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Autore: roxrox    01/09/2008    3 recensioni
[Anime Sanjushi - D'Artagnan e i moschettieri del re] Un personaggio uscito dal passato arriva a Parigi, e sconvolge le vite dei moschettieri. Ma porterà anche molta gioia, e farà emergere verità troppo a lungo nascoste.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

L’uomo si aggirava per le strade di Parigi, scrutando tutte le persone che incontrava, in cerca di un indizio, di un ricordo troppo a lungo sopito.
Sapeva che avrebbe dovuto cercare un alloggio per la notte ormai imminente, ma non sapeva decidersi a fermarsi. Era esausto, da giorni non faceva che cavalcare per raggiungere la città il prima possibile, fermandosi solo per far riposare il cavallo, ed ora che ci era arrivato sentiva quasi una punta di delusione: nel suo cuore vedeva Parigi come la fine della ricerca, le sue speranze gli facevano credere che l’avrebbe ritrovata nel momento in cui avesse varcato le soglie della città, ma ora si rendeva conto di ciò che aveva sempre inconsciamente saputo, cioè che l’arrivo a Parigi era solo l’inizio, non la fine della sua sofferenza.
Da quando aveva recuperato la memoria, qualche mese prima, non riusciva a capacitarsi di aver vissuto per così tanto tempo lontano da lei, senza aver alcuna sua notizia, ed ora la sua lontananza lo stava straziando.
Da Londra, dove abitava, era tornato nel loro paese natale, nella valle della Loira, e lì una anziana signora che lavorava al castello l’aveva indirizzato dall’unica persona che sapesse che fine aveva fatto: Sebastien, il fratello del suo migliore amico, gli aveva detto in gran segreto che lei non era morta come tutti pensavano, ma era a Parigi ed era diventata moschettiere, facendo credere a tutti di essere un uomo.
Un uomo! Un moschettiere! Ma stiamo scherzando? Lei, la fanciulla più dolce e innocua di Francia? Non era possibile… Certo, non era mai stata remissiva come le altre donne che conosceva, era vivace e spensierata, decisa a non farsi mettere sotto da nessun uomo, e la sua abilità con la spada era fenomenale (aveva imparato bene dal maestro, pensò con una punta di orgoglio, dato che lui le aveva insegnato ad usarla…), ma da lì a farsi passare per un uomo… Come poteva nascondere la sua bellezza? I suoi splendidi capelli biondi, soffici come seta, quegli occhi azzurri che sembravano rispecchiare le profondità marine, quelle sfumature verdi che assumevano nei giorni di pioggia, che ricordavano i prati della Loira, il suo meraviglioso seno, piccolo ma splendidamente proporzionato, le sue mani bianche e affusolate che nulla avevano della rozzezza maschile, le gambe lunghe e snelle, che mai sarebbero parse quelle di un uomo, i piccoli piedi delicati che lui tanto amava, mai e poi mai sarebbero potuti sembrare maschili…
Si portò una mano al petto, chiudendo gli occhi e respirando profondamente. Tutte le volte che la ricordava così la sofferenza gli attanagliava il cuore, privandolo dell’aria e impedendogli di respirare. Cosa avrebbe dato per poterla stringere nuovamente tra le braccia, perché lei gli dicesse nuovamente quelle parole dolcissime che sapeva riservare solo a lui… Il pensiero che lei avesse potuto dimenticarlo, essersi rifatta una vita e non volerne più sapere di lui non lo sfiorava nemmeno, non perché non lo credesse possibile, ma perché anche solo immaginarlo gli procurava una angoscia senza pari, e aveva deciso di non pensarlo neppure, se così fosse stato sarebbe stata lei a dirglielo, e solo allora avrebbe affrontato la situazione.
Sospirò. Cominciava ad essere davvero tardi, le prime stelle mostravano la loro luce in un cielo ormai scuro, ed era inutile continuare, ormai non riusciva nemmeno più a scorgere bene i lineamenti di chi incontrava, e uno straniero a cavallo coperto da un mantello avrebbero potuto incutere molta paura nei cittadini, e lui non voleva problemi.
Scese da cavallo e si infilò nella prima locanda che trovò lungo la strada, affidando l’animale allo stalliere. Il locandiere lo accolse benevolmente, e gli mostrò una camera al piano superiore, piccola ma pulita e ben curata. Appena entrato un capogiro lo colse, e fu costretto ad appoggiarsi allo stipite della porta; rifiutò con garbo l’appoggio che il locandiere fu lesto ad offrirgli e lo rassicurò, era solo stanco, la notte precedente si sentiva talmente vicino a Parigi che non aveva neppure dormito, cambiando cavallo ad ogni posta, per poter arrivare il prima possibile, per poterla ritrovare prima…
Non cenò neppure. Si buttò immediatamente su letto e si addormentò appena posò la testa sul cuscino, mormorando il suo nome:
- Renée…-




Ciao ragazzi! Questa è la mia primissima fic, e sono un po' ansiosa, vorrei sapere cosa ne pensate. Vi prego, qualcuno perda un attimino per regalarlo a me e farmi una piccola recensioncina...
Ma tantissime grazie anche a coloro che leggeranno in silenzio, spesso l'ho fatto anch'io...
Baci baci a tutti!
RoxRox
  
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