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Autore: kev_senpai    15/07/2014    1 recensioni
Ci sono molte cose che Zuko non sa sulla cultura degli altri popoli, e ad interessarlo sono le curiosità più banali. Ad esempio, che diavolo è un bacio eschimese?
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sokka, Zuko
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ok, volevo scrivere questa fanfic da un pezzo ma non lo avevo mai fatto, per il semplice motivo che ne esiste una simile a questa ma su un sito inglese.
Volevo evitare di avere problemi con l'autore/autrice della fanfic, anche se risalendo al 2006 non so quanto possa essere interessato/a alla cosa...
Ma ci tenevo davvero un sacco e ho finito per scriverla, l'importante è che so di non aver "rubato" l'idea a nessuno e se mai dovessi ricevere
critiche o lamentele (ma credo e spero di no) me la vedrò io. E poi, ad essere sinceri, soltanto l'elemento del bacio eschimese è un punto in comune.
Comunque sia, Sokka e Zuko sono la mia coppia crack preferita, li adoro e ho infiniti motivi per farlo  çwç
Sono felicissima di aver finalmente scritto qualcosa su di loro, spero di non essere caduta nell'OOC e spero davvero che vi piaccia!

 
*ESKIMO KISS*


-Eccoci arrivati!

-Arrivati dove, esattamente?- Zuko si guardò intorno piuttosto spaesato, tutto quello che vedeva era una grande, grossa, immensa pianura 
ricoperta di neve bianca. Sokka lo aveva tormentato per settimane con la sua fissazione di volergli mostrare il luogo in cui era cresciuto
insieme a sua sorella, ma il dominatore del fuoco non gli aveva mai prestato molta attenzione. Come se non bastasse, era ancora abbastanza
intontito per aver dormito durante l'intero viaggio a bordo di Appa, e non aveva poi tanta voglia di interrogarsi su dove diavolo
il ragazzo lo avesse portato. Sapeva solo che faceva freddo, un freddo esagerato. Forse perché, mentre Sokka aveva già addosso gli
indumenti pesanti, lui indossava ancora quelli della partenza, con braccia e collo esposti al gelo.

-Grazie Zuko, è bello sapere che mi ascolti quando ti parlo.- borbottò il ragazzo con il boomerang lanciando all'amico un paio di stivali e dei
vestiti simili ai propri. Avrebbe potuto semplicemente dirgli che si trovavano vicino alla Tribù dell'Acqua del Sud, ma perché rinunciare al suo amato sarcasmo?
Il giovane Signore del Fuoco sbuffò infilandosi frettolosamente gli stivali e il resto, poi scivolò giù dal bisonte atterrando tra la neve.
Dopo essersi reso conto di dove fossero, ricordò in effetti di aver sentito parlare spesso l'amico della sua tribù nei giorni precedenti, e probabilmente
doveva aver acconsentito a tornarci insieme a lui senza neanche accorgersene. Gli capitava spesso di annuire continuamente durante gli sproloqui
di Sokka, nella speranza di zittirlo, ma a volte, come in questo caso, la cosa gli si ritorceva contro.

-Oh, ho capito dove siamo! Mi ricordo di questo posto... ma perché mi hai portato qui?

-Beh, Toph non sarebbe mai venuta in un posto dove non può stare a piedi scalzi e "vedere", Katara non si scolla da Aang, Aang non...

Il giovane decise intelligentemente di chiudere il becco rendendosi conto che Zuko lo stava letteralmente fulminando con lo sguardo.
Gli stava praticamente dicendo di averlo invitato come ultima scelta.

-Dai, scherzavo, è che... in verità ho voluto portare te perché le uniche volte in cui sei stato qui lo hai fatto per attaccarci. Adesso che sei cambiato, ho pensato che magari avresti potuto vedere le cose sotto un'altra luce, apprezzare questo posto... e sarebbe bello, perché c'è tutta la mia vita qui.

L'espressione infastidita del dominatore si trasformò in qualcosa di molto simile a un sorriso e dopo un lungo sospiro il ragazzo mosse qualche passo verso l'amico, prendendolo per un braccio e iniziando a guidarlo lui stesso verso il villaggio: 

-Andiamo allora, se ci tieni tanto... vediamo un po' quanto siete strani voi eschimesi.

-Non dire "eschimesi", è offensivo!

-Davvero?- chiese perplesso il dominatore, alzando un sopracciglio; aveva sempre usato quella parola e nessuno l'aveva mai definita "offensiva".

Il ragazzo con il codino annuì, pensieroso: -Lo so che voi non ci fate molto caso, ma un popolo vuole essere chiamato con il proprio nome. Siamo Inuit, non eschimesi.

-Inuit, eh? Quindi, se parlo con una persona inuit, non devo...

-Al singolare è "inuk".

La situazione era davvero strana, i ruoli sembravano essersi invertiti. Stavolta Zuko era il bambino ingenuo in un mondo quasi totalmente estraneo e sconosciuto, e Sokka doveva dargli spiegazioni praticamente su tutto. Probabilmente l'amico non si sbagliava, tornare lì lo stava davvero aiutando a vedere le cose sotto una luce del tutto differente. Camminando e parlando erano ormai arrivati vicinissimo al villaggio, quando al Signore del Fuoco venne in mente una cosa che non gli era mai stata spiegata chiaramente:

-E il bacio eschimese? Che cos'è? E perché si chiama così, se hai detto che non usate quella parola?

-Infatti noi non lo chiamiamo così, a dire il vero non gli abbiamo mai dato un nome... è solo una cosa che si fa e basta.

Notando l'evidente confusione sul volto di Zuko, il giovane intuì che servivano ulteriori spiegazioni. Di certo nessuno nella famiglia di Zuko si era mai preoccupato di spiegargli cosa fossero i baci eschimesi o cose simili, e probabilmente non aveva proprio idea di cosa fossero.

-Ecco, non so chi lo chiami così, non certo noi, però... è una cosa che fanno soprattutto i bambini e le coppie, e non è neanche un bacio vero e proprio, è tipo... ehm...

Con Zuko sempre più confuso e lui sempre più in difficoltà, Sokka decise che come sempre la pratica sarebbe stata più semplice della teoria: -E' tipo così-, si rassegnò, prendendo il viso di Zuko tra le mani e avvicinandolo al proprio; l'altro ebbe un sussulto e, nonostante il freddo glaciale, sentì le proprie guance andare a fuoco; e no, non si trattava del suo dominio andato in tilt.
Diversamente dalle sue aspettative, però, Sokka non fece altro che strofinare il naso contro il suo un paio di volte, per poi staccarsi un attimo dopo.

-...E' tutto qui?

-Tutto qui.


Pur sentendosi inspiegabilmente deluso, Zuko stava vivendo i secondi più piacevoli dell'intera giornata.

Se solo non fosse stato per quella voce proveniente dal villaggio che annunciava entusiasta: "Hei, Sokka è tornato! E si è anche portato la ragazza!"
   
 
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