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Autore: _browns eyes_    14/07/2014    2 recensioni
Luke e Lexi, due migliori amici che nei corso degli anni sono arrivati ad allontanarsi.
Eppure quella distanza non si fece sentire quando incrociarono nuovamente i loro occhi.
Sembrava che quelle due anime sperdute avessero ritrovato la loro unica direzione.
**
Lui non fece altro che sorriderle e baciarla nuovamente sotto le luci splendenti dei fuochi d’artificio.
**
Spero che vi abbia incuriosito :)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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fireworksssssssss

Fireworks  

Luke passeggiava per quella maledettissima strada con il cappuccio indosso e la pioggia, che cadeva fortemente su di lui. Era appena uscito dalla palestra quando questo brutto tempaccio lo inondò. Eppure lo sapeva che avrebbe piovuto, ma con la sua testardaggine, non ci diede tanto peso. Il suo passò aumentò sempre di più non appena vide la casa del suo migliore amico in fondo alle seguenti strade, che prendeva. Arrivato sotto il portico, andò a suonare il campanello e, togliendosi il cappuccio, si scosse i capelli per far andare via qualche goccia d’acqua dai suoi capelli biondi. La porta d’ingresso si aprì, facendo comparire la figura del suo migliore amico, Calum, il quale lo guardò prima con uno sguardo confuso, ma date le condizioni del biondino scoppiò a ridere. -Che è successo?- chiese, facendolo passare
-Ho dimenticato l’ombrello a casa. Cavolo a Sydney non piove mai- si lamentò, passandosi un’altra volta le mani tra i capelli bagnati
-Questo è quello che credi tu- rise.
-Cal, allora è arrivato?- chiese uno degli altri amici, il quale si bloccò non appena vide lo stato in cui si trovava Luke.
-Ma che?- non fece neanche in tempo a finire la frase, che anche lui, Ashton, iniziò a ridere seguito da Michael, l’ultimo ragazzo, che si trovava in quella casa e  l’ultimo amico del biondo.
-Non una parola!- sibilò, puntandoli il dito contro e poi accettando l’asciugamano, data da Calum. I due alzarono le mani in segno d’arresa, ma non riuscivano proprio a trattenere le risate. Così risero, mentre il povero Luke li sorpassava per andare nella loro sala privata in quella casa. In ogni casa avevano una sala privata per provare e a volte per ritrovarsi così anche per giocare ai videogiochi.
-Ma come è successo? No aspetta non dirlo è troppo divertente-
-Ash!-
lo riprese Luke, esausto.
-Che c’è? È un evento più unico che raro- si difese, andandosi a sedere sul puff nero.
-Va beh, ora che sei arrivato, decidiamo la canzone da cantare al ballo- esclamò Calum, sedendosi accanto a quest’ultimo. Entrambi erano su quel puff, tanto che alla fine sia Ashton che Calum caddero a terra. Invece Michael raggiunse Luke.
-Ci hanno dato il permesso?- domandò, leggermente curioso.
-Si, abbiamo corrotto Jade. A proposito, mi dispiace- rispose Michael, dandogli delle leggere pacche sulla schiena.
-Per cosa?- chiese nuovamente il nuovo arrivato, incurvando le sopracciglia confuso.
-Considerando la sua cotta storica per te, le abbiamo detto che le concedi un ballo lento- spiegò Ashton, mettendosi subito le mani sulle orecchie. Anche gli altri due ragazzi lo imitarono.
-Che cosa?- urlò per l’appunto Luke, sobbalzando in piedi e guardandoli con un’occhiata meravigliata e furiosa. Anche lui sapeva che quella ragazza gli andava dietro da anni e anni oramai, ma appunto per non darle false speranze non accettava mai un suo invito oppure un semplice gesto, che la poteva sperare in qualcosa, che non ci potrebbe mai essere.
-Andiamo ci serviva quell’ingaggio- iniziò a persuaderlo il ricciolino.
-Ma perché me?- continuò nella sua meraviglia.
-Perché l’ha chiesto esplicitamente. Avanti è solo un piccolo ballo di pochi minuti, mica un matrimonio- esclamò Michael, incrociando le braccia al petto.
-Perché non lo fai tu?-
-Perché non è per me che è cotta-
rispose semplicemente, facendo spallucce. Luke alzò lo sguardo al cielo esasperato e alla fine, per il bene della band, farfugliò qualcosa di incomprensibile poiché erano sempre più parolacce verso di loro, ma l’approvazione.
-Pff.. me la pagherete!- concluse, arricciando il naso, mentre quei tre gli saltarono completamente addosso, finendo tutti sul divano di pelle.
Ci furono delle risate generali. Il pomeriggio passò cosi, anche se quella triste pioggia metteva malinconia, i quattro ragazzi sapevano per certo come divertirsi.

 
Lexi, ferma alla fermata, aspettò sotto quel tetto di vetro il padre, che la venisse a prendere. Si passava le dita tra i suoi capelli lunghi castani, togliendosi qualche doppia punta dalla noia. Non poteva neanche farsela a piedi a causa della pioggia. Finalmente una macchina nera metallizzata si fermò davanti a lei, il finestrino si abbassò, facendo comparire il viso giovane del padre, che gli accennava di entrare.

-Amore- la salutò l’uomo, baciandole la fronte come una bambina.
-Ciao, papà- ricambiò, mettendosi poi la cintura. -Oh, ciao anche a te Jade- esclamò non appena notò la sorella nei sedili posteriore. La ragazza alzò la mano in gesto di saluto e ritornò a messaggiare con il suo iphone con delle sue amiche.
-Ma che ha?- chiese, guardando il padre.
Quest’ultimo alzò le spalle e, ripartendo con la macchina, lanciò degli sguardi alla figlia dietro.

-Non lo so, è da tutto il pomeriggio che è attaccata a quel robo- rispose, facendo ridere Lexi. Jade, che stava ascoltando, sbuffò.
-Si dice cellulare. E poi è una cosa importante- disse, mostrando il telefono e facendolo girare nelle sue mani.
-Ossia?- chiese divertita la castana.
-Luke mi ha invitata al ballo- gioì, stringendo il cellulare al petto e iniziando a scuotere i pugni.
-Hemmings? Quale miracolo! Ammettilo l’hai preso in ostaggio con un coltello- esclamò Lexi, facendo ridere il padre. Entrambi si diedero il cinque per la bella battuta perché tutti sapevano della sua cotta per quel ragazzo. Da dietro invece si sentì una risata ironica da parte della ragazza in discussione.
-No, semplicemente ha capito che non può fare a meno di me-
-Continua a sognare, sorellina. Mettiti l’anima in pace, non si innamorerà mai di te-
fu sincera, mentre la finta biondina spalancò gli occhi e s’inumidì le labbra.
-Cambierai idea al ballo- disse solamente
-Se lo credi tu- replicò, alzando le spalle.
-Papà, dille qualcosa!- piagnucolò per le risposte cattive, date dalla sorella. L’uomo, che era perennemente d’accordo con la castana, alzò le spalle e si fermò al semaforo.
-Qualcosa, amore- rispose con un sorriso.
-Papà!- lo riprese incredula Jade dai sedili posteriore, tirandogli un piccolo schiaffo sulla spalla. Gli altri due si misero a ridere, dandosi anche il cinque per la risposta epica.
-Lexi ha ragione. Non puoi costringere quel povero ragazzo ad amarti- rispose seriamente questa volta, ripartendo.
-Pff.. lo vedrete- concluse, ritornando a messaggiare con le sue amiche. La sorella alzò gli occhi al cielo esasperata, pensando a quando la piccola lascerà in pace quel povero ragazzo.
-E tu, Lexi, con chi vai al ballo?- domandò curioso il padre
-Tyler- sorrise, mentre l’uomo diventò serio. Non gli era mai piaciuto quel ragazzo non era il tipo giusto per la figlia. -Oh, papà, andiamo. Ho diciotto anni, so scegliere le persone da frequentare-
-Non lo metto in dubbio, ma non mi piace quel ragazzo. Tutto qui- si difese, parcheggiando la macchina nel garage di casa. Una volta dentro, tutti scesero dalla macchina e si diressero ad una porta, che dava alla loro casa. La prima ad andarsene fu proprio Jade, mentre Lexi e Robert, il padre, chiusero le portiere.
-Tranquillo, è un bravo ragazzo- terminò, raggiungendolo e abbracciandolo.
 

La sera del ballo invernale arrivò in un batti baleno. C’era una bellissima atmosfera data dalla band, che suonava della buona musica; c’erano ragazzi vestiti con uno smoking nero, che invitavano le ragazze, vestite con lunghi vestiti, a ballare oppure a prendere un semplice drink dal buffet. I quattro ragazzi aprirono le tende dell’ingresso e uno spruzzo di fumo li arrivò in faccia.
-Wow, hanno fatto un bel lavoro- si congratulò Michael, guadandosi intorno con approvazione.
-Beh con lo zampino pomeridiano di Irwin, è ovvio che era fantastico- esclamò Calum, abbracciando Ashton e mettendogli una mano sul petto. Lui si imbarazzò leggermente e si grattò la nuca.
-Andiamo dai. Abbiamo dei cuori da conquistare- sorrise Luke, mettendosi a posto la giacca del suo smoking nero. Tutti risero e finalmente entrarono.
Lexi, dall’altra parte, era appena arrivata. Aprì la portiera, facendo scende prima la gamba coperta dal lungo vestito panna e poi tutto il resto del corpo. Invece Jade aveva indosso un semplice vestito lungo fino alle ginocchia di un fuxia acceso. Le due sorelle, con quei vestiti, potevano rispecchiare le due personalità differenti, che avevano: Lexi, una ragazza semplice e generosa, mentre Jade, una ragazza determinata e assillante. Erano come il giorno e la notte. Una con un pessimo caratteraccio, Jade, mentre l’altra un’amorevole ragazza. Entrambe entrarono nella scuola.

-Beh, il mio futuro marito mi aspetta- esclamò la bionda, mettendosi a posto il seno. La castana trattené la risata per quella scena e lasciò perdere il fatto commentare. Così, una volta dentro, le due si separarono: la bionda andò dalla sua migliore amica, Kelly, e Lexi andò nel gruppetto di amici, che stava ballando, e si unì a loro.

I quattro ragazzi stavano respirando ed espirando per tranquillizzarsi perché erano nervosi da quella loro performance davanti a tutta la scuola. Avevano paura di fare una figuraccia.
-E ora ragazzi: i 5 seconds of summer con “She looks so perfect”- annunciò il preside, indicando i quattro protagonisti prendere posto sul palcoscenico. Vennero introdotti con un applauso, che aumentò non appena la musica partì e insieme alle loro voci. Furono spettacolari su quel palco perché tutta l’ansia e tutte le preoccupazioni finirono non appena iniziarono a prenderci gusti. Ci furono urla di approvazione, di godimento, ci furono solo urla positive. Non appena la canzone terminò, vennero ricevuti con altri applausi ed urla. Scesero da lì e, ricevendo altri complimenti, si avvicinarono al buffet per prendere qualcosa da bere.
-Siamo stati fantastici- gioì Ashton, saltellando.
-Abbiamo solo spaccato- lo corresse Luke, andandogli addosso e spettinandogli quei ricci ribelli. Calum e Michael risero di gusto, ma non appena quest’ultimo vide una bellissima ragazza con il vestito fuxia avvicinarsi a loro, si voltò verso il biondino.
-La tua dama sta arrivando- esclamò, mentre il diretto interessato represse un suono stridulo. Tutti i presenti scoppiarono a ridere.
-Me la pagherete- sibilò Luke, lanciando uno sguardo omicida agli amici e avvicinandosi alla ragazza.
-Hey- lo salutò la ragazza, sfoggiando un sorriso.
-Ciao, Jade- ricambiò cortesemente.
-Ti va di ballare?- chiese gentilmente
Lui stava per farle notare che non c’era la musica, ma non appena partì un lento, si rassegnò al fatto che quella sera sarebbe stato suo. Così annuì e, indossando un sorriso finto, la trascinò in pista. Prese posto e, mettendole le mani sulla sua schiena e lei sul suo collo, iniziarono a ballare. Stava andando tutto secondo i piani, secondo la bella ragazza.

Ma non la pensava così Lexi, la quale stava cercando il suo cavaliere, nonché fidanzato, da qualche secondo. Non finì neppure di ascoltare quella bravissima band per lui. Esaminava quei corridoio per l’ennesima volta, tirandosi su il vestito panna perché non voleva farlo sporcare. Passò davanti ad ogni singola aula di ogni singolo piano: era come scomparso. Così, ritornando al piano terra, dove si stava tenendo il ballo, passò accidentalmente davanti alla classe di storia. La finestrella trasparente sulla porta le permise di vedere l’ultima cosa che voleva vedere: Tyler con un’altra ragazza. I due si stavano baciando appassionatamente finché lui non gli abbassò le bratelline del vestito. Quella fu l’ultima goccia, Lexi, ancora incredula alla scena, iniziò a correre verso quell’enorme sala alla ricerca della sorella per le chiavi della macchina. Stava cercando di trattenere le lacrime più a lungo che poteva, ma era davvero ardua come cosa. Fortunatamente in quel momento ci fu un lento quindi la sua ricerca fu semplice. Si avvicinò a passo lungo e prese la sorella dalla spalla, facendola allontanare da Luke. Quest’ultimo guardò quella ragazza con occhi riconoscenti, ma anche attratti. Infondo, rispetto a quando era una bambina di cinque anni con l’apparecchio e le treccine, era una bellissima ragazza con una bella corporatura e quel vestito, che sotto le luci di quella sala, la faceva mostrare come una piccola dea. Luke si soffermò a guardare i suoi occhi castani, i quali luccicavano e chiamavano disperatamente aiuto.
-Che c’è?- chiese scocciata la sorella, incrociando le braccia al petto.
-Dammi le chiavi- rispose solamente, allungando le mani a lei.
-Non ora, Lexi- esclamò furiosa Jade, ritornando da Luke.
-Jade, ti prego- la supplicò con le ultime forze, che aveva.
-Non vedi che sono occupata?- domandò spigolosa e furiosa perché le stava rovinando il suo momento. Da quella risposta il biondino si sorprese perché non pensava che avesse un cuore di ghiaccio quella ragazza. Con questa affermazione era sicura che tra loro non poteva esserci nulla. Neppure amicizia.
-Jade, per favore- continuò, ma questa volta alcune lacrime si fecero spazio ad uscire. Luke sembrò irrigidirsi nel vederle.
-Ho detto di no- la liquidò, tornandosene dal suo cavallerie.

Lexi stava per replicare, ma non ce la fece più, così scosse la testa e iniziò a correre verso l’uscita. Jade sorrise soddisfatta, mentre Luke guardava la castana, allontanandosi, in modo triste. Avrebbe voluto fare qualcosa, ma infondo non sapeva cosa. Era inutile.  
-Dov’eravamo? Ah.. si- esclamò lei, avvicinandosi e socchiudendo sia la bocca che gli occhi.
-Woooh oh, che stai facendo?- domandò allarmato, mettendo le mani avanti e fermandola giusto in tempo.
-Ti bacio- rispose ovvia, avvicinandosi ancora di più e trovando il viso, impaurito, del povero Luke, il quale si allontanò di nuovo, lasciandola lì con le labbra in sospeso. 

Corse fuori dalla sala e, aprendo le porte dell’uscita di scuola, respirò a pieni polmoni.
-Questa me la pagano- sibilò, dandosi il pugno sulla mano. Dopo pochi secondi, passati a insultare in lingue diverse i suoi amici, decise di rientrare, ma dei singhiozzi lo fecero bloccare. Si guardò intorno per capire da dove arrivassero, sebbene non ci mise tanto a scoprirlo: iniziò a camminare verso sinistra, finendo per girare un angolo e trovando una ragazza con un vestito color panna,  seduta a terra con il viso nascosto tra le ginocchia. Lei continuava a stringersi le braccia e avvicinarsi sempre di più alle sue ginocchia. Lui, invece, non sapeva cosa fare, ma, capendo che avesse un po’ di freddo, si tolse la giacca e, avvicinandosi, gliela porse sulle spalle. Lexi sobbalzò e portò di scatto gli occhi in alto, incrociandoli con quelli azzurri del ragazzo.
-Che stai facendo?- chiese, asciugandosi le lacrime. Luke rispose, facendo spallucce e sedendosi accanto a lei. -Non voglio la tua compassione, va via, Hemmings- continuò, sventolando la mano e ritornando nella sua precedente posizione, ma questa volta si strinse la giacca con il profumo del ragazzo, che la ricopriva e la faceva tranquillizzare.
-Che è successo, Lexi?- domandò Luke, fissandola leggermente.
-Perché non te ne vai?- replicò con un tono abbastanza duro. Ma il biondino non si scrollò da quella posizione, anzi smise solo di fissarla perché fu attratto dalla bellezza delle stelle. Poi fece un sorriso tirato.
-Tyler è sempre stato strano come bambino- iniziò, ricordandosi di quella volta che si era messo i tacchi a spillo di un rosa fosforescente solo perché voleva vedere se riusciva a bucherellare il terreno. -Ma non pensavo che fosse davvero così stupido- continuò, lanciandole un breve sguardo e sorridendo quando non la vide più piangere. -Mi ricordo quando mi ha detto che eri sua. Quel giorno sono scoppiato a ridere, perché non sapevo che ti stava prendendo realmente. Da lì ho capito che lo stupido si era trasformato in furbo- Lexi spostò lo sguardo su di lui, che aveva un sorriso amaro sulla faccia, e lo scrutò con una faccia mista tra la confusione e la tristezza. La prima perché non aveva ancora capito dove volesse arrivare; mentre la seconda perché le dispiaceva aver perso i contatti con lui quando si mise con Tyler, infondo erano un trio meraviglioso, ma aveva dovuto scegliere e quella decisione era stata la peggiore, che aveva mai preso. -Ma poi adesso ti sto vedendo, qui seduta a piangere, e penso di nuovo che il furbo si sia trasformato in stupido e deficiente- concluse, scuotendo la testa e girandosi verso la ragazza, che in quel preciso momento abbassò il viso incapace di tenere un contatto visivo con i suoi occhi azzurri. 
-Perché lo stai facendo?- balbettò Lexi
-Perché eravamo migliori amici e ti serve qualcuno, che ti aiuti- rispose Luke, alzando le spalle. -Inoltre il Radar Cassy è accesso- continuò con una vocina dolce da bambino di due anni. Lexi scoppiò a ridere, mentre Luke sorrise soddisfatto.
-Ok mi arrendo alla tua..-
-Bellezza stratosferica? Alla mia intelligenza primordiale? Alla..-
-Alla tua stupidaggine-
lo smontò Lexi, divertita. Lui boccheggiò varie a bocca asciutta, poi fece un tono melodrammatico, portandosi l mano sul petto nel punto del cuore. Lei rise nuovamente e riconoscente, così gli diede un leggero spintone prima di mettere la sua testa sulla sua spalla.
-Grazie, Luke- sussurrò la ragazza, stringendosi le spalle e a lui, il quale alzò il braccio, permettendole di appoggiarsi sul suo petto, e l’abbracciò forte a sé con quell’organo all’interno della gabbia toracica, che riprese dopo anni e anni a battere per lei.
-è il minimo- rispose al suo tono, stringendola a lui e a contemplare le stelle.  

Passarono mesi da quel ballo e sembrava che il rapporto tra Luke e Lexi si stava rassodando sempre di più, tanto che non potevano fare a meno una dell’altro: a volte Luke si intrufolava nei suoi corsi, specialmente in cui conosceva le professoresse e sapeva che poteva andare sul sicuro; invece Lexi andava ai suoi allenamenti di calcio e, travestita da cheerleader, faceva casino quando faceva goal. Una volta è stata anche mandata fuori e Luke non fa altro che rinfacciarglielo. Si divertivano insieme.

Era il 16 luglio di quell’anno e i ragazzi, insieme ai genitori del festeggiato, stavano organizzando una festa a sorpresa. I ragazzi, Lexi e i due fratelli del biondino non facevano che andare da una parte all’altra dalla casa. Al contrario dei genitori, che avevano il compito di farlo stare lontano da casa, lo portarono da una parte all’altra per il centro commerciale di Sydney. La casa invece era addobbata: ogni singola parte interna di essa era ricoperta con un addobbo, come quelli natalizi. Anche se non fosse stato per Jack, uno dei due fratelli maggiore del biondino, avrebbero usato realmente quelli di Natale.
-Dove le metto queste?- chiese Lexi con la scatola dei petardi in mano, scuotendoli per poco.
-In giardino, grazie- rispose Ben, l’altro fratello maggiore.
La ragazza annuì e fece come gli era stato detto.

-Com’è possibile che ti sei dimenticato del regalo?- urlò Michael, scendendo dalla scale. Dietro c’era Ashton, che alzò le spalle e cercò di scusarsi, ma l’amico non gli lasciava tempo.
-Che è successo?- chiese Calum, il quale era in cucina a preparare qualche stuzzichino per la serata.
-Questo genio ha dimenticato il regalo di Luke a casa-
-Il genio non l’avrebbe fatto, se qualcuno non lo avesse infastidito-
rispose a tono Ashton, incrociando le braccia al petto. Calum alzò gli occhi al cielo e andò a frugare in uno dei scatoloni, che aveva portato da casa sua. Ne trasse fuori un piccolo pacchetto giallo con un fiocco rosso e lo porse a Michael, tornandosene poi in cucina per finire quello che stava facendo. I due rimasero senza parole dal gesto dell’amico, ma una risata cristallina li fece riprendere. Si voltarono e videro Lexi, che stava trattenendo una risata insieme a Jack. Notando lo sguardo su di loro, scoppiarono a ridere, ma continuarono a mettere le luci sopra il gazebo. I due lasciarono un sospiro pensante e ritornarono alle proprie cose.
Tutti finirono di abbellire esattamente venti minuti prima che Luke insieme alla sua famiglia tornasse. Lexi, in quel tempo, si cambiò mettendosi il suo vestito pesca, che gli aveva regalato lui per il suo compleanno. 

Il biondo scese dalla macchina infastidito e stanco per la giornata; invece i suoi genitori si divertirono a vederlo in quello stato.
-Grazie, dico davvero- sbuffò, arrivando davanti alla porta e aspettando i suoi genitori perché avevano loro le chiavi di casa.
-Andiamo tesoro, eri carino- lo persuase sua madre, passandogli la mano sulla spalle.
-O ti prego, mamma. Ho diciassette anni, cavolo. Ho capito che mi piacciano i pinguini, ma quel costume era troppo- esclamò, facendo ridere nuovamente il padre. Luke represse uno suono stridulo e, una volta aperta la porta, entrò in casa infastidito. Dentro, accese le luci e subito dei coriandoli gli arrivarono in faccia insieme ad un coro, che diceva “sorpresa”. Il biondo stava balbettando, cercando di realizzare la cosa, e poi sorrise come un ebete.
-Oddio, grazie- esclamò, guardando i suoi amici. Li andò incontro, e anche se era contro gli abbracci, gliene diede uno a tutti.
-Di nulla, Hemmings. Ma se fossi in te non andrei in piscina-  consigliò, mentendo, Calum. Luke aggrottò un sopracciglio
-Che è successo in piscina?- domando per l’appunto, guardando fuori dalla porta a vetro, che dava al giardino e dunque alla piscina.
-Nulla..- fece il vago lo stesso Calum, spingendolo nella rete.
-Voi non me la raccontate giusta- esclamò, andando fuori.
Aprì la porta a vetro e si avvicinò alla piscina. Notò che c’era nulla e non fece neanche in temo a girarsi, che si ritrovò in acqua. Ritornò a galla e, mettendosi a posto i suoi capelli biondi, vide Lexi insieme ai suoi fratelli ridere di gusto, piegandosi addirittura in due.

-Auguri fratellino- rise Ben, facendogli l’occhiolino.
-Auguri sto cavolo! Siete due emeriti deficienti-
-è stata mia l’idea-
intervenne Lexi, alzando la mano per segnalare la sua colpa. Lui sorrise, divertito, cosa che non piacque alla ragazza: infatti rientrò e si andò a nascondere dietro ad Ashton, il quale scoppiò a ridere. Luke uscì dalla piscina, aiutato dai fratelli, e non si poté vendicare poiché sua madre lo costrinse ad andarsi a cambiare.

Fece come gli era stato detto, appena tornò la sua festa poté continuare: ci fu un enorme grigliata con altri loro amici e poi, considerando che i genitori insieme ai fratelli se ne andarono lasciando la casa libera, ci fu un enorme festa con il doppio o triplo dei ragazzi, con alcool e musica ad altissimo volume, diretto da un vero dj. Tutti si stavano divertendo, anche il festeggiato, che pensava  che era una festa fantastica. Raggiunse i suoi amici, i quali erano leggermente ubriachi.
-Hey, festeggiato- esclamarono, alzando il bicchiere pieno di vodka
-Hey, avete visto Lexi?- chiese, notando l’assenza della sua amica.
-Fuori- rispose Michael, indicandogliela con il bicchiere rosso e poi bevendo il contenuto in un solo colpo. 

Lui rise e annui, dirigendosi dalla sua amica. Una volta fuori si andò a sedere sull’erba accanto a lei. Lexi si voltò e gli regalò un sorriso dolcissimo, il quale fece abbassare il viso di Luke e poi guardare da un’altra parte. Gli faceva un strano effetto, ma non l’alcool ingerito, era lei a causarlo.
Per tutti quei mesi, Luke continuava a sopprimere i suoi sentimenti verso di lei e doveva continuarlo a fare perché questa volta non poteva perderla per un suo stupido capriccio. Ovviamente non aveva calcolato che anche Lexi iniziava a provare qualcosa per lui, non aveva calcolato il fatto che anche lei stava reprimendo tutto.
-Che fai?- chiese Luke, appoggiando le mani sull’erba fredda.
-Stavo prendendo un po’ d’aria. E tu?- rispose Lexi, stringendo le gambe a sé.
-Birra- rispose anche lui, alzando il bicchiere vuoto.
-Capisco- rise, ritornando a guardare le stelle. -Senti possiamo parlare?- chiese improvvisamente perché era stanca di fingere che andava tutto bene, quando stava morendo dentro per i suoi atteggiamenti.
-Certo, sai che puoi dirmi tutto- sorrise, alzandosi e andando a buttare il bicchiere nel cestino li fuori.
-Luke, cosa siamo?- domandò direttamente, alzandosi anche lei.
-Ma che stai dicendo? Mi sa che quella ubriaca tra i due, sei tu-
-Rispondi-
lo tuonò con un tono poco gentile. Lui si meravigliò nuovamente e, invece di rispondere, guardò da un’altra parte. Lei sbuffò e, capendo che non era il momento giusto per dirgli la verità, scosse la testa, cercando di rientrare. Luke la bloccò subito.
-Non so cosa vuoi sentirti- sussurrò.
-Nulla, fa niente. Dimentica tutto- esclamò, cercando di svincolarsi dalla sua stretta.
-No, non sono abbastanza ub..- provò a parlare, ma non continuò la frase perché si trovò le labbra quelle di Lexi, che le premeva con qualche lacrima, che scendeva sulla sua guancia. Luke mollò la presa e cercò di mettere la sua mano tra i capelli castani della ragazza, ma non ci riuscì poiché si staccò e corse all’interno della casa. Lexi stava cercando o Ashton, o Calum, o Michael per dirli che se ne andava, ma sembrava che si erano messi d’accordo per evitarla. Si faceva spazio tra le persone e con gli urli di Luke dietro, che la pregavano di fermarsi. Una cosa che fece fermare il ragazzo fu Michael, che lo prese e lo portò in giardino, in cui c’erano tutti riuniti.
-Mickey non ora- cercò di liquidarlo, ma non ci riuscì perché dei botti dietro di lui attirarono la sua attenzione e anche bene. Si voltò e dei meravigliosi fuochi d’artificio coprirono il cielo. Lui sorrise, ma poi svanì non appena si ricordò di Lexi. Si divincolò e iniziò a cercarla tra quella folla, ma non la trovò. Così, dando sgomitate a tutti, ritornò in casa e posò lo sguardo a destra e a sinistra continuamente: a destra c’erano le scale, che portavano al piano superiore, in cui c’erano solo camere da letto, mentre a sinistra c’era l’uscita e, notando anche la porta semichiusa, decise di andare per quella direzione. 

Uscii velocemente e si guardò intorno alla sua ricerca, ma non vide nessuno. Si continuava a girare su se stesso disperato, sebbene fosse tutto inutile perché Lexi aveva trovato una posizione troppo strategica da poter essere trovata facilmente. L’unica differenza è che lei lo vedeva e anche bene. Forse il fatto che la stava cercando così disperatamente la faceva sollevare in un certo senso, eppure continuava a negarlo perché non voleva darsi troppe illusioni per nulla. Notò che la porta di ingresso si aprì nuovamente e fece comparire la figura di Ashton. -Luke, che stai facendo?-  domandò, guardando il diretto interessato confuso. Il biondo lo vide e non riusciva a dargli una risposta realmente concreta.
-Lexi- balbettò, voltandosi.
-Ancora con questa storia?- disse, avvicinandosi e mettendogli una mano sulla spalla. Lui, come del resto Michael e Calum, sapeva cosa provasse il suo amico e come ci stesse male perché non voleva perdere la sua amicizia per uno stupido errore. -Non puoi rovinare tutto. Cito le tue parole- aggiunse, facendolo sospirare. Lo sapeva, ma quel bacio ricevuto lo confondeva sempre di più. -Senti lo so che ti piace da impazzire..-
-Ti sbagli- lo interruppe Luke con un sorriso amaro ed ironico. Si girò per affondare i suoi occhi azzurri in quelli dell’amico. -La amo- lo corresse, rientrando tanto oramai quella ragazza se n’era andata e lui non poteva farci nulla. Sia Ashton sia Lexi lo guardarono esterrefatti. Lui sbatté più volte le palpebre per capire se fosse uno scherzo oppure no perché non si aspettava che lo avrebbe ammesso; mentre la ragazza era lì paralizzata con il cuore, che gli batteva all’impazzata. Non sapeva cosa fare così seguì l’istinto e uscì dal nascondiglio, correndo verso casa. Ashton la vide entrare e il suo stupore aumentò sempre di più.

Luke ritornò in giardino, dove venne prese in ostaggio da alcuni suoi compagni, i quali gli porsero altri fuochi d’artificio in mano con un accendino per accenderli e spararli in aria. Lui sorrise e fece partire il primo, così come il secondo e il terzo; soltanto che poi si allontanò, lasciando il lavoro a quel gruppetto di ragazzi. Andò verso i bancone con tutti i cocktail, preparando il suo preferito, aumentando sempre di  più la base alcoolica. Posò la bottiglia di vodka e cercò di portarsi alla bocca quel bicchiere, ma non ci riuscì perché qualcuno glielo posò e lo fece girare. Luke spalancò gli occhi ancora più stupito, tanto che dalla sua bocca uscirono solo parole confusionarie. Lexi, d’altronde, sorrise e lo inzittì, posando le sue labbra su quelle del ragazzo, il quale questa volta, sebbene sorpreso, non se la fece scappare. Approfondì il bacio, mettendole pure una mano dietro la nuca, mentre lei tra i suoi capelli castani. Durò qualche minuto il bacio, poi si staccarono lievemente con dei leggeri respiri affannati.
-Ti amo anch’io, Luke- mormorò, posando la sua fronte su quella del ragazzo e socchiudendo gli occhi. Lui non fece altro che sorriderle e baciarla nuovamente sotto le luci splendenti dei fuochi d’artificio.

Ciao a tutti :) 
Ecco la mia prima OS sui 5SOS :D
Che ve ne pare? Vi è piaciuta? 
Sinceramente non avevo mai pensato di scrivere su qualcun'altro, ma sentendo le loro canzoni mi sono piaciuti e ho pensato: perché non dedicarli una semplice OS. 
Ed eccomi qui :) 
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta :)
Fatemelo sapere.. ACCETTO DI TUTTO!!! :D
Grazie per l'attenzione,
un bacio.
_browns eyes_ 

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(Lexi :D)

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(Ehm.. mi sono dimenticata come si respiraaaa D: :Q__)

Ps: Vi andrebbe di passare e magari anche lasciarmi un pensierino in questa mia ff?
Il link è questo qui ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2301655&i=1 )
Spero che vi piaccia anche questa e ringrazio a chi lo fa :)
  
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