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Autore: _Cissy_    15/07/2014    4 recensioni
Dopo la fine della Seconda Guerra MAgica, tutto è tornato alla normalità.
Draco ed Hermione hanno continuato gli studi, sognando il giorno in cui la ragazza sarebbe andata all'altare per convolare a nozze con il ragazzo.
Ma, cosa può succedere in 11 anni di matrimonio?
One Shot che spiegherà (a grandi linee) cosa è successo, dalla proposta di matrimonio del ragazzo, al 1° Settembre 2016.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
- Questa storia fa parte della serie 'Ama e Cambia il Mondo'
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Nota prima del racconto: contrariamente alla Fanfiction precendete “Guerra e Amore”, e al suo sequel, “Strong Moment”, le quali sono narrate la prima 
dal punto di vista da spettatore, la seconda di protagonista di Eltanin, la seguente one-fict, non ha narratore interno alla storia: essa 
non è raccontata A qualcuno o non è raccontata DA qualcuno.                           

Little Love Story

 
Contrariamente a come tutti si aspettavano, la storia tra Draco ed Hermione perdurava ancora, dopo quasi 3 anni. Lui era sfuggito a ricatti del padre di sposare Pansy Parkinson, trovando appoggio nella madre, Narcissa Malfoy, la quale apprezzava molto la compagnia della giovane eroina del Mondo Magico; 
Era anche vero che l’uomo era stato baciato dai Dissennatori, tre mesi dopo la fine della Seconda Guerra Magica. 
Sebbene il giovane di Casa Malfoy, gli aveva già fatto la proposta di matrimonio alla ragazza  anni prima, la cosa non si era mai concretizzata. Prima volevano finire gli studi (Hermione quelli di Magistratura, per un impiego come Magiavvocato, Draco a quelli per adempiere ad un lavoro presso il ministero).                                                                                                                                                                    
–Mezzosangue- disse una sera il giovane, avvicinandosi a lei e baciandole il collo –quando avrai intenzione di venire all’altare da me?- 
La schiena della Granger fu percossa da un brivido. Sognava quel momento, da quando stava con Malfoy.         
–Furetto, quando vuoi. Ma stavolta niente intoppi-. Le sorrise.                                                                                       
–Va bene in Luglio?- chiese accigliato Draco.                                                                                                                      
–Andata e stavolta sarà vero- replicò Hermione baciandolo.

Ovviamente la ragazza non sapeva a cosa andava incontro, quando, il giorno dopo, aveva imposto al fidanzato di occuparsi lei stessa della cerimonia e dei festeggiamenti.                                                                             
–Herm, ma mi stai ascoltando?- domandò Ginny, mentre tornava, con la braccia cariche di riviste da sposa. 
–Gin, non dovresti sforzarti, nelle tue condizioni- disse la riccia, indicando la pancia, ben visibile dell’amica.-E poi, non voglio che la mia damigella d’onore sia indisposta perché un maghetto vuole uscire-                               
Le due ragazze risero insieme  –Tranquilla. James farà il bravo, e vedrà di uscire prima del 15 Luglio. Ora, concentriamoci su questi abiti da sposa-                                                                                                                                       
Passarono tutti i giorni, tra mille riviste di abiti da sposa, prima che la promessa sposa trovasse  l’abito dei suoi sogni. –Ginny! È questo. . - disse, mostrandolo all’amica.                                                                                                       
-Hermy, ma... è stupendo! Ti starà benissimo. Bene... Ora passiamo al menù-

-FESTA DI FIDANZAMENTO?!- si sentì urlare nell’ala nord di Black Manor.                                                                  
–Beh, Hermione, dovremmo farla. Va bene che tutti sanno che ci stiamo per sposare. Ma siamo pur sempre tu l’eroina del Mondo Magico, e io uno dei più facoltosi eredi di sto mondo!-                                                         
Era una buona mezz’ora che i due discutevano animatamente sul da farsi per la festa di fidanzamento.                
–Uff...E va bene! Ma io non organizzo niente!- disse la riccia.                                                                                   
–Tranquilla tesoro. Mia madre è già a metà dell’opera- replicò, ghignando Draco.                                                          
–DRACO LUCIUS MALFOY! VUOI DIRMI CHE AVEVI GIA’ DECISO?-                                                                               
Ma il ragazzo era già scappato via.                                                                                                                                       
–Cosa devo fare con lui- disse, a se stessa, mentre saliva la scalinata, alla ricerca del suo futuro marito.

Era rinchiusa in quella che, fino al giorno delle nozze, sarebbe stata la sua stanza, a Malfoy Manor.  Davanti all’imponente armadio a muro, che conteneva vestiti per tutte le occasioni, la Granger urlava come una ragazzina al primo appuntamento, le fatidiche parole, che ogni donna, almeno una volta al mese, dice.
–NON NIENTE DA METTERMI!-.                                                                                                                                                                        
Come se sapesse che, in quel momento, in quella stanza, la ragazza avesse bisogno del suo aiuto, Narcissa comparve, sbucando da dietro la porta. -Hai bisogno Hermione?- domandò, materna.                                           
–Oh, Narcissa. Non ho niente da mettermi-                                                                                                                                 
-Uhm, capisco. Ecco a cosa serve una suocera- replicò la donna, mostrando un porta abiti. Lo stese sul letto, e aprì la sacca.                                                 
–Merlino! Narcissa.. è.. è.. Bellissimo è riduttivo-                                                                                                                              
-Dai , indossalo che poi ti trucco. Poi, sarai una bellezza mozzafiato- le ordinò, con dolcezza,  la Signora Malfoy.               
Passarono due ore chiuse in quella stanza. Sotto le mani esperte di Narcissa, Hermione si sentiva, ad ogni spazzolata ed a ogni piccola e leggera pennellata, sempre più bella.                                                                                     
–Ora sei magnifica- disse la futura suocera, unendo le mani e incastrando le dita.                                                                 
–Non.. non so come ringraziarti, Narcissa. Per tutto. La festa. L’abito-                                                                                              
-Dopo quello che hai sofferto, te lo meriti. Ora andiamo. Gli ospiti e i giornalisti saranno arrivati, e mio figlio è impaziente di vedere la sua futura sposa-.                                                                                                                          
Al pensiero del ragazzo che l’aspettava, la schiena di Hermione ebbe un fremito. Voleva correre da lui. Ma sapeva che, da futura Lady Malfoy, avrebbe dovuto avere un comportamento più diplomatico e controllato. Quando arrivò dinanzi alla scalinata, il suo campo visivo si ridusse, finché non vedeva solamente Draco. Girato di spalle, mentre parlava con Blaise e Theodore, lei continuava a fissarlo.                                                              
Erano passati 3 anni, da quando , insieme, avevano sconfitto Voldemort. 3 anni in cui si amavano alla follia. I fotografi si accorsero che era sulla scalinata, e accorsero per fotografarla. Notando il trambusto, Malfoy si girò, rimanendo a bocca aperta per la visione che gli si proponeva davanti: Hermione, sulle scale, fasciata in un abito blu notte. Il corpetto aveva delle linee verticali argentate; una piccola e graziosa cintura, faceva da stacco dal sopra al sotto; la gonna era ampia, divisa in due: si poteva vedere la stoffa sopra elegantemente arricciata, lasciando la stoffa di un colore più  chiaro. I capelli, che, dopo la guerra, erano ritornati i leggeri e bellissimi boccoli, erano sciolti sulle spalle. Non aveva gioielli, se non per un paio di orecchini pendenti brillantati, e l’anello di fidanzamento, della famiglia Malfoy, rigorosamente verde e argento.                                   
–Draco, sei sicuro di non rivolere Pansy? Te la cedo volentieri al posto di Hermione- disse, a bocca aperta 
Malfoy si girò, fulminandolo. –Dopo il culo che mi sono fatto, col cazzo che mollo la meravigliosa creatura che mi trovo al mio fianco, per il tuo carlino-               –Ma che gentile. Probabilmente dopo aver sentito queste parole, non scapperò più quando sarò a 3 metri dall’altare-  disse una voce femminile, dietro al biondo. 
–Herm... Vuoi fuggire? Ma come? L’intero mondo magico femminile vorrebbe essere al tuo posto, e tu fuggi?- domandò, facendo un finto broncio, Draco, cingendo con un braccio, la vita di Hermione.                                           
Scoppiarono entrambi in una risata, e iniziarono a posare per i fotografi.                                                                        

A metà serata si sentì un grido. Il giovane Malfoy si guardò in giro, e, quando vide Hermione, in ginocchio nel salone, iniziò a correre.  “Cosa le è successo?” si chiedeva, mentre spingeva degli ospiti. “è inciampata? È tornato Weasley? Le hanno lanciato un incantesimo?”. 
Quando arrivò li vicino, poté vedere che la ragazza era china, su un’altra figura. 
–Potter ma cosa..?- iniziò a domandare il biondo ad Harry. 
Ma lui prese la parola prima che finisse.  –Ginny! Sta per partorire! Le si sono rotte le acque- sbraitava il ragazzo.                                         
–Harry! Harry, calmati- gli diceva l’amica, mentre teneva la mano alla Weasley. Poi si rivolse al fidanzato.             
–Draco, fai a nome mio le scuse agli ospiti, ma devo andare con lei-                                                                                          
-Vengo con te- replicò il biondo. 
La riccia annuì. –Ma almeno, congedali con il dovuto rispetto. Ci vediamo al San Mungo- E prendendo la mano del Bambino Sopravvissuto si smaterializzarono al San Mungo.

Draco ci mise una buona mezz’ora, per congedare, tutti gli ospiti. Non appena anche l’ultimo, il Ministro della Magia se ne fu andato , si smaterializzò immediatamente all’Ospedale magico. Incontrò subito Neville. Anzi.. ci andò a sbattere. 
–Ma cosa... PACIOCK! Ma tu non eri alla festa di fidanzamento mia e di Hermione?-                                          
-Si, ma siccome sta per partorire una delle migliori amiche della mia ragazza, Luna mi ha obbligato a smaterializzarci subito. Poi è schizzata via.- rispose Neville.                                                                                                  
–Ah,  bene- borbottò Malfoy. Seguì il Grifondoro fino alla sala d’aspetto davanti alla sala operatoria, dove Ginny stava partorendo. 
Harry stava camminando avanti e indietro. Il signor Weasley era seduto, ed ogni cinque secondi controllava l’orologio al polso, per poi asciugarsi la fronte.   
Luna stava creando, con la magia un fiocco azzurro, che avrebbe appeso alla porta della stanza, dove Ginny sarebbe stata ricoverata dopo il parto. 
–Hermione?- chiese il biondo, non vedendola li.
–È dentro con Molly per assistere Ginny-  replicò il Bambino Sopravvissuto. –Ha preferito lei a me- .                           
 –Harry, stai tranquillo- continuò, sognante, la Lovegood. –Ginny sa quanto tu sei forte, ma saresti svenuto non appena avresti visto tuo fi..- 
 Non finì la frase, perché Hermione uscì, con un fagottino azzurro tra le mani. Harry si precipitò da lei.                             
–Harry... Ti presento il tuo primogenito- gli disse la riccia, passandogli il neonato. –Congratulazioni, papà- . 
Appena il bambino fu tra le braccia del padre, lei si avvicinò a Draco, che le diede un bacio sulla fronte.                   
–Herm... Draco.. Volete essere la madrina e il padrino di mio figlio?- chiese Harry, con le lacrime agli occhi.
La (ancora per poco) Granger  si commosse: aveva visto raramente il suo migliore amico piangere. Ma probabilmente era l’emozione. Tant’è che iniziò a piangere anche lei. –Ne saremo onorati, Harry- dissero, insieme, i futuri coniugi Malfoy. 
–Beh, Harry... Non ci presenti tuo figlio?- chiesero impazienti Fred* e George, che erano arrivati 5 secondi prima che Hermione uscisse.               
–Oh, certo-. Fissò suo figlio. Un sorriso gli si stampò, di nuovo sul volto. –Vi presento James Sirius Potter-.

-A cosa pensi?- domandò Draco, vedendo la ragazza fissare il soffitto.         
Erano passata due settimana dal parto di Ginny, e il giorno dopo Draco ed Hermione sarebbero convolati a nozze.                                                                    Sebbene la rigida regola emessa da Narcissa quel mattino ("Stanotte non dormirete insieme e da oggi pomeriggio non vi vedrete fino a domani"), il giovane biondo aveva deciso di fare una scappatella, nella camera della futura moglie.    
–Stavo pensando a quando partorirò... A te che piangerai come una fontana quando lo mostrerai agli altri...-. 
–Io non piangerò, Mezzosangue-. 
-Ma non farmi ridere- 
–Scommettiamo?- 
-Tutto quello che vuoi- replicò lei, con aria di sfida. 
"Mi vuole sfidare? Ok.. Vediamo cosa fa adesso" pensò Malfoy. -Il nome di nostro figlio- esclamò, infine, divertito.
–Non se ne parla. Il nome lo scelgo io.-. Hermione era stizzita: “toccatemi tutto, ma non il nome di mio figlio. Non se lo vedeva il piccolo frugoletto chimato con nomi come Lycan o altro” pensava.
-Granger, hai detto tutto quello che vuoi. Scommettiamo sul nostro futuro figlio-
"tanto lo so che piangerà". -ACCETTO- esclamò infine lei. Baciò il ragazzo, il quale, dopo essersi allontanato dalle labbra della ragazza se ne andò. 
Sullo stipite della porta, le disse, piano e dolcemente una promessa. -Ci vedremo domani, all'altare-


Le rose del bouquet della ragazza: rosse e gialle. Grifondoro.                                                                                               
I nastri che legava i fiori: verdi e argento. Serpeverde.                                                                                                
Quel giorno lei univa due Casa, la cui rivalità era da sempre accesa. 
Quel giorno, lei mostrava al mondo che si può amare, colui che si pensava essere il nemico. 
Quel giorno, avrebbe incoronato il suo sogno d’amore.
L'abito la fasciava, e la gonna di tulle le dava anche quella libertà di muovimento desiderata. Il ricamo nero dei fiori e delle foglie partica dal seno destro e tagliava tutto, arrivando al polpaccio sinistro. 
Inutile dire che, non appena lo aveva visto, su quella rivista, il cuore aveva iniziato a martellarle nel petto e, quando lo aveva provato per le misure, le lacrime non avevano smesso di sgorgare. 
Sull’altare, il suo Furetto, il suo Malfoy, il suo Draco: si, perché dopo aver indossato quegli anelli, dopo aver pronunciato quei voti nuziali, sarebbe stato suo. E lei sua. 
Avanzava lenta, in mezzo alle navate, con il vestito che sembrava frusciare ad ogni suo delicato passo. 
Si voltò alla sua sinistra: i suoi genitori, commossi, la guardavano. Era riuscita a fargli tornare la memoria, a far ricordare loro che era sua figlia. 
Davanti a lei, i non solo i suoi due migliori amici, ma anche i suoi testimoni, con tanto di paggetto: Harry e Ginny, con in braccio James. 
Quest’ultimo aveva una tutina, con sopra disegnato un mini smocking: lo aveva trovato due giorni prima, e se lo erano litigato con un'atra donna, ma alla fine le due eroine avevano avuto la meglio. 
Lo sguardo ricadde nuovamente sulla figura angelica che stava in piedi, fissandola come la più bella delle stelle, la più lucente delle supernove: Draco.                                                          
–Sei bellissima, Hermione - le sussurrò all’orecchio, poi baciandole la fronte. C’era quasi. Poche ore e sarebbe stata al suo fianco sempre. 
E nessuno poteva prendere il suo posto. Beh, quasi nessuno.                    
Hermione sorrise a quel pensiero, di una piccola peste nella loro vita. 

Entrarono nella stanza che avrebbero condiviso fino alla morte, con le labbra incollate. 
Quelle rarissime volte che si staccavano, pronunciavano quelle due parole, che li aveva accompagnati per tanti anni. -Ti Amo-.
Nel modo più dolce possibile, il ragazzo la fece stendere sul letto, continuando a far danzare la lingua con quella di lei. 
Poi passò al suo collo, facendo sedere sul letto Hermione, che aveva inclinato la testa da un lato. 
Draco, mentre lasciava leggeri baci roventi sul collo della ex Grifona, aveva già iniziato a sbottonare i tanti bottoni che erano stai cuciti dietro. 
Liberata da vestito, la (ex) Granger iniziò a sbottonare anche la camicia di lui, la quale raggiunge l'abito sul pavimento. 
Hermione si fermò ad accarezzare il petto del biondo ed ammirare i suoi occhi grigi.
-Sei bellissimo- disse lei, prima che Draco si fiondasse nuovamente sulle sue labbra, facendole scivolare via gli slip.
Presto che i pantaloni e i boxer di Malfoy fecero compagnia al resto degli indumenti, e i due ancora non separavano le loro bocche. 
Draco si fermò, fissando gli occhi ambrati di lei. -Posso?- domandò.
Lei annuì, e, pochi istanti dopo, i due si unirono in un solo corpo. 
Il patronus matrimoniale si levò, ma i due erano troppo presi ad marsi per notarlo. 
Draco si liberò dentro la ragazza, ed entrambi esplosero di piacere. Ancora dentro di lei, il ragazzo le scostò una ciocca di capelli, fissando il volto della moglie. 
-Hermione, ti amo-.
La Granger sorrise, accerazzando la guancia del marito. -Ti amo anche io, Draco-
Quella notte fecero più e più volte l'amore, ed ogni volta il loro amore accresceva.
E ogni giorno cresceva sempre, sempre di più.
Nove mesi dopo, il loro sentimento si riversò anche sul piccolo che quell'affetto infinito aveva prodotto. 
-Signora Malfoy, spinga. Forza- . Hermione era allo stremo delle forze, mentre due medimaghi le giravano intorno. 
Era al San Mungo, nella stessa camera dove Ginny aveva partorito. Con lei c'erano la sua migliore amica, la madre e la suocera. 
-Coraggio, signora Malfoy. Un'ultima spinta, e poi uscirà la testa- la esortò la dottoressa Rods.
La Granger tentò di ubbidire, urlando quando spinse. Altre due spinte, e poi sentì un gemito. Seguito da un pianto.
-Congratulazioni, signora Malfoy. È un bellissimo maschietto-
"Un maschio" pensò, tremante Hermione. Le lacrime iniziarono a scorrere dai suoi occhi. Poi la ragazza si addormentò. 
L'altra medimaga lavò il bambino, affidandolo a Narcissa. La donna, nel tenere in braccio il nipotino, tremò tutta. Poi una lacrima solitaria scese lungo la guancia. Poi si rivolse a Ginny. -Andiamo a portare al papà il suo bambino-
Quando uscirono, Draco camminava avanti e indietro, con le mani dietro la testa.
Harry era seduto, con in braccio James che dormiva. Di fianco a lui il padre di Hermione, era chino, e si teneva la testa tra le mani.
In quella sala c'erano anche altre due coppie, che aspettavano, impazienti di vedere il figlio del loro amico. 
Daphne era seduta, e teneva tra le braccia un bambino di tre mesi; vicino a lei, Pansy con un ventre rigonfio, molto grande per i sei mesi di gravidanza: si poteva pensare solo a due gemelli. 
Blaise e Theodore parlottavano tra loro.
-Draco?- chiamò la donna. 
Tutti le prestarono attenzione e il figlio fu subito di fianco a lei. -Ma...Madre.. È...- iniziò lui con voce tremante. 
-Si, tesoro. È nato. È un maschietto, sanissimo- disse lei, passandoglielo.
Malfoy prese quel fagottino. Era piccolo, dalla carnagione chiara, come quella di Hermione. Un piccolo ciuffo biondo ricadeva sulla fronte.
Gli occhi erano chiusi. "Chissà di che colore sono" pensò lui. Aveva le mani aperte. Una afferrò l'indice di Draco, con forza. 
Malfoy, che si stava facendo forza per non piangere, a quel gesto distrusse quella barriera. Le piccole stille salate iniziarono ad uscire, scorrendo sulle guance. 
-Draco.. Ma. è bellissimo!- esclamò Pansy, guardandolo. 
-Come si chiama il frugoletto?- domandò Daphne, che aveva passato Simon al marito. 
-Io.. Non lo so- ammise Draco. -Avevo scommesso con Hermione che non avrei pianto quando l'avrei preso in braccio. In palio c'era il nome del bambino o della bambina che avremmo avuto- 
-Allora andiamo a chiederlo!- esclamò Luna, che si era allontanata per un caffè. 
Tutto il gruppo entrò nella camera, dove Hermione sarebbe rimasta per qualche giorno.
Quando li vide entrare, e vedendo delle righe acquose sugli zigomi di Draco, rise debolmente. -Ho vinto io, a quanto pare-
-Si, amore- rispose Draco, sedendosi di fianco a lei, e passandogli il neonato. -Come hai deciso di chiamarlo?-
La ragazza guardò il marito, per poi sorridere. -Scorpius Hyperion- rispose. 
-Lo stesso nome che avrei scelto io-. Il biondo si abbassò, baciandola dolcemente. 
-Bene ragazzi. lasciamo soli mamma, papà e bebè- disse Theo. -Noi torneremo domani. Ciao a tutti-
Narcissa e i genitori di Hermione rimasero tutta la notte con loro, poi la mattina, quando Harry e Ginny tornarono, la signora Malfoy "sr", invitò i consuoceri a stare per qualche settimana al Manor, in modo da stare vicino al bambino. 
I due reclinarono l'invito, dicendo che dovevano partire per un qualche convegno sugli apparecchi all'avanguardia. 
-Beh, penso che la nostra vita non possa essere più completa- esclamò Draco.
-Sono d'accordo, amore- disse lei, accarezzando Scorpius.
Ma.. ne erano così sicuri?


Un anno e mezzo dopo, in una giornata di neve di fine Dicembre, Hermione era nuovamente alla presa con il travaglio.
Insieme a lei di nuovo Narcissa e Ginny. 
La dottoressa Rods si era occupata della nuova gravidanza della, oramai, donna. 
-Coraggio, Signora Malfoy. Respiri e spinga. Il bambino sta per uscire!-
Era di nuovo la stessa filastrocca: spingi e respira, respira e spingi. 
Seguendo quegli ordini, l'ex Grifona diede alla luce il suo secondogenito.. o meglio... secondogenitA.
-È femmina! Oddio Herm, è femmina!- iniziò a gridare Ginny.                                                                                           
-Bravissima, mia cara- si complimentò la suocera. -I tuoi genitori sarebbero fieri di te-
L'infermiera lavò la bambina, avvolgendola in una copertina lilla. -Stavolta il papà lo facciamo entrare per primo?- domandò.
Hermione fece un cenno a Ginny, che corse fuori. 
La sala d'aspetto brulicava di persone.. e bambini. 
Harry tentava di far star buoni James e Albus, che stavano litigando per una merendina.
Theodore e Daphne cullavano la loro bambina, Calipso, che aveva iniziato a gorgogliare. Simon, Scorpius e Lancilott erano seduti, che leggevano un fumetto del Mondo Magico. Morgan, la piccola della famiglia Zabini, era in braccio al padre, mentre Pansy si torceva le mani. 
Ricordò la prima gravidanza, e la morte del gemellino di Lanc, poco dopo la nascita: una malformazione ai polmoni, dicevano i medici. Solo con la nuova gravidanza si era ripresa.
Draco era di nuovo li, che camminava avanti e indietro. "Se Hermione partorirà un terzo figlio, so cosa farà il Furetto" pensò la rossa. Poi lo chiamò.
-Draco? Puoi entrare a conoscere una persona?-
Il biondo si avvicinò al figlio: era la sua fotocopia, se non per il colorito più rosato, preso dalla padre e le pagliuzze dorate negli occhi. -Vieni, Scorp? Andiamo a conoscere il tuo fratellino o la tua sorellina-. 
Il bambino sorrise. Prese per mano il padre, conducendolo verso la stanza. 
-Dob'è fratelino?- chiese Scorpius, guardando in giro.
Narcissa si inginocchiò davanti al nipotino. -Ce l'ha la mamma in braccio... ed è una femminuccia-
-Sorelina!- disse, felice, il bambino. Lasciò la mano a Draco, correndo verso la madre. 
-Ciao, Scorp...- disse Hermione, vedendo il bambino. -Vuoi vedere la tua sorellina?-
-Si! Si!- esclamò il bambino, salendo sul letto ospedaliero.
Hermione mostrò il visetto della bambina.                                                                                                                                  
Aveva il suo stesso colorito, roseo, di Scorpius e della madre, con qualche piccola e leggera lentiggine. Gli occhi erano grigi, molto chiari. 
Aveva i capelli, radi, biondi, non platinati come quelli del fratello e del padre. 
-Herm.. è stupenda- disse Draco, quando si avvicinò. Stava piangendo di nuovo. La stessa felicità, provata quasi due anni prima con Scorpius, la stava provando nuovamente, in quel momento, guardando la piccola creatura, avvolta nella copertina lilla. 
Lei sorrise debolmente. Poi Scorpius, che era ipnotizzato dalla sorellina, alzò lo sguardo al cielo, fissando una stella. 
-Herm, come la chiamiamo?- chiese, dolcemente, il Malfoy.
-Non lo so- rispose la donna. 
Poi guardarono il figlio, che era sceso dal letto, e si era avvicinato alla finestra.
-Tesoro, che stai facendo?- chiese Hermione.
-Guardavo le stele... per sceliere nome di sorelina- rispose. 
Scorpius era molto spiccato nel riconoscimento di stelle e costellazioni. Quella sera però, quando la costellazione del Dragone sorse, la sua stella più brillante risplendeva nel cielo come non aveva mai fatto, e questo, aveva catturato la sua attenzione. 
-E.. quale di quale stella, la piccola porterà il nome?- domandò Draco. 
Il bambino tornò a fissare la stella. -Eltanin- disse, semplicemente. 
I due coniugi si guardarono, sorridendo. Era il nome perfetto per la loro piccola.
-Il secondo nome?- domandò, nuovamente, Draco. 
Hermione si ricordò delle tante perdite degli ultimi due anni: i suoi genitori in un incidente d'auto; il figlio di Pansy appena nato; la sorella di Narcissa, Andromeda...
ANDROMEDA.
Quel nome la colpì. 
-Allora, il nome completo della pargoletta?- chiese la dottoressa Rods.
-Eltanin... Andromeda Malfoy- rispose la madre.
La loro vita era completa. La loro nuova avventura si era aperta, così come il sorriso di Eltanin. 


-Mamma! Eltanin è di nuovo salita sulla libreria- urlò Scorpius, mentre girava, annoiato, per casa. 
-Mamma mia, quella bambina è una peste-. La donna salì in fretta le scale, lasciando all'elfa domestica la valigetta del lavoro. 
Si recò nella biblioteca del Manor, dove trovò la figlia di 4 anni che, seduta su una libreria, leggeva un libro abbastanza voluminoso. 
Hermione sospirò, sfilando la bacchetta, e lanciando un Levicorpus alla figlia. Questa, senza staccare gli occhi dal libro, iniziò a scendere, ritrovandosi tra le braccia della madre. 
-Tesoro, cosa stavi facendo?- 
-Guardavo le immagini, mamma- rispose lei, abbracciando il tomo. 
La donna lesse il nome del libro sul dorso del libro. "Storia do Hogwarts". Sorrise al pensiero della sua piccola streghetta, che, a soli 4 anni, ammirava quel libro. 
-Vuoi andare a Hogwarts, tesoro?- 
Eltanin annuì. Poi, lo aprì, nella pagina dove erano rappresentati gli stemmi delle quattro Case.
Hermione si sedette con la piccola su un divanetto. -Allora, Nin... Qual è la Casa che ti piace di più?-
La bambina indicò lo stemma azzurro e bronzo, con l'aquila che spiccava al centro di esso. -Corvonero!- esclamò, sorridente. 
-E non Grifondoro?- chiese, dolcemente, la madre. 
La bambina scosse la testa.                                                                                                                                               
-E Serpeverde?- domandò qualcuno, un uomo, appoggiato sullo stipite della porta. Hermione si voltò, e sorrise nel vedere il marito.
-È uscito presto, Vice-Ministro- gli disse.
-Solo per la mia famiglia- baciò la moglie e depositò anche un bacino sulla testa della figlia. -Allora, Nin... Che ne dici di Serpeverde?-
La piccola fece una pernacchia. Scese dal divano e si diresse, con il libro sotto mano, verso la sua camera. 
-Da chi ha preso quella ragazzina, secondo te?- domandò Hermione, guardando la figlia andare via. 
-Da me no, di sicuro... - replicò Draco.                                                                                                                                        
-Sembra ieri che era nata, e invece ha già 4 anni, e Scorpius 6-
-Non dirmi che vuoi un nuovo pargolo, tesoro-
-No... Quelle due pesti mi stressano abbastanza. Non e voglio un terzo bambino.- disse l'ex Grifondoro. -Ma.. se dovesse capitare, lo accoglieremo con lo stesso amore che abbiamo donato a Scorp e Nin- 
-Certo, amore-. Draco baciò di nuovo la moglie e, piano piano, la fece stendere e si portò sopra di lei. Aveva iniziato a sbottonarle la camicetta, scendendo e lasciando baci roventi. Stava per riservare un "trattamento" al seno di Hermione, quando sentirono un frastuono. 
Poi l'urlo di Eltanin. -MAMMA! PAPÀ! SCORPIUS SI É SCHIANTATO CONTRO IL CAMINO, FUORI, CON LA SCOPA!- 
I due genitori si guardarono. Si sorrisero, poi compresero quello che era successo al figlio. Scattarono in piedi, correndo verso il giardino, mentre la donna si allacciava la camicetta.- SCOOOOOOOOOOOORPIUS-


1° Settembre 2016.
King Cross era piena di gente. 
Quello era l'anno in cui Scorpius e Albus avrebbero iniziato a frequentare Hogwarts.
Alle 10.30, la famiglia Malfoy attraversò la barriera, e iniziarono a cercare gli altri. Li trovarono tutti davanti ad uno sportello di un vagone.
Pansy era china su Lancillot a fargli mille raccomandazioni; Harry stava parlando con Albus mentre James, al suo secondo anno, stava cercando i suoi amici; Lily Luna guardava il treno, impuntandosi di voler andare anche lei alla scuola. 
Daphne abbracciava Simon, che si lamentava di non essere più un bambino. Calipso, quando vide avvicinarsi i Malfoy, corse verso la sua migliore amica. 
-Ciao, Nin!- disse, abbracciandola.
-Ehy, Cal-. Le due bambine vennero raggiunte da Morgan rimasero in disparte, ammirando i capricci di Lily.
 -È un caso disperato- disse la piccola Zabini, scuotendo la testa. 
-Viziata- sbottarono le altre due. 
-Non vedo l'ora che sia il prossimo anno- esclamò Calipso. -Finalmente anche noi tre saremo ad Hogwarts. Speriamo di essere nella stessa Casa-
-Ma anche se non saremo nella stessa Casa, la nostra amicizia durerà.. Promettiamolo!- esclamò la Malfoy.
Mentre le tre amiche stringevano quel patto, l'Hogwarts Express partiva, direzione castello. 
 
 
 NOTA DELL'AUTRICE: salve a tutte/i.
Questa one shot è un collegamento, tra le due long fict. 
Inizialmente doveva parlare fino al 5°Anno ad Hogwarts di Eltanin, ma mi sono accorta che veniva troppo lungo.
La storia della piccola Malfoy verrà trattata in un'altra One Fict, che posterò entro martedì prossimo. 
Spero vi piaccia, per il momento, questa storia. Recensite in tanti.
Baci, Cissy♥
  
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