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Autore: nothingleftosay    15/07/2014    3 recensioni
OKOK SALVE A TUTTI.
non so come presentarmi o altro o presentare questa storia..
so solo che avevo voglia di scrivere e l'ho fatto.
è la mia prima fan fiction, ho sempre voluto scriverne una ma non ci sono mai riuscita e ora eccomi qui.
NON ANTICIPO NULLA, YE.
dico solo che è una ff lashton e se siete contro non leggete vbb.
ORA BUONA LETTURA E MI RACCOMANDO LEGGETE AH.
:)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Caro Diario, 
oggi voglio raccontarti come io e Ash ci siamo finalmente incontrati per la prima volta.                                        Ci conoscevamo da circa cinque anni..o meglio io lo conoscevo lui sapeva solo della mia esistenza.
Mi ricordo ancora di quando eravamo in laboratorio e ci assegnarono un lavoro insieme, ma sto divagando.
Lo stavo seguendo come tutti i Giovedì in biblioteca.
Amavo vederlo sfogliare libri e guardarlo.
Arrivai davanti alla porta ed entrai cercando di non farmi vedere.
Era lì. 
Lui era sempre lì.
Mi appoggiai alla libreria e osservai ogni suo piccolo movimento. 
Non potevo non guardarlo, lui era ed è tutto quello che ho sempre voluto.
Ma non sono mai stato abbastanza per lui o per nessun’altro. 
Solo in quel momento notai le sue iridi nocciola incastrarsi con le mie e subito dopo abbassai lo sguardo in preda al panico, le guance mi andavano a fuoco e tutto quello che volevo in quel momento era sparire e tornare a leggere i miei romanzi sulla vita e su come l’amore fotteva le persone in ogni momento.
Ma poi successe una cosa diversa dalle altre, si avvicinò a me e mi sorrise.
Io rimasi imbambolato, sembrava finto per quanto era bello e alla fine mormorò un semplice 
“ Ehi Lukey. “  non sapevo cosa dire o che cosa fare, così mi schiarii la voce e appoggiai il braccio allo scaffale ricambiando il saluto cercando di sembrare più sicuro possibile, ma feci la solita figura del coglione.
Uno ad uno feci cascare i libri e ovviamente sotto lo sguardo di tutti mi abbassai per raccoglierli. 
Proprio in quel momento lo vidi.
Si abbasso accanto a me e la sua mano sfiorò la mia, lo guardai cercando di nascondere il rossore che aveva invaso il mio viso.
“ Lukey va tutto bene? “ cosa potevo rispondere?  No, non va tutto bene, guardati sei qui e io sto per morire.
Mi limitai a rispondere velocemente con un “ si tranquillo ash . “ 
Cercavo di non incontrare il suo sguardo, e incomincia a mordicchiarmi nervosamente il labbro inferiore. 
“ allora vuoi uhm…si…ecco…ti va di uscire? “ quelle parole. 
Sorrisi spontaneamente sperando che il rossore sulle mie stupide guance fosse passato ma in quel momento non mi importava.
“ si, dove vorresti andare? “ non potevo crederci che lui, proprio lui me lo stava chiedendo, non era vero, non poteva essere vero. 
Lo vidi picchiettarsi l’indice sul naso e guardarsi intorno come se stesse progettando qualcosa e in quel momento volevo solo prendergli il viso tra le mani e baciarlo, ma non potevo.
Finalmente parlò “ andiamo  da starbucks  e poi mi aiuti con i compiti ? “ appena finì di parlare rise, e io rimasi incantato un ennesima volta.
Ci volle un attimo prima che riuscì a dire qualcosa e alla fine dissi di si e ci avviamo verso la caffetteria.
Durante il tragitto non finiva mai di parlare e ridere e a raccontarmi di lui e della sua famiglia.
Alla fine disse “ e tu? Cosa mi dici di te? “ 
Non sapevo cosa dire, non avevo voglia di riempirlo con i miei inutili problemi da ragazzino così decisi di dirgli ciò che volevano sentirsi dire tutti.
Cioè  che andava tutto bene, che avevo una famiglia perfetta e che volevo imparare a fotografare e amavo suonare la chitarra.
Lui sorrise nuovamente, e io mi incantai…ancora.
“ Dai su entriamo piccoletto. “ mi diede un piccolo buffetto sulla guancia e entrammo subito dopo nel bar. 
Era affollato ma gli unici occhi che vedevo erano i suoi. 
Ordinò anche per me e parlammo ancora fino a quando non si fece tardi e il suo telefono squillò.
“ Lukey dobbiamo tornare a casa, cioè…io devo tornare a casa, non posso stare qui.” 
Scosse il viso e si alzò dalla sedia e pagò uscendo velocemente dal locale controllandosi attorno, come se qualcuno lo stesse spiando o altro.  
Non capivo, mi aveva invitato lui lì, avevo sbagliato ancora a fidarmi di lui e ne ebbi la prova subito dopo.
Appena uscii dal locale, qualche minuto dopo di lui, il gruppetto dei suoi amici mi diedero addosso, buttandomi un secchio d’acqua gelata in testa e ridevano.
Si era preso gioco di me.
Lo sapeva che lo amavo e che avrei fatto qualsiasi cosa per lui. 
Ma non capivo, poteva prendermi per il culo quando e come voleva, ma perché proprio oggi? 
Cos’avevo fatto di tanto sbagliato?
Alla fine si avvicinò a me ridendo e quando sfiorò il mio viso cambiò completamente espressione e mormorò un “lukey non è stata un idea mia, dopo ti spiego. “ 
“Guarda che checca, dai su vattene a casa stronzo. “ Adam un ragazzo del suo gruppetto, gridava e rideva attorniato da altre puttanelle.
Feci esattamente quello che mi aveva detto di fare.
Mi alzai e trattenni le lacrime fino a casa, evitai i discorsi con mia madre e con mio fratello.
Mi rinchiusi nel mio mondo “magico” fatto di musica e nulla  più.
Le lacrime cominciavano a uscire lentamente e non potevo farci nulla, volevo solo capire del perché lo aveva fatto.
Il mio cellulare vibrò e lo estrassi dalla tasca.
Un messaggio.
“ Ho bisogno di vederti.
Ti prego.
Ash. x “ 
Oh adesso aveva bisogno di me? Poteva benissimo andare a fanculo, non risposi e presi il pc.
Adam aveva caricato il video su internet e scoppiai nuovamente a piangere.
La porta della camera dopo poco si aprì e mi ritrovai davanti Ashton.
Indossava una tuta, gli occhi stanchi e i capelli arruffati.
Avrei tanto desiderato aggiustarli ma non potevo farlo e non volevo farlo.
“ Che cosa ci fai qui? E chi ti ha fatto entrare? “ chiesi alzandomi dal letto asciugandomi una piccola lacrima dalla guancia con la manica della felpa.
“ Tua madre, Lukey ti prego ascoltami...” si avvicinò a me e mi prese per un braccio senza fare troppa pressione e mi voltai verso di lui scuotendo il viso. 
“ Vuoi fare un altro video? Vuoi prendermi ancora per il culo? Va’ via. “ mormorai deciso, dandogli nuovamente le spalle.
Per un attimo credetti di esserci riuscito ma poi senti una pressione al muro e mi ritrovai poggiato con la schiena ad esso e con il viso a pochi centimetri dal suo. 
“ Ora mi ascolti cazzo. 
Hi bisogno di te, mi piaci, mi sei sempre piaciuto. 
Oggi volevo portarti via in tempo ma non ci sono riuscito, Adam mi aveva detto che voleva farti quella cosa perché sapeva che tu eri gay.
Voleva punirti perché sei diverso, perché aveva paura di te.
Lo sapeva e io non volevo far sapere che lo ero anche io, quindi ho fatto lo stronzo ma non andartene.
Lukey ti prego.” 
I suoi occhi erano lucidi e gonfi, aveva pianto quanto me , e non penso fosse solo per via di quel coglione di Adam.
Aprii bocca per  poter parlare ma non feci in tempo, le mie labbra incontrarono le sue.
Mi stava baciando?  Lo stava facendo davvero? 
Chiusi gli occhi e mormorai subito dopo “ Ash mia mamma è qui..” 
“Non me ne frega un cazzo, sei mio Hemmings .” 
Io annui, ero completamente fottuto, tutti quegli anni ad aspettare un suo bacio o un suo sorriso e ora era davanti a me.
Non riuscivo a crederci.
 Quella sera facemmo l’amore.
Quella sera diventammo un'unica cosa.
Probabilmente non ho mai ringraziato abbastanza Adam e il suo gruppo di stronzi perché a quest’ora non eravamo qui.
Ora io e Ash siamo in vacanza, mi ha portato via e mi ha preso il cuore come un ladro.
E io non ho nessuna intenzione di riprendermelo.
Lo amo.
E lo amerò per sempre.
Ora ti devo salutare Diario, prima o poi dovrò trovarti un nome.
Ash sta per arrivare e non voglio che mi trovi qui a scrivere come una femminuccia.

Tuo per sempre:
Luke.
  
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