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Autore: kev_senpai    13/07/2014    1 recensioni
Non appena finisce di pronunciare l'ultima parola qualcosa gli fa trattenere il respiro per pochi secondi: qualcosa come la mano di Toph che gli accarezza la spalla, la stessa spalla su cui la giovane ha sempre scaricato pugni più o meno leggeri come dimostrazione di affetto: -Sai, presidente, anche gli uomini grandi e grossi ogni tanto possono piangere.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sokka, Toph
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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E' la prima volta che scrivo qualcosa su Avatar e non ho neppure visto "La leggenda di Korra", quindi mi perdonerete se ho scritto qualche sciocchezza o sono stata incoerente.
Non scrivo spesso e mi rendo conto che il mio modo di scrivere non è il massimo, ma ci tenevo a pubblicare qualcosa su Avatar dal momento che è diventato la mia attuale fissa.
Mi piace moltissimo il rapporto tra Sokka e Toph, adoro come lui la difende e come sono complici in ogni cosa, sembra quasi che la vera coppia di fratelli siano loro... ho provato
a immaginare come avrebbe potuto evolversi il loro rapporto col passare del tempo, ed è venuto fuori questo. Spero che vi piaccia, buona lettura!    :3

 
|CONFESSIONS|


Sembra passata una settimana o poco più dai tempi della "gAang", e invece sono passati anni.
Da un bel pezzo non si sente più parlare del ragazzino tatuato, la dominatrice dell'acqua, il ragazzo col boomerang, la bandita cieca, il principe esiliato.
Adesso ci sono solo l'Avatar Aang e la sua futura sposa Katara, il Presidente del Consiglio Sokka, il capo della polizia Toph e il Signore del Fuoco Zuko.
Ma anche se l'età adulta ha portato doveri, impegni e responsabilità, non si può certo rinunciare a una serata in cui riunirsi tutti, sorridere raccontando i propri ricordi, e crearsene di nuovi insieme.
Ma stasera è diverso. Qualcuno non ha voglia di sorridere, e si da il caso che si tratti proprio di colui che di solito si occupa di portare un po' di allegria.

-Va tutto bene, presidente?- chiede amichevolmente Toph, raggiungendo Sokka sui gradini su cui è seduto ormai da un bel pezzo, isolato dal resto del gruppo. Si siede accanto all'uomo e fissa il vuoto per qualche secondo, per poi voltarsi verso di lui. Anche se non può vederlo davvero vuole dargli l'impressione di essere osservato; perché Sokka sa che, se è Toph a guardarlo, può vedere molto più di chiunque altro.

-Va tutto bene, capo.- risponde Sokka con un tono di voce apparentemente allegro come al solito, ma con qualcosa in più che non convince affatto la donna.

-Credevo che fossi intelligente, presidente, invece continui a fare cose che ti fanno sembrare stupido. Come dire bugie quando parli con me.

Toph non lo vede, ma lo sente sospirare e sa per certo che si sta tenendo la testa tra le mani, fissando le punte dei propri stivali e il gradino su cui li tiene appoggiati. La dominatrice della terra tende un braccio verso di lui per dargli una pacca sulla spalla, senza aggiungere altro, e poco dopo è Sokka a rompere il silenzio.

-Mia sorella sta per sposarsi e io dovrei essere la persona più felice del mondo dopo lei e Aang, e invece... non sento nessuna felicità, sento solo invidia. Vorrei che Suki fosse ancora viva.

Non appena finisce di pronunciare l'ultima parola qualcosa gli fa trattenere il respiro per pochi secondi: qualcosa come la mano di Toph che gli accarezza la spalla, la stessa spalla su cui la giovane ha sempre scaricato pugni più o meno leggeri come dimostrazione di affetto: -Sai, presidente, anche gli uomini grandi e grossi ogni tanto possono piangere.
E senza farselo ripetere due volte, Sokka smette di bloccare le lacrime, le lascia scorrere indisturbate e oltrepassare gli zigomi, le guance, fino a raggiungere la barba, quell'unico particolare del suo volto che gli ricorda costantemente che ormai è un uomo. Piange silenziosamente, lasciandosi sfuggire solo pochi sospiri e singhiozzi, tenendosi per sé ogni altra cosa che vorrebbe dire, per il timore che la propria voce tremante possa tradirlo e mandare in frantumi la sua dignità e l'immagine che Toph ha di lui.
Ma a lei importa ben poco. Lei, pur avendo avuto meno tempo per conoscerlo, sa bene con chi ha a che fare; e non sarà certo qualche singhiozzo o lamento a farle cambiare idea su di lui, a farle credere che sia meno forte di quel che è. 

-Ti ascolto. - prova ad incoraggiarlo, e bastano pochi secondi perché l'uomo si calmi e riprenda a parlare.

-Tempo fa, Toph, quando tu ancora non c'eri, ci ritrovammo in un villaggio dove c'era un'indovina... una certa Wu. Mi predisse il futuro semplicemente guardandomi, e disse che avrei avuto una vita piena di angustie e sofferenze. Non ci credevo allora, non ci credo neanche adesso, però... qualcosa si è avverato.

Sokka alza lo sguardo per incontrare quello dell'amica, in cerca di un po' di conforto, ma per tutta risposta riceve un pugno sulla spalla diverso dai soliti, che sa più di rimprovero.
-Adesso inizi ad essere stupido davvero. Come puoi dire che quella predizione si è avverata?! Per quel che mi risulta hai ancora me, hai tua sorella, hai Aang e Zuko, sei diventato l'uomo che hai sempre voluto essere e sei un maestro spadaccino di tutto rispetto. Non mi sembra una disgrazia, la tua vita!

Il Presidente apre bocca per rispondere, ma prima che possa trovare le parole la giovane lo interrompe: -E non ho finito! Domani ce ne andremo io e te, da soli, a fare visita alla tomba di Suki, e chiederai scusa a quella gran donna per le idiozie che dici! Sai che può prenderti a calci nel didietro anche dall'aldilà!

Un silenzio assoluto segue le parole della dominatrice, ma viene interrotto quasi immediatamente dalla rumorosa risata dell'uomo, che avvicina l'amica a sé cingendole le spalle con un braccio. Toph resta a braccia conserte, lei non è il tipo che si lascia andare a gesti affettuosi; o meglio, spesso lo fa con chi lo merita, ma sempre con le proprie maniere, maniere che agli occhi degli altri potrebbero sembrare di tutto meno che affettuose. Sorride lievemente, tentando di mantenere un'atteggiamento più o meno serio, ma nel giro di pochi secondi cede alla risata contagiosa dell'amico, come spesso accade. 

Non c'è motivo di trattenersi, se hai un amico che riesce a farti ridere quando non vorresti neanche sorridere.


-E tu, capo? Come va la tua, di vita?

Toph sospira, appoggiando la testa sulla sua spalla e accarezzandosi il ventre piuttosto gonfio, impaziente di sentire un qualsiasi movimento.
-Tu sei stato sincero con me, quindi immagino di doverlo essere anche io... la verità è che sono felice, sul serio, ma inizio ad avere paura per il bambino.

-Cos'è che ti spaventa, Toph?

-Stavo pensando... e se... se fosse cieco come me?

Anche lo sguardo di Sokka si sposta sul pancione della dominatrice, ma non comprende il motivo di tanta preoccupazione: tutto quello che riesce a vedere è una magnifica futura mamma, forte e indipendente, e la sua preziosa creaturina che non vede l'ora di venire al mondo e abbracciarla.

-Beh, non vedo il problema. Vorrà dire che sarà incredibile come te.





 
   
 
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