Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: kikka_love1d    15/07/2014    5 recensioni
"io me ne vado, e non torno più. Mi dispiace, Emy."
---
Sono già passati tre mesi, tre fottutissimi mesi senza Harry, il mio migliore amico.
Mi ha abbandonata, nonostante io lo amassi come non avevo mai fatto prima.
---
Appena lo vidi, lo guardai negli occhi.
Dio, i suoi occhi.
"mi sei mancato Haz"
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I miei smeraldi
-“io me ne vado, e non torno più. Mi dispiace Emy”
Quella frase mi ha distrutta, mi ha fatta morire dentro.
Come quando ti prendono il cuore e lo buttano a terra, e di esso ne restano soltanto mille piccoli pezzettini, impossibili da riassemblare.
 
E’ da tre mesi che vado avanti senza di Harry, il mio migliore amico. Oh andiamo, chi voglio prendere in giro? Lo amavo, e lo amo ancora, come non ho mai fatto in vita mia.
Quella notte mi ha abbandonato anche lui, il mio cuore si è rotto di nuovo, per l’ennesima volta; solo con la differenza che questa volta non c’era lui a raccogliere i pezzi e a farmi ritornare la felicità.
L’ultima cosa che gli ho detto, è stata un ti voglio bene Harry urlato, così che il vento lo potesse portare alle orecchie di tutti, e un ti amo sussurrato, quasi per paura che lui potesse sentirlo.
Dio, quanto lo amavo.
I suoi occhi, oddio. La cosa che mi ha fatto innamorare di lui.
Le iridi erano verdi, ma non un verde banale o scontato; verde acceso, verde smeraldo.
Verde smeraldo era il termine giusto, tanto erano preziosi. Avrei preferito mille volte i suoi occhi allo smeraldo puro. Quando t’immergevi in quegli occhi, era difficile uscirne, t’ipnotizzavano, incatenavano ogni tuo tentativo di concentrazione dentro quelle iridi, che ti facevano toccare il paradiso ogni singola volta.
Poi, i suoi capelli. Così ricci, così morbidi. Quanto mi divertivo a tirargli i ricci, nonostante lui non volesse che nessuno li toccasse. Ovvio, tutti tranne me.
E le sue labbra, quante volte avrei desiderato assaporarle, ma purtroppo non erano mie…
 
In quel momento ero su un aereo appena atterrato a Londra. Harry era a Londra, non sapevo precisamente dove, ma lo sapevo e basta.
Avevamo sempre detto che saremmo andati insieme a Londra, era il nostro sogno. La sua camera era piena di foto di questa grandissima città; ma c’era un posto, che menzionava sempre…Era andato là, me lo sentivo.
Solo che al momento mi sfuggiva il nome. Non ero una giramondo, sapevo poco delle città che non fossero in America, dove vivevo.
Adesso mi trovavo vicino a Trafalgar Square, e ancora non mi ricordavo la zona che tanto amava Harry.
Ma certo! Il London Eye, Harry amava quella ruota.. avrebbe voluto vivere là vicino, con la vista sul Tamigi.
Dopo aver corso per mezz’ora ricevendo insulti da tutte quelle povere persone che travolgevo nella mia corsa disperata, arrivai nella zona e mi guardai un po’ in giro.
Controllai tutti i campanelli delle case in zona, fino a quando lessi su un citofono Harry Styles.
Il mio cuore perse un colpo.
Viveva lì.
Lo avevo trovato.
E se non mi voleva? Se non voleva essere trovato? Se non voleva rivedermi?
Certo, se mi avesse mandata  via sarebbe stato un duro colpo; ma non potevo sprecare così questa opportunità.
Dopo mille domande, suonai il campanello.
-“chi è?”
Quella voce. Quanto mi mancava. Con quella voce ci ero cresciuta, l’avevo sentita cambiare.
Adesso era roca, calda. Il termine perfetta avrebbe sminuito la sua voce.
Io l’avevo sempre detto ad Harry che doveva fare il cantante, ma lui non voleva. Diceva che voleva dedicare la sua voce solo a me.
Dopo aver sentito che aveva premuto l’apri porta nonostante nessuno avesse risposto, entrai e iniziai a salire le scale per raggiungere il quarto piano, dove viveva  Harry.
L’ascensore non mi andava, volevo pensare.
Ci eravamo conosciuti all’asilo, e da allora non ci eravamo mai separati, nemmeno d’estate.
Le nostre mamme  erano amiche, e ci portavano in vacanza insieme, così eravamo sempre insieme.
Avere un migliore amico maschio nel periodo che va dai 13 alla nostra età attuale, 19 anni, è stato fantastico.
Ci dicevamo sempre tutto, e quando dico tutto, intendo tutto.
Lui sapeva quando avevo preso la prima cotta per un ragazzo, e quando ho perso la verginità.
Non ho mai avuto una migliore amica femmina, quindi c’era sempre lui; era presente quando ho fatto la ceretta per la prima volta e quando mio papà è morto, c’era sempre.
Era capitato molte volte che io dormissi da lui e lui da me, ormai per le nostre mamme non era più un problema.
Eravamo come fratelli, se non di più. Non ci vergognavamo a farci vedere in intimo o a raccontare cose personali.
Condividevamo tutto. E se mai litigavamo, non ci parlavamo per massimo 20 minuti. Eravamo vicini di casa, quindi era impossibile ignorarci.
Harry è stato un pezzo fondamentale della mia vita.
Non potevo farne a meno.
Lo amavo, cazzo.
Non mi accorsi neanche di essere arrivata alla porta di casa sua, tanto ero sovrappensiero.
Allora raccolsi tutto il coraggio che avevo in corpo quel momento, e con la mano che mi tremava, bussai alla porta.
Quando si aprì, vidi Harry in tutta la sua perfezione.
Quanto mi era mancato.
La prima cosa che feci fu guardare i suoi occhi.
Sguardo su sguardo.
Verde su azzurro.
Lo smeraldo sul colore del cielo.
Nei suoi occhi non vedevo la felicità di una volta, il verde era spento.
Non aveva più quei due smeraldi al posto degli occhi.
Aveva solo due macchie verdi.
Non c’era nessuna emozione nei suoi occhi.
Dopo interminabili minuti passati a guardarci negli occhi e ad aprirci la propria anima come non facevamo da molto, troppo tempo, sentii che le lacrime erano nuovamente pronte a scendere.
Allora corsi verso Harry senza esitazione, e mi fiondai tra le sue braccia, le sue possenti braccia.
Aveva sempre lo stesso profumo, da muschio.
Quando era ancora in America sentire quel profumo era diventato odierno, ormai ci ero abituata.
Sentire l’odore di muschio che mi inondava le narici mi fece ripensare a quando andavamo in giro ridendo e scherzando come solo due migliori amici sanno fare; mi fece ripensare a quanto bene stavamo, a quanto eravamo felici insieme.
Avevamo promesso, saremo rimasti per sempre insieme, non ci saremo mai abbandonati.
Io la mia promessa l’avevo mantenuta, ma alla fine era stato lui ad abbandonare me
Mentre lui mi stringeva forte a sé, io piangevo, piangevo come non avevo mai fatto.
Il muro che avevo creato in tutto questo tempo si era distrutto, era stato oltrepassato facilmente dallo sguardo di Harry.
In tutto questo tempo nessuno riusciva a capirmi, non capivano perché stavo così.
Nessuno mi guardava negli occhi, ecco perché non capivano.
O forse, solo Harry mi conosceva così bene da capirmi, con un semplice sguardo.
Finalmente, dopo aver fatto uscire tutte le lacrime che trattenevo da troppo tempo, riuscii a guardare di nuovo Harry in faccia.
Aveva uno sguardo dispiaciuto, ma allo stesso tempo era.. felice?
Era felice di rivedermi?
-“mi sei mancato haz”
Haz, ecco come lo chiamavo io.
Lui non disse niente, mi diede un bacio sulla fronte, mi prese in braccio facendo allacciare le mie gambe ai suoi fianchi, e mi portò dentro.
Per tutto il tempo io rimasi abbracciata a lui, con la testa nell’incavo del suo collo, mentre mi beavo del suo profumo, con le lacrime che minacciavano di uscire.
Da quello che capivo, eravamo davanti ad un letto, dove Harry mi appoggiò delicatamente, e poi si distese anche lui di fianco a me.
Restammo così, a guardarci, a capirci guardandoci negli occhi. Non c’era bisogno di parlare.
-“emy, ti prego perdonami, io non volevo lasciarti così.” Disse Harry con un tono dispiaciuto.
-“allora spiegami perché sei andato via così, lasciandomi da sola; quando sai benissimo che la persona più importante della mia vita sei tu. Dimmi perché mi hai abbandonata, non mi hai detto dove andavi, e soprattutto, perché te ne andavi, Harry.” Gli risposi io con le lacrime che scendevano incontrollabili.
-“io, me ne sono andato perché.. non te lo posso dire, scusami, davvero.
   Sappi solo che non era mia intenzione farti del male, farti soffrire. Mi sei mancata come ti manca l’aria quando stai soffocando, come ti manca il mare quando a settembre inizia la scuola, come ti manca la persona alla quale non puoi fare a meno quando è distante da te. E credimi se ti dico che io sono stato peggio di te, perché sapevo che era colpa mia, e il senso di colpa mi mangiava ogni giorno di più.”
-“no cazzo, io voglio sapere il perché! Deve esserci un motivo per il quale tu sei andato via e mi hai abbandonato.”
Dopo quell’affermazione lo vidi scuotere le testa e rivolgere lo sguardo verso il basso
-“brutto coglione” dissi con gli occhi che bruciavano per via del pianto e la voce tremante e scossa dai singhiozzi.
Subito dopo corsi via, uscii da quella stanza e corsi fuori in strada.
La pioggia mi bagnava i capelli, ma io correvo lo stesso. E intanto piangevo, un po’ per l’emozione di averlo rivisto e un po’ per la delusione.
Quando rallentai perché mi mancava il fiato, mi sentii prendere il polso.
Allora mi girai e vidi Harry, tutto bagnato e con gli occhi rossi, forse più dei miei.
Mi si avvicinò pericolosamente, e quando fu a due centimetri dalle mie labbra disse:
-“me ne sono andato perché ti amo, e non potevo starti vicino un secondo di più sapendo che tu non mi ami. Essere migliori amici non mi bastava più, ti amavo troppo, e ti amo ancora. Non potevo stare vicino a te senza pensare a quanto mi piacerebbe baciarti, senza pensare a quanto bella sei. Insomma non potevo stare senza di te, sentivo il bisogno di stare sempre con te, e tutto questo andava oltre l’amicizia e l’essere migliori amici. Cazzo io ti amo Emily”
-“ma io………..”
Non feci a tempo a finire la frase che stavo dicendo, perché sentii le sue labbra poggiarsi delicatamente sulle mie.
Harry non mi aveva lasciato neanche finire di dire la frase, gli avrei detto che anch’io lo amavo, che lui era la mia vita.
Non avevo finito perché mi stava baciando. No, cosa?
Harry Styles mi stava baciando.
Finalmente potevo assaporare quelle labbra che desideravo da tanto tempo.
Erano una cosa fantastica, erano calde e morbide.
Sentivo la sua lingua che mi leccava il labbro inferiore, come a chiedermi l’accesso,che io concessi subito.
Le nostre lingue si scontrarono immediatamente, intrecciandosi in una danza misteriosa.
Harry esplorò ogni centimetro della mia bocca, e io feci lo stesso con lui.
Non era un bacio violento, anzi, era un bacio molto dolce.
Un bacio meraviglioso.
Le sue mani andarono sui miei fianchi, mentre le mie finirono in mezzo ai suoi capelli, che accarezzavo e attorcigliavo sulle dita, mentre le nostre lingue continuavano a intrecciarsi e a cercarsi come se ne avessero bisogno.
Ma infondo era così, io avevo bisogno di Harry, e lui aveva bisogno di me.
Ci staccammo solo quando sentimmo il bisogno di aria, ma restammo comunque con le labbra molto vicine.
-“anch’io ti amo, Harry. Ti ho sempre amato e sempre ti amerò”
Quella frase la dissi guardandolo negli occhi, che in quei pochi minuti erano tornati due smeraldi.
I miei smeraldi.
 
 
 
 
 
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: kikka_love1d