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Autore: teamtronnor    14/07/2014    1 recensioni
Connor era un ragazzo timido,uno di quelli che si fan tanti problemi prima di agire,di fatti se ne stava sempre in disparte,ad osservare.
Di certo non aveva bisogno di altri problemi,finchè non capitò Tristan,un problema camminante,forse la prima persona che pareva potesse capirlo.
Entrambi possedevano passioni nascoste e distinte che amavano l'un l'altro.
Si amavano ed erano un disastro,ma insieme erano forse il più bel disastro di sempre.
"esisto quando mi guardi".
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Connor Ball, Tristan Evans
Note: AU | Avvertimenti: Non-con
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Silver Eyes



 

La luce del sole mattutino filtrava dalle fessure delle tapparelle della sua camera come dire “ehi sono tornato”,connor aprì gli occhi assonnato permettendo alla luce di baciare l’azzurro dei suoi occhi.Rimase lì esitando sul da farsi, pensando che avrebbe dovuto alzarsi prepararsi,per poi prendere l’autobus e andare a scuola.Si beh quella era la sua vita, o almeno, era la vita che la società aveva disegnato per lui. Rimase con il braccio a penzoloni al bordo del letto per svariato tempo finché non si decise a dare un’occhiata alla sveglia. Era tremendamente in ritardo. Sussultò con un “oh merda” e si infilò i primi skinny che gli capitavano a tiro e una maglietta,si infilò le scarpe dimenticandosi i calzini, prese lo zaino e corse fuori di casa senza essersi nemmeno guardato lo specchio.Socchiuse gli occhi a causa della bella giornata,la luce lo accecava e suoi capelli erano spettinati in un modo incredibile e questo lo irritava.Corse fino alla fermata e un’onda di scoraggiamento e puzza di tubo di scappamento lo invase vedendo il suo autobus appena partito. rimaneva una sola cosa. correre. iniziò a correre agitando le braccia sperando che l’autista lo vedesse ma l’unica cosa che vedeva erano i ragazzi che lo guardavano comodi ,sui sedili del retro del bus, ridendo.
Odiava tutto questo,odiava loro.Perse le forze e si arrese guardando il terribile veicolo che si allontanava. Come fare?Si guardò in giro capendo che quella sarebbe stata una giornata di merda a prescindere.Una macchina si fermò e un ragazzo abbassando il finestrino lo guardò da dietro le lenti scure degli occhiali da sole. “oh wow, qualcuno che mi da un passaggio” pensò connor sollevato,ma subito dopo capì che quello che voleva non era un passaggio,il ragazzo guardò il suo amico seduto sul sedile di fianco e ridendo disse solo “sfigato” e sputò sulla punta delle scarpe di connor. dopo di che,continuando a ridere, messe in moto e ripartì. connor si sforzò di trattenere le lacrime,che obbedirono restando calme sul fondale di quell’oceano che aveva negli occhi.
Si sedette sul marciapiede con lo sguardo per terra,si mise le cuffie e cercò di dimenticare tutto quello accaduto quella mattina.La musica era la sua unica via di salvezza e la sua unica amica.Era così preso che non notò a stento che davanti al suo sguardo erano apparse un paio di vans, leopardate,”buffa fantasia”,pensò, alzò lo sguardo per capire chi era il proprietario di quelle scarpe che gli avevano regalato un accenno di sorriso.
Era molto alto, indossava un paio di jeans sbiaditi strappati alle ginocchia e una maglia bianca che gli andava larga sul petto,uno zaino di jeans,una cartelletta sotto il braccio, occhiali da sole alla John Lennon e un sorriso meraviglioso.Non ebbe nemmeno il tempo di dire qualcosa che lo sconosciuto disse “ehi che ci fa un tipetto come te qui tutto solo?” la sua ironia non era una di quelle fastidiose,anzi, dava un tocco di sdrammatizzazione alla giornata.Connor non sapeva che dire, rimase zitto tornando a fissare i piedi del ragazzo. “ehi.. va tutto bene? se vuoi ti do un passaggio”.
Chi era quel ragazzo? e perché era così gentile con lui? stranamente con non sentiva che volesse fargli del male o avesse un doppio scopo,sentiva che era sincero, forse era per il suo sorriso che pareva musica. alzò lo sguardo e annuì.


Connor salì sulla piccola auto del ragazzo notando la miriade di fogli e schizzi sparsi in giro, erano davvero stupendi. “scusa per il disordine” disse il ragazzo sedendosi al volante e togliendosi gli occhiali da sole per pulire le lenti nel bordo della maglietta, connor intravide i suoi occhi per la prima volta.Erano blu. Ma non il solito blu comune,uno di quei blu pieno di segreti .Fece anche caso ai capelli di quella figura misteriosa, biondi, si intonavano perfettamente alla sua pelle pallida così perfetta come una pagina bianca, una di quelle che vorresti riempire di tutto ciò che provi. “ti piacciono i The Neighbourhood?” chiese a connor mostrando un cd. dio,credeva di essere l’unico nei paraggi a conoscerli e questa cosa lo fece sentire così bene, per una volta si sentiva capito e non solo al mondo.E si, solo per un gruppo potreste pensare.Ma non era solo un gruppo.Avrebbe voluto dire tutto ciò a quel ragazzo che aveva conosciuto pochi istanti prima ma disse solo “oh si” il ragazzo ricambiò la sua risposta con un enorme sorriso inserendo il cd nel lettore dell’auto e alzando la musica al massimo. “non è fantastico?” esclamò. Connor lo osservava in silenzio,mentre spingeva il piede sull’acceleratore e sorrideva come se non gli importasse di nulla. Chi era quel ragazzo. Doveva saperlo.
Arrivati davanti all’ingresso della scuola connor aspettò a mettere la mano sulla maniglia della curiosa auto.Stava fermo,senza motivo, forse non voleva andarsene, non voleva tornare la con tutte quelle persone estranee,non solo a lui,ma a tutto il suo mondo.Con lui si sentiva bene e non voleva che finisse. “scusa nemmeno so il tuo nome “esplicitò il ragazzo, “oh,si,ehm,connor” sorrisero, “non sei uno di molte parole mh? io sono tristan”
Tristan .Connor rimase lì a contemplare il suono di quel nome fluttuare nell’aria.Tristan. aspettò che si dileguassero e accennò un “grazie” con un timido sorriso e scese dalla macchina. “è stato un piacere connor, sei tanto carino” sorrise e sparì.

chi era quel ragazzo.


 
  
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