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Autore: just_a_little_bit_of_you    15/07/2014    1 recensioni
-All’improvviso sentii qualcuno che disse –Ei tutto bene? - Quella voce era familiare, roca, potente e meravigliosa. L’avevo sentita da qualche parte… ma dove? Non era un sogno. Era la pura realtà.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                    Harry, you make me strong.
- Didi sei uno schianto! - disse mia mamma aggiustandomi ancora i pantaloni neri un po’stretti in vita.
- Vedrai farai colpo su tutti con questi tacchi di 15 cm. - già tacchi di 15 cm che mi impedivano di camminare normalmente. Odiavo quel giorno e odiavo anche mia madre per avermi comprato quei maledetti tacchi! E anche la vita stessa mi odiava.
 - Mamma! Basta torturami I pantaloni! - mi lamentai io.
 - Or su dai! Sei bellissima! - mia mamma era veramente molto orgogliosa di me nonostante gli scarsi risultati a scuola.
 Ma un lato positivo nella mia vita c’era. C’erano loro, gli One Direction la mia dipendenza più grande. Ascoltavo loro e tutto sembrava cambiare, tutto il male si trasformava, non so come, in bene. Sapevano accendere un sorriso sulle mie labbra anche nei giorni in cui l’amarezza accompagnava interamente la mia vita. Eppure loro, loro riuscivano!
 Quel giorno si festeggiava il compleanno della mia cuginetta Alessia ma io sicuramente mi sarei annoiata. Troppa gente, troppo casino e anche troppi mocciosetti che mi giravano attorno per giocare.
  Dopo che mia mamma mi aveva riempito di profumo, svogliatamente presi la mia borsetta nera che si abbinava ai miei pantaloni attillati, anche troppo per i miei gusti. La mia sorellina Lucia non vedeva l’ora di scoppiare i palloncini e di mangiare la sua torta preferita, la crostata.
-- Forza! Alla porta! - gridò mio papà che si stava ancora aggiustando la cravatta grigia.
 Io e Lucia ci dirigemmo all’ascensore e andammo verso la casa di mia zia Elisa.
 Era all’aperto, nonostante facesse abbastanza freddo. L’antipasto era disposto su dei banchetti anche troppo esagerati, e come al solito la nonna Anne non esitò a riempirmi di baci.
-- Come sei cresciuta Denise! Sei più bella del solito! - e mia mamma le faceva eco sorridendomi con uno sguardo di tenerezza. Io non potevo fare altro che sorridere e annuire.
 La festa procedette alla grande, ma non per me, per mio padre che aveva già fatto amicizia con alcuni ospiti lì presenti e per Lucia che si divertiva con il nostro cuginetto Alex.
 Io no, io ero seduta su una sedia da sola a cercare di abbandonare in qualche modo la noia. Ma niente era più forte di me.
Decisi di alzarmi e andare fra i cespugli dietro i banchetti senza farmi notare da nessuno. Impresa impossibile. “Didi spera, spera di poter andartene da questo incubo!” mi ripetevo mentre mi nascondevo nelle piante con il vano tentativo di sparire. Riuscì finalmente e mi ritrovai in una foresta buia, mi feci luce con il cellulare ma la mia vista era ancora troppo offuscata. Procedetti camminando e inciampai. Speravo che qualcuno potesse venirmi a salvare ma chi c’era oltre a me in quella orrenda foresta? Probabilmente ero l’unico essere umano.
 Ero distesa con gli occhi chiusi sia per la paura sia per la botta alla testa e, non ricordo bene ma mi addormentai.
 All’improvviso sentii qualcuno che disse –Ei tutto bene? -  Quella voce era familiare, roca, potente e meravigliosa. L’avevo sentita da qualche parte… ma dove?
 Sentivo che teneva la sua mano sotto il mio collo per alzarmi e notai che aveva una camicia bianca con i primi bottoni slacciati e… oh mio dio! Il tatuaggio degli uccelli! Non potevo crederci ero davanti a lui! Come poteva essere? Lui in quella foresta? Ma non era un sogno? Sicuramente ora avrei sentito mia madre chiamarmi per la colazione. Ma... Niente! Non la sentivo. Non era un sogno. Era la pura realtà.
 -Ei?? Va tutto bene? - mi richiese sventolandomi la mano sulla mia faccia.
-- Ma... ma... tu... tu s-sei H..Ha-rry S-tyles? - riuscì a malapena a dire io.
 -Shhh non gridare si sono io ma ti prego stai calma nessuno sa che sono qui. Ora ti prego non gridare! - disse lui sempre in ginocchio davanti a me con la sua mano sotto il mio collo.
 -Ma io... io non ci. Ci credo. - dissi.
 -E invece credici. - disse sorridendomi e mettendo in mostra le sue adorabili fossette.
Io lo abbracciai fortissimo come non avevo mai abbracciato nessuno.
 - Oi così mi strozzi! - gridò sempre a bassa voce lui. Avevo tanto desiderato poterlo abbracciare così, era parte integrante dei miei sogni. E quella parte finalmente si stava avverando. Il giorno più noioso della mia vita stava radicalmente diventando il giorno più emozionante.
-Ehm scusa ma non ho potuto farne a meno. - dissi cercando in qualche modo di alzarmi.
 - Aspetta ti aiuto. Dammi la mano. - e mi tirò su. Mi faceva molto male la caviglia e mi aggrappai a lui perché non riuscivo a camminare.
-- Ma… sei tutta intera? - chiese lui tenendomi per la schiena. Il suo profumo, cercato irresistibilmente nelle mie fantasie, ora lo percepivo.
 -Penso d-di avermi slogato l-la c-caviglia. Oh mio Dio sto parlando con Harry Styles! - gridai io.
 - Sh! Ti ho detto di non urlare! - disse agitandomi. Non l’avevo mai visto così serio, evidentemente non voleva farsi scoprire da nessuno. Ma perché?
-okay scusami. - e abbassai la testa sempre con le braccia attaccate al suo collo per sorreggermi.
 - Che sbadato! Non ti ho chiesto neanche come ti chiami! Scusa. – disse lui.
 - Ehm D- Denise. - balbettai. Volevo potergli dare un bacio, ma non riuscivo. Era veramente impensabile che io sarei riuscita a lasciargli anche solo un bacio sulla guancia, il mio idolo, il mio preferito tra gli One Direction mi teneva tra le sue braccia per non farmi cadere? Nah! Solo nei miei sogni succede. Ma quello non era un sogno! Non lo era.
 - Ah che bel nome! Ora ti appoggio vediamo se riesci a stare in piedi piccola-
E? cosa? Piccola? No no no no no! Non poteva essere vero.
 -A! fa malissimo! - dissi io senza gridare.
 -Mmmm… e se faccio così? - si abbassò all’altezza della mia caviglia, probabilmente rotta, e me la baciò.
- Va meglio! Grazie. - lo rallegrai io. Ed era come le favole, forse anche qualcosa di più bello delle favole.
 - Denise ora devo scappare. Non dire a nessuno che io sono qui! Ti prego. - sussurrò lui.
 - Okay ma…. Io voglio rivederti ancora Harry. Tu sei il mio preferito e l’unica persona con cui stare oggi. Grazie, grazie di tutto. Di esistere e di farmi sentire bene ogni volta che prendi in mano il microfono. -
 A queste parole il suo volto brillò, sorrise e ancora una volta vidi le sue fossette che erano più belle che vederle sul cellulare mentre vedevo i loro video.
 - Non devi ringraziarmi piccola. Sono io a ringraziarti infinitamente. - queste parole me le sussurrò nell’orecchio e io sentì un brivido che scese fino alla schiena.
 - Devo andare Denise. - e mi baciò sulla guancia. Io restai lì a fissare il terreno. Io non ci potevo credere. Dovevo riuscire a trattenere per me tutto questo, ma come? Dovevo poterlo dire a qualcuno ma Harry non voleva.
 Dopo un po’, ma ancora immersa nella strana sensazione che mi impediva di parlare ritornai alla festa.
 Oramai il banchetto era quasi svuotato ed io avevo ancora lo stomaco troppo vuoto. La metà dei parenti se ne era andata. Il tempo era passato troppo velocemente.  Ma niente mi impediva di sognare ancora quello straordinario momento con Harry. Il mio angelo, la mia felicità, la mia gioia.


SPAZIO AUTRICE: Ei ei ei!!! cm va? questa è la mia prima storia che pubblico.. e sinceramente per essere la prima mi è venuta di botto...  spero che vi piaccia! alla prossima storia!!! aspetto le vostre recensioni. Ciuuuu
                                  


 
   
 
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