Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Rota    15/07/2014    2 recensioni
Lento, sfoglia le pagine ingiallite e delicate del libro tra le sue dita, producendo un rumore simile allo scrocchiare delle foglie secche d'autunno ogni rada volta. Il suo sguardo si posa leggero sulle parole, le trattiene senza violenza per depositarle sulla coscienza intima, nel significato e nel suono che caratterizza ognuna, come impronte di una vita che non è sua. Gli spigoli duri della copertina strofinano contro il palmo della mano, pungendo solo a una disattenzione la pelle non morbida di esercizio e fatica, rimandando alla sua percezione una sensazione di concretezza davvero reale. C'è ancora un profumo tenue di tempo e di muffa, lungo il bordo che tiene legate tutte le pagine; ogni tanto, per caso o per fortuna, la punta del naso ci finisce davvero vicino.
Contro i polpastrelli, quel piccolo oggetto vale più che una semplice conoscenza raccolta, ma diventa pure un'esperienza fisica e corporale, in comunione così profonda con lo spirito.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Berthold Huber, Reiner Braun
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Sogni sereni
Autore: Rota
Fandom: Shingeki no Kyojin
Tipologia/Numero di parole: One shot/ 825 parole
Personaggi: Bertholt Hubert, Reiner Braun
Genere: Fluff, Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: One shot, Shonen ai, Missing Moment
Introduzione: Lento, sfoglia le pagine ingiallite e delicate del libro tra le sue dita, producendo un rumore simile allo scrocchiare delle foglie secche d'autunno ogni rada volta. Il suo sguardo si posa leggero sulle parole, le trattiene senza violenza per depositarle sulla coscienza intima, nel significato e nel suono che caratterizza ognuna, come impronte di una vita che non è sua. Gli spigoli duri della copertina strofinano contro il palmo della mano, pungendo solo a una disattenzione la pelle non morbida di esercizio e fatica, rimandando alla sua percezione una sensazione di concretezza davvero reale. C'è ancora un profumo tenue di tempo e di muffa, lungo il bordo che tiene legate tutte le pagine; ogni tanto, per caso o per fortuna, la punta del naso ci finisce davvero vicino.
Contro i polpastrelli, quel piccolo oggetto vale più che una semplice conoscenza raccolta, ma diventa pure un'esperienza fisica e corporale, in comunione così profonda con lo spirito.
Note dell'autore: //

 

 

*Terza classificata al contest indetto da emmevic sul forum di EFP "Four fandom Contest"
*Partecipante e vincitrice del premio «MUNACIELLO» per la storia dal fluff sottovalutato al contest indetto da MyPride sul forum di EFP In un battito di ciglia


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Lento, sfoglia le pagine ingiallite e delicate del libro tra le sue dita, producendo un rumore simile allo scrocchiare delle foglie secche d'autunno ogni rada volta. Il suo sguardo si posa leggero sulle parole, le trattiene senza violenza per depositarle sulla coscienza intima, nel significato e nel suono che caratterizza ognuna, come impronte di una vita che non è sua. Gli spigoli duri della copertina strofinano contro il palmo della mano, pungendo solo a una disattenzione la pelle non morbida di esercizio e fatica, rimandando alla sua percezione una sensazione di concretezza davvero reale. C'è ancora un profumo tenue di tempo e di muffa, lungo il bordo che tiene legate tutte le pagine; ogni tanto, per caso o per fortuna, la punta del naso ci finisce davvero vicino.
Contro i polpastrelli, quel piccolo oggetto vale più che una semplice conoscenza raccolta, ma diventa pure un'esperienza fisica e corporale, in comunione così profonda con lo spirito.
-Bertl?-
Lo ridesta una sola voce dal suo isolamento: il suo compagno emerge con tutto il busto dalla scala di legno che porta dal pavimento ai loro letti, e gli rivolge uno sguardo sempre meno sospeso - come se lo stesse cercato da qualche minuto e avesse temuto pure di non trovarlo, come sempre, proprio lì.
Il dormitorio ha cominciato a farsi allegro di voci, appena più fresco per il continuo aprire e chiudere la porta di ingresso. Pochi, tra di loro, passano in quel luogo gli scarsi momenti liberi della giornata d'accademia, con la pretesa di vivere intensamente quei radi minuti vuoti di ordini e superiori. La notte, nella sua tranquillità e premura, non appare ancora a quei giovani scoppianti di vita la più gratificante delle ricompense.
Prima che riesca a sorridergli, Reiner è già salito con tutto il corpo sul materasso duro del letto, avanzando verso di lui a quattro zampe.
-Cosa stai facendo?-
Non ha bisogno di una vera risposta: lo vede bene da sé. Rannicchiato nell'angolo lontano, con il capo che sfiora il soffitto e la schiena appoggiata contro il muro, drittissima, Bertholt rimane fermo senza sapergli rispondere, con parole smozzicate sulle labbra. Forse, pensa il biondo, è rimasto per metà in un altro mondo, e non si capacita di vedere una creatura con due sole gambe e due sole braccia.
Quel pensiero lo diverte.
Gli è ormai vicino quando inclina il capo per leggere il titolo del piccolo volume - l'altro glielo porge, stringendosi poi ancora di più, con il viso contro le ginocchia e lo sguardo attento a lui.
L'autore di quel libro proviene dalle loro terre, e Bertholt gli ha già detto qualche sera prima cosa narra nel suo racconto. Favole di un mondo che non ha paura della morte.
Reiner sorride e glielo restituisce.
-Sei andato avanti di molto?-
Scuote la testa.
-No, ma l'eroe ha iniziato una nuova avventura.-
Reiner si sporge di nuovo e lui sa già cosa fare. Lascia che si accomodi tra le sue gambe, schiena contro busto, con la nuca appoggiata al petto.
Sente il calmo battito del cuore di lui e il suo, senza indugio, si adegua a quel ritmo pacato.
Sa che ha gli occhi socchiusi, quando parla ancora, perché già in precedenza ha potuto notare questa sua abitudine.
-Leggi anche per me?-
Non gli serve, neanche questa volta, una risposta esplicita. Le reazioni di Bertholt sono guidate da un'abitudine dolce, nata in tempi in cui il silenzio faceva davvero paura e la notte riusciva a contenere mostri peggiori del giorno. La mente, accompagnata da suoni rassicuranti, riusciva ad abbandonarsi all'idea di una vita continuata, e si aggrappava ancora e ancora alla speranza di una nuova alba.
Un cuore e un'anima. Bertholt sa che c'è un solo Reiner in grado di ascoltare con piacere le storie raccontate dalla sua voce: di questo, davvero, non ha dubbio alcuno.
Le poche parole di lui equivalgono a una formula magica, in grado di evocare l'atmosfera isolata dalla realtà che serve. C'è ancora il dormitorio, sullo sfondo, le voci dei loro compagni e le loro grida; persino Armin che arriva curioso, a guardare il motivo di tanta discrezione, e sorride in silenzio senza aggiungere un solo verso.
Ma niente nei loro occhi, niente nel loro respiro se non una radicata calma. La vita trova l'estasi nel tramite della parola scritta e nella sua realizzazione spirituale.
Bertholt si trasforma in un cantastorie d'occasione, pur senza cappello strano o vestito vivace, il libro la sua lira melodiosa e Reiner il pubblico silenzioso e smaniante, nello spettacolo perfetto dell'esistenza che unisce le anime.
Abbraccia il suo petto, apre il libro e riprende il segno, come se niente l'avesse interrotto. L'altro gli accarezza il polso sensibile mentre comincia, accompagnando le iniziali parole di introduzione, e intreccia le gambe alle sue in una posa più comoda – quasi voglia dire di non aver alcun desiderio di muoversi da quelle braccia per lungo, lungo tempo. Bertholt diventa il mondo, diventa l'eroe e diventa il sole. Reiner è sempre lì, con le dita a stringere forte la sua mano.
Il gesto vale un sogno sereno.

   
 
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