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Autore: Hitsuki    15/07/2014    1 recensioni
{ Kaito/Miku | introspettivo, triste, malinconico, nostalgico, drammatico }
Durante la loro separazione, l'unica cosa che collegava il lago al mare era il cielo chiaro che di notte si costellava d'ansia e si ricopriva con notti insonni e volti pallidi. ×
Il Mare e il Lago si tuffano nel Cielo alla ricerca l'uno dell'altro, in una vana speranza di riunione.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaito Shion, Miku Hatsune | Coppie: Kaito/Miku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bon Voyage ~ Le cascate ove tutto ha una fine
{ non riuscirai a remare senza intrappolarti nella rete dell'agonia }

 

 

«Ritornerò». Gliel'aveva promesso e Miku si fidava di lui - lui1 aveva sempre mantenuto le promesse, figurarsi una tanto semplice e piccola.
   Accolta dalle calde braccia di Kaito si buttò sul suo petto altrettanto caloroso, cosicché il suo terrore gelido ed accecante si fosse potuto acquietare un po'; non chiuse le palpebre, anzi alzò lo sguardo per poter ancora ammirare il blu del mare che brillava sempre, spumeggiante sotto il movimento incalzante della schiuma2. E il suo lago invece venne travolto da un'alluvione diventando pozzanghera3, ma esso continuava ad ammirare il mare e le labbra di pesca sussurravano che esso non si poteva muovere tanto facilmente da un continente all'altro. E se il mare si prosciuga, il lago non può più vivere senza di esso.
   Istintivamente strinse con forza il braccio di Kaito continuando ad osservarlo sempre più preoccupata - per lui, per lei stessa, per il loro futuro sempre più fioco come un faro in lontananza -, ma l'amato con il sorriso che brillava di felicità e calma ripetè attraverso il labiale la medesima parola. Ritornerò
   Un bacio a fior di labbra, come dei petali che si staccano lentamente dalla corolla, marcendo.  
   Kaito si staccò lentamente da Miku e i suoi piedi erano ora sulla pedana in legno che rendeva raggiungibile l'entrata della nave; con un braccio alzato continuava a tenere le labbra tese all'insù nonostante la tempesta attraversasse i suoi pensieri - per un attimo vide Miku in balia della disperazione per mano sua, il suo esile corpo martoriato dai violenti colpi delle onde e la schiuma che l'avvolgeva quasi a imbalsamarla. 
  Abbassò lo sguardo ed entrò definitivamente all'interno di ciò che l'avrebbe reso un'anima distrutta dalla sua stessa morte; ma poté comunque vedere l'amata che percorse una breve distanza per avvicinarsi leggermente di più alla nave, esitare, abbassare anch'ella lo sguardo e poggiare le mani sul petto in una specie d'inquieta preghiera. Poi, più viva che mai, anche lei tese il braccio alto verso il cielo scuotendolo per dare un'arrivederci al mare sempre più lontano. Durante la loro separazione, l'unica cosa che collegava il lago al mare era il cielo chiaro che di notte si costellava d'ansia e si ricopriva con notti insonni e volti pallidi.

Anni e anni erano ormai passati e al posto di ingrandirsi e trovare il mare il lago si prosciugava; aveva le gote infossate nonostante ancora qualche traccia di bellezza giovanile, mentre i capelli striati di stelle comete d'argento erano soppressi sotto un cappello di paglia decorato con una rosa blu e un nastro color del cielo - solo qualche ciuffo e i suoi due codini erano travolti dall'inarrestabile forza del vento e né lei né il cappello potevano fare qualcosa. Ma aveva compreso che la realtà era troppo cruda per una donna provata dagli anni e torturata dal suo stesso cuore, mentre ormai la mente vagava alla ricerca di qualcosa di vero - che non fossero state le sue tristi emozioni - all'interno di quella vita tanto ipocrita.
   Miku l'aveva capito; "ritornare" era solo una vacua illusione, ma "raggiungere" era possibile in quel momento ove il mare fragoroso riempiva la sua mente di sorrisi e promesse. Era possibile se il lago si fosse evoluto e avesse seguito l'acqua salata in ogni sua avventura e dopotutto la vita non è altro se non un passaggio atto a maturare per poi marcire come un fiore - come l'ultimo bacio che aveva ricevuto da labbra salate e calde al contempo, ora raggelate dallo scorrere del tempo.

 
NOTE trasportate dalle ONDE ;
1 — "lui"; parola volutamente ripetuta.
2 — "il blu […] della schiuma"; gli occhi di Kaito.
3 — "Il suo lago […] diventando pozzanghera"; il lago sono gli occhi, mentre l'alluvione, le lacrime, vengono rappresentate come le "sporcatrici" degli occhi.
 

N O T E   A U T R I C E  «

 Non ho molta voglia di scrivere delle note, anche perché ho la netta sensazione di aver scritto una di quelle fyccine che tentano di spiccare in lessico scrivendo appunto "sul mareh e i laghi negli occhiiih!!!11!1" e quindi mi vergogno e non poco. Comunque sì, Miku si suicida dopo aver passati anni ed anni d'agonia, tentando di sperare che Kaito ritornasse. Una cosa breve, nulla d'impegnativo, avevo solo voglia di scrivere una Kaito/Miku - la mia prima KaiMiku. Che vergogna, che vergogna, vorrei sapere il vostro parere perché ho il terrore che sia davvero una fyccina con Miku Mary Sue e Kaito Gary Stu. Non credo qualcuno si filerà questa fanfiction, ma se lo farà sappiate che lo adorerò per aver speso tempo a leggere questa roba. Spero non sia una fyccina, spero non sia una fyccina. Comunque sono abbastanza sicura di essere rimasta nell'IC, l'unica cosa che si salva in questa fanfiction! Bah, non aggiungo altro e lascio le opinioni a voi, insieme a un abbraccione al sapore di mare e la voglia frizzantina di gustare lentamente ogni giorno. Ci rivediamo con una drabble/flashfic che ho in cantiere per pubblicarla il ventotto luglio, mio compleanno.

  
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