Premettendo che io detesto le NarutoHinata (chi mi conosce sa le motivazioni) questa fic l'ho scritta per una sfida contro LalyBlackangel (lei ha scritto una NarutoSakura *evil smile*).
Sfida che si è conclusa in parità.
^O^
Spero vi piaccia!
Buona lettura!

.: Mi Risveglierò Per Te :.

Era fermo su quel letto da settimane.
Non si muoveva.
Non parlava.
Non mangiava.
Fissava semplicemente il soffitto e ogni tanto le sue iridi azzurre - ormai spente - erano inondate da calde lacrime.
Erano state inutili le visite dei sopravvissuti a quella 'tragedia'.
Era stata vana l'energia di Kiba.
Era stata inutile la saggezza di Shikamaru.
A niente era servito l'ottimismo di Rock Lee.
Tutto era stato un buco nell'acqua tanto che, alla fine, avevano perso la speranza di rivederlo di nuovo in piedi.
Naruto Uzumaki era morto con Sasuke Uchiha e Sakura Haruno.
Il suo cuore batteva, era clinicamente vivo, ma la sua anima non risiedeva più in quel mondo.
Però, anche se tutti l'avevano lasciato - faceva troppo male vedere quell'energico biondino steso su quel letto - Hinata Hyuuga non si era data per vinta.
Continuava ad andarlo a trovare, ogni giorno.
Gli portava dei fiori freschi e restava con lui nella sua silenziosa compagnia.
Altro non poteva fare, quello era il suo massimo.
Spettava a Naruto reagire.
Doveva essere lui ad aprire gli occhi e ad accorgersi che era vivo e che tutto attorno a lui andava avanti nonostante la tragedia - quella guerra contro Suna causata da Danzou e dalla sua follia.
Se proprio la Hyuuga voleva superare i suoi limiti, provava - a occhi rigorosamente chiusi, si sarebbe vergognata troppo del suo gesto - a stringergli la mano.
Era gelida.
Non aveva mai stretto la mano del giovane, ma era sicura che doveva essere calda un tempo.
In ogni caso, quello era il modo di fargli sentire la sua presenza.
Lei era lì e non l'avrebbe abbandonato.
Anche a Hinata faceva male vederlo in quello stato, ma non poteva lasciarlo come tutti gli altri.
Se era diventata quel che era lo doveva solo all'Uzumaki.
La ragazza viveva in una sorta di simbiosi con il giovane e in quel momento la scarsa voglia di combattere di Naruto la spingeva a rifiutare lo scorrere della sua vita.
Dipendeva da lui tanto quanto il ragazzo dipendeva dai suoi amici scomparsi.
Se Naruto fosse morto - anima e corpo - anche lei l'avrebbe seguito.
Un gesto esagerato di un amore altrettanto esagerato.
Da anni il suo cuore batteva per l'Uzumaki e non aveva mai smesso di farlo e mai l'avrebbe fatto.
La sua volontà e speranza non aveva mai vacillato e quello le faceva onore.
E sperava - pregava addirittura - che quel suo cuore potesse risvegliare Naruto con la sua perenne invocazione.
Lo chiamava.
Lo incoraggiava ad andare avanti e la invitava a guardarla perché lei non l'avrebbe mai lasciato.
" S-sono qui. C-ci sa-sarò p-per sempre..." E il ragazzo, talvolta piangeva ma era un pianto diverso da quello che imperlava i suoi laghi azzurri.
Era un pianto di speranza.
Era un assenso, come se Naruto stesse accettando la sua presenza e piangeva per ringraziarla del coraggio che gli infondeva.
Perché Hinata non lo voleva abbandonare e lui voleva andare avanti, solo per lei e per quella sua costanza.
Doveva solo accettare la perdita di coloro che per lui rappresentavano una famiglia.
Ma ci sarebbe riuscito perché fuori da quell'oblio lo attendeva l'unica persona che non l'avrebbe mai abbandonato.
La dolce Hinata.