-Se avessi saputo che avrei avuto la fortuna di incontrarti nella mia vita, Sam, il mio cuore avrebbe iniziato ad amarti dal primo istante. Ma il mio cuore non è affatto qualcosa di perfetto, per questo mi sto lasciando sfuggire qualcuno come te. Mi pentirò per tutta la vita di non riuscire a ricambiare i tuoi sentimenti e mi pento già da adesso. Mi sento come se fossi qualcosa di estremamente incompleto, semplicemente standoti vicino.
Io non ho avrò mai una fortuna simile di nuovo, anche perché non la merito. Mi sto lasciando sfuggire la felicità più grande che potrei avere, eppure, non riesco a farne a meno. Se solo potessi migliorare, se solo potessi fingere di ricambiare quello che provi, sarebbe tutto perfetto.
Ma io non posso. Per quanto io voglia, non posso. –


A quella frase Teo si fermò ed i suoi occhi lucidi a causa dell’alcol si riempirono di lacrime. Anche se le avesse versate per tutta la notte, quelle lacrime enormi e dolorose, il suo petto non si sarebbe liberato dal quel peso che portava dentro.


 Sam restava in silenzio ed il vento gli scompigliava i capelli biondi, leggerissimi. Teo si alzò in piedi e barcollò, cercando di muovere qualche passo in avanti. Sam lo afferrò per il polso, guardandolo dritto negli occhi, con fermezza.


-Dove stai cercando di andare? –


Teo cercò di evitare il suo sguardo e tremò violentemente, cercando di liberare il polso dalla stretta dell’altro. Sam si alzò in piedi e lo abbracciò stretto, Teo non riuscì più a reggersi in piedi e si abbandonò fra le sue braccia.


Le lacrime del ragazzo bagnarono la maglietta dell’altro ed il suo pianto si fece così disperato che Sam non riuscì a dire niente. Ci volle un grande sforzo per non iniziare a piangere a sua volta. Ma in quel momento doveva essere forte e supportare il suo amico, il ragazzo che amava.


-Teo, ti riaccompagno a casa. –


Decise infine, cercando di sorreggerlo.


Teo si impegnò per fare quei passi verso casa, sorreggendosi con il braccio attorno alla spalla dell’altro. Si sentiva malissimo, gli girava la testa ed aveva una gran voglia di sparire dalla faccia della terra. Voleva finire in un buco nero, senza suoni, senza luce, dove poter riposare in pace e dimenticare ogni tipo di sentimento. Avrebbe voluto svuotarsi completamente e rimanere un contenitore senza più sensazioni o riflessioni all’interno.


Sam aprì il portone di casa del ragazzo e lo accompagnò in camera da letto. lo fece sdraiare sul materasso e si accertò che stesse bene.


-Sam… -


Sussurrò Teo sentendo le forze venirgli meglio.


-Prima che tu vada voglio che tu sappia come mi sento. Sto male, davvero male. Non riesco nemmeno a respirare, il cuore mi fa malissimo, ho paura che vada in frantumi. –


-Passerà Teo, guariremo. –


-Come? –


-Con il tempo. –


Teo sospirò e chiuse gli occhi, voltandosi su un fianco.


Sam stava per uscire dalla stanza, quando il ragazzo aprì nuovamente gli occhi.


-In questo momento…ti senti le farfalle nello stomaco? –


Domandò parlando a fatica, stringendo le labbra.


-In questo momento sembra che mi stiano divorando. –


Rispose Sam, chiudendo la porta dietro di sé.