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Autore: a crazycotton    13/07/2014    1 recensioni
[Post-Season 2] - What If
Delphine Cormier aveva tentato di tutto per scappare da quella gabbia dorata e tornarsene in America.
Fanfiction ambientata al termine della seconda stagione, a pairing Cophine. Enjoy!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Cosima Niehaus, Delphine Cormier
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dressed in black.

 

“I have given up

I didn’t know who to trust […]

You took my hand in yours

You started breaking all my walls

And you broken my heart in pieces.”

 

 

Durante i primi due mesi dal suo arrivo a Francoforte, Delphine Cormier aveva tentato di tutto per scappare da quella gabbia dorata e tornarsene in America.

Eppure sembrava che ogni sforzo equivalesse a un fallimento.

Lo stesso accadeva quando provava anche solo a mettersi in contatto con qualcuno al dì là dell’oceano: il DYAD riusciva incredibilmente a controllare qualunque mossa ed aspetto della sua vita, tanto da obbligarla a rimanere alle loro dipendenze, seppur per ricerche che lei sapeva essere di ben poco conto.

Smise di battersi per raggiungere il suo obiettivo un giorno ben preciso, quello in cui Rachel Duncan si presentò da lei.

Sul volto della donna il segno di un piano che immaginò senza ombra di dubbio essere stato architettato da Cosima, ma reso possibile solo grazie alla stessa immunologa.

“Immagino che lei non sia qui per una visita di piacere.” Esordì, lasciandola sulla soglia della sua nuova casa.

“Esatto. Volevo comunicarle personalmente che il soggetto 324B21 è deceduto, tre settimane fa.”

In quel momento Delphine provò un senso di nausea.

Seguì un dolore lancinante al petto.

Poi il nulla.

Richiuse semplicemente la porta, appoggiandovi la schiena e scivolando verso il pavimento, lentamente.

Non attraversò quella nota come la prima fase del lutto, la negazione: conosceva bene le effettive condizioni nelle quali aveva lasciato la ragazza. Così passò immediatamente alla successiva.

La rabbia.

Si alzò repentinamente in piedi, prendendo qualunque oggetto a portata di mano e facendolo schiantare contro la parete.

Ogni grido strozzato, una reminiscenza della risata di Cosima.

Ogni vetro rotto, il simbolo del suo cuore infranto.

Ogni coccio a terra, un ricordo da lasciar andare.

 

E che in realtà sapeva avrebbe tenuto sempre con sé.

 

 

 

 

° ° ° ° ° ° °

Mi scuso.

Sì, chiedo umilmente perdono per questa storia ad alto tasso di depressione per chiunque shippi Cophine.

Mi è uscita così, quando in realtà avrei dovuto studiare per esame-imminente! D:

La canzone che mi ha ispirata è appunto “Dressed in black”, di Sia.

Se i tempi e la testa me lo permetteranno, avrei intenzione di pubblicare un secondo capitolo… vediamo come va!
Ringrazio come al solito chiunque abbia letto queste righe, sperando siano state anche gradite.

  
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