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Autore: Ofeliet    15/07/2014    3 recensioni
Mei non sa mai che colore attribuire agli occhi del proprio compagno. Il colore degli occhi di Ciprian è come il mare, varia perennemente senza darle la possibilità di immortalare nella memoria ogni piccolo particolare.
Eppure non può mai evitare di perdersi lì dentro, con la bocca leggermente schiusa, e sentendosi una sciocca se viene scoperta.
[...]
Mei è curiosa. Lo è sempre stata troppo, questo Kyohei gliel'ha sempre rimproverato. Come quella volta che si sono arrampicati su un albero per capire come crescessero i frutti. [...]
Il colore che preferisce Mei è il turchese.
Perché è quello il colore che lo sguardo di Ciprian assume mentre la guarda con desiderio, mentre la ama nella maniera più carnale possibile.

{Bikinishipping | leggera lemon | niente dialoghi}
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Mei
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
- Questa storia fa parte della serie 'Di Campionesse, Capopalestra e bikini.'
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Mei non sa mai che colore attribuire agli occhi del proprio compagno. Il colore degli occhi di Ciprian è come il mare, varia perennemente senza darle la possibilità di immortalare nella memoria ogni piccolo particolare.
Eppure non può mai evitare di perdersi lì dentro, con la bocca leggermente schiusa, e sentendosi una sciocca se viene scoperta.
Ciprian, comunque, non l'ha mai rimproverata per questo. Ha sempre sorriso, e non ci ha mai dato importanza.
Tornava a guardare verso il mare, che fosse un bellissimo tramonto o una giornata grigia di nuvole non importava, e Mei tornava alla sua contemplazione. Segreta e meno.
Nonostante Ciprian fosse una persona tutt'altro che posata e tranquilla - le volte in cui lo ha inseguito non sono possibili da contare sulle dita di una mano - il paesaggio di Grecapoli, la sua preziosa città natale, ha sempre avuto il dono di calmarlo.
E Mei si è trovata spesso a invidiare ciò. Lei, al contrario, ha sempre fatto scappare a gambe levate il Capopalestra. Sembrava che ogni volta che la vedesse, ogni scusa fosse buona per andare a farsi una nuotata.
Perché per lui la piccola Campionessa era troppo nervosa e stressata, e lui voleva averci poco a che fare vista la propria attitudine al completo relax. Lei e il suo amico, del resto, gli hanno da subito dato l'impressione di essere due belle teste calde.
Solo dopo tempo Ciprian comprese che quello della "piccola Campionessa" - un soprannome che le ha affibbiato affettuosamente con il tempo - non era un temperamento focoso, bensì una determinazione che avrebbe fatto impallidire anche i migliori Cinturanera o Combat Girl, a scelta.
E solo allora decise che avrebbe fatto meglio a darle una chance e rimanere ad ascoltarla, perché Mei non avrebbe mai mollato l'osso e lui l'aveva capito.

Mei è curiosa. Lo è sempre stata troppo, questo Kyohei gliel'ha sempre rimproverato. Come quella volta che si sono arrampicati su un albero per capire come crescessero i frutti.
Inutile dire che rimediarono una bella caduta, tanti bernoccoli - che sfoggiarono come importantissime ferite di guerra - e più di una sgridata dalla mamma.
Inutile dire che la sua curiosità, con gli anni, si è amplificata al posto di scemare. Unita alla sua testardaggine, poi, questa sua caratteristica diventa leggermente pericolosa.
E adesso è curiosa, Mei, di sapere quante sfumature ha lo sguardo di Ciprian.
Lui è come il mare. Calmo e piatto, rilassato da sembrare irreale. O tempestoso all'improvviso, senza darti possibilità di scamparla.
Ha visto quella sfumatura bigia e burrascosa raramente, una volta è stata lei a provocarla.
Non pensava che bastasse un commento così sciocco da far perdere la compostezza del Capopalestra in un battito di ciglia.
Se deve essere sincera, ricorda poco di ciò che Ciprian le ha detto quel giorno. Quello che è ancora scolpito chiaro nella sua mente sono i suoi occhi, agitati, che la condannavano e la disprezzavano, nonostante non abbia mai alzato la voce.
Per così poco, si era detta, mentre gli urlava contro - lei, dal canto suo, non era mai riuscita a mantenere la calma e le apparenze durante una lite - e cercava di trattenere le lacrime.
Era scappata, e si era lasciata andare solo quando Braviary era alto nel cielo. Le lacrime bruciavano enormemente, ma quello che pesava di più era quel litigio - che non poteva essere chiamato propriamente tale.
Passò tutta la giornata nel Bosco del Giuramento, l'unico posto che fino a quel momento non sembrava essere invaso da gente. Pochi mesi più avanti Kyohei avrebbe risvegliato Keldeo, e quel piccolo angolo di paradiso sarebbe diventato una meta turistica - cosa che, tra l'altro, la fece battibeccare di nuovo con il fratello.
Straordinariamente, avevano chiarito ben presto.
Ciprian si era scusato, spiegandole il perché, e Mei si era calmata. In fondo, non era che si conoscessero tanto, e non sapevano ancora molto l'uno dell'altra. Perché essere fidanzati apriva loro una dimensione che, accidenti, andava a scoprire lati molto più intimi di se stessi.
Da quella volta il loro dialogo aumentò, e non litigarono più.
Tranne per tutte quelle volte in cui il disordine cronico di Mei si infiltrava anche nella vita di Ciprian. E lì erano dolori.

Il colore che preferisce Mei è il turchese.
Perché è quello il colore che lo sguardo di Ciprian assume mentre la guarda con desiderio, mentre la ama nella maniera più carnale possibile.
Fa caldo, l'estate penetra nelle case nonostante si cerchi di rimanere riparati nell'ombra. E lei, nonostante il perenne lamentarsi, ha dato inizio a un qualcosa che poi la ridurrà in uno straccio disidratato.
Fa caldo, ma lei rimane incollata al corpo saldo dell'amante, muovendosi senza vergogna. Averne adesso sarebbe da ipocrita, del resto.
Fa caldo, la stretta del suo amante non fa che soffocarla ulteriormente, ma questo è ciò che Mei desidera.
Fa caldo, e anche Ciprian sembra risentirne, eppure basta che si guardino negli occhi perché quella piacevole e bollente tortura non smetta nemmeno per un istante.
Ora Mei si sente tutt'altro che sciocca, non come quando è stata lei a baciarlo, a chinarsi su di lui, a mettere mani dove una brava ragazza non avrebbe dovuto averle.
Le mani di Ciprian hanno fatto il resto. Portando il suo - il loro - piacere a crescere ancora di più. La lontananza è una brutta bestia, e in quei fugaci momenti di incontro la passione scoppia come dei fuochi artificiali. Un po' come quelli fuori dalla finestra della loro palafitta, ma in quel momento poco importa.
Mei si stringe ancora di più, incrocia le sue gambe dietro il bacino del compagno per attirarlo più a sé, sentendo di essere arrivata quasi al limite.
Il bacio che si scambiano è tutt'altro che dolce, non come quelli che si danno di solito, ma carico di un istinto primordiale che li fa raggiungere l'apice e accasciare al suolo - non sono nemmeno arrivati al letto, questa volta.
Mei sorride, passando le dita tra le ciocche blu dell'amante. E' tutto perfetto, adesso.


Il Giardino Turchese:

Né!
Cos'è questo? Non ne ho idea nemmeno io. Sono, diciamo, tre spaccati di vita di questa coppia.
Uno all'inizio della loro conoscenza, uno all'inizio della loro relazione e uno quando ormai sono cresciuti e sono una coppia stabile (dovrebbero avere circa 18/19 anni per Mei e 23/24 per Ciprian). Infatti i primi due pezzi sono scritti al passato (uno più al passato dell'altro), mentre l'ultimo è al presente. In più c'è in giro un Kyohei selvatico, non potevo evitare di metterlo. XD
E la shot è di mille parole precise! Una rarità, se permettete.
Inoltre la mia innocenza fanwriteristica sta tirando i suoi ultimi respiri in convalescenza. *imbarazz* Mi sa che andrà presto a fare compagnia a quella mentale, se continuo così.
Inoltre il titolo può anche significare "blu verde" o "aqua", intesi come colore. ^^
Uhm, mi sembra di aver detto tutto, no?
Allora grazie per chi leggerà, e soprattutto chi vorrà lasciare un piccolo commento. (Magari dicendomi se dovrei aumentare il rating al rosso, perché ho dubbi çAç)
   
 
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