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Autore: koopafreak    13/07/2014    4 recensioni
Una serie di episodi indipendenti l'uno dall'altro e di estensione variabile dedicati ai miei regnanti preferiti. Alcuni di essi saranno frutto della mia fantasia, altri tratti direttamente dalla serie originale e presentati attraverso gli occhi dei protagonisti. Ognuno abbraccerà sfumature diverse e mi limito ad indicare la raccolta come generale perché non mi è possibile conciliarli tutti sotto un unico genere. Forse appena un pizzico, giusto una spolverata di BowserxPeach qua e là.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Bowser, Peach, Sorpresa
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Peach immaginò che i pettegolezzi sarebbero stati sulla bocca delle allegre comari tra i regni vicini per settimane. Udì un altro sfarfallio di risolini levarsi qualche fila più in fondo e si lisciò delicatamente il vestito mascherando la sua insicurezza sotto un velo di stoico contegno.

Bowser le sedeva di fianco su una poltroncina su misura per lui completamente a suo agio, del tutto ignaro o probabilmente disinteressato del cicaleccio che si era scatenato dietro di loro nell'attimo in cui si erano accomodati. Il koopa aveva deciso di far sfoggio del suo guardaroba indossando un panciotto nero impreziosito da bottoni d'oro, su ognuno dei quali vi era impresso l'emblema del suo ghigno, abbinato ad una camicia rossa con le maniche arrotolate all'altezza del gomito. Sotto il colletto inamidato era visibile la fascia di cuoio priva delle borchie puntute, allo stesso modo delle sue polsiere che stavano al loro posto solo come innocui accessori anziché simboli di ferocia per quella sera.

Tra una manciata di minuti si sarebbe tenuta una recita degli alunni del primo anno presso il collegio in cui Bowser aveva iscritto i suoi figli ed inoltre, al termine dello spettacolo, i bambini avrebbero esposto uno alla volta una loro poesia preferita davanti a tutti i genitori. La Principessa aveva compreso lo scopo del rapimento del giorno precedente non appena Bowser si era premurato di informarla dell'evento, per poi averle prontamente chiesto di accompagnarlo. E lo aveva fatto in una maniera così dannatamente gentile, potenziata inoltre da un'espressione letalmente speranzosa legata all'immagine del sorriso di un Junior lietissimo di avere anche lei tra il pubblico, che Peach non aveva saputo in cuor suo come declinare: ormai il drago si era fatto più scaltro e aveva imparato che riusciva a trascinarla più facilmente dalla sua sponda disarmandola con le buone maniere, ma solo se ne fosse davvero valsa la pena per ricorrere ad un tale sforzo.

La Principessa si guardò discretamente intorno notando che tutte le mamme erano presenti, scalpitanti accanto ai rispettivi mariti e fastosamente agghindate ad esaltare la prosperosa origine dei pargoli ammessi secondo i canoni rigorosi dell'istituto. Peach aveva ricevuto un'istruzione privata dai suoi esigenti precettori ed aveva sempre covato il rimpianto di non aver frequentato una scuola e nemmeno aver potuto socializzare con altri suoi coetanei: una rinuncia impostale di cui aveva avvertito il vuoto in particolar modo nel periodo della sua adolescenza. I toad del castello erano stati i suoi amici d'infanzia, poi aveva finalmente avuto la fortuna di conoscere Daisy e qualcosa della vita semplice che sbirciava fuori dalla finestra della biblioteca durante le intense ore di lezione le era stato restituito. Approvava dunque che Bowser (anche lui debitore alla perseveranza di Kamek e dei maestri più impavidi per quel poco erano riusciti a seminare nel suo cervello impermeabile al 98% verso ciò che non catturava il suo interesse battagliero), avesse scelto di farli crescere in un ambiente più stimolante dove trovare anche le proprie amicizie.

E inoltre contenere quegli otto cicloni sotto lo stesso tetto sarebbe stato indubbiamente deleterio per la salutare armonia di tutti quanti presso la fortezza reale. Era altresì consapevole che il Re si mantenesse costantemente in contatto con loro e che li sentisse uno per uno tutti i giorni.

Le luci della sala si attenuarono gradualmente fino a spegnersi ed il sipario venne alzato per dare inizio al piccolo show: una replica riadattata ai giovani attori e con una vena di umorismo de Il Fantasma dell'Opera di Gaston Koopoux. Junior, ovviamente, aveva rivendicato la parte del losco figuro mascherato che infestava il teatro secondo la storia. Sembrava veramente che si stesse divertendo mentre saltava da una parte all'altra della scena e molto spesso si accompagnava a scoppi di fumo per un effetto più sinistro, sfoderando la sua migliore risata malvagia.

« Ecco la mia pulcina! » trillò una signora ingioiellata puntando un dito con tre anelli vistosi.

« Il mio dolciotto è un oratore portento » si sperticò una più in fondo con un accento altezzoso brandendo una macchina fotografica, il cui esempio venne immediatamente emulato da molte altre mentre i commenti più svariati si susseguivano sino a sovrapporsi in una nube di ciarle.

« La prima parola della mia stellina conteneva ben nove lettere. »

« Hai visto com'è fotogenico il mio ometto? »

« Il sorriso della mia colombella è il più grazioso, ha già messo quasi tutti i dentini. »

« Il mio tesoro da grande sarà un'attrice meravigliosa. Guarda com'è disinvolta sotto le luci della ribalta! »

« La mia pasticcina stenderà tutte le altre debuttanti al suo primo ballo, ha il portamento di una reginetta. »

Le madri tronfie della propria prole passarono in fretta dal tesserne le lodi a spararne una più grossa dell'altra mentre la rappresentazione si svolgeva sul palcoscenico. Peach venne inspiegabilmente colta dall'impulso di mettersi a ridere ma si trattenne.

« È sempre così ad ogni spettacolo del primo anno » le sussurrò Bowser che l'aveva scorta coprirsi le labbra con una mano, inclinando lievemente il muso verso di lei.

« Anche Ludwig e gli altri hanno recitato? » chiese sorpresa, riflettendo poi sulla risposta scontata dato che frequentavano tutti lo stesso collegio.

« Solo Wendy e Larry. Gli altri o non hanno voluto partecipare oppure ne hanno combinata una delle loro. Tipo Roy, che ha avuto la bella idea di improvvisare un incontro di wrestling nel bel mezzo dello spettacolo, terrorizzando il resto della compagnia. “Tanto per rendere le cose più interessanti” ha detto dopo davanti al preside. »

Il brillio divertito negli occhi del drago si trasmise immediatamente in quelli di Peach che, contagiata, si coprì nuovamente le labbra per celare una risatina poco regale.

« O Iggy, che ha messo le mani sugli effetti sonori e ha sostituito il cinguettare della foresta incantata con colpi di artiglieria. Ricordo che c'è stato un certo fuggifuggi quel giorno » aggiunse senza sforzarsi di suonare lontanamente dispiaciuto.

« Ma così non rischiano seri provvedimenti da parte dell'istituto? » fu la domanda legittima.

« E osare mettersi contro di me? » questa volta stentò lui a trattenersi. « Sai, ogni tanto torna utile essere il sovrano più temuto al mondo. E oltre qualche settimanella di sospensione al massimo non si sono mai spinti. » Drizzò nuovamente la schiena col suo solito cipiglio fiero e alla Principessa giunse un'altra folata del profumo che portava addosso. Era per caso... Eros di Versace?

Uno scroscio di applausi la distolse dall'imbarazzo di tale realizzazione mentre la recita procedeva lentamente sulla via del suo lieto fine. Peach si unì spontaneamente alle risa deliziate degli altri genitori a ricompensare l'impegno giocoso dei bambini, battendo le mani con piena partecipazione e maturando pian piano la certezza in lei che sarebbe stato oltremodo un peccato se si fosse persa, allo stesso modo degli altri passati, anche quel tenero scorcio di familiarità in cui stavolta era stata inclusa.

Il drappo rosso del sipario calò di fronte ai giovanissimi attori disposti in fila a ricevere le ovazioni del loro pubblico adorante con un inchino sincronizzato e, sbucando poi a turno dalle quinte al lato del palco, i pargoli cominciarono a declamare ognuno la sua poesiola, rinvigorendo la superbia delle madri perse in visioni di avvenire sempre più mirabili per la propria discendenza.

Il musetto tondo di Junior fece infine capolino sul ripiano della scena e timidamente il koopolotto avanzò al centro per fare la sua piccola esibizione. Istintivamente cercò suo padre tra la folla e gli occhietti neri si illuminarono di contentezza individuandolo proprio accanto alla Principessa Mama Peach, non essendo riuscito a scorgerla prima a causa della maschera ingombrante che aveva indossato per tutto lo spettacolo.

Entrambi lo salutarono agitando una mano ed il cucciolo mosse la coda un po' nervoso.

Si portò al centro del cono di luce sul palco e diede una fugace occhiata tutt'intorno. « Quanta gente... » pensò impressionato. Solo in quell'attimo senza alcuna distrazione ad occupargli la mente si rese effettivamente conto del numero di sguardi che aveva fissi addosso, in attesa, colmi di aspettative, giudicandolo.

Junior scrutò il pubblico.

Il pubblico scrutò Junior a sua volta.

Il koopetto deglutì e si schiarì la voce, emozionatissimo.

Un lungo momento di silenzio circospetto si snodò nella sala. Gli occhi inclementi degli spettatori restavano puntati sul bowserotto aspettando la sua performance.

Troppo emozionato.

Junior avvertì improvvisamente le gambe tremargli ed i battiti accellerare fino a provocargli una sgradevole sensazione di paralisi. Era come se qualcuno gli avesse buttato dei sacchi di sabbia sulle spalle, percependo in maniera tangibile il peso di tutti quegli sguardi magnetizzati su di lui. Nel giro di un nanosecondo della sua poesia non rimase più nulla nella testolina annebbiata dal panico.

Qualcosa stava andando storto. Sia Peach che Bowser lo avevano intuito dal primo istante di incertezza del piccolo e si erano irrigiditi sulle loro poltroncine coi sorrisi plastificati in faccia per incoraggiarlo a non cedere a quella che, senza dubbio alcuno, era la sua prima crisi da palcoscenico.

Il koopolotto aprì finalmente la bocca per inspirare e i presenti si sporsero un poco in avanti impazienti, ma tutto quello che gli uscì fu: « Papaah! ».

Il drago partì prontamente al recupero, calpestando più di uno spettatore lungo il tragitto dell'andata e del ritorno senza scusarsi. Come Junior si ritrovò nel rifugio del suo abbraccio premette il volto contro la stoffa del panciotto per la vergogna, fermamente deciso a non rimostrarlo finché fossero rimasti lì dentro.

Suo figlio aveva indirizzato a lui il proprio SOS, ma tornando indietro si accorse che anche Peach di riflesso era balzata in piedi al richiamo d'allarme e leggere sul suo viso la preoccupazione per il cucciolo che teneva stretto al petto riempì il Re d'orgoglio per lei. Appena si fu di nuovo accomodato al suo posto come se nulla fosse accaduto, drizzò un secondo la testa ed emise uno sbuffo fumoso per invitare implicitamente il resto della platea a badare al prossimo marmocchio sulla lista. Nessuno si azzardò più a guardare indietro e Bowser poté concentrarsi sulla fanciulla intenta a sussurrare parole di conforto al koopetto avvilito, carezzandogli dolcemente la testolina con l'accenno di crine raccolto nel codino morbido: quello era il vero spettacolo degno di tutta la sera.

Non fu semplice consolare Junior che temeva di aver deluso entrambi con quell'indecorosa dimostrazione di debolezza, ma Peach gli aveva assicurato che questo minuscolo intoppo non avrebbe macchiato l'onore del miglior impersonatore del Fantasma dell'Opera di tutte le recite scolastiche e, in quanto a Bowser, uno strappo alla regola si poteva fare una volta tanto e lasciare che il suo erede più giovane ricevesse quella tenerezza che a lui era mancata.

Quando la serata ufficialmente si concluse, ai bambini fu posticipata l'ora della buonanotte per poter trascorrere un altro po' di tempo assieme ai propri genitori. Peach e Bowser uscirono dalla sala del teatro col koopolotto praticamente avvinghiato alla “mamma”, avendo rapidamente riacquistato la sua grinta una volta libero dalla morsa critica di tutta quell'attenzione e crogiolandosi nella letizia di trovarsi con lei dopo settimane di lontananza.

« Tra poco non riuscirò più a tenerti in braccio » affermò la fanciulla mentre sentiva i muscoli delle braccia protestare per reggere il carico non indifferente. Sicuramente il cucciolo era sulla buona strada per diventare della medesima stazza del padre.

« Il mese prossimo c'è la mostra dei disegni più belli » la informò sollevando il musetto da sotto il suo mento per guardarla negli occhi. « Verrai a vedere i miei? »

Peach ricordò di aver già vissuto una scena simile non troppo addietro. Messa alle strette si girò verso Bowser solo per accorgersi che le stava rivolgendo quello stesso identico sguardo che adesso stava stampato pure sul faccino innocente di Junior...

Durante il viaggio di ritorno sulla Clown Car il drago non si sognò nemmeno di nascondere il sorriso assolutamente compiaciuto ad ornargli le labbra. La Principessa stava con le braccia conserte sul bordo a fissare il panorama, riflettendo quasi rassegnata che i Koopa avessero ormai architettato su misura per lei una strategia incontrastabile per piegare la sua volontà ed estorcerle promesse con una facilità così sfacciata che persino ella stessa faticava a spiegarsi.

« Comunque », disse Bowser col tono di chi amava vincere, « se ti va di dare un'occhiata anche alle altre recite, ho tutto registrato su dvd. Comprese le gesta gloriose di Iggy e Roy. »


Nota d'autrice:

Ringrazio doverosamente la gentilissima Lulumiao che si è prestata come beta per questa one shot. Fortuna che dove finiscono le mie certezze iniziano le sue :]

Grazie di averla letta!


Koopafreak

  
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