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Autore: Asia_Mofos    14/07/2014    1 recensioni
Mary-Elizabeth è una ragazza che è cresciuta in orfanotrofio, non sa niente della sua famiglia o di come sia arrivata lì. Il giorno del suo compleanno decide di scappare da quel posto orrendo e di vivere la proprio vita a Los Angeles, essendo la prima volta che esce dall'orfanotrofio si scontrerà con milioni di problemi. Incontrerà un ragazzo che le farà battere il cuore per il prima volta. Come andrà a finire? Se vi ho incuriosite almeno un pochino passate a leggere questa fanfiction.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Prologo.

Il tempo non era dei migliori in quel giorno, tuonava da diverse settimane oramai, ma la famiglia Knowls decise di andare a cena fuori. Chi immaginava che di li a poco sarebbe successa una catastrofe?
Il Sig. Knowls era un uomo sulla trentina, con un viso molto buffo. Portava dei baffi alla Capitan Uncino che gli facevano risaltare il naso all'insù, aveva gli occhi color blu notte ed erano capace di ucciderti con un solo sguardo ma anche di riempirti d'amore. La Sig.ra Knowls era una donna sulla trentina anch'essa, ma sembrava piu giovane rispetto al marito. Portava sempre i capelli rossicci legati in un elegante chignon, si truccava poco e portava dei vestiti molto eleganti. A primo impatto si direbbe che fossero di nobili origini, ma in realtà provenivano dal Texas. La loro primogenita, Mary-Elizabeth, aveva appena compiuto un anno, mentre la seconda figlia era nata da pochi mesi. Quel giorno erano vestiti tutti in modo elegante, non c'era un perché, ma il Sig. Knowls decise di portare la famiglia in un ristorate di lusso.

Era il 31 Ottobre del 1996, il cielo era scuro e ricoperto da fitte nuvole che lasciavano ricadere al suolo delle dolci gocce d'acqua. La Citroën C1 sfrecciava a tutta velocità sulla strada oramai bagnata.

<< Tesoro, non credi sia il caso di rallentare? >>
La Sig.ra Knowls era in evidente agonia, sia per lei che per le figlie. Non aveva mai amato la velocità come faceva il marito, per questo si trasferì in Texas, a causa di milioni cartelli stradali che ti obbligavano a rallentare: "Attraversamento cervi" oppure "Scuola" o ancora "Pericolo di buche".

<< Okay tesoro, come vuoi tu >>
Le sorrise dolcemente e rallentò un poco. La strada era deserta, vista dall'alto si può descrivere come una lunga linea dritta che non ha mai fine. In compenso il panorama era bellissimo, ai lati della strada c'erano dei campi immensi e ricoperti di verde, la Sig.ra Knowls sospirò e si voltò a guardare entrambe le bambine nei sedili posteriori. Sia Mary-Elizabeth che Evanna avevano il proprio passeggino, entrambe portavano un delizioso vestito fatto a mano e ricamato con merletti e paiuzze.

<< Amori della mamma, papà ci sta portando in Houston, al ristorante Ouisie's Table. Dicono che si mangia bene li >>
Abbazzò un dolce sorriso, uno di quelli che solo la propria mamma sa fare. Il Sig. Knowls si voltò anch'esso e annuì alle sue bambine. Non c'era mai stata una famiglia cosi unita, mai. I Sig.ri Knowls si erano conosciuti al liceo e per loro fu amore a prima vista, si sposarono dopo 12 anni di fidanzamento e Mary-Elizabeth nacque qualche anno dopo. Nessuno dei due coniugi sapeva cosa stava per succedere, nessuno dei due si era reso conto del cartello con su scritto "attraversamento cervi", quando il Sig. Knowls si voltò nuovamente verso la strada qualcosa gli sfrecciò davanti all'auto e, sterzando, andò rovinosamente a sbattere contro un albero.
Il tempo sembrava non passare mai, ogni minuto era prezioso. L'unica che riuscì a chiamare l'ambulanza fu la Sig.ra Knowls, arrivarono dopo circa un ora e, nel disastro, l'unica che riuscirono a salvare fu la piccola Mary-Elizabeth. Il Sig. Knowls e la Sig.ra Knowls morirono dissanguati mentre aspettavano l'ambulanza, i dottori esaminarono il corpo e trovarono schegge di vetro fin dentro gli organi vitali. La piccola Evanna morì sul colpo, essendo ancora troppo fragile, nel momento del botto, sbattè la testa contro il vetro, rompendo cosi la scatola cranica. L'unica che riuscì a difendersi dal colpo fu Mary-Elizabeth, i medici riuscirono a portarla all'ospedale in tempo. Aveva tagli sulla fronte, sul sopracciglio e sulle labbra, rischiò di morire come i genitori ma andò tutto bene.
Il dott.re incaricato di lei si chiamava Markus Dombres, originario del Messico, toccò a lui scoprire se la bambina aveva dei nonni o degli zii. Passò le notti senza chiudere occhio, cercò sull'elenco telefonico se c'erano dei Knowls in Texas, ma niente. Il tempo passava e Mary-Elizabeth cresceva in ospedale, facendo amicizia con i bambini che venivano curati in quella clinica e giocava con le dottoresse. Veniva cullata e viziata da tutti, molti credevano che sarebbe rimasta li per sempre dato che non si rintracciava la sua famiglia.
Ma il Sig. Dombres, dopo una lunga riflessione, decise di portarla in un orfanotrofio, essendo ancora piccola l'avrebbero adottata subito, e invece... Il Sig. Dombres viveva in un paesino chiamato Union in Kentucky, si prese una settimana di pausa dal lavoro e portò la piccola Mary all'orfanotrofio di Los Angeles. Presero l'aereo e, dopo un giorno, arrivarono a destinazione. A prima vista quel posto sembrava un castello, la casa era alta e il tetto era fatto a punta e arrugginito. Come anche le porte, il cancello e le finestre. Dombres sospirò rumorosamente per darsi la forza e, con un rapido gesto della mano, suonò al campanello. Teneva la bambina in braccio,questa portava un paio di pantaloni e una felpa da maschio che le aveva portato un'infermiera dell'ospedale. Il tempo a Los Angeles era migliore di quello a Union, lì ogni tanto batte il sole, ma c'e comunque molto vento.


<< Chi è? >>
Una voce roca e tagliente usci dal citofono. Markus deglutì e, infine, rispose.

<< Sono Markus Dombres, un dottore di Union. Pochi mesi fa ci fu un incidente a Houston in Texas e l'unica a sopravvivere è stata una bambina di un anno e mezzo. Non ha più la famiglia e ho pensato che la cosa giusta da fare sia portala in un orfanotrofio. >>
Nessuna voce arrivò dal citofono ma, in compenso si apri il cancello. Mente Markus camminava si domandò se stesse facendo la cosa giusta, se sarebbe stato meglio che l'adottasse lui. Ma la sua vita era troppo movimentata, essendo un medico di fama internazionale veniva chiamato in tutti gli ospedali degli Stati Uniti per operazioni di massima importanza, come avrebbe vissuto una bambina in queste condizioni?
Scosse la testa per cacciare via quei pensieri inutili, ormai il danno era fatto. Il portone si aprì e ne usci fuori una donna minuta, alta piu o meno un metro e settanta. Avrà avuto piu di sessant'anni perché il suo volto era rigato da rughe profonde e intense, quella donna era il ritratto della crudeltà e si vedeva. Portava i capelli grigi tirati indietro in uno chignon mostruosamente perfetto, gli occhiali le ricadevano sul naso all'insù e la bocca era storta in un ghigno malefico. Una donna stupenda insomma! Prima di parlare si sistemò il vestito nero che le arrivava fino al ginocchio.


<< Allora, vediamo.. È questa la bambina di cui mi parlavate? >>

<< Si signora, è lei >>

<< Bene, dovreste entrare e firmare dei documenti, dopo potrà lasciare qua il frugoletto >>

Abbozzò un sorriso e, invitando ad entrare i due ospiti, chiuse la porta alle loro spalle. L'ingresso, come tutta la casa, era buio e freddo. Non c'era luce e i riscaldamenti non erano accesi, la stanza era quadrata e, difronte al portone c'era una scala e una porta con su scritto "Ufficio".

<< Seguitemi, prego >>
Li portò nella stanza accanto alle scale e, senza far accomodare Dombres, gli porse di fretta e furia il modulo di iscrizione per Mary.

<< Compili tutto. Nel frattempo le spiego come funziona da noi: i bambini rimarranno qui dentro finche una famiglia non decide di adottarli oppure finche non avranno compiuto 18 anni. In quel momento potranno decidere se rimanere e fare i bidelli, gli insegnati oppure se andare via. Dal lunedì al venerdi ci si sveglia alle 6 e fino a mezzogiorno si studia, 30 minuti per il pranzo, poi preghiere pomeridiane e ad ognuno viene assegnato un compito da svolgere. Semplice. >>
La mummia ci mise ben 40 minuti per spiegargli tutto, aveva una parlantina lenta e agonizzante che, molto probabilmente, dava fastidio a tutti.

<< Bene, fatto. Dove porterete adesso Mary? >>

<< Sono le 12.50 caro, ora si pranza>>

Detto questo lo fece alzare e prese in mano la bambina che, staccatasi da Dombres, iniziò a piangere.

<< Stai zitta >>
Disse sotto voce la Preside e strattonò con forza il braccio della bambina. Appena Markus si voltò per salutare la bambina la Preside abbozzò un sorriso facendo finta di niente.

<< Hey piccola, non ti dimenticare di me eh! >>
Le diede un leggero bacio sulla fronte e usci dall'orfanotrofio come usci per sempre dalla sua vita.








Spazio dell'autrice:
Salve a tutti! Questo è un piccolissimo prologo creato solo per far capire com'è finita in orfanotrofio la protagonista di questa fanfiction.
Di solito non pubblico mai quello che scrivo ma adoro farlo, quindi accetterò qualunque consiglio vogliate darmi. E' la prima storia che pubblico in assoluto, quindi siate clementi.
Detto questo ringrazio chi recensirà e chi no.
Pubblicherò uno o due capitoli alla settimana, quindi.... Alla prossima!

Asia.
  
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