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Autore: koorime    01/09/2008    7 recensioni
"Sarebbe dovuta essere un'importantissima riunione di tenenti per discutere di strategie ed affini..." Alcool, tutta colpa dell'alcool. In effetti è sempre colpa dell'alcool...
Genere: Generale, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kuchiki Rukia, Renji Abarai, Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Devo un grazie grande quanto una casa ad una persona che non solo si è prestata come Beta, ma, folle, mi incita anche nei miei deliri: Stat prima o poi si scorprirà davvero che siamo il risultato di un esperimento andato a male sulla clonazione delle anime, e mentre Urahara fuggirà via in lacrime i nostri fratelli diranno: "Io l'avevo sempre detto, ma nessuno mi ha mai creduto." XD

Una (a)tipica riunione di tenenti

Una (a)tipica riunione di tenenti

 

 

 

 

 

Sarebbe dovuta essere un'importantissima riunione di tenenti per discutere di strategie ed affini - c'erano Aizen e Ichimaru e Tousen a dare dei pesanti grattacapi, insieme alla questione spinosa degli Arrancar- e, almeno per un po’, lo era stato. Più precisamente fino a quando qualcuno non aveva tirato fuori da chissà dove un numero imprecisato di bottiglie di sakè.

Doveva essere stata Matsumoto, o Nanao, non ricordava esattamente.

Sta di fatto che quell'apparizione era stata prontamente seguita dalla messa da parte dei documenti ufficiali e dalla venuta dei seggi tre e cinque dell'undicesima brigata, anch'essi apparsi da chissà dove. Ma loro apparivano sempre all'improvviso, quando si trattava di sakè.

 

Renji Abarai si massaggiò le tempie mugugnando dolorosamente, mentre uno scoppio di risate alla sua  destra gli perforava il cranio. Voltò lo sguardo per vedere chi avrebbe dovuto affettare con la sua Zampakutou e si ritrovò a fissare l'apocalittica scena di Hinamori e Kira che sparavano cattiverie sui loro ormai ex capitani.

Sempre meglio di prima, pensò il tenente della sesta brigata, ripensando alla patetica sceneggiata a cui avevano dato vita i suoi due compagni di accademia neanche dieci minuti prima, piangendo l'uno sulla spalla dell'altra e blaterando di fiducia tradita e di notti di infuocato sesso e tenerezze senza fine.  Ovviamente queste ultime uscite dalle labbra di Kira Izuru, il quale, in lacrime aveva continuato a blaterare, cercando conforto, all'indirizzo del tenente Matsumoto, la quale non l'aveva calcolato neanche di striscio, intenta com'era a cercare di attirare l'attenzione di Shuuhei Hisagi, il quale però era troppo intento a sua volta a cerca di richiamare l'attenzione di Yumichika Ayasegawa, dell'undicesima compagnia. Quest'ultimo però era, per sfortuna del tenente , troppo intento a succhiare via le labbra dalla faccia di Ikkaku per accorgersi di qualunque cosa stesse succedendo attorno a lui. Sarebbe potuto entrare Ichigo affermando di essere diventato il nuovo capitano della prima brigata e quello avrebbe continuato ad esplorare via esofago gli intestini del pelato, senza preoccuparsi neanche di riprendere fiato.

 

In effetti Renji non sapeva se effettivamente quei due avessero reale bisogno di respirare, non ricordava di averli visti separati da quando avevano cominciato, un tempo imprecisato prima.

Spostò lo sguardo osservando Rukia, rossa in viso per la sbronza, ridere sguaiatamente insieme a Nanao e Oomae... Oomae... il tenente della seconda brigata insomma! Quello capace solo di rimpinzarsi di schifezze.

Matsumoto si unì al trio con un sorrisone stampato in faccia e una bottiglia di sakè nella mano, rinunciando a Hisagi che si era accodato a Hinamori e Kira a compiangere e maledire -ancora dovevano decidersi- i loro capitani. Decisamente ubriaca il tenente della decima compagnia tentò di saltare il groviglio umano dell'undicesima, ormai spalmati al suolo, inciampando nei kimoni decisamente troppo slacciati dei due, caracollando per qualche passo e rischiando di soffocare la povera Nemu, che si trovava li per caso, con le sue esorbitanti tette.  Arrivò infine alla sua meta, ignorando allegramente il trambusto fatto.

-Ah ragazzi! Di cosa state parlando?- si interessò appoggiandosi ad una Nanao ligia come suo solito ma decisamente sbronza se solo provava a dire "A". Non aveva la stessa resistenza del suo capitano.

-Di intrighi!- spifferò Rukia seria in volto.

-Cioè cioè cioè?- chiese la donna illuminatasi in viso, passando il sakè a quella nuova fonte di sapere.

-Ma niente...- rispose Nanao, o meglio biascicò -Stavamo parlando dei segreti segreti dei nostri integeeeeeeeeerrrimi capitani.-

-Segreti? Ma dai!- indagò più a fondo quella continuando a riempire i bicchierini degli altri tre. Rukia la fissò per un instante prima di dichiarare fermamente -Tutti hanno dei segreti, anche coloro che non credevamo capaci.- e mentre lo diceva spostò lo sguardo su di lui, inchiodandolo lì dov'era, dall'altra parte del tavolo.

Renji per poco non si soffocò con il nuovo sorso di sakè, spostando lo sguardo in un punto imprecisato della stanza, e, nonostante avesse cercato di contenere le sue reazioni, sapeva di essere indiscutibilmente arrossito, ma diede la colpa all'eccessiva quantità di alcol ingerita quel giorno.

-Il mio capitano- cominciò Oomaeda con sguardo vacuo fisso sul liquido del suo bicchiere -Ha una fissa per i gatti. Neri.- si sentì di specificare -Ha la  camera tappezzata di peluches di gatti neri di tutte le dimensioni, e qualche volta l'ho anche beccata a dormirci.-

-Con i peluches?-

-No, con un gatto nero, vivo.-

Le tre donne si guardarono l'un l'altra, chiedendosi se avessero dovuto spiegare chi esattamente fosse quel gatto, all'unico in tutta la Seireitei che, a quanto pareva, ancora non lo sapeva.

-Dovreste vederla, si rannicchia tutta vicina al micio ed ha un'espressione così felice in volto. Sembra una bambina, altroché!- continuò lui, non notando le occhiate mezze imbarazzate attorno a lui e il rossore che si spandeva a macchia d'olio sul viso di chi ascoltava e, nonostante la sbronza, capiva.

E mentre lui continuava a blaterare su sospiri beati ed il ronfare, tipico delle fusa, che sentiva ogni notte provenire dalla camera del suo capitano, il silenzio si dilatava, fino a diventare imbarazzato.

-è così felice in quest'ultimo periodo.- mormorò il tenente con gli occhi lucidi di commozione. Un risolino ruppe il silenzio persistente e tutti si voltarono a guardare un Yumichika decisamente scarmigliato, con gli zigomi rossi quanto le labbra gonfie di baci e gli occhi liquidi dall'eccitazione e dall'alcol.

-Soddisfatta, Oomaeda. Il tuo capitano è assolutamente, sessualmente soddisfatta!-

Una serie di sbuffi si susseguirono nella stanza, cercando di dissimulare le risate che premevano per uscire fuori a viva forza, mentre Oomaeda guardava Yumichika e cercava di processare le parole, a quanto pare per lui senza senso, che quello gli aveva appena rivolto. Ovviamente si concluse con un nulla di fatto, ed in cinque  minuti netti ognuno in quella stanza ricominciò da dove aveva interrotto, lasciando il povero, ubriaco, tenente della seconda brigata a far pace con i suoi neuroni supersiti.

Quando Renji riportò l'attenzione sulle tre donne, Nanao stava spiattellando, senza fare tanti complimenti, sulla love story più seguita del Seireitei.

-Mi ha fatto ordinare cento mazzi di rose bianche, prima di ricordarsi che il suo adorato Ukikakkio era allergico! Ho passato più di due ore appresso ai suoi deliri amorosi.- Borbottò Nanao, strascicando sulle "c" e sulle "s", strappando la bottiglia di mano a Matsumoto e prendendo una lunga sorsata di sakè direttamente dal li.

-Bhè tu almeno non li senti quando... copulano! Dei, ho accolto la missione sulla terra come una benedizione! Niente più "Piano, si si così.." o "Oddio più forte! NO! No, così è troppo forte.." e-

-Rukia, decisamente preferirei evitare... certe immagini mentali... se non ti dispiace.- le chiese Nanao, un dito alzato a pungolarle l'esile petto.

Renji annuì vigorosamente, completamente d’accordo su quel punto, cercando di inghiottire il sakè con il quale si stava nuovamente strozzando, e con il quale si strozzò quasi completamente quando Rukia si lasciò sfuggire qualche particolare di troppo sulle visite notturne in camera di Ichigo.

Decisamente Renji avrebbe preferito non sapere nulla sul modo di gemere di Ishida o sulla loro posizione preferita, ne sarebbe stato più che felice in effetti. Avrebbe potuto vivere per tutta la vita senza quei particolari e morire felice, ma no! Rukia doveva condividere la sua conoscenza! Che ragazza generosa...

-E tu? Abarai-kun?-

Il rosso incontrò gli occhi liquidi di Nanao, che ondeggiava pericolosamente sul posto.

-Quali sono i segreti più sorti... sorgi... sporchi (!) del tuo perfettiiiiiissimo capitano?- si interessò, allargando le braccia su "perfettissimo" per sottolineare il concetto, ed oscillando ancora di più, tenendolo sotto con un'occhiata inquisitrice che faceva a cazzotti con la sbronza colossale nella quale stava annegando da ormai ore.

-Ehm...- rispose lui, arretrando istintivamente -Se-Segreti? Uh, non-non credo di conoscere i segreti del Capitano, mi dispiace. -mormorò, sperando di essere creduto. E probabilmente gli avrebbero davvero creduto, se Rukia non fosse intervenuta.

-Evidentemente sei troppo intento a baciargli il culo per notare qualunque altra cosa! Dimmi Renji: ha un buon sapore?-

La tentazione di rispondere semplicemente di si era veramente forte, ma lui sapeva che, nonostante i fiumi di alcool che scorrevano, quella semplice sillaba sarebbe rimasta indelebile nella mente di tutti, e avrebbe sputtanato lui e Byakuya nell'arco di mezza giornata, se non di meno. Optò quindi per un -Ehm...- molto meno significativo, ma molto più sicuro, dal suo traballante punto di vista.

Purtroppo per lui, quei discorsi avevano attirato l'attenzione di altri, e così il povero tenente Abarai si ritrovò subissato di domande a destra e a manca, ma le uniche alle quali prestava un minimo di attenzione erano quelle della sua vecchia compagna di strada. Lei, lei che sapeva, lei che aveva visto ogni cosa più di una settimana prima e che non aveva fiatato fino a quel momento, lei che adesso gli stava facendo il terzo grado, e neanche tanto velatamente.

Tutti gli altri interessati avevano piano piano smesso con le domande, superati dal marasma di parole di Rukia, sempre più colorite, sempre più intime e con il tono di voce che andava alzandosi ad ogni insinuazione sempre più particolareggiata.

-Lo Amo!- urlò alla fine Renji, messo con le spalle al muro -Sono innamorato di lui, okay? Contenta adesso?-

Il suo fiato corto era l'unico suono udibile nel silenzio irreale che li circondava. Ogni paia di occhi presenti in quella stanza erano fissi su di lui. Persino Yumichika e Ikkaku erano finalmente sbucati da sotto il tavolo, dove ormai erano finiti, e lo guardavano con due occhi sgranati e le espressioni più scioccate che avesse mai visto. Neanche avesse detto di amare un Hollow e di volerselo sposare. Byakuya era molto meglio di un Hollow, e che cacchio!

-Mio fratello non è molto bravo con i sentimenti.-

La voce di Kuchiki Rukia era ora pacata, una nota di dolcezza intrisa sin nel profondo, addolcendo ancora di più i suoi occhi ed il suo tenue sorriso.

-Lui non sa gestirli e quindi li reprime. Lo trova molto più semplice, molto meno doloroso.-

Il silenzio continuava a farla da padrone fra le quattordici persone intente ad ascoltare, una più attenta di tutte.

-Byakuya ha amato solo una donna in tutta la sua vita e quando è morta, una parte di lui è morta con lei. Eppure in quest'ultimo periodo è rifiorito, come il più bello dei fiori di ciliegio. C'è una nuova luce nei suoi occhi, una luce che non credevo avrei mai visto, e non riuscivo a capirne la causa, fino alla settimana scorsa.-

Renji sobbalzò appena a quell'accenno, ma nessuno gli prestò che la minima attenzione.

-Quando vi ho visti, li sul futon, ho capito. E quando poi ho visto te, così distaccato, così freddo, mi sono sentita morire, perché ho avuto il terrore che... Ho avuto il terrore che per te fosse solo una storia senza importanza.-

La sua voce si affievolì piano piano che incespicava con le parole, con i pensieri, fino a che non divenne un sussurro, che nonostante tutto quasi rimbombò nell'aria ferma della stanza.

Per parecchi minuti nessuno parlò, facendo i conti con quella novità tutt'altro che semplice da assimilare. Poi una vocetta infantile risuonò quasi terrificante alle orecchie del rosso.

-Tettona?- Yachiru scavalcò un paio di corpi saltando in grembo a Matsumoto -Che significa che Aba-chan bacia il culo di Byaky?-

-Ehm...- rispose lei, cercando di guadagnare tempo e scoccando occhiate di aiuto al resto dei presenti -Ecco, vedi-

-Vabbè non fa niente! Lo chiederò a lui.-

Yachiru saltò giù dalla sua comoda postazione e si diresse come un fulmine verso la porta, la spalancò e ne uscì, chiamando a gran voce il comandante della sesta brigata.

Renji rimase interdetto per un istante, prima di registrare cosa effettivamente aveva detto la piccoletta e dove si stava dirigendo a chiedere cosa.

Seguito da altri undici tenenti più i seggi tre e cinque dell'undicesima brigata, Renji Abarai si catapultò fuori dalla stanza con le ali ai piedi e un idea ben precisa di come sarebbe morto, nel giro di un paio di ore, se non fermava subito quella peste di un tenente.

   
 
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