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Autore: Cherolain    13/07/2014    5 recensioni
{ Aerys Targaryen/Viserys Targaryen}
Si ritrovarono, come se il fato fosse stato già scritto, davanti alla sezione storica, dove non batteva il sole.
Aerys si trovava di spalle, con i lunghi capelli argentei sciolti, scomposti, sulle spalle eleganti e minute.
Quando sentì il rumore dei delicati passi di Viserys si voltò, di scatto, con un' iniziale sguardo sospettoso.
Nella penombra si scrutarono, si scoprirono, occhi negli occhi, così simili, così dissimili.
E, per un'attimo, il tempo sembrò fermarsi.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aerys II Targaryen, Daenerys Targaryen, Rhaella Targaryen, Viserys Targaryen
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
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Image and video hosting by TinyPic viserys/aerys Occhi negli occhi


Quando era bambino, Viserys sapeva perfettamente che suo padre non gli voleva particolarmente bene, nonostante sua madre tentasse di dissuaderlo da questa idea.
Aerys Targaryen non era un uomo particolarmente paziente, anzi, presentava un'animo iracondo e tendente alla follia.
Per questo motivo, probabilmente, la regina decise di tener lontano Viserys dal padre, facendolo vivere nei suoi appartamenti.
Eppure, quando il piccolo principe divenne un giovane ragazzo, le cose cambiarono, e molto.
L'angoscia di Rhaella Targaryen aumentò, e più di ogni altra cosa la giovane donna desiderava tenere il figlio lontano dal re, ma ormai era troppo tardi.

L'errore della regina, infatti, fu quello di mandare fuori dai suoi appartamenti il figlio da solo.
Viserys, quel giorno, aveva compiuto sedici anni, ed era particolarmente triste.
La regina, davanti ad un viso tanto sconsolato, cedette alla sua richiesta, permettendogli di recarsi senza scorta in biblioteca.
Rhaella Targaryen non riteneva che suo marito potesse intrattenersi in un luogo del genere, non aveva mai amato leggere.
Eppure si sbagliava e, dando il permesso al figlio, aveva aperto una porta che non si sarebbe mai chiusa.

Quando Viserys Targaryen entrò nell'enorme biblioteca reale si rese conto, immediatamente, di non essere solo.
Eppure non era una sensazione spiacevole, percepiva qualcosa, o qualcuno che, irrimediabilmente, lo incuriosiva.
Il ragazzo, mentre percorreva lentamente il corridoio principale della sala, si rese conto di iniziare a  provare una sorta di famelica ebbrezza, alimentata dal cuore che gli batteva  fin troppo velocemente.
 E non riusciva, razionalmente parlando, a spiegarsi una sensazione del genere.

Si ritrovarono, come se il fato fosse stato già scritto, davanti alla sezione storica, dove non batteva il sole.
Aerys si trovava di spalle, con i lunghi capelli argentei sciolti, scomposti, sulle spalle eleganti e minute.
Quando sentì il rumore dei delicati passi di Viserys si voltò, di scatto, con un' iniziale sguardo sospettoso.
Nella penombra si scrutarono, si scoprirono, occhi negli occhi, così simili, così dissimili.
E, per un'attimo, il tempo sembrò fermarsi.

Da quel giorno, il re ordinò che suo figlio abbandonasse gli appartamenti della madre.
Rhaella Targaryen, disperatamente, tentava di comprendere cosa stesse succedendo.
La donna era convinta che l'uomo volesse sbeffeggiare il suo bambino, torturarlo, picchiarlo.
Eppure, nonostante tentasse di scacciare dalla mente un terribile pensiero, una tremenda ipotesi continuava incessantemente a sorgere nella sua mente.
E quando vide una mattina Viserys, chino a leggere un libro, con lo sguardo assorto, sognante, e con una macchia purpurea che risaltava sul collo diafano, comprese tutto.

Affermare che a corte sapessero pochi, o molto pochi, era una beata menzogna.
Tutti, tutti quanti, ne erano a conoscenza.
Eppure, la maggior parte, evitando di osservare, tentavano di non comprendere.
Nonostante tutto, era impossibile non scorgere nemmeno per un'istante, non scorgere loro.
Occhi, occhi negli occhi, che risaltavano riflettendo le fiamme dell'inferno a cui Aerys Targayen condannava.

Dopo che Rhaegar rapì la giovane Lyanna Stark la vita di Viserys, che aveva tanto bramato per anni, iniziò a precipitare.
Approdo del Re non divenne più un posto sicuro, e Aerys ordinò al giovane principe di recarsi all'antica fortezza di Roccia del Drago con la madre e con la creatura che quest'ultima portava in grembo.
Il giovane Targaryen sapeva già di odiare quella bambina, nonostante il re gli avesse ripetuto più volte, accarezzandogli i capelli con dolcezza, che la piccola sarebbe venuta al mondo solo perchè Rhaella aveva fatto risvegliare il drago.
Ad Aerys non gli importava nulla, nè della madre, nè della bambina, e desiderava solamente che Viserys fosse al sicuro.
E quando, per l'ennesima volta, abbracciò il suo piccolo drago, baciandogli le delicate palpebre, entrambi si resero conto che sarebbe stata per l'ultima volta.
Era bastato uno sguardo, per comprenderlo.

Quando Viserys venne a sapere della morte del re urlò per giorni interi, rompendo qualsiasi cosa gli capitasse a tiro.
Per la prima volta, anche lui, comprese che cosa fosse il risveglio del drago.
Il giovane principe, dopo anche la dipartita della madre, decise di tenere con se  la piccola e insignificante sorella.
In Daenerys percepiva solo l'aura, flebile e imperfetta, di Aerys. Una copia, impura,che trattava come meritava di essere trattata.
E, sempre per la prima volta, dopo cinque anni, Viserys Targaryen si rese conto che suo padre non sarebbe mai tornato.

La piccola stolta, alla fine, lo tradì.
Non le era mai interessata abbastanza la causa di Viserys, che desiderava riprendere ciò che era di suo diritto in memoria di Aerys.
Inizialmente, in un momento di debolezza, il giovane implorò Daenerys di non farlo uccidere da quello stupido selvaggio di suo marito.
Ma poi, Viserys Targaryen, rise.
Comprese, al termine della sua breve vita, che non era la sala del trono e il domino di Westeros che bramava. Aveva solo tentato di illudersi.
E quella scialba puttana, che lo guardava dall'alto in basso mentre l'oro bollente gli corrodeva il cervello, non aveva nemmeno i suoi occhi.







ANGOLO AUTRICE
Okay, parliamone.
Chi già ha letto qualcosa di mio nel fandom sa che, probabilmente, ho una vera e propria ossessione nei confronti di Aerys Targaryen.Io non so, davvero, come sia nata questa idea, e mi rendo conto di aver scritto nero su bianco un crack pairing molto, molto particolare.Inizialmente desideravo dare al Viserys della mia storia quattordici anni ma, dando un'occhiata alle dinamiche italiane riguardo l'età del consenso, visto che i moralisti sono sempre in agguato, ho deciso di delineare un piccolo Targaryen sedicenne. Il bacio sulle palpebre non è una casualità, è un modo particolarmente romantico per esprimere che l'amore rende ciechi. Spero che Aerys sia risultato IC, o almeno, io lo percepisco come il classico pazzo capace di bruciare ogni giorno gente innocente ma, allo stesso tempo, di contemplare e custodire con dolcezza la sua più grande "ossessione". ( Disturbo di personalità? Si, altro che! N.d)Il fulcro della storia, comunque, sono gli occhi, e gli sguardi.Probabilmente perchè sono una romantica senza speranza, o forse perchè, amando tanto la letteratura, ho ripensato alla base della ideologia amorosa di  Andrea Cappellano.Inutile dire che qualche parere sarebbe davvero, davvero gradito. Non è stato un lavoro semplice, ma molto sentito.
Un bacio e...alla prossima!
Carol





























   
 
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