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Autore: rio_    14/07/2014    2 recensioni
Sentirsi uno schifo non è la soluzione. Lo so. Non sarà un periodo molto allegro ma passerà. Tutto passa…
“Hey, scusa. Sai quando passa il treno?”
“Come?”
Buoi.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono tutta indolenzita. Mi fanno male i polsi ma… un attimo, sono liberi. Non sono più legata. E di certo non mi trovo più su un furgone: sono ferma, su quella che sembra – a giudicare dalla ruvidità e dalla durezza  – una tavola di legno. Ok, perfetto. Questo è un passo avanti. Il prossimo, Jules, è di aprire gli occhi e di non spaventarti, qualsiasi cosa vedrai. Questo lo puoi fare.  Al tre:
“1, 2, 3.” Ecco, molto lentamente, piano.  Vedo un soffitto, scuro. Gira la testa, Jules. Una parete, sempre scura. Non ci sono finestre. Siediti, Jules. Cos’altro vedi? Sbarre. Sono in una cella! Calma, calma, calma! Respira. Niente panico. Alzati, avvicinati alle sbarre e vedi se c’è qualche via di fuga.
“Aiuto!” No, non devo urlare! È l’ultima cosa da fare… Troppo tardi. Stupida Jules! Qualcuno si avvicina. Fai finta di niente, sii disinvolta e, soprattutto, niente panico.
“Ben svegliata Bella Addormentata.” E chi è adesso questo?
“Dove mi trovo?”
“Alla Base. Piacere, sono Dave.” Cosa, perché si presenta? “Non devi essere spaventata. Qua nessuno ti farà del male. Scusa per la cella, ma non sapevamo dove metterti e non abbiamo “ospiti” tanto spesso.”
Non sembra pericoloso. È alto, robusto, i capelli scuri quasi rasati a zero: ha un aspetto da soldato. Ma ha uno sguardo gentile.
“Perché sono qui?” Voglio tornare a casa!
“Non sono autorizzato a risponderti. Tutto a suo tempo, Jules.”
“Come fai a sapere il mio nome?” Altri passi? Basta persone sconosciute per oggi, vi prego!
“Come sta la nostra Addormentata, Dave? Niente di rotto spero! Jon certe volte ha delle maniere un po’ brusche, diciamo così.”
“Sono sveglia. E voglio delle risposte. Dove sono? Chi siete? Perché sono qui?” E da dove viene tutta questa sfrontatezza?
“Bene, ti vedo in forza! Per quanto riguarda la prima domanda, Dave ti ha dato una risposta esauriente. Per le altre due, ti dico solo che, a discapito di quello che sembra, sei più al sicuro qui che fuori.”
“Che significa?” Sono in un covo di pazzi, ecco dove sono finita! Aiuto!
“Fra un po’ Jon ti verrà a dare il cambio. Vai a riposare, Dave.”
“Si signore.”
“Hei, ho fatto una domanda!”
“Tutto a suo tempo, Jules.” Cosa? Che significa? No, non andare, devo sapere che fine farò!
“Perché me lo continuate a ripetere tutti?” come risposta ricevo soltanto il tonfo della porta del corridoio che si chiude. Sono sola, con mille domande  e tutte mezze risposte, se così si possono chiamare.
No, prima di gettarmi nella disperazione, devo trovare un modo per uscire da questa cella prima che arrivi qualcuno. Calma, ragiona. C’è una luce scarsissima qui. Mi serve l’accendino. Dov’è la mia borsa? Ovvio, l’avranno loro… e posso dire addio all’idea di vederci meglio. Le sbarre sembrano tutte uguali. Non sembrano avere una porta. Ok, mi affiderò al tatto per trovare la serratura. È meglio iniziare da un lato: da quello destro (per puro istinto). Con calma, fai attenzione…
Trovata! Almeno le forcine me le hanno lasciate in testa. Non ho mai scassinato una serratura, ma a quanto pare è venuta l’ora di mettere in pratica l’insegnamento di 20 anni di visione di film d’azione.
 
“Da quanto tempo ci stai provando?” Cosa? Chi è? Da dove è uscito?
“ Non stavo facendo niente.” Dove le nascondo? Dannazione! Ma da dove è saltato fuori?
“Sì, certo. A saperlo ti perquisivamo anche la testa. Ma a giudicare dal tuo stato non stai avendo molto successo.”  Sta lì, tranquillo, seduto di fronte a me con i gomiti poggiati sulle ginocchia e il busto reclinato in avanti, con l’aria divertita di chi sta osservando da un sacco di tempo una scena divertente.  “Sono Jon.”
“Da quanto tempo mi stai osservando?”
“A occhio e croce direi quasi dieci minuti. Ma tranquilla, continua pure, è divertente osservare come cerchi di scassinare una serratura.” Non l’avevo notato sul furgone ma anche lui, come Dave e Sam, è robusto, ben piazzato, ma a differenza loro porta i capelli scuri un po’più lunghi. Gli occhi a mandorla, sul viso dai lineamenti affilati, sembrano chiari. Incute quasi timore con quel ghigno divertito che non si leva dalla faccia.
“È che nei film sembra così facile” Perché cerco di giustificarmi? Stanno o no tenendomi prigioniera?
“Senti, a dispetto di quello che può sembrare, stiamo davvero cercando di tenerti al sicuro. Non è di noi che devi avere paura. Perciò fai la brava e non creare problemi.”
“Quando mi saranno date delle risposte, delle vere risposte?”
“A tempo debito, ragazzina. Appena il capo potrà riceverti.”

 

Salve, spero che l'inizio della storia vi stia piacendo. Qualsiasi consiglio o critica sono bene accetti.
Al prossimo capitolo! :)

 
   
 
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