Always with you
Autore: Ayumi
…Piccola introduzione… ^^
Ho scritto questa storia tutta di getto, non era qualcosa che avevo in mente…mi
sono messa davanti al pc, ed è nata da sola. Anche i personaggi… ho
scelto SD perché mi è venuto automatico, non c'è dietro nulla di
predefinito.
Nient'altro, spero solo che possa piacere a chi la leggerà!
Ayumi^^
ALWAYS WITH YOU
- ... allora credi anche tu che io possa solo
fallire, qualsiasi cosa tenti di fare...
- Non lo credo affatto Reiko.
- Beh, io sì invece…
Si ricordava perfettamente quella conversazione avuta con lei il giorno precedente.
- …Forse c'è solo una cosa che potrei fare… -
sussurrò la ragazza
- Cosa intendi? - le chiese, preoccupato.
- …Se dovessi morire mi terresti per mano? Mi capiresti?
- Smettila di parlare così…
Come aveva potuto non insospettirsi?
E ora aveva soltanto quella lettera tra le mani, un foglio azzurro ripiegato
con cura che non aveva il coraggio di leggere.
Non aveva la forza di farlo, come non aveva la forza di lasciare quella
maledetta stanza, la stanza di lei, della sua Reiko.
- Perché stai con me?
- Perché ti amo.
- Non mi merito il tuo amore. Dovresti trovarti un'altra ragazza…
- Perché dici questo? Fa male…
- Lo dico per te. Perché ti amo.
- …allora continua a stare con me…
- Non sarebbe giusto. Io ti ho creato solo guai. Non complicare le cose.
- Tu non mi hai creato nessun guaio. Anzi, mi hai aiutato a superare i miei
problemi… e ora voglio ricambiare…
- Sai che non è possibile… Non sono più in grado di combinare niente.
Non voglio sentirmi ancora dire che sono un'incapace…
- Non lo sei.
- Non lo ero.
La stanza era rischiarata soltanto dai fari delle
auto che passavano sulla strada davanti alla casa.
Non riusciva ad alzarsi da quella sedia.
Non riusciva a sfogare la sua rabbia.
Non riusciva a sfogare il suo dolore.
Solo quelle parole che gli risuonavano in testa, solo l'immagine della sua
minuta figura che si perdeva nella folla dell'ora di punta.
Quel foglio azzurro…
No, non se la sentiva ancora di leggerne il contenuto, almeno non in quel
preciso momento.
Era ancora sconvolto, non in pieno possesso delle sue facoltà mentali.
- Ora devo andare. E' tardi e non posso lasciare a
casa da solo il piccolo Yoshio.
- E tuo padre?
- Non lo so.
- Devi riposarti di più, sei pallida…
- Non ho tempo. Ci vediamo.
L'ultima sua parola… Non era stata il suo nome…
"Ci vediamo"… Una bugia, solo una sporca bugia. Non si sarebbero
mai più rivisti.
Non poteva essere vero…
Come avrebbe fatto ad andare avanti? Come avrebbe potuto continuare a
vivere, se nemmeno aveva la forza per uscire da quella stanza?
Si alzò e andò verso la finestra, spalancandola.
Una leggera brezza inondò la camera, giocherellando con le tende candide.
L'aria era profumata, la notte era chiara… Come se nulla fosse successo,
come se tutto fosse uguale a prima.
Ma niente lo era, e niente lo sarebbe più stato, non per lui.
Tornò di nuovo a sedersi.
Ormai ogni cosa era completamente avvolta nel silenzio, come se un mantello
scuro e pesante stesse ricoprendo tutto.
Si passò le mani sul viso, e poi tra i corti capelli neri.
Il foglio azzurro… Lo prese di nuovo tra le mani, e rimase per un po' ad osservarlo, così com'era, piegato in quattro parti.
Lo aprì, con un profondo sospiro.
Quella calligrafia così famigliare, così precisa e pulita.
Ciao Hisashi…
Non so per quale motivo abbia deciso di scriverti questa lettera… forse
per tentare di giustificarmi, per ringraziarti di tutto quello che hai
fatto, per starti vicino un'ultima volta.
Spero che non ce l'avrai con me per questo… Io ti amo, ti amerò per
sempre… Ma non riesco più a dimostrartelo come vorrei, come ti
meriteresti.
Grazie per essere stato sempre al mio fianco, per avermi sempre difesa, e
per esserti preso cura di me e Yoshio… anche lui ti vuole un gran bene e
ti prego, non lasciarlo solo…
Lo so, sono una vigliacca, perdonami… ma non ce la faccio più… ogni
mattina alzarmi ed affrontare una nuova giornata è sempre più difficile.
E tutta questa pressione… è insostenibile, mi sembra di impazzire, con
mio padre sempre e solo pronto a criticare, a pretendere sempre il massimo,
quando lui non alza nemmeno un dito…
Non sono stata all'altezza…Mi dispiace per te, e per la mamma che mi aveva
raccomandato di tenere duro, perché potevo farcela… Vi ho deluso, mi
dispiace, ma non sono così forte come pensavate…
Non sono riuscita a diplomarmi con un buon punteggio, non ho vinto la borsa
di studio per la scuola di danza, non riesco a seguire Yoshio come vorrei…
E mio padre non mi perdonerà mai per tutto questo… Io che ero sempre
stata quella che prendeva i voti migliori, che negli spettacoli si
distingueva sempre…
Avrei voluto solo poter fare quello che fanno le mie amiche: studiare,
uscire col fidanzato, comprare trucchi e vestiti…
Ma non è colpa della mamma che mi ha lasciato quando non ero pronta…
Non ho saputo reagire, non ho saputo fare nemmeno questo. Nonostante tu mi
fossi sempre accanto.
E ora sono stanca. Non mi va di fare più nulla.
Scusami se anche oggi mi sono comportata male con te, non avrei voluto
ferirti. Sei la persona più importante della mia vita, tu e Yoshio…
Continua a insegnare al piccolo a giocare a basket… lo sai quanto ti
ammira, sei il suo idolo! Magari da grande diventerà un grande campione
come te!
Continua a sorridere, ad amare, a vivere! Sei un ragazzo speciale…so che
ce la farai…
Anche se non fisicamente, io sarò sempre con te, e tu qui, nel mio cuore.
Ti seguirò dell'alto per vedere dove andrai… Non ti dimenticare di me, ti
prego… magari una volta ogni tanto pensami un pochino se ti capita…
Ti auguro il meglio Hisashi… sono certa che senza di me e senza i miei
problemi potrai realizzare tutti i tuoi bellissimo sogni!
Non essere triste. Pensa a com'eravamo felici prima che la mamma mi
lasciasse… ecco, ricordami com'ero allora, sorridente e spensierata!
Un' ultima cosa… non giudicarmi anche tu, amore…so che non lo farai…
Ti amo
Reiko
Una lacrima, poi un'altra.
Finalmente ce l'aveva fatta.
Finalmente il dolore che provava aveva trovato una via di sbocco.
Non si sarebbe ripreso solo grazie ad un pianto, lo sapeva benissimo. Ma ora
voleva solo lasciarsi andare, voleva che tutte le emozioni che aveva dentro
fluissero e si sfogassero liberamente.
- Non ti giudico Reiko… anche se mi hai lasciato
e mi sento così male…- disse guardando il cielo dalla finestra.
//////////
- Forza Hisashi, passa quella palla! - esclamò un
bambino di circa sette anni.
- Sei pronto Yoshio? Voglio vedere un bel canestro!
"Reiko… non mi ero mai accorto di come tu e Yoshio vi somigliaste…ha il tuo stesso sorriso…"
- Centro!
- Bravissimo piccolo! Ora andiamo a salutare Reiko, sei d'accordo?
- Sì! Così le racconterò come sono migliorato!
Mitsui prese per mano il bambino, e si avviarono verso il cimitero.
- Hisashi?
- Dimmi…
- Ma la mia sorellina può sentire quello che le racconto?
- Certo che lo sente! E ti può anche vedere, lo sai?
- Davvero?
- Sicuro, te lo giuro! La tua sorellina ti è sempre accanto, anche se
purtroppo non la possiamo più vedere…
- Però sta bene, vero? Non è da sola?
- No, ora Reiko sta bene, ed è in compagnia della vostra mamma!
- Allora hai ragione, sta bene! - gli sorrise felice.
Pregarono insieme, riempirono la tomba di fiori, di
gigli, i preferiti di Reiko.
Rimasero un po' ad osservare la foto della ragazza, con i suoi lunghi
capelli castani e il suo dolce sorriso.
Poi, mentre il sole calava colorando il cielo di rosso, si incamminarono
verso casa.