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Autore: Angy_Fanfiction_Malik    15/07/2014    0 recensioni
Storia di un ladro.
Lui, è un ragazzo di quelli con una vita normale, degli amici, molte donne, ma nessuna storia seria.
Lui, il moro dagli occhi neri, dolce quando vuole, e con chi vuole,lunatico, ma con una missione, una missione che gli costa le sbarre, tutte le notti.
Lui, conosciuto come Zayn, e la notte come il peggior criminale di Bardford.
Quel ragazzo che si nasconde dietro una benda, un ragazzo che con ogni passo scruta chiunque.
Un ragazzo che con un solo sguardo può impossessarsi di qualcuno.
E se solo dovesse adocchianti? Farai parte del loro segreto, lungo un eternità.
E se quello sguardo fosse quello decisivo? Quello di qualcuno che lo conoscerà con e senza benda? E se quello sguardo possa fare di lui, un ragazzo serio? E con la testa sulle spalle.
Uno sguardo che dovrà ricordare eternamente.
Genere: Mistero, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Era tutto buio, le luci rosse, gialle e blu, si alternavano bruscamente fra le mura della discoteca. Tutti erano in pista, quando un boato fece spaventare l'intero locale. Mi accosciai sotto al tavolo, e alzai lo sguardo per guardare cosa stesse succedendo. Avevano sparato. Sembrava che nessuno stesse morendo, avevano di certo tirato un colpo all'aria. Tutti erano a terra, nessuno si muoveva, nessuno fiatava, ero terrorizzata. Dalla porta d'emergenza si senti' il rumore della maniglia che si apriva. Dei passi iniziarono a ripercuotere l'intero luogo. Due ragazzi, uno veniva dal bel mezzo della pista, e l'altro se ne entrava con un passo rabbrividente. Guardai con la coda dell'occhio gli altri che stavano accanto a me, erano silenziosi non muovevano nemmeno le palpebre. -Sapranno che siamo stati noi, non oseranno rompere.- disse il ragazzo mentre se la spassava a guardare le persone stese a terra con una voce roca. L'altro accorse alla cassa del bar, e la ruppe tirando l'ennesimo colpo, che fece tappare le orecchie a tutti. I piedi di uno incominciarono ad avvicinarsi al tavolo dove alcuni di noi erano. Aveva un corpo muscoloso, una canottiera ricopriva quel poco del torace che non si vedeva, e dei stivaletti, quei stivaletti, che risuonavano passo passo. Si accoscio per guardare sotto, il suo viso era coperto da qualcosa di nero che tenevano scoperti gli occhi e la bocca. Alzai lo sguardo, e i nostri occhi per un millesimo di secondo si incrociarono. Era stato orribile. Si rialzò passando una mano sopra al tavolino lasciando un inutile pugno per far rabbrividire di nuovo la nostra pelle. Si senti' le porte chiudersi, i ragazzi se ne uscivano, con tutta la tranquillità, e la prudenza che avevano. Dopo un paio di minuti ci rialzammo tutti, e ma mano la gente lasciava il locale, correndo via. Mi senti' stringere la mano, prima che mi alzassi del tutto, mi voltai perdendo qualche battito. Era Faith, la mia amica, era sicura e quasi per niente turbata. -Alzati, alzati Elizabeth.- Con una scossa mi liberai della sua presa e rimasi lì pensando che fosse impazzita. -Tranquilla Eli,sono loro, non ti possono fare niente.- cercò di tranquillizzarmi. -Loro chi?- chiesi alzando lo sguardo. -Sono i 'Red Brother.' Così li chiamano, rubano da anni, nessuno li ha mai presi, o meglio nessuno ha mai provato. Sono pericolosi e attenti, sono ormai il simbolo della città.- Scoppiai in una risata. -Il simbolo della città? Il simbolo di questa città sarebbero dei criminali? Wow.- dissi tornando seria. -insomma c'è ne torniamo a casa o no?- Disse Faith tirandomi il braccio di scatto. Mi alzai la discoteca era quasi deserta. Faith iniziò a correre verso l'uscita mentre io ritardai un po', prima di andarmene. Mi guardai intorno, appena uscì dalla porta, restavano solo un paio di macchine, una in particolare, era nera, lunga e qualcuno se ne stava lì a parlare. Mi fermai e rimasi in silenzio. Cercando di rubare qualcosa del loro discorso. -Hei, bel colpo fra'. Ne sarà fiero il boss.- Disse il più basso, togliendosi la benda che ricopriva parte del suo viso, mi concentrai meglio per focalizzare il suo volto, ma niente, non vedevo chi fosse. Perché erano così tranquilli? Non potevano pensare che in giro c'era gente tipo me? Il ragazzo, sentendosi osservato si voltò di scatto e fissò intensamente il mio viso, illuminato dal faro adiacente alla strada. Tornai cosciente e me ne scappai, cercando di raggiungere Faith. Aveva la mascella scolpita, un volto serio, ma troppo scuro da fissare bene nella mia mente. L'unica cosa che potevo riconoscere erano i suoi occhi scuri. Erano molto importanti. Il ragazzo fece qualche passo pensando che non me ne scappassi. Si sbagliò di grosso.
  
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