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Autore: OurChildhood    14/07/2014    3 recensioni
[Storia incompleta]
Odio e Amore: due sentimenti che vanno al di là della comprensione umana.
Fino a che punto riusciranno Odio e Amore a stravolgere la vita di una persona? Quale dei due prevarrà alla fine di tutto?
Dal capitolo: "-…noi professori siamo lieti di annunciarvi che quest’anno verranno svolti “I Giochi della Memoria”-".
~
Amami, anche se io non ti amo.
Amami, anche se non merito l'amore.
Amami, anche se io non so amare
e amami anche se non esiste l'amore. (La nave dei folli)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO PRIMO:
Dormivo profondamente, distesa sul morbido materasso della mia camera, quando qualcosa colpì i miei occhi. Li aprii lentamente e li sbattei più volte tentando di scacciare quella sensazione si bruciore: dannato raggio di sole! Mi alzai di malavoglia, capendo ormai che Morfeo non sarebbe più venuto a farmi visita. Poggiai i miei piedi nudi sul parquet e mi guardai attorno: Lily stava ancora dormendo, ignara del sole brillante che fuori splendeva; Dominique, come suo solito, ci aveva lasciate dormire un pò troppo e di sicuro ora stava facendo colazione; infine Roxanne russava, ancora inebriata dalla nebbia del sonno. Quello stupido raggio di sole aveva deciso di rovinare la giornata proprio a me. Mi vestii sbuffando e scesi le scale, arrivando alla cucina della Tana dove, come da programma, Dominique stava facendo colazione insieme James e Albus.
-Buongiorno- dissi in un borbottio poco convinto.
-Buongiorno raggio di sole- oh Albus, solo Merlino sa quanto bene voglia a quel ragazzo! Mi avvicinai a lui e gli schioccai un bacio sulla guancia.
-Quanto siete smielati- Ecco James, il solito rompi pluffe.
-Sei in carenza d'affetto, caro James? La ragazza di questo mese ti ha lasciato in bianco?-
-Touchè- Adoravo fare la piccata con lui, adoravo ridurre i suoi tentativi di importunarmi a zero.
-Hai perso un'altra volta, Jamie- Dominique... Cara, saggia Dominique. Lei mi aiutava sempre a zittire James.
-Ti ci metti pure tu ora?- rispose quest ultimo, cupo e arrabbiato. Intanto, seduta accanto ad Albus, avevo cominciato a mangiare la mia colazione. Nonna Molly non si smentiva mai: la tavola era coperta da piatti di brioches, vassoi di uova e bacon, ciotole di biscotti appena sfornati, brocche di latte caldo, tazze di thè fumati.
-Ovvio, caro cuginetto! Altrimenti chi ti tiene a bada e fa scappare ogni singola ragazza che frequenti? La nostra Rosie non ce la farebbe da sola!-
Sghignazzai infilando il naso nella tazza di latte mentre ascoltavo la risposta di Domi, che ricevette un'occhiataccia incollerita da James. Dominique e James avevano la stessa età. Erano nati a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro e, durante i loro diciassette anni di vita, erano cresciuti insieme, quasi come fratelli. Dominique Weasley era alta, con capelli biondo grano, lisci che arrivavano a sfiorarle la parte inferiore delle scapole. Gli occhi grandi e celesti fungevano da calamita per qualsiasi ragazzo le passasse accanto e la bocca carnosa faceva incantare con i suoi movimenti fluidi e sensuali. Inoltre il fisico magro e snello, con le curve giuste nei punti giusti, contribuiva a farle riscontrare un certo successo tra i ragazzi. Sembrava una figlia di Afrodite e ci andava vicina poiché il suo sangue era per un ottavo di Veela. Pacata, solare, studiosa e per niente vanitosa (il ritratto della perfetta Corvonero), ma sapeva essere una vera serpe quando voleva. Nonostante tutto era totalmente diversa dal suo coetaneo e compagno di avventure, James. James Sirius Potter era molto alto e asciutto, il fisico scolpito dagli allenamenti di Quidditch e la pelle nè troppo chiara nè troppo abbronzata. I capelli erano indomabili e neri come la pece, ricordavano terribilmente quelli del padre. Gli occhi marrone cioccolato gli davano quella finta aria da bravo ragazzo che faceva cadere le ragazze ai suoi piedi ma, se qualcuno si fosse soffermato a studiarlo più accuratamente avrebbe scoperto che il vero James era anche carismatico, orgoglioso e maniaco di attenzioni: era il ritratto del vero Grifondoro. A questi tratti si mescolavano perfettamente anche la testardaggine (ereditata dagli Weasley) e un briciolo di ingenuità (ereditata dai Potter). Non gli mancavano di certo il coraggio a la sfrontatezza che, insieme alla naturale bellezza, gli avevano assicurato una fama da "donnaiolo" tra le mura di Hogwarts, da corollario, naturalmente, da un anno era stato eletto capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro. -Smettetela di battibeccare voi due!- rispose Albus. Albus Severus Potter era il tipico ragazzo simpatico, timido, impacciato, ma leale. "Tassorosso", direte voi, ma non potreste fare un errore più grave: Albus era Serpeverde fino al midollo. Era acido, scontroso e subdolo e riusciva a mascherarlo con un'intaccabile facciata da bravo ragazzo. Anche lui di una bellezza riceracata: i capelli scuri, come il fratello, sempre scompigliati e la pelle di un colore perfetto, il fisico era anch'esso perfetto (sempre grazie al Quidditch). Lo si riusciva a distinguere da James grazie a quei pochi centimetri in meno e al colore degli occhi: quelli di Albus erano verde smeraldo, luminosi e grandi (come sua nonna Lily). Albus era mio coetaneo e, come nel caso di Domi e James, siamo cresciuti praticamente come fratelli.
Io, Roseline Weasley, sono il contrario rispetto ai miei cugini. Il mio metro e sessanta sfigura rispetto al metro e settanta di Domi e al metro e ottantacinque, circa, dei due Potter. Il mio corpo troppo magro con le curve pronunciate e ai posti giusti sembra darmi un'aria da denutrita. La pelle pallida contrasta con il rosso cremisi dei miei lunghi capelli dai ricci dolci. Infine gli occhi azzurro cielo sono contornati da lunghe e folte ciglia che li rendono più grandi. Gli zigomi e le guance sono punteggiati da lievi lentiggini... non vado fiera del mio fisico, mi sento intrappolata in una figura che si mostra più piccola di qello che vorrei che fosse. Domi, Lily e Rox mi trovano bellissima, una di quelle bellezze rare che non trovi ovunque ma io non ho mai dato tanta importanza all'apparenza, perché concentrata sui miei doveri. Io non sono come Lily, il cui primo pensiero al mattino e quello di vestirsi in modo da far sbavare i ragazzi; io non sono come Dominique, che è sempre impeccabile in ogni suo gesto; o come Rox, che è rispettata da tutti per il suo carattere frizzante e attivo. Certo, sono conosciuta a scuola perché sono la cercatrice più brava di Hogwarts o per la mia bravura a scuola (e anche perché sono figlia di Hermione Granger e Ronald Weasley, però questa è un'altra storia) ma non sono di certo una che tutti i ragazzi notano quando cammina o passa per i corridoi. Io devo pensare a rendere fieri i miei genitori: studiare rende orgogliosa mia madre, giocare a Quidditch rende orgoglioso mio padre. E in quale Casa poteva capitare una ragazza con due genitori così fieri e testardi? Grifondoro naturalmente.
-State già litigando?- Lily Luna Potter ha fatto il suo ingresso in cucina, sfoggiando la sua somiglianza plateale con la madre e le sue curve ormai da donna, che stanno delineando il suo corpo quindicenne.
-Non direi, è la solita routine- ed ecco Hugo, il mio adorato fratellino. È la mia versione al maschile, solo con venti centimetri in più e un anno di meno, essendo coetaneo di Lily.
-Ci stiamo solo prendendo un pò in giro-
-Oh, ma è sempre un piacere vedere quanto vi volete bene- disse facendo scorrere lo sguardo da me a James a Domi, indicandoci con il dito indice.
-Ma perché urlate tutti?- Roxanne entrò in cucina sbadigliando e andando a sbattere contro Hugo, che emise un gemito strozzato quando il tallone della cugina gli finì con forza sopra le dita dei piedi. Roxanne Weasley era una forza della natura: carismatica, orgogliosa ed esuberante, con una particolare propensione per le feste e gli alcolici. Per il suo carattere (ereditato dal padre George) aveva collezionato un certo numero di richiami dalla preside con altrettante punizioni. Rox era una ragazza insolita: il fisico era alto e atletico dotato, come quello delle cugine, di curve prosperose e ben posizionate; aveva ereditato dalla madre Angelinala quella pelle mulatta, mentre i capelli erano dello stesso mio color cremisi. Gli occhi ambra erano come calamite e sapevano scrutarti nel profondo. Anche lei era molto ammirata dai ragazzi e, anche lei, come me, non se ne curava più di tanto. Insomma, Roxanne era un concentrato di sedici anni di follia e burlate che le avevano garantito l'inequivocabile accesso a Grifondoro.
-Rox, qui nessuno sta urlando. Sei tu che ieri sera hai bevuto troppo a quella festa- rispose placidamente Albus.
-Poco importa. Datemi cibo- detto questo si gettò sulla sedia e cominciò a trangugiare qualunque cosa le capitasse a tiro. Ecco una cosa che accomuna tutti i membri della mia famiglia: la nostra fame è indirettamente proporzionale all'aspetto fisico. Molti rimangono disgustati dalla quantità di cibo che ingurgitiamo ma, come dice sempre papà: 'La fame è l'ultima a morire' e io non potrei essere più d'accordo.
-Rose, sai che giorno è oggi vero?- mi chiese Albus, visibilmente agitato.
-È il 22 agosto. Perché?- intanto James, Domi, Rox, Hugo e Lily si guardavano preoccupati.
-Ti ricordi che, da quasi tre anni, l'ultima settimana di vacanza...- non lo lasciai finire che scattai in piedi facendo cadere la sedia sul pavimento.
-E per quale motivo non vi siete preoccupati di ricordarmelo!?-sbraitai.
-Rosie ti prego ragio...- non lasciai finire nemmeno Hugo.
-Ragionare?! Ma siamo diventati pazzi!? Io, con quell'essere, l'ultima settimana di vacanza non la passo!- muggii con gli occhi spalancati e la vena pulsante nel collo.
-ROSE! Smettila di fare la bambina! Lui è mio amico e, che ti piaccia o no, passerà l'ultima settimana qui e partirà per Hogwarts con noi!- ed ecco Albus versione serpe.
-Come può LUI venire a disturbarmi?! E devo pure condividerci la casa!- borbottai tra me e me, punta sul mio orgoglio.
-Cos'è tutto questo urlare?- disse mamma entrando in cucina seguita da papà, zio Harry e zia Ginny. -Questione Scorpius-
-NON PRONUNCIARE QUEL NOME!- e me ne andai dalla cucina sbattendo la porta e riuscendo a sentire un flebile: -Beh, almeno l'ha presa meglio dell'ultima volta- da parte di Hugo.
~~
Camminavo a passo spedito, con il viso rosso di rabbia e gli occhi che lanciavano scintille. Stavo andando alla quercia che si trovava ai margini del giardino, vicino alla recinzione, parecchio lontano dalla Tana. Lì, su un ramo dell'albero,lo zio Harry e mio padre costruirono una casetta per me e Albus. Quando eravamo piccoli sparivano per ore senza che gli altri sapessero dove fossimo. Solo Albus sapeva che ci tornavo ancora quando avevo bisogno di pensare e sapeva anche che era il mio posto preferito quando dovevo sbollire la rabbia verso Scorpius. Scorpius, un nome una garanzia! Era del mio anno e condivideva la camera con Albus. La loro amicizia era nata più o meno quando Albus si sedette vicino a lui dopo lo Smistamento in Serpeverde. Ma se Albus per la maggior parte del tempo era calmo e pacato, Scorpius era sfacciato e sfrontato. Meschino, snob, subdolo, acido e piccato, era il ritratto del Serpeverde perfetto. Era viziato e guardava tutti dall'alto al basso con superiorità, o almeno secondo il mio punto di vista. Secondo Albus bastava solo rompere il ghiaccio e si scopriva un lato di lui che restava assopito per la maggior parte del tempo. Alzai gli occhi e guardai fuori dalla finestrella intarsiata nel legno: l'albero formava un'apertura nella fronda che permetteva di vedere il paesaggio circostante. Distese infinite di campagne incolte e campi coltivati arrivavano a toccare l'orizzonte e isolavano la Tana dal resto del mondo. Il sole ardeva la terra e bruciava gli occhi. Quella era stata l'estate più calda degli ultimi dieci anni: non un alito di vento soffiava per le pianure, non una goccia di pioggia cadeva da più di tre mesi, l'afa era insopportabile e il sole cuoceva ogni cosa toccasse con i suoi raggi. Nessun animale si azzardava a fare una scorrazzata in mezzo ai campi o un giretto per il bosco che si estendeva alla destra della quercia. Nonostante il caldo asfissiante, Albus pretendeva comunque che il suo migliore amico passasse una settimana di vacanza insieme a lui, come se non riuscissero a sopportare di non vedersi fino al primo settembre. La cosa peggiore era che "l'altro" era pure d'accordo! Fatto sta che, tra i compiti, le partite di Quidditch tra cugini e i momenti di svago, mi ero dimenticata totalmente che la mia nemesi avrebbe invaso il mio territorio con il più totale consenso dei miei alleati...TRADITORI! Osservavo il cielo azzurro come i miei occhi, senza una nuvola e intanto pensavo ad un modo per sopravvivere alle sue provocazioni e umiliazioni: avrebbe dovuto penare, questo era poco, ma sicuro.

ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti! Ecco qui il primo capitolo della mia storia.
Come prima cosa voglio dirvi che questo profilo è condiviso da due persone: la mia migliore amica ed io. Per distinguere le mie storie dalle sue io mi firmerò -I. Quindi questa è la mia prima FanFiction in assoluto.
Per quanto riguarda la pubblicazione, i capitoli verranno postati fino al quarto con un intervallo di quattro giorni. Dal quinto in poi procederò con un intervallo di due settimane.
Ringrazio in anticipo chiunque lascerà una recensione ma anche chi semplicemente leggerà la storia.
Ora voglio fare un pò di pubblicità:

-se siete del fandom di Percy Jackson, vi consiglio di passare qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2431120&i=1 
-se avete voglia di un pò di drammatico romanticismo, vi consiglio di passare qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2702067&i=1
Per ora è tutto,
baci OurChildhood -I :)
   
 
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