedo- continuò, sempre con il suo ghigno Made-in-Malfoy stampato in faccia -e mi piacerebbe tanto vedere anche qualcos'altro.- disse abbassando lo sguardo sul seno della ragazza, che non gradì l'ultimo commento del biondo.
-Malfoy!- esclamò infatti indignata.
-Dimmi piccola.-
Piccola?! Da quando chiamo così le ragazze? Si chiese Draco.
Esther gli puntò un dito sul petto furiosa.
-Stammi bene a sentire: io non sono una di quelle oche petulanti che ti porti a letto e non voglio assolutamente essere trattata come una di loro!-
Il biondo rimase interdetto: lo stava... rifiutando? Portò le braccia lungo il corpo lasciando alla ragazza la possibilità di allontanarsi. Esther però rimase dov'era e Draco aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse senza emettere alcun suono. Cosa avrebbe potuto dirle?
-Malfoy?- lo chiamo la ragazza vedendo che era rimasto colpito dalle sue parole.
Lui riportò lo sguardo su di lei, facendole capire che la stava ascoltando.
-Ti va di andare a prendere una Burrobirra?- chiese mordendosi il labbro.
Il biondo annuì e i due uscirono dalla libreria diretti ai Tre Manici di Scopa.
 
-Non ci credo! É per quello che la McGranitt ha tolto cento punti a Serpeverde?-
-No, quella volta le avevamo messo colla magica sulla sedia. Non ho mai riso tanto.-
Dopo i primi minuti di imbarazzo, i due ragazzi avevano iniziato a parlare come se si conoscessero da una vita e si etano raccontati di tutto e di più.
-Adesso tocca a te. Raccontami qualcosa.-
-Cosa vuoi sapere?- gli chiese Esther.
-Sei fidanzata?-
-Perché lo vuoi sapere?-
-Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda! E comunque anche tu me l'hai chiesto prima.-
-No, non sono fidanzata.-
-Innamorata?-
-Nemmeno.-
- Perché te ne stai sempre per conto tuo?-
-Con chi dovrei stare? Con te?-
-Perché no?- chiese avvicinandosi pericolosamente al volto della ragazza, che non riuscì a distogliere lo sguardo da quello del ragazzo.
-M-Malfoy?-
Il ragazzo non rispose e continuò ad avvicinarsi al volto di Esther. Solo qualche centimetro separava i due ormai.
-Dracuccio!-
L'urlo di Pansy Parkinson fece voltare entrambi.
-Pansy.-
-Draco, allora è vero quello che ho sentito.- disse guardando male Esther.
-Cosa hai sentito?-
-Che uscivi con lei.- disse sprezzante indicando la ragazza seduta vicino al biondo.
Esther sbuffò infastidita dal tono che aveva usato la sua compagna di stanza.
-È vero. E ora, se non ti dispiace, vorremmo andarcene.-
Detto questo si alzò seguito da Esther.
-Ma Dracuccio...-
-Non chiamarmi così! Lo sai che non lo sopporto.-
 
-Dracuccio?- chiese Esther appena furono fuori dal pub.
-Lasciamo stare. È un nomignolo ridicolo.-
-Decisamente.-
Il biondo si fermò girandosi verso di lei e la fissò per un po' senza parlare. Fu lei a rompere il silenzio.
-Vuoi tornare al castello?-
Il biondo ghignò.
-Di la verità. Vuoi tornare al castello presto così abbiamo più tempo da passare in camera mia.-
La ragazza lo fulminò con lo sguardo e si diresse verso la scuola senza rivolgergli più la parola. Draco la seguì cercando di cavarle qualche parola di bocca, ma con scarsi risultati.
 
Quando arrivarono nella Sala Comune e Esther si diresse verso il dormitorio femminile, Draco la prese per un braccio e la fece girare verso di sé.
-Volevo dirti che... Sono stato bene oggi.-
La ragazza addolcì un po' lo sguardo.
-Anch'io.- ammise.
-Quindi mi merito una ricompensa.-
-Mmm... Non so...-
-Io dico che mi merito almeno un bacio.- disse soffiando sulle sue labbra.
-Io dico di no!- esclamò la ragazza correndo nella sua stanza e lasciando il ragazzo da solo.
 
-Allora? Come è andata?-
Blaise e Theo stavano cercando di far parlare il loro amico da un quarto d'ora.
-Ve l'ho già detto! Ormai è quasi fatto. Tempo due giorni e vincerò la scommessa.-
I suoi amici si guardarono scettici.
-Bhe, se fai fiasco come oggi, non credo che ti basteranno due giorni.-
-Chi dice che ho fatto fiasco?-
-Noi. Vi abbiamo visti prima. Sai, quando stavi reclamando il tuo bacio.- disse ghignando Theo.
Il biondo li guardò torvo e uscì dalla stanza.
 
-Allora? Come è andata?-
Daphne era seduta sul suo letto e aspettava una risposta dalla sua amica ormai da dieci minuti.
-Esther?-
-È... andata.-
La bionda sbuffò.
-Sì, ma vi siete baciati?-
Esther si morse il labbro.
-...no.-
-Tu non me la racconti giusta signorina!- disse Daphne alzando un sopracciglio.
-Parla.-
-Bhe, diciamo che lui ha provato a baciarmi...-
-Ma?-
-La prima volta ci ha interrotti la Parkinson...-
-Quella stupida oca... Aspetta! Hai detto la prima volta? Quante volte ci ha provato?-
-Due. E la seconda volta io...-
-Tu cosa?-
-Sono scappata...-
-Cosa?!-
La bionda urlò talmente forte che probabilmente fu sentita anche dai Grifondoro.
-Cioè, fammi capire, Draco Lucius Malfoy ti invita ad uscire, passare tutto il giorno insieme e quando lui prova a baciarti tu lo respingi?-
A quel punto l'orgoglio della mora si fece sentire.
-Sì! L'ho respinto! E sai perché? Perché io non sono una di quelle sgualdrine che si porta a letto! Io non mi faccio baciare dal primo che passa per poi essere scaricata come un sacco di immondizia!-
-Hai ragione. Scusami tesoro.- disse la bionda abbracciandola.
 
Domenica 15 Novembre 1998
A colazione il giorno dopo Draco si comportò esattamente come faceva fino a due giorni prima, come se non gli importasse niente di Esther.
Evidentemente perché la nostra uscita non ha avuto alcun significato per lui...
E... per te? Che significato ha avuto per te? Le chiese una fastidiosa vocina nella sua testa.
La ragazza cercò di scacciarle e si girò, trovandosi così a fissare due profondi occhi grigi che la guardavano. Sentì dei brividi percorrerle la schiena e diede la colpa agli spifferi della Sala Grande, anche se sapeva benissimo che non erano stati loro a causarle quella sensazione.
 
Draco stava guardando la giovane Serpeverde da qualche minuto ormai quando questa si girò verso di lui, sorridendogli impercettibilmente.
-Dra? Ti sei incantato?-
-Affatto Blaise, stavo solo ammirando la mia preda.-
-Cos'hai intenzione di fare?-
-Lo vedrai.-
Il biondo si alzò dal suo posto e raggiunse Esther.
-Delos?-
-Dimmi Malfoy.-
-Ho saputo che l'ultimo compito di Pozioni non è andato come volevi...-
-Arriva al punto, Malfoy.-
-Io ti do una mano in Pozioni e tu mi aiuti in Trasfigurazione. Ci stai?-
-E va bene.-
-Allora ti aspetto oggi pomeriggio nella Stanza delle Necessità alle quattro. Sii puntuale.-
Detto questo tornò dai suoi amici senza dare alla ragazza il tempo di dire qualcosa.
-Oddio Esther! Sai cosa significa questo?- le chiese la bionda al suo fianco elettrizzata.
-Che... mi aiuterà in Pozioni?-
-No! Cioè, non solo quello. Tu avrai un secondo appuntamento con Draco Malfoy!-
Daphne sprizzava gioia da tutti i pori.
-Veramente ci troviamo solo per studiare...- disse Esther.
-E secondo te Malfoy riesce a passare un pomeriggio intero a studiare?- le chiese scettica la sua amica.
 
Alle tre e cinquanta Esther si avviò verso la Stanza delle Necessità pensierosa.
Daphne era davvero convinta che Malfoy ci avrebbe provato e che non avrebbero passato tutto il tempo a studiare, ma lei non ne era molto convinta. Quando arrivò, il ragazzo la stava già aspettando fuori dalla stanza.
-Dopo di te.-
Esthet alzò un sopracciglio stupita da tanta cavalleria, ma entrò senza dire niente seguita dal Serpeverde. Quando entrò però capì il motivo di tanta gentilezza: Malfoy infatti aveva chiuso a chiave la porta con un incantesimo.
-Malfoy, apri subito quella porta!-
Non sapeva bene perché, ma sentiva che non era una buona idea lasciare che il biondo tenesse chiusa quella stanza. Draco ghignò.
-Paura Delos?-
Esthet assottigliò lo sguardo.
-Nient'affatto. Voglio solo che tu apra quella porta.-
-Io invece voglio tenerla chiusa e, a meno che tu non trovi un modo per persuadermi ad aprirla, rimarrà così.-
Detto questo, superò la ragazza e si sedette su una delle sedie che erano comparse intorno ad un tavolo.  Poco dopo sentì il rumore di una sedia trascinata e alzando lo sguardo vide che Esther si era seduta sbuffando e aveva aperto il libro di Pozioni.
-Allora, dove ti serve aiuto in Trasfigurazione?-
Il ragazzo girò il suo libro e le indicò un punto.
-Qui. Non ho ben capito questo passaggio.-
Draco stava indicando il terzo paragrafo del capitolo sulle trasformazioni di parti del corpo in qualsiasi cosa. Mentre la ragazza gli spiegava diligentemente cosa diceva il libro e cosa aveva spiegato la professoressa McGranitt in più, il biondo si perse ad osservarla, quasi incantato. Non potava certo negare che fosse una bella ragazza.
-... e poi dici l'incantesimo e... Malfoy? Mi stai ascoltando?-
Il ragazzo si riscosse dai suoi pensieri e posò lo sguardo sulla ragazza che gli stava di fronte.
-Certo.-
-E allora perché non mi dai una dimostrazione?- ghignò malefica.
-Perché... non voglio interrompere la tua spiegazione visto che è molto interessante.-
-Ormai mi sono già fermata.- osservò lei.
Lui sbuffò, ma tirò fuori la bacchetta ed eseguì l'incantesimo. Purtroppo non aveva prestato attenzione come voleva far credere e invece di trasfigurare la sua mano in una zampa di lupo, fece diventare il suo piede un blocco di cemento, che lo fece sbilanciare e cadere a terra con un colpo secco. Mentre il giovane imprecava, Esther scoppiò a ridere alla vista del rampollo di casa Malfoy con le chiappe a terra. In un primo momento, Draco avrebbe voluto zittirla, ma poi si accorse di quanto bella e cristallina fosse la risata della ragazza e iniziò a ridere anche lui contagiato. Se qualche giorno prima le avessero detto che si sarebbe ritrovata a ridere con Malfoy, probabilmente Esther avrebbe trasfigurato il povero malcapitato in un lombrico per poi lasciarlo in pasto ai pesci del Lago Nero. Ma in quel momento le sembrò la cosa più naturale del mondo.
 
Alla fine i due ragazzi non studiarono più di tanto, visto che dopo la rovinosa caduta di Draco, i due avevano iniziato a stuzzicarsi e a ridere come due amici di vecchia data. Il ragazzo si era anche dimenticato della scommessa fatta con i suoi amici tanto si sentiva a suo agio con la giovane Serpeverde. Ma niente dura per sempre, men che meno la tregua tra i due ragazzi, che ricominciarono a litigare quando Esther si accorse di dover tornare in dormitorio.
-Merlino! Malfoy guarda che ore sono! Devo andare da Daphne!-
La ragazza scattò in piedi e iniziò a buttare i suoi libri nella sua tracolla.
-Sta calma Delos! Non è tardi e la tua amica può aspettare.-
Draco si era alzato per fermare la giovane.
-No- ribatté lei -devo andare da lei.-
Esther si diresse verso la porta, ma una mano la afferrò per un braccio e si sentì sbattere bruscamente contro il muro.
-Senti, Delos, tu non esci fino a quando non li dico io, capito?- sibilò prendendole il mento con una mano.
Lei lo guardò furente.
-Non so chi ti credi di essere, ma per me sei solo uno stupido ragazzo arrogante e pomposo! E adesso fammi uscire da qui.-
-Potrei farlo- disse -ma anche no. Tutti dipende da te.-
Lo sguardo arrabbiato della ragazza venne sostituito da uno confuso.
-Da... me?- chiese infatti con voce confusa.
Draco ghignò.
-Proprio così. Se apro la porta, cosa ci guadagno io? Niente. Quindi devi rimediare offrendomi qualcosa.-
Esther contrasse la mascella. Era tornato il solito Malfoy arrogante e borioso, abituato ad avere tutto con uno schiocco delle dita. Sospirò quando si ricordò che doveva uscire da lì.
-Cosa vuoi?-
-Un altro appuntamento con te.-
La ragazza alzò di scatto la testa guardandolo meglio. Aveva sentito bene? Malfoy le stava chiedendo di uscire con lui di nuovo? Certo, lo stava facendo in modo che di romantico aveva ben poco, ma era questo il suo scopo. La ragazza boccheggiò incredula. Si sarebbe aspettata di tutto, ma non questo.
-Io... apri la porta Malfoy.- disse sospirando.
Il ragazzo sorrise vittorioso e aprì la porta con un colpo di bacchetta. Appena la porta venne aperta, la ragazza corse fuori verso i sotterranei. Intanto Draco stava ghignando soddisfatto della sua trovata.
 
-Allora?-
-Allora cosa?-
Daphne sbuffò.
-Lo sai. Cosa è successo prima con Malfoy?-
Esther raccontò alla sua amica tutto quello che le era accaduto in quel lungo pomeriggio.
-Te l'avevo detto io che è interessato!- disse Daphne appena la sua amica finì il suo racconto.
-Non è interessato.-
-E allora perché ti ha chiesto di uscire di nuovo con lui?- chiese retorica.
-Mi ha costretta- corresse la sua amica -ad uscire con lui perché... - si fermò pensando ad una risposta -... mi vede come una sfida!-
-Una sfida?-
-Pensaci, Daph. Io non mi sono mai interessata a lui e ovviamente questo è un affronto per il suo ego smisurato. Adesso vuole dimostrarmi che può avere chiunque, me compresa.-
-Se lo dici tu...- disse poco convinta Daphne.
-Non parliamone più. Piuttosto raccontami come è andata con quel Corvo.-
Gli occhi della bionda si illuminarono e iniziò a parlare.
-Oh, Esther, è stato così dolce! Mi ha aperto tutte le porte. No, dico, dove lo trovi un ragazzo che ti apre la porta al giorno d'oggi?! E poi ha tenuto le mani a posto per tutto il pomeriggio! Credo che ci uscirò di nuovo...-
La voce della Serpeverde bionda continuò a riempire la stanza in cui si trovavano per molto tempo, ma Esther prestò attenzione solo alle prime frasi dell'amica, che era così presa dal suo racconto da non accorgersi dello sguardo assente della mora. Esther stava infatti pensando al pomeriggio trascorso in compagnia del biondo.
Quando non fa l'arrogante è simpatico...
Simpatico?! Ma cosa vado a pensare?!
Dovette ammettere che le ore passate insieme a Malfoy non erano state proprio orribili.
 
Sabato 28 Novembre 1998
Quando, un paio di settimane dopo, i due ragazzi uscirono di nuovo, Draco si comportò come la volta prima. Un momento era simpatico e i due ragazzi riuscivano a fare una conversazione civile, il momento dopo faceva battutine maliziose che facevano infuriare la giovane Serpeverde. Entrambi però passarono una piacevole giornata e si lasciarono davanti alla scala che porta al dormitorio delle ragazze un po' titubanti. Esther, nonostante i commenti del biondo, si era divertita e aveva dovuto ammettere che il ragazzo non era insopportabile come credeva.
 
I due ragazzi avevano cominciato a salutarsi quando si trovavano nei corridoi o quando entravano in Sala Grande per mangiare e i loro occhi si incontravano. Spesso studiavano insieme, tant'è che non era difficile trovarli in biblioteca a parlottare di questa o quella materia. A volte si univano a loro anche i loro amici e passavano i pomeriggi a scherzare allegramente.
 
Venerdì 11 Dicembre 1998
Quattro settimane, tre giorni e sei ore.
Questo era il tempo trascorso da quando Draco aveva stretto la mano al suo amico, sigillando così la scommessa che l'aveva fatto avvicinare sempre di più a Esther. Ogni volta che sapeva di doverla incontrare pensava alla scommessa e a come vincerla, ma quando era con lei dimenticava tutto e la scommessa passava in secondo piano. Con lei stava bene e riusciva a essere se stesso senza venir giudicato. Sapeva però che aveva una scommessa da vincere e non aveva certo intenzione di perderla.
 
-Delos!-
Draco chiamò la ragazza quando la vide uscire dall'aula di Antiche Rune. Lei si girò quando lo sentì e si avvicinò a lui.
-Malfoy. Come è andata a Divinazione?-
Esther non seguiva questa materia. La riteneva inutile e noiosa. Il ragazzo fece una smorfia.
-Quella pazza mi ha predetto dolore e angoscia. Dice che presto mi succederà qualcosa che mi farà stare male e che non mi salverò facilmente.-
-Che materia insulsa...- disse lei.
-Ehi, Esther!-
La conversazione tra i due Serpeverde venne interrotta da Terry Steeval.
-Ciao Terry!- lo. salutò lei con troppo entusiasmo per i gusti di Draco.
-Ciao. Volevo chiederti quando possiamo trovarci per fare quel compito di Incantesimi.-
Lei ci pensò un po' su e poi disse:-Facciamo oggi? Ho il pomeriggio libero.-
-Per me va bene. Vuoi venire a Corvonero?-
-Si, questa volta vengo io da te.-
Lui sorrise.
-Allora ti aspetto alle tre e mezza davanti alla nostra sala comune.-
Detto questo le diede un bacio sulla guancia e andò via.
-Dimmi che non andrai veramente a Corvonero oggi.-
Lei lo guardò confusa.
-Perché non dovrei?-
-Perché quello lì vuole portarti a letto.-
-Primo: quello lì ha un nome. Secondo: Terry non vuole portarmi a letto! Si può sapere come ti è venuto in mente?-
-Si vede dal modo in cui ti guarda.- ha il mio stesso sguardo di quando penso alla scommessa, pensò senza dirlo ad alta voce.
La ragazza sbuffò e si incamminò verso la Sala Grande, seguita dal ragazzo biondo.
 
Per tutto il pranzo e il pomeriggio, Draco pensò a Esther e Terry da soli e a cosa stavano facendo. Era così ansioso di sapere cosa fosse successo che aspettò la ragazza seduto su un divanetto della Sala Comune senza mai staccare gli occhi dalla porta da cui sarebbe entrata la giovane.
Quando finalmente Esther fece il suo ingresso in Sala Comune, il biondo si alzò e le chiese:-Allora? Come è andata il vostro progetto?-
-Molto bene. Terry è davvero un ragazzo intelligente e non ha mai tentato di allungare le mani, quindi la tua insinuazione è falsa.-
Draco sbuffò.
-Non credo proprio.-
Esther lo guardò male, ma si incamminò verso il suo dormitorio senza aggiungere altro.
Il ragazzo la seguì inconsciamente e si trovò a origliare la conversazione tra la mora e la sua amica.
-Oh, tesoro! Devo raccontarti...-
Daphne aveva cominciato a parlare piena di entusiasmo, ma venne bruscamente interrotta da Esther.
-Mi ha chiesto di uscire.- disse infatti questa atona.
-Chi?-
-Terry.-
-Terry? Terry Steeval?-
La mora annuì.
-E tu cosa gli hai detto?-
-Che questo fine settimana non posso.-
-Cosa?!-
-Daph, ti ricordo che lunedì abbiamo ben due compiti in classe.-
La bionda sbuffò contrariata.
-Potevi accettare.-
-Sarà per un'altra volta.-
Daphne borbottò qualcosa riguardo la stupidità dell'amica.
 
Quella notte Draco non dormì particolarmente bene. Possiamo dire che dormì proprio male. Ogni volta che prendeva sonno, gli si affacciava nella mente l'immagine di Esther e Terry a Hogsmeade insieme. Aveva addirittura fatto in incubo, in cui i due si baciavano appassionatamente. Si era svegliato tutto sudato e si era diretto in bagno per rinfrescarsi il viso. Non riusciva a spiegarsi il perché di tanta angoscia e timore che tra la mora e il Corvo potesse nascere qualcosa. Si guardò allo specchio e dovette convenire con lui che il ragazzo riflesso era proprio bello. Nessuna ragazza sarebbe potuta resistere al suo fascino. Confortato da questo pensiero, tornò a letto.
 
Sabato 12 Dicembre 1998
Il giorno dopo Draco era nervoso, molto nervoso. Aveva dormito male, molto male.
Il pomeriggio prima non aveva sentito la risposta di Esther, attutita dalla porta chiusa, ed era tremendamente curioso. Perciò appena vide Esther sedersi accanto a Daphne a colazione, non riuscì a trattenersi.
-Allora? Cosa gli hai detto?-
La ragazza lo guardò confusa, come tutti quelli intorno a lui.
-Di cosa stai parlando?-
-Uscirai con quello?-
-Quello chi?-
Draco sbuffò come se stesse parlando della cosa più ovvia del mondo.
-Steeval.-
-Ahn... Bhe veramente... Aspetta. Tu come fai a sapere che mi ha chiesto di uscire con lui?- chiese assottigliando lo sguardo.
Beccato!
-Io... ti avevo già detto che vuole portarti a letto, mi sembra. Uscire con te è il primo passaggio per completare l'opera.- disse, soddisfatto della sua risposta.
-Terry non mi vuole portare a letto.- disse esasperata la mora.
-Vedremo...- borbottò Draco lasciando cadere il discorso.
 
Sabato 19 Dicembre 1998
Nei giorni seguenti, il biondo tenne sotto controllo il Corvonero quando si avvicinava a Esther. Spesso lo trovava intento a fissarla e questo gli procurava fitte al ventre, che tendeva però a ignorare, dando la colpa alla fame. Un sabato mattina, lo vide alzarsi dal suo tavolo sostenuto dalle pacche dei suoi amici e dirigersi verso la bella moretta.
Istintivamente si fece più attento, cercando di capire cose le stesse dicendo, ma afferrò solo qualche parola, tra cui "domani", "uscire", "noi" e capì che le stava chiedendo di uscire. La vide sorridere radiosa e annuire, poi lui le schioccò un bacio sulla guancia e tornò al suo posto soddisfatto. A quel punto Draco si alzò e si diresse verso la ragazza.
-Delos?-
-Dimmi Malfoy.-
-Posso parlarti in privato?-
La ragazza lanciò un occhiata all'amica e poi seguì il ragazzo fuori dalla Sala Grande.
-Allora, Malfoy, cosa devi dir...-
La ragazza non riuscì a finire la sua domanda perché si ritrovò le labbra del giovane attaccate sulle sue. Draco mordicchiò leggermente il suo labbro e lei, ancora scioccata, gli concesse l'ingresso alla sua bocca. Sentì la lingua del ragazzo toccare la sua e portò le braccia intorno al suo collo. Si ritrovò a rispondere al bacio mentre giocava con i capelli biondissimi di Draco. Il ragazzo la teneva per i fianchi vicina al corpo e le impediva di scappare, se mai avesse avuto quest'idea. Il bacio non aveva niente di dolce, anzi, era possessivo e irruento. La lingua del biondo cercava la sua famelica e le sue mani la stringevano possessivamente.
Mmm... menta e... tabacco... Pensò la mora mentre la lingua del ragazzo perlustrava la sua bocca.
Quando si staccarono per mancanza di aria, Draco disse:-Appena lo vedi di nuovo, dirai a quell'idiota di Steeval che non puoi uscire con lui.-
-E perchè dovrei farlo?- lo sfidò lei.
Draco rafforzò la presa sui suoi fianchi.
-Perchè sei mia.-





Oh, lo soooooo cosa state per dire, eh.
"L'ennesima storia si lui che fa una scommessa su di lei e poi finisco insieme e blablabla"
E io non posso che darvi ragione, ma questa l'ho scritta per una persona speciale e non mi interessa se è solo il solito clichè, perciò fatevene una ragione, tsk. 
Posterò il secondo e ultimo capitolo la prossima settimana, se non me ne dimentico.




 
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Little Wings