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Autore: pallina1    15/07/2014    2 recensioni
Katniss, a distanza di quattro anni dalla morte del padre, si lascia convincere ad intraprendere una vacanza di famiglia con sua sorella e sua madre, per andare a trovare un amica di quest'ultima che vive in California. Nella stessa cittadina vive Peeta, ragazzo festaiolo e bellissimo, che sotto l'aria da duro nasconde comunque le sue insicurezze. Peeta metterà tutti i mezzi per far battere il cuore di Katniss, ma sarà lei così disponibile a lasciarlo fare?
Spero che la storia vi piaccia, è ambientata in un contesto più leggero di quello che conosciamo dai libri della saga, il che spero renderà la lettura rilassante e piacevole. Buona lettura!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti. So che la storia non viene aggiornata da tre mesi e, se qualcuno si era appassionato, chiedo scusa, ma è stato davvero un periodo terribile per me. A dire a verità, avevo deciso di cancellarla del tutto e dedicarmi a qualcos’altro, ma poi l’ho riletta e ho deciso che voglio riuscire a concluderla ( anche se l’ho sospesa solo all’inizio). Spero che nonostante tutto continuiate a leggerla e a dirmi cosa ne pensate. Buona lettura.


CAPITOLO 6.


POV KATNISS

Prim ha insistito moltissimo perché, almeno per stasera rinunciassi ai miei fidati jeans per mettere un vestito un po’ più carino, azzurro, tagliato sotto il seno e,mio malgrado, piuttosto corto per i miei standard. Non è comunque riuscita a farmi mettere delle scarpe con il tacco, perché mi sono impuntata finchè non è uscita sbuffando dalla mia stanza e io ho potuto indossare i miei sandali rasoterra.
Ho applicato anche un filo di trucco che, devo ammetterlo, fa miracoli.
Quando ho sentito il campanello suonare mi sono maledetta per l’agitazione che mi ha pervaso. Insomma Katniss torna in te stessa!
“Katniss, è arrivato Peeta” sussurra mia mamma infilando la testa nella mia stanza. Io annuisco e,dopo essermi data un ultimo sguardo allo specchio, mi decido a scendere.
Quando scendo le scale lo trovo davanti alla porta che parla con Prim. È veramente carino, e io ho serie difficoltà a guardarlo negli occhi.
“ciao, Peeta” dico, forse con un volume troppo basso, quando gli sono di fronte. Lui ricambia il mio sorriso sorridente, poi distoglie lo sguardo e saluta mia madre che entrata nella stanza.
“bene, divertitevi e testa sulle spalle, mi raccomando” conclude la mamma vedendo l’imbarazzo generale della stanza.
Usciti dall’enorme casa, Peeta mi conduce alla sua macchina, una jeep davvero bella che mi incanto a guardare finchè lui, da perfetto gentlemen, mi apre lo sportello per farmi accomodare. Quando sale in macchina non mette subito in moto come mi aspetto, ma si sporge verso di me e il mio cuore perde un battito. Che fa? Curva la sua traiettoria e apre il porta oggetti davanti alle mie gambe, prendendone un grosso raccoglitore per i CD. Che stupida Katniss, ma che ti aspettavi che stesse facendo? Il biondo mi porge il raccoglitore e sorride, la mia faccia però deve essere parecchio confusa perché alla fine mi dice “ ho notato che tu e il tuo iPod siete davvero inseparabili, deve piacerti molto la musica e, visto che per arrivare alla festa ci vuole una buona mezz’ora, dovresti scegliere tu la musica”.
Lo guardo un secondo ancora stranita. È possibile che conoscendomi da così poco tempo abbia già notato una cosa così fondamentale di me e abbia capito che è la strada giusta per mettermi a mio agio? Afferro il raccoglitore e lo apro.
“Peeta ci sono tantissimi CD qui! Ci metterò un sacco di tempo”
“hai fretta?” risponde girando il busto verso di me e mettendosi più comodo sul sedile.
Io inizio a sfogliare le pagine, c’è davvero ogni genere di musica, deve essere anche lui un appassionato di questo mondo che ci accomuna subito, perché iniziamo a commentare tutti gli artisti che incontriamo e la conversazione esce naturale e per niente forzata.
Dopo una trentina di pagine, un CD cattura la mia attenzione. James Taylor. Lo ascoltavo sempre con papà, era il suo preferito, amavamo entrambi quel ritmo cauntry. Potrei proporgli questo CD, infondo questo cantante mi ha sempre riportato alla mente mio padre e mi ha sempre aiutato a rilassarmi. Si, è decisamente la scelta giusta, mi dico inserendo il Cd nel lettore della macchina.
“ottima scelta!” commenta lui allacciandosi la cintura e canticchiando “mexico” la prima canzone del disco.
Il viaggio in macchina scorre rilassato, Peeta è davvero una persona piacevole con cui parlare, e solo in mezzora riesco a scoprire tante cose su di lui. Scopro che ha anche due fratelli molto più grandi di lui, ma che l’unico dei due con cui andava d’accordo non vive più qui. Scopro anche che ha la mia stessa età e che ha un buon rapporto con il padre, della madre non dice una parola, ed io non oso chiedere.
“amo dipingere” mi dice quando gli chiedo cosa faccia nel tempo libero “ e andarmene in giro con i miei pazzi amici”
“ah già, Finnick l’ho conosciuto, chi altro devo conoscere?” chiedo incuriosita.
“Tresh. Beh lui ti piacerà. È burbero come te” dice lui con un sorriso.
Questo commento detto da chiunque altro mi avrebbe mandato su tutte le furie, ma vedendo con che semplicità e dolcezza Peeta è riuscito a dire una cosa come questa non riesco a prenderla male, anzi rido insieme a lui.
Arrivati davanti alla casa dove si tiene la festa, mi meraviglia che sia anche più grande della casa di Effie, che per me, è già enorme.
Quando entriamo mi sento un po’ perduta, c’è davvero un sacco di gente, e gran parte è già brilla.
Finnick ci corre in contro e batte il cinque a Peeta “ fratello, ma che fine avevi fatto?” poi mi guarda e io lo saluto con un cenno timido della mano “ ah Katniss, ciao, mi fa piacere rivederti”
Dietro Finnick noto un ragazzo di colore, piuttosto imponente, che da una spinta al primo per farlo spostare.
“io sono Tresh” dice porgendomi la mano che io stringo prontamente. È vero, il tono risoluto di questo ragazzo mi mette già a mio agio.
“prendiamoci da bere” urla Peeta sopra la musica.
In cucina prendiamo delle birre e qualcosa da mangiare e chiacchieriamo tutti assieme.
A noi si sono aggiunte delle ragazze Beth, bionda con gli occhi scuri e un fisico che farebbe invidia a tutti, e Clove, con i capelli scuri e la pelle un po’ scottata dal sole.
Passiamo molto tempo a chiacchierare, sembrano tutti molto carini con me, tanto che mi sento stranamente a mio agio, o forse sarà che ho bevuto una birra di troppo.
“Sai, Katniss, il nostro biondino non ha mai premuto così tanto per rivedere una ragazza” dice Finnick riferendosi ovviamente a Peeta, che lo fulmina con gli occhi.
“Finnick, perché non vai a farti un giro e magari ti prendi anche un bel caffè?” risponde Peeta arrossendo visibilmente. Quando i miei occhi incontrano i suoi, lui abbassa lo sguardo sorridendo, ma il rossore che gli imporpora le guance è ancora chiaramente visibile.
“non farci caso. Finnick è così, molto indiscreto, ma è una bravo ragazzo” mi sussurra Beth dolcemente e continua facendomi un occhiolino “però è vero che Peeta ha una luce speciale stasera negli occhi, ma io non voglio interferire”.
Beth si allontana sorridendo e con lei anche gli altri, lasciando me e Peeta da soli.
“facciamo due passi in spiaggia? Ho bisogno di aria” propone lui con un mezzo sorriso che provoca in me non so quale strana piacevole sensazione. Io annuisco e ci avviamo verso l’uscita secondaria.
Restiamo in silenzio per un po’ ma non è un silenzio imbarazzante, è un silenzio carico di sorrisi.
Quando ci sediamo sulla sabbia fredda Peeta sospira e io giro la testa per guardare che espressione abbia ma, al buio non riesco a decifrarla finchè non parla.
“mi dispiace per Finn, sai dopo la mia ultima storia, vedermi con una ragazza è diventato importante per lui, e non perché sia un impiccione o roba del genere ma perché ci tiene a vedermi di nuovo felice.” Il suo tono è malinconico e io mi chiedo cosa sia successo con la sua ex per portarlo a rattristarsi così.
“è andata così male?” chiedo io guardandolo fisso.
“direi di si. Mi ha tradito, ma è già passato un anno. Ormai l’ho superata” dice girando il volto per guardarmi anche lui “ e di te che mi dici?”
Abbasso lo sguardo perché non voglio dirgli che non ho mai avuto una vera storia, forse l’ultima mia uscita con un ragazzo risale al mio primo bacio, qualche tempo prima della morte di papà.
“sono single da un po’” rispondo nascondendo il volto dalla luce della luna così che lui non possa vedere che sono arrossita “si è fatto tardi, ti dispiace riaccompagnarmi?” concludo.
Lui annuisce e mi aiuta ad alzarmi. Cammino dietro di lui, e la vista delle sue spalle avvolte perfettamente nella camicia nera mi fa venire un brivido. Questo ragazzo, ancora tanto sconosciuto, mi provoca emozioni che non ho mai provato prima. Mi sento fortemente attratta da lui, e non solo a livello fisico. È una delle poche persone con cui io mi sia trovata a mio agio dopo la morte di mio padre.
Quando arriviamo davanti alla casa di Effie, lui spegne il motore e si gira a guardarmi sorridente.
“allora, ti sei divertita?” mi chiede.
“si, più di quanto mi sarei immaginata. I tuoi amici sono molto simpatici”
“e io?”.
I suoi occhi si fanno dolci come quelli di un cucciolo e io non riesco davvero a formulare una frase. Alla fine riesco ad annuire, e maledettamente i miei occhi si posano sulle sue labbra, che mi sembrano così terribilmente invitanti. Credo che lui se ne accorga perché sorride.
“Ti posso rivedere Katniss?”
E adesso che faccio?
  
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