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Autore: Lady Windermere    15/07/2014    9 recensioni
Audrey è a tutti gli effetti la ragazza più normale sulla faccia della terra. Ha venticinque anni, lavora, convive con un gatto di nome Loki e un coniglio di nome Mr Darcy.
Ma cosa succederebbe a questa povera ragazza se i suoi personaggi preferiti decidessero improvvisamente di catapultarsi nel suo appartamento di cento metri quadri?
Personaggi principali: Loki, Mr Darcy, Anakin Skywalker, Artù (Merlin), Capitan Uncino (OUAT), Casanova, Jack Sparrow.
Buon divertimento!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La Vecchina



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Audrey spalancò la porta del suo appartamento con una borsa della spesa in entrambe le mani e lo scontrino del supermarket in bocca.
-Sono a casa!- annunciò al gatto nero che le era corso incontro –Sì Loki, te le ho prese le scatolette…- disse, brandendogliele sotto il naso.
Un miagolio soddisfatto le fece capire che il messaggio era arrivato.
-Uff…C’era una coda al reparto gastronomia, temevo di non tornare più a casa!- commentò, mentre cercava l’apriscatole.
Audrey rovesciò il contenuto della scatoletta nella ciotola del gatto -Per fortuna non ho trovato traffico…- poi si diresse in camera, dove un grosso coniglio bianco le fece notare la sua presenza grattando la gabbietta.
-Mr Darcy!- lo salutò lei –Non ti ho dimenticato, no…- disse, liberandolo dalla prigionia e accarezzandogli il pelo.
Si stese sul letto, esausta. Era dalle sette della mattina che era in piedi e la notte prima non aveva chiuso occhio.
E come avrebbe potuto? Bessie, la sua migliore amica, l’aveva trascinata a locali fino all’alba.
-Vedrai che ti divertirai!- le aveva promesso, ma forse loro due avevano idee diverse di divertimento.
Certo, le piaceva ballare, fare shopping e passeggiare per il centro di Manhattan come tutte le ragazze della sua età, ma ogni tanto desiderava soltanto un momento libero, un istante tutto per sé, un attimo da non condividere con altri.
Difficile in un’era come la sua, in cui ogni cosa diventava ben presto di dominio pubblico.
Ogni tanto credeva di essere nata nell’epoca sbagliata.
Il gatto salì sul letto e le si accoccolò al fianco, facendole le fusa.
-Mi dispiace per te Bessie- riflettè la ragazza a voce alta –Ma è questa la mia idea di piacere…-
Audrey aveva appena compiuto i venticinque anni, era da poco andata a vivere da sola e lavorava per un’agenzia di viaggi otto ore al giorno tutti i giorni, tranne il sabato e la domenica.
Con la metà di quello che guadagnava si pagava l’affitto e l’altra…beh, l’altra scivolava sempre via dalle sue mani in bollette, vestiti, alimenti e prodotti per la casa.
Non si era mai concessa una vacanza in vita sua, fin dai tempi dell’asilo. Aveva sempre lavorato più degli altri, per poter avere un giorno la possibilità di vivere i suoi sogni: aprire una casa di moda, comprarsi un’abitazione propria, sposarsi…e, perché no?, avere figli.
Ebbene, nulla di ciò che aveva sempre desiderato si era realizzato. Nulla.
Audrey scosse la testa –Ha ragione Bessie, non posso passare tutto il mio tempo a commiserarmi…- dichiarò, rimettendosi in piedi.
La cucina sembrava un campo di battaglia –Perfetto…Credo che passerò anche questo pomeriggio a pulire- commentò, rimboccandosi le maniche.
Il gatto miagolò con approvazione.
 
Dopo qualche ora passata a spazzare, lavare e chi più ne ha più ne metta, Audrey si guardò attorno soddisfatta. L’intera casa era splendente.
-Per fortuna ho solo un appartamento di cento metri quadri!- si consolò –Pensa se avessi avuto una villa…probabilmente però a quel punto ci sarebbe qualcun altro a lavorare per me…-
Si acciambellò in poltrona con uno dei suoi libri preferiti: Orgoglio e Pregiudizio.
Sospirò -Se almeno ci fosse un Mr Darcy anche per me…-
Il coniglio emise un versetto contrariato.
Audrey sorrise -Sì lo so che ci sei sempre tu…ma purtroppo non posso mica sposarti…-
Oh, se solo fosse nata nell’Ottocento! Partecipare ai balli, civettare, cercare un buon partito…tutte cose che le sarebbe piaciuto fare.
O se solo avesse avuto un ragazzo come Mr Darcy, come Casanova, come Re Artù (quello della serie della BBC)…ma anche come Anakin Skywalker, come Loki, come Capitan Uncino (quello di Once upon a time ovviamente!), perché in fondo in fondo, a lei i cattivi erano sempre piaciuti.
O come Jack Sparrow! Spavaldo e imbroglione…
-Se avessi un ragazzo come loro probabilmente sarei dieci centimetri più alta e trenta volte più bella!- riflettè con una smorfia.
Perché Audrey non si riteneva affatto bella. Non era così brutta da spaventare un cavallo, questo no, ma non era neppure una bellezza.
Si considerava passabile, tutt’al più carina, ma solo quando la sua autostima era al massimo, cosa che accadeva assai raramente.
Eppure non aveva niente di brutto di per sé: capelli rossi e lisci, occhi castani, labbra sottili, un fisico snello…No, era l’insieme di tutto questo che non le piaceva.
Non assomigliava per nulla alla stella di cui portava il nome.
Bessie invece era tutto il contrario: bionda, occhi azzurri, il classico tipo alla Marylin Monroe.
Gli uomini l’adoravano. Certo, il fatto che lavorasse in un night club per sbarcare il lunario di certo contribuiva alla cosa e sicuramente anche la sua mentalità aperta a…nuovi orizzonti (come li definiva lei), ma anche chi non conosceva questi particolari la trovava incantevole.
-Su su- si ordinò –Non fare la bambina, smettila di pensare cose stupide e continua a leggere!-
E così, con la testa appoggiata sullo schienale della poltrona e Orgoglio e Pregiudizio nelle mani, si addormentò.
 
-Accidenti! Ma sono le sette e mezzo!- gridò la mattina dopo, quando si svegliò –Loki! Perché non mi hai svegliata?!-
Il gatto non la degnò di uno sguardo e continuò a ronfare.
Si preparò in fretta e furia, mangiò un biscotto al volo e si precipitò giù dalle scale.
Naturalmente aveva perso l’autobus, per cui dovette pagare un taxi con quelli che erano i soldi per il suo pranzo.
Arrivare al lavoro in tempo val bene un pranzo si rincuorò.
E in effetti, fortuna volle che effettivamente arrivasse in orario perfetto.
Stava smanettando sul computer da almeno un’ora, quando una curiosa vecchina entrò nell’agenzia.
-Buongiorno! Posso esserle utile?- si attivò Audrey.
L’anziana signora la squadrò da capo a piedi –Questo dipende soltanto da te, mia cara.-
-Ma certo!- replicò, un po’ incuriosita dalla risposta della cliente –Allora, mi dica: dove vorrebbe andare?-
La vecchina si sedette sulla sedia davanti a lei –E lei, mia cara, dove vorrebbe andare?-
Audrey sgranò gli occhi –Ma signora, è lei che deve decidere mica io.-
-Lo so, mia cara, lo so- ribattè quella, posandole una mano sulla sua –Volevo solo sapere se era felice.-
–C-certo che sono felice…E lei?- Regola numero quattro: assecondare.
L’anziana sospirò –Eh, sa, con tutto questo lavoro…-
Audrey le sorrise caldamente –La capisco perfettamente. Non le andrebbe di concedersi una bella vacanza, eh?- Regola numero sei: convincere.
-Se solo me la potessi permettere!- rispose la vecchina –Sa, è difficile assecondare i desideri di tutti! Lei per esempio, mia cara, non ha qualche sogno nel cassetto?-
-Oh, ne ho più io che l’intera New York!- ribattè Audrey, sincera.
La vecchietta le si avvicinò, interessata –Me li dica, me li dica-
Audrey la guardò stranita –V-vorrei una vita diversa…- Regola numero tre: essere sempre gentili.
-Eh, per molti è così, ma di solito non lo desiderano sul serio, invece lei…mi sembra proprio convinta. La sua vita le deve fare proprio schifo.-
-Beh, in realtà…- Audrey si morse le labbra. Regola numero due: mai contraddire.
L’anziana l’osservò a lungo, una strana luce negli occhi –Ma sì, credo che si potrebbe fare- sussurrò.
-Allora signora si è decisa? Abbiamo anche vacanze low cost se desidera, basta che mi dica cosa vuole: una crociera, un viaggio breve, una vacanza relax…- sciorinò Audrey.
-Penso che la vacanza dovrebbe prendersela lei, mia cara. Io non ne ho affatto l’intenzione.- replicò la vecchietta.
La ragazza la fissò –Ma allora cosa è venuta a fare in un’agenzia viaggi?-
La signora sorrise –Gliel’ho detto mia cara, volevo sapere se lei era felice.-
-Ma certo…- Regola numero uno: il cliente ha sempre ragione.
Questa è tutta matta! riflettè tra sé e sé.
La vecchina si alzò e le strinse la mano –No, non sono matta. E non lo è nemmeno lei, se proprio vuole saperlo…Arrivederci- concluse uscendo dall’agenzia e lasciando sgomenta la povera ragazza.
-Mi ha letto nel pensiero, capisci! Non ci posso credere!- si sfogò Audrey dopo qualche minuto, parlando col computer.
-Non è possibile Audrey. Non è possibile- le ricordò la sua vocina interiore –Non si può leggere nel pensiero. Probabilmente avrai fatto una faccia schifata, com’è tuo solito.-
Così rassicurata, la ragazza continuò la sua giornata lavorativa senza altri intoppi.



Angolo dell'autrice: Ciao! questa storia mi è venuta in mente poco tempo fa, quindi ci sto ancora lavorando. Vi avviso: sarà un crossover con più personaggi, catapultati nel mondo reale. Beh, spero di sentire qualche vostro parere...:)
 

  
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