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Autore: Cleopatra Nekomata    14/07/2014    0 recensioni
[Metroid]
Quando la galassia è in pericolo Samus Aran è sempre pronta a portare ordine al caos, ma cosa accadrebbe se lei sparisse? Questa domanda assilla una ricercatrice che diverrà un Dio della genetica, ma è quando ha tutto nel palmo delle sue mani, che due goccie cadono, e una di esse si ribella al suo sistema.
Samus sarà costretta a intervenire in una missione che, sovvertirà ogni regola di fratellanza.
"EVE deve sopravvivere"
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Stazione spaziale Zarathustra_

Quanto spazio c'era su quella vecchia stazione! Era stata utilizzata molti anni prima per portare i rifornimenti alle colonie lontane, dopo aveva assunto la funzione di base provvisoria per i lunghi spostamenti militari, fino ad allora.

Subito tecnici, elettricisti, ingegneri coadiuvati dai suoi colleghi avevano trasformato le vecchie aule in laboratori moderni, le cisterne erano diventare celle criogene, mentre i lunghi e angusti corridoi avevano perso le pareti e il tutto fu trasformato in un microcosmo simile a Zebes.

All'inizio gli altri scienziati aveva discusso l'eventualità di introdurre bestie native, ma Jalina era convinta che i suoi “superuomini” avrebbero avuto un campo di addestramento ottimale. Come era accaduto alla fonte d'ispirazione del progetto. Così si erano riforniti dal progetto di Bergman e lei stessa fu felice di disfarsi di alcuni esemplari, particolarmente prolifici.

Jalina era una laureata in biotecnologia rivolta alla modifica del DNA, per prevenire malattie, questo le fu molto utile. Dopo un mese passato ad elaborare campioni, culture biologiche e svillupare piccoli test; i primi frutti maturarono! Creò una vera e propria legione di embrioni divisi in coppie.

Gemelli.

Ogniuno di loro era il frutto di lunghe notti insonni, dove ogni caratteristica era stata debitamente: confrontata, valutata e testata.

Una coppia in particolare si era distinta per la loro capacità di resistenza in fase embrionale. Era strabiliante! Subito furono trasferiti in capsule di maturazione, dove nell'arco di pochi giorni sarebbero diventati degli adolescenti.

Gli scienziati e i tecnici, si concentrarono sui due, ed inevitabilmente chiesero alla responsabile cosa avessero dovuto farne degli altri.

«Che sciocchezze! Moriranno comunque, quindi fategli affrontare lo stesso test. Così se dovessero passarlo un'altra coppia uniremo i DNA di 0.1 e 0.2 con i loro. Non mi interessa creare degli esseri umani, io VOGLIO dei Superuomini» il gruppo rimase senza parole.

Ora sapevano a che punto sarebbe arrivata, pur di inseguire il suo sogno.

0.1 e 0.2 erano fratello e sorella, quando l'incubatrice fu aperta avevano poco più di due settimane di vita, ma il loro corpo era quello di vent'enni. Jalina rimase immobile a vedere la scena della loro “nascita”, le convulsioni dello shock dovute all'aspirazione del liquido capsulare non durò che pochi secondi; Jalina aveva lasciato detto ai colleghi di annotare tutto. Anche cose che sembravano inutili come quelle, ma per il suo scopo erano importanti. Un secondo di più avrebbe significato che l'esperimento non era maturato, ma un secondo di meno... sarebbe stato eccezionale.

 

Kahardas'h aprì le braccia e accolse i gemelli con un bel sorriso, i due non capivano bene, ma ricambiarono il gesto «Finalmente possiamo darvi il benvenuto figlioli. Io sono Jalina vostra madre, i miei colleghi laggiù si presenteranno tra poco. Come state?»

0.1 era un bel ragazzo forte, la chioma bionda cenere come la sorella, entrambi con gli occhi azzurri. Sembravano il ritratto dell'umanità desiderata da Hitler, ma Jalina non ci fece caso e il ragazzo rispose «Mi sento... affamato.»

«Anche io!» gli fece eco 0.2

Jalina sorrise ancora una volta, poi indicandogli dei frutti su un albero nella stanza con la biosfera Zebesiana fuori dal laboratorio, disse «Non posso aiutarvi, dovrete prenderveli da soli»

Subito i due fratelli corsero fuori e si arrampicarono agili sull'albero, cacciarono via i predatori Vespex con la stessa facilità con cui si cacciano le mosche terrestri, presero a calci i … evitandone gli aculei. A quella vista la loro “madre” ne fu compiaciuta e diede disposizioni per il loro apprendimento più letterato.

Nell'arco di un mese 0.1 e 0.2 avevano assimilato tutte le nozioni principali che un militare impara nel suo lungo addestramento, l'istinto di sopravvivenza li rendeva forti in quell'ambiente ostile.

Quando Kahardas'h faceva loro delle domande sull'umanità loro si dimostravano fedeli alla Patria.

Non c'erano dubbi, c'era riuscita e anche i Generali del quartier generale erano compiaciuti dei notevoli progressi della dottoressa; ma volevano un'ulteriore prova della loro forza!

Jalina già rideva sotto i baffi e li invitò a vedere un combattimento tra i due, inutile dire che ne rimasero stupiti!

  
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