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Autore: poetzproblem    15/07/2014    5 recensioni
Il filo che c'è fra loro si intreccia in un meraviglioso arazzo, vivo e pieno di promesse. Rachel e Quinn ricevono un po' d'aiuto dall'alto.
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Quinn/Rachel
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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NDT: questa è una traduzione. Potete leggere l'originale qui oppure qui. Lasciate una recensione se vi va, così potrò tradurla e inviarla all'autrice.

NDA: questo è un racconto fantasy ambientato in un universo alternativo, scritto nel tentativo di ammorbidire l'angoscia della mia ultima storia con qualcosa di un po' più tenero. Dedicato all'Angelo dei Faberry Feels. Sì, proprio a te.

Gratitudine eterna alla miglior beta del mondo, Skywarrior108 perchè è la miglior beta del mondo.

Disclaimer: i personaggi di Glee non sono miei, mi piace solo giocarci...assolutamente senza trarne profitto.

xox

Must Be An Angel

by poetzproblem

 

There must be an angel

Playing with my heart.

~Eurythmics

xox

Riceve il suo nuovo incarico il diciotto di dicembre. Nel posto da cui viene non c'è bisogno di misurare lo scorrere del tempo, ma ha scoperto che gli esseri umani sembrano essere ostinatamente attaccati a questo genere di cose. A loro piacciono anche i nomi, e Angelo è il nome che la maggior parte degli esseri umani le darebbe. Molto tempo fa ha deciso che le piace. Le piace anche il nome che è stato dato alla sua nuova protetta—Rachel Barbra Berry. Ha un certo qual suono musicale che sembra adatto alla piccolina che sta al sicuro tra le braccia del suo papà.

Angelo è eccitata riguardo questo incarico perché sa che Rachel è speciale. Ha un destino. Bè, tutti hanno un destino, ad essere sinceri, ma quello di Rachel è molto più grande e più brillante degli altri noiosi destini che Angelo ha guidato. Okay, in realtà è nuova per quanto riguarda il compito di angelo custode—lo fa solo da poche centinaia d'anni—ma non sono molte le prime parole, denti, passi, giorni di scuola, amori, fidanzamenti, matrimoni e bambini che puoi vedere senza cominciare a trovare il tutto un po' ripetitivo. Non ha mai avuto il privilegio di guidare qualcuno con un talento tanto puro, quindi scusatela se non vede l'ora di sperimentare una vita umana vissuta su una scala più grande.

Naturalmente, non sa ancora cosa Rachel diventerà—il libero arbitrio umano può essere molto imprevedibile—ma Angelo conosce il piano di base della sua vita, come conosce quello di tutti i suoi protetti, ed è suo compito guidare ciascuno degli esseri umani che le sono affidati sui sentieri che appartengono loro. Può già sentire che con Rachel sarà una sfida. Angelo è un po' sensitiva, dopotutto.

"Benvenuta al mondo, piccola stella," mormora, e solo per un attimo, due minuscole sopracciglia si aggrottano mentre la piccola Rachel gira la testa in direzione di Angelo. "Proprio così. Ricorda di ascoltarmi in questo modo, e ti prometto che ti porterò dove devi andare."

Le labbra della piccola si incurvano in una smorfia, prima che la bambina dia prova della potenza dei suoi piccoli polmoni. Angelo sospira, ancora più certa di prima che Rachel Berry le farà perdere più di qualche piuma.

xx

Angelo non è costantemente accanto a Rachel. Ha anche altri protetti che deve tenere d'occhio. Non ci sono molti angeli custodi in giro, e gli esseri umani non sembrano stancarsi di sovrapopolare il mondo. A volte è faticoso proteggere tutti, ma Angelo si assicura di controllare spesso Rachel. In realtà non ha bisogno di molta guida in quei primi anni. I suoi papà si prendono buona cura di lei, e sono tanto premurosi da indirizzare Rachel verso il suo destino. Nella loro casa ci sono sempre musica e danze e risate, e spesso Angelo si unisce a loro, anche se nessuno può vederla o sentirla.

Rachel di certo non sente Angelo quando ha quattro anni e decide di strisciare sul tetto fuori dalla sua finestra, sotto la pioggia, per poter cantare "Don't Rain On My Parade" al cielo. Angelo svolazza freneticamente accanto a lei, strillando, "Torna dentro! Questa è un'attività molto pericolosa per gli esseri umani, Rachel Barbra Berry. Non hai le ali!"

Rachel si ferma per un attimo, balbettando un tremante, "D-don't…tell me not to…to fly," prima di scuotere la testa in un silenzioso gesto di frustrazione, aggrottare la fronte con aria determinata e continuare a cantare.

Angelo probabilmente troverebbe accattivante la testardaggine della sua piccola umana, se non stesse rischiando la sua fragile vita!

"Sei incredibilmente ostinata! Cadrai e ti romperai il talento!" grida, sbattendo le ali adirata. Rachel spalanca le braccia e le gambe per cantare una nota alta, e Angelo la guarda inorridita mentre il suo piede scivola sulle tegole umide, e comincia a cadere con un grido stridulo.

Richiamare una forma semi-corporea per Angelo è istintivo, e si slancia in avanti, afferrando il braccio di Rachel prima che cada completamente oltre il bordo. Il suo corpicino si blocca a metà della caduta, anche se la sua testa sbatte contro il bordo del tetto, ed un taglio sanguinante si apre sulla sua fronte, proprio sotto l'attaccatura dei capelli. Angelo sente il suo dolore come se fosse il proprio—uno scomodo effetto collaterale causato dalla sua interferenza diretta con la sua protetta—ma non è ancora arrivato il momento di Rachel, e Angelo non riuscirebbe a sopportare la vista del suo corpo inutilmente danneggiato.

Solleva Rachel sul tetto, facendola stendere con gentilezza accanto al bordo e vegliandola mentre trema e singhiozza, fino all'arrivo di suo padre. Angelo cede alla tentazione di accarezzare i capelli umidi di Rachel, solo un attimo, sussurrando, "Ecco, piccola stella. Sei al sicuro ora," prima di svanire nell'etere. Rachel rabbrividisce, e tira su col naso, ma sembra calmarsi un po'.

È solo una faccenda di secondi, come li chiamano gli umani, perché Hiram Berry si sporga dalla finestra di Rachel con un'espressione inorridita.

"Rachelah!" grida freneticamente, mentre esce sul tetto. "Leroy! Leroy! Vieni qui!"

Angelo rimane il tempo necessario per assicurarsi che Rachel sia al sicuro tra le braccia di suo padre. Ci saranno dei punti di sutura e una cicatrice permanente a ricordare a Rachel la sua imprudenza, ma la memoria indistinta della caduta svanirà assieme alla consapevolezza che dovrebbe ascoltare la voce di Angelo quando la sente.

xx

Durante una giornata autunnale particolarmente piacevole Angelo si sente stranamente attratta verso Rachel, e non sa perché, ma si assicura di passare a controllare la sua protetta. Rachel è nel suo decimo anno umano, e i suoi padri la portano alla fiera della contea, così Angelo si mette immediatamente all'erta. Ci sono dozzine di potenziali minacce in un posto come questo, che vanno da quelle instabili contrazioni meccaniche che gli esseri umani chiamano giostre, ad animali imprevedibili tenuti in gabbia e lontano dai loro habitat naturali, oltre a quegli esseri umani che si aggirano con intenzioni disonorevoli.

Comunque, Angelo è subito affascinata dall'eccitazione di Rachel. Sta praticamente saltellando mentre tira con entusiasmo la mano del suo papà nel tentativo di vedere tutto. Si ferma a guardare la ruota panoramica con gli occhi spalancati e annuncia immediamente che vuole salirci. Leroy Berry si offre volontario per accompagnarla, così che Hiram possa tenere i piedi ben piantati per terra. Angelo guarda la giostra con diffidenza mentre fluttua accanto al loro sedile, ma tutto sembra funzionare come dovrebbe e Rachel sta sorridendo e ridendo mentre guarda la fiera.

"Mi piace quassù, papà," dice. "È quasi come volare."

Leroy ridacchia divertito e attira a sé sua figlia.

"Sono felice che ti stia divertendo, piccola."

"Papi," si lamenta lei. "Ora sono grande."

"Per me sarai sempre la mia piccolina," le dice.

Angelo sospira a sentire quel dialogo, sorridendo con affetto ai due. Da lì può vedere le aure degli altri angeli sospese accanto ai loro protetti. Di solito non interferiscono gli uni con gli altri. Infatti, da quando è stata assegnata a Rachel, ha visto l'angelo custode di Hiram due volte, e quello di Leroy solo una. Quando la giostra li trasporta al sicuro a terra, osserva Rachel correre verso suo padre e raccontargli del panorama prima di trascinare entrambi i suoi genitori verso gli stand dei dolciumi.

Stanno aspettando in fila per comprare quello zucchero morbido, rosa e appiccicoso che gli esseri umani (in particolare i bambini) sembrano amare così tanto consumare in queste occasioni, così Angelo distoglie lo sguardo da Rachel per qualche attimo, soddisfatta di saperla sotto gli occhi vigili dei suoi padri. In verità, ora che la loro escursione è quasi sul punto di concludersi, si chiede perché abbia sentito—e ancora senta—questo bisogno tanto forte di stare accanto a Rachel stasera.

Sente una voce dolce e tremante lì vicino, che chiede, "Per favore, Frannie. Posso avere un po' di zucchero filato?"

"No. Non hai bisogno di quella schifezza," arriva la tagliente risposta, e lo sguardo di Angelo si posa sulle due ragazzine che stanno in piedi proprio accanto a lei. Quella più grande è molto bella secondo gli standard umani, magra e bionda con acuti occhi verdi, ma l'espressione irritata del suo viso la rende meno attraente. Quella più giovane, che sembra avere più o meno la stessa età di Rachel, è anche lei molto bella, anche se è un po' più formosa, e i suoi espressivi occhi color nocciola sono nascosti dietro le spesse lenti dei suoi occhiali da vista. Comunque, Angelo può vedere le tracce della bellezza che verrà.

"Ho i soldi," dice la ragazzina più giovane. "Ci metto poco."

La più anziana, Frannie, fa una risata ironica, "Ma stai scherzando? Con quella fila ci metterai più di un minuto e voglio vedermi con Rob. Non posso credere che la mamma mi abbia chiesto di starti dietro. Stupida degustazione di vini," mormora, rivolgendo un'occhiataccia ad una tenda lì vicino.

"Ora vieni, Lucy," ordina, afferrandola per un braccio pallido.

"Non hai il permesso di incontrarti con dei ragazzi," dice Lucy in tono d'accusa, liberando il braccio. "Se mi lasci comprare lo zucchero filato non glielo dirò."

"Piccola peste," sibila Frannie. "Fai pure e diglielo. Non me ne frega. Tanto non mi farà niente. Incontrerò Rob al Tilt-A-Whirl. Se vuoi così tanto il tuo stupido zucchero filato, puoi andartelo a prendere tu. Tanto sei già grassa come un maiale."

"Non sono grassa," piange Lucy. "Rimangiatelo!"

Afferra la mano di Frannie, ma lei si libera e poi la spinge con tanta forza da farla cadere a terra. Una fugace espressione di rimorso attraversa il viso di Frannie prima che la ragazza sbuffi e si allontani, lasciandosi alle spalle Lucy che sta cominciando a piangere.

Angelo resiste a stento al desiderio di rincorrere la ragazza e di farla cadere in un cumulo di letame di cavallo. Si guarda attorno, cercando invano il custode di Lucy, e incrocia le braccia sul petto, irritata. E poi si parla di dedizione al lavoro. Poi però si accorge che la sua protetta sta guardando la ragazza, con occhi castani e scintillanti e un'espressione pensosa.

Rachel alza lo sguardo sul suo papà, mordendosi il labbro prima di raggiungere Lucy, stringendo il suo zucchero filato appena comprato. Rimane in piedi accanto all'altra bambina, che è ancora seduta a terra asciugandosi le guance umide sotto le lenti degli occhiali, e le tende la mano. Lucy la guarda con espressione guardinga, ma dopo un momento di esitazione, prende la mano di Rachel.

Se Angelo respirasse, tratterebbe il respiro alla vista del filo sottile, quasi invisibile, che emerge dall'aura di Rachel e si intreccia a quello di Lucy, splendendo di un bagliore verde quando il legame si è stretto. Ha visto una cosa del genere in rare occasioni, e all'improvviso sa perché sia stata attratta da Rachel oggi. Il suo destino all'improvviso si è legato a quello di un'altra persona—a questa triste, adorabile ragazzina con luminosi occhi color nocciola, che sussurra un timido, "Grazie," a Rachel mentre l'aiuta ad alzarsi.

Rachel arrossisce e ricambia il sorriso, tendendole lo zucchero filato.

"Puoi avere il mio, se vuoi."

Lucy scuote la testa, asciugandosi con imbarazzo le tracce di lacrime dalle guance mentre distoglie lo sguardo.

"Non posso."

"Quella ragazza si sbagliava. Penso che tu sia molto bella."

Le guance di Lucy arrossiscono, ma il suo sguardo trova quello di Rachel e le strappa un sorriso sincero. Almeno finchè Leroy non si avvicna a Rachel, preoccupato. Lucy fa un passo indietro, impaurita, lasciando andare la mano di Rachel, ma il filo che c'è fra loro non si rompe.

"Stai bene, tesoro?" le chiede Leroy con gentilezza, e Lucy annuisce impacciata, spingendosi gli occhiali sul naso.

"Io…io devo andare," sussurra, spalancando gli occhi innervosita quando vede Hiram raggiungere la sua famiglia.

Leroy aggrotta la fronte, preoccupato.

"Sei qui da sola?"

Lucy scuote la testa.

"Mia mamma è là," dice loro, indicando la tenda. "Devo…devo proprio andare," e si volta per correre via.

"Aspetta," la chiama Rachel, affrettandosi a raggiungerla e a offrirle di nuovo lo zucchero filato.

"Hai dimenticato questo."

Lucy si morde l'angolo della bocca con aria indecisa, prima di sorridere di nuovo e accettare il dolce. Le loro aure intrecciano un altro filo prima che lei si volti e corra verso la tenda, lasciando Rachel lì a sorridere.

xx

Angelo è delusa, perché non rivede Lucy negli anni successivi, e comincia a chiedersi se quel filo del destino avesse voluto dire proprio quello che aveva pensato, ma l'entrata di Rachel nella scuola media gliela fa quasi dimenticare. Rachel non è brava a farsi in fretta nuovi amici—non lo è mai stata—ma la sua nuova scuola le porta nuove sfide dal punto di vista sociale. C'è una ragazzina particolarmente cattiva che si chiama Santana, che sembra provare piacere ad insultare Rachel, e quando Angelo vede il guardiano della bambina si convince che sia posseduta da un demone.

Angelo non può fare a meno di rompere le regole, solo un po', e far sapere la propria opinione all'altro custode.

"Oh, lascia stare, santarellina," le dice il custode di Santana. "Sono solo ragazzine. A volte devi permettergli di fare i loro stupidi errori in modo che possano imparare."

Angelo non sostiene completamente quella teoria, ma Santana Lopez non è una sua responsabilità—Rachel lo è—e Angelo sussurra religiosamente parole di incoraggiamento all'orecchio di Rachel ogni mattina e ogni sera per rinsaldare i suo ego e prepararla a combattere contro gli insulti e gli scherzi dei suoi coetanei. Ricorda a Rachel che fatta per cose più grandi e sembra funzionare, forse un po' troppo bene, perché quando entra al liceo, Rachel è convinta che diventerà una star ed è determinata a farlo accadere con ogni mezzo necessario.

È il primo giorno in cui Rachel fa il suo ingresso al liceo William McKinley che Angelo nota che le propaggini dell'aura di Rachel cominciano a splendere di nuovo, formando un raggio lungo il corridoio che Angelo non riesce a resistere alla tentazione di seguire, finchè non vede di nuovo Lucy. Non è esattamente la stessa bambina che Rachel ha incontrato alla fiera—è alta, magra e bellissima, e non porta più gli occhiali—ma i suoi espressivi occhi color nocciola sono ancora lo specchio della sua anima, e l'altro capo del filo di Rachel è ancora saldamente legato alla sua aura. La ragazza indossa un abito bianco che la fa sembrare—bè, quasi angelica, mentre guarda il foglio che ha tra le mani.

Angelo vola eccitata cerso Rachel, danzando attorno a lei e tirando la sua aura.

"Piccola stella. Lei è qui. La ragazzina dello zucchero filato. Vieni a incontrarla di nuovo," la incoraggia, ansiosa di vederle cominciare il loro viaggio assieme.

Rachel si guarda attorno confusa, scrutando il corridoio a destra e a sinistra, ma non si sforza di muoversi. Angelo sospira di frustrazione, ma suppone che alla fine si incontreranno. Può essere paziente. Sul serio! Solo che preferisce di no. Si scopre che Angelo deve aspettare solo due ore. È rimasta lì—nonostante si sia annoiata parecchio a seguire Rachel durante le sue lezioni—per avere la possibilità di vedere Rachel incontrare di nuovo Lucy, ma anche perché ha uno strano presentimento che le fa vibrare le ali, e questo la turba un po'. Vuole assicurarsi che Rachel superi la giornata senza danni.

Rachel sta percorrendo il corridoio, con un sorriso sul viso e trascinandosi dietro il suo zainetto rosa. Angelo vede Lucy dirigersi verso di loro, e le sue piume si spettinano quando si accorge che la ragazza demone cammina accanto a lei, parlando. È vestita con una di quelle strane uniformi che a quanto pare hanno qualcosa a che fare con quegli inutili test di resistenza umana che coinvolgono corse, salti, urla e contatto aggressivo. Angelo non riesce a coglierne il fascino.

Lucy non sembra turbata, quindi Santana non la sta insultando con l'entusiasmo che ci mette per Rachel. O forse Lucy non sta facendo attenzione a quello che l'altra ragazza sta dicendo, perché i suoi occhi sembrano guardarsi attorno con aria distratta, almeno finchè non si posano su Rachel.

Angelo vede la consapevolezza accendersi in quegli occhi color nocciola e quelle labbra morbide incurvarsi in un dolce sorriso, e fa una piccola danza mentre si volta per guardare Rachel che—non sembra riconoscere affatto Lucy. Angelo aggrotta la fronte.

"Avanti, so che sembra un po' diversa, ma i suoi occhi sono gli stessi," dice Angelo. "Non puoi averla dimenticata completamente. Eri così incantata da lei che ne hai parlato ai tuoi papà per tre settimane. Sei stata così delusa di non averla rivista a scuola. Non riesci a sentire l'attrazione fra voi?"

Pare che Rachel non la senta affatto, e quasi oltrepassa Lucy senza degnarla di uno sguardo. Angelo si dice che avrebbe dovuto fare più attenzione agli altri esseri umani attorno a loro invece di essere così concentrata su Rachel e Lucy. Perché se l'avesse fatto, forse si sarebbe accorta prima che quel brivido che le percorreva le ali era un presagio della doccia di ghiaccio rosso che in un batter d'occhio piove su Rachel.

"Benvenuta al McKinley, perdente," ringhia il teppista con in mano il bicchiere ormai vuoto mentre passa accanto ad una Rachel congelata e tremante.

Santana scoppia ridere, dando una gomitata scherzosa a Lucy.

"Visto, è per questo che devi indossare l'uniforme a scuola, Quinn. Così non ti prendono per un fenomeno da baraccone, come RuPaul qui."

Lucy aggrotta la fronte, e i suoi occhi scintillano in modo sospetto, prima di distogliere lo sguardo e costringersi a sorridere, facendo una risata tesa. Angelo ansima per l'indignazione al vedere l'acquiescenza di Lucy, ma la sua attenzione è presto ricatturata dal singhiozzo soffocato di Rachel.

"Oh, no! No, piccola stella," sussurra freneticamente. "Non devono vederti piangere. Sei migliore di loro. Raddrizza le spalle e tieni alta la testa, e andiamo a ripulirci. Mi senti?"

Rachel trema una volta e poi fa esattamente quello che Angelo le chiede, raddrizza le spalle e solleva il mento. Il suoi occhi sono ancora arrossati e pieni di lacrime, ma riesce a camminare con calma attraverso le risatine, dirigendosi verso il bagno più vicino prima di lasciarsi andare. Angelo la avvolge nelle proprie ali, sussurrando parole di conforto mentre Rachel si pulisce il viso, piangendo.

Angelo perde di vista Rachel solo una volta durante quella giornata, il tempo necessario per rintracciare quel ragazzo cattivo, concentrare la propria energia in una forma tangibile—il che non è esattamente facile, grazie mille!—e legargli furtivamente assieme i lacci delle scarpe sotto il banco. Vederlo cadere con la faccia a terra è davvero soddisfacente, anche se sa che il suo supervisore la punirà per questo.

Il resto dell'anno non porta alcun miglioramento per Rachel. Fa subito una cattiva impressione al direttore del coro, il che la fa sbattere fuori dalla sala prove, e i tentativi di Angelo di usare la sua magia per sistemare la situazione incontrano parecchia resistenza. È anche estremamente frustrata perché i suoi tentativi di proteggere Rachel da quei disgustosi intrugli ghiacciati ha un tasso di fallimento del venticinque per cento. Quei teppisti sono più veloci di quello che sembrano, ma ogni volta che uno di loro inciampa e si fa cadere addosso quella gelida sostanza, o manca il bersaglio e colpisce un insegnante per errore, o va a sbattere contro lo sportello di un armadietto che misteriosamente è stato lasciato aperto, Angelo fa un volo di vittoria.

Non riesce a sorvegliare Rachel in ogni momento della giornata. Ha pensato di chiedere che alcuni dei suoi protetti vengano assegnati ad altri custodi, ma sospetta che il suo supervisore non accetterà mai. Dovrebbe sentirsi spregevole per aver preso in considerazione una cosa del genere, ma si è stranamente affezionata a Rachel Berry.

Vorrebbe poter dire la stessa cosa di Lucy—o, piuttosto, di Quinn. Non sa perché la ragazza abbia cambiato il proprio nome, ma ogni giorno Angelo vede Lucy svanire un po' di più in quegli occhi, e ogni giorno il filo che la unisce a Rachel diventa più sottile, ma non si rompe mai. Fa sperare Angelo che un giorno potrà vedere gli altri fili del loro destino intrecciarsi assieme.

xx

il tempo passa e Rachel si prende la responsabilità (con imbarazzo di Angelo) di assicurarsi di tornare nel coro, con un nuovo direttore. Sfortunatamente, la sua idea di coprotagonista maschile per Rachel arriva nella forma di un ragazzo alto e imbranato la cui ombra oscura completamente la sua stella.

"Ma mi prendi in giro," mormora quando lo sente cantare, ma gli occhi di Rachel si illuminano immediatamente, e Angelo geme.

"Oh, Rachel, no. Non osare," ma naturalmente, lo fa. Si concentra sul ragazzo alto, e Angelo sbatte le ali per la frustrazione e compie una perfetta uscita di scena da diva.

Non passa molto tempo perché gli occhi di Lucy guardino di nuovo Rachel, anche se in tutta onestà non hanno mai smesso. Angelo l'ha osservata da vicinofin da quando Quinn ha permesso al primo insulto di sfuggirle dalla labbra. Sembra accadere solo quando non è sola—quando ci sono altri in giro che potrebbero chiedersi perché sia tanto ossessionata dai vestiti che Rachel indossa, o dal colore del cerchietto che le tiene a posto i capelli, o dal suono della sua voce, o da quante volte Quinn ha visto i suoi video su MySpace videos—ma i suoi occhi splendono di tristezza e rimpianto quando pensa che nessuno guardi. E quando si trova nell'auditorium con la sua allenatrice e Santana, prigioniera fra due estremi mentre guarda Rachel impossessarsi del palcoscenico e dell'attenzione del ragazzo alto, Angelo si avvicina a lei scuotendo la testa con addolorata simpatia.

"So come ti senti," mormora, "Sono completamente diversi l'uno dall'altro. Dobbiamo assolutamente fare qualcosa."

Angelo quasi cade per la sorpresa quando Quinn annuisce con decisione e sussurra, "Puoi scommetterci che farò qualcosa."

Sfortunatamente, Quinn non corre da Rachel e la bacia come Angelo sperava che avrebbe fatto, invece riempia l'aria che c'è fra loro di una tesa animosità che a malapena nasconde emozioni che sono completamente opposte. Rachel raccoglie la sfida e francamente Angelo pensa che la loro interazione sia affascinante quanto frustrante, specialmente quando il filo che le lega schiocca e vibra di vita contro le loro aure scintillanti. Tristemente, il suo interesse per quel fenomeno la distrae dalle granite che vengono tirate a Rachel, e sbuffa irritata.

"Questa è tutta colpa del ragazzo alto."

Rachel non sembra essere d'accordo, e i suoi tentativi per avere quell'imbranato dall'intelligenza discutibile continuano, con dispiacere di Angelo. Lo invita a a casa sua per esercitarsi, ma grazie al cielo lui rifiuta, dicendo che ha un incontro del Club della Castità—con Quinn.

"Dovresti andare," dice Angelo all'improvviso, danzando attorno a Rachel per l'eccitazione. "Potrai conoscere meglio Quinn. Mostrarle che avete degli interessi in comune, e poi diventerete amiche, e poi vi innamorerete, e tutto sarà perfetto," si entusiasma.

Rachel fa un sorriso calcolatore, ed è solo dopo che Angelo l'ha seguita all'incontro e l'ha sentita chiedere dove sono i ragazzi che si accorge dell'equivoco.

"Ho detto Quinn! Quinn, non Finn!" grida a Rachel, perdendo qualche piuma.

"Deve esserci un errore in questa connessione! Perché i loro nomi sono così frustrantemente simili?"

Il sommesso rombo di tuono che segue le farebbe alzare gli occhi al cielo, se li avesse. "Ho detto frustrantemente, non l'altra parola," mormora, lanciando un'occhiataccia al cielo prima di guardare tristemente Rachel.

Nonostante l'irritazione, Angelo trova che l'incontro sia abbastanza divertente. Sarà anche un angelo, ma non è certo una santa. Il sesso è un imperativo biologico ingranato negli esseri umani così come in tutte le creature viventi, e il tentativo di Quinn di reprimere completamente la propria natura non può che portare al disastro. Non si tratta di eccitare, e nemmeno di soddisfare—ma di accoglienza e rispetto.

"Ricordate," dice Quinn a tutti, "se il palloncino scoppia, il rumore fa piangere gli angeli."

"A dire la verità mi farà ridere," dice Angelo con una risatina. Quinn aggrotta la fronte, e guarda nella sua direzione con una smorfia di disappunto. Angelo sbuffa un incredulo, "Sul serio? Tu sembri sentirmi benissimo, ma con Rachel è come parlare con un muro. Non è giusto."

Quinn non le risponde, ma il palloncino che sta fra lei e il ragazzo alto scoppia, facendo ridere Angelo e infuriare Quinn. Poi Rachel dà voce alla propria opinione sui metodi di Quinn e fa un'uscita di scena da diva, e Angelo è costretta ad ammettere che il piano è un fallimento e insegue la sua protetta.

Comunque, pensa che sia prudente sussurrare all'orecchio di Rachel, "Il ragazzo alto ha un ritmo atroce. Riesci a immaginare come si comporterebbe se coinvolto in attività più intime? Non ti perdi nulla ad aspettare fino a…oh…diciamo venticinque anni."

Spera che questo suggerimento le arrivi.

Non passa molto tempo prima Quinn si insinui nella sala prove del coro, e Rachel non sembra contenta. Angelo simpatizza, ma vede anche l'opportunità che questo presenta. Sussurra all'orecchio di Rachel quando sia bella la voce di Quinn, e quanto balli meglio del ragazzo alto, ma Rachel incrocia le braccia sul petto e sbuffa. Angelo fa la stessa cosa, metaforicamente parlando, perché le metafore sono importanti.

Quando il Glee Club organizza un lavaggio macchine per raccogliere fondi, Angelo è presente per assicurarsi che nulla vada storto, e può vedere gli occhi di Rachel seguire Quinn e la ragazza demone, che indossano entrambe una tenuta più discinta rispetto alle loro solite uniformi.

"Attenta, piccola stella. Credo che tu stia sbavando."

Rachel si volta e si asciuga furtivamente con le dita l'angolo della bocca.

"Davvero non ti accorgi del modo in cui la guardi?" si meraviglia Angelo. "A volte, vorrei davvero essere tanto sensitiva da sapere cosa passa in quella tua testolina."

Rachel butta la propria spugna nell'acqua e si scusa con il ragazzo alto.

"Vado a bere un sorso d'acqua," spiega, oltrepassando la macchina che Quinn e Santana stanno lavando. Santana fa un sorriso malvagio e punta il tubo dell'acqua verso Rachel. Angelo la fulmina con lo sguardo, mettendosi sulla linea di tiro e concentrandosi sull'ugello finchè l'acqua non esplode da una giuntura invece che dalla punta, colpendo Santana in viso.

"Hijo de puta," impreca la ragazza, buttando via il tubo. Quinn squittisce quando lo vede volare nella sua direzione e barcolla all'indietro, inciampando sul secchio dietro di lei e andando a sbattere contro Rachel, che di riflesso cerca di sostenerla, prima di ondeggiare sotto il suo peso e finire per terra distesa sulla schiena, con Quinn sopra di lei.

Angelo si fa piccola, solo un po', perché non voleva che questo accadesse, ma di certo non vuole che questa opportunità vada sprecata.

"Chiedile se sta bene," ordina Angelo.

"Stai bene?" mormora Quinn timidamente, e Angelo grugnisce frustrata perché, ancora una volta, è l'essere umano sbagliato che la sta ascoltando.

"Non credo di essermi rotta il talento," mormora Rachel stordita, "Anche se sei più pesante di quello che sembri."

"Rachel!" urla Angelo, spalancando le ali irritata. "Perchè hai detto una cosa del genere?"

L'atteggiamento di Quinn diventa gelido, e la ragazza ringhia, colpendo il terreno accanto alla testa di Rachel.

"Stai lontana da me, Mani da Maschio," sibila, "e stai lontana da Finn," aggiunge prima di balzare in piedi. Rifiuta l'offerta di Santana di aiutarla ad alzarsi e si allontana, lasciando Rachel per terra, completamente indifesa dal secchio di acqua saponata che Santana le rovescia sulla testa.

Angelo sospira. "Lo sai, questa te la sei meritata."

Rachel sputacchia e si asciuga gli occhi.

"Non è giusto," piagnucola, alzandosi a sedere e scostandosi i capelli bagnati dal viso.

"Esattamente quello che stavo dicendo," concorda Angelo.

xx

Quello che succede dopo è una cosa che Angelo non avrebbe mai potuto prevedere. Scopre che Quinn sta portando dentro di sé una nuova vita nello stesso istante in cui lo scopre Rachel, e si chiede, con una certa irritazione, dove diavolo sia il custode della ragazza, e perché sia completamente assente quando la sua protetta ha bisogno di lui. Angelo non ha mai visto un guardiano vegliare sulla ragazza, e questo le fa arruffare le piume. Rachel è sconvolta dalla scoperta, e Angelo la segue in bagno dove la guarda piangere. Sente che quelle lacrime sono per Quinn più che per il ragazzo alto, e non deve nemmeno incoraggiare Rachel a sostenere Quinn—perché lo fa di propria iniziativa.

Ma quel tizio chiamato Shakespeare sapeva il fatto suo quando diceva che il corso del vero amore non è mai facile, e invece di essere grata a Rachel per il suo aiuto, Quinn quasi la sbatte contro un armadietto, minacciandola e chiedendole di allontanarsi. Angelo riesce a malapena a seguire la discussione che ne deriva, completamente ipnotizzata dallo scontrarsi dello loro aure e dal filo che continua a pulsare tra loro.

"Hai ragione. Io…ti ho aiutata non perché è la cosa giusta da fare," dice Rachel, "ma perché avevo secondi fini romantici."

"Oh, ti prego. L'hai fatto solo per lei," interviene Angelo, e ci sono cinque pagine del diario di Rachel piene di lamentele su quello che è successo a Quinn a provarlo, ma la lite continua senza che Rachel faccia quella particolare confessione.

"E fossi in te farei un po' più di pratica, perché ovviamente hai molto da esprimere," sbotta Rachel, guardando Quinn dall'alto della sua posizione sulla scalinata.

Segue un attimo—riempito da respiri affannosi e occhi lampeggianti—in cui Angelo fluttua su un refolo di vento, in attesa che succeda qualcosa.

"Oh santo cielo, vuoi baciarla o no?" implora, non le importa chi le darà retta, se questo significa che una delle due farà quello che ha chiesto.

Quinn si china leggermente in avanti, e Angelo comincia a pensare che sia arrivato il momento, ma poi la ragazza si ritrae con un irato, "Oh, non hai idea," prima di voltarsi e allontanarsi.

"Ugh! Voi due siete così frustranti!" si lamenta Angelo.

Sfortunatamente, Angelo presto si accorge che il suo livello di frustrazione per le interazioni della sua piccola stella con Quinn non si abbasserà nell'immediato futuro. Non può fare molto, e non può certo assumere una forma tangibile e inculcarle un po' di buonsenso a suon di schiaffi. Tutti gli esseri umani sono così. Può osservare e sussurrare e suggerire. Riesce occasionalmente lasciare qualche indizio tangibile—continua a sostenere che legare i lacci delle scarpe assieme e far funzionare male i tubi dell'acqua siano indizi, non importa che cosa ne pensa il suo supervisore—ma non ha il permesso di prendere forma corporea per interferire direttamente in faccende che non sono considerate decisive per la durata della vita della sua protetta. Rompere quella regola significherebbe avere le ali tagliate.

Quindi urla, implora e incoraggia attraverso un bambino, rotture multiple e quella che diventa più o meno un'amicizia.

Quando Quinn rimane senza casa, Angelo ricorda eccitata alla sua piccola stella che la sua casa ha una stanza libera, ma Quinn chiede a Rachel di andarsene prima che lei trovi il coraggio di formulare l'offerta.

Quando Rachel si trova coinvolta in uno di quegli strani rituali che si fanno durante i raduni sociali, fatti per incoraggiare il contatto fra le labbra di due persone, Angelo posiziona perfettamente la bottiglia girata dalla ragazza in modo che punti su Quinn, ma quel ragazzo senza calzini che non fa che cantare si mette in mezzo all'ultimo momento, rovinando i suoi piani.

Quando Quinn dice a Rachel che lei non appartiene a Lima ma che è fatta per qualcosa di più grande—almeno, è così che Angelo cerca di tradurlo per la sua ostinata protetta, ma sospetta che Rachel la ignori di proposito—Angelo la aiuta a scrivere la canzone perfetta per Quinn, mormorando la melodia e osservando orgogliosa mentre le parole fluiscono da Rachel sulla pagina, ma Rachel continua ad insistere che il brano è per ragazzo alto.

Quando lui si lamenta perché deve accompagnare Quinn al ballo annuale, Angelo incoraggia Rachel ad intervenire e a dare a Quinn la serata perfetta. Bè, Rachel riesce ad azzeccare la parte della gardenia, ma lascia che sia il ragazzo alto a prendersi il merito. Angelo quasi svanisce per lo shock quando Rachel la ascolta e segue Quinn per assicurarsi che stia bene invece di correre dietro al ragazzo. Il filo che le lega splende di più quando Rachel dice, "Sei una ragazza molto bella, Quinn...la più bella che abbia mai incontrato, ma sei molto più di questo," e Angelo quasi pensa che la sua protetta abbia finalmente raggiunto un punto di svolta, ma no—è troppo ostinata.

Angelo sbatterebbe ripetutamente la testa contro gli armadietti, se potesse. Okay, una volta ci aveva provato ed era finita chiusa dentro assieme ad un calzino puzzolente e ad una sostanza irriconoscibile ed appiccicosa che preferisce non identificare. Non ci proverà mai più.

Perde più di qualche piuma—okay, praticamente le si sciolgono le ali parecchie volte—mentre osserva Rachel e Quinn fare due passi avanti e uno indietro. Ne perde altre nei corridoi, nell'auditorium dentro il pianoforte, e le guarda allontanarsi nella brezza sotto le gradinate.

E il ragazzo alto continua a disfare tutto il duro lavoro che Angelo fa con Rachel! Ogni volta che convince la sua protetta ad andare avanti, lui inevitabilmente fa qualcosa per farle fare un passo indietro. Angelo arriva quasi al punto di tagliarsi le ali da sola quando lui le chiede di sposarlo, solo per il piacere di dargli un pugno sul naso. Invece, trattiene a malapena la propria rabbia e implora, "Rachel, dì di no."

Rachel non dice di no.

"Questo è inaccettabile! Il tuo filo ti lega a Quinn," dice Angelo, tirando l'aura di Rachel.  "Non a lui. Guarda," con un gesto delle ali indica l'aria vuota tra Rachel e Finn, "niente," ma naturalmente, Rachel non può vedere nulla. È convinta che ci sia un qualche legame fra lei e il ragazzo alto solo perché lui le ha detto che c'è. 

"Ti prego, Rachel," implora Angelo una volta che la sua piccola stella è da sola.

"So che non mi ascolti spesso, ma questa volta dovresti. Questo non è giusto. Posso sentirlo. Succederanno cose brutte se lo fai."

"Lui mi ama," sussurra Rachel, mordendosi il labbro.

"Anche Quinn potrebbe amarti, se solo glielo permettessi."

"È l'unica cosa della mia vita di cui sono sicura," dice Rachel annuendo con aria determinata.

"È la cosa sbagliata," risponde tristemente Angelo.

Preferisce non pensare al numero di volte in cui Rachel ha resistito alla sua sottile (e non così sottile) guida. È diventata una battuta, lassù nell'etere, e lei è stanca di sentire i suoi colleghi angeli ridere del fatto che Rachel Berry resiste ad ogni suo tentativo di spingerla nella direzione giusta. Ma questo—Rachel che si allontana così completamente dal suo destino—non è altro che una catastrofe. Il "Sì" di Rachel è il suono che piangere gli angeli. Uno in particolare, almeno.

Fa piangere anche Quinn, anche se non permette a nessuno di assistere. Angelo la vede, perché va a darle un'occhiata mentre Rachel è impegnata con il ragazzo alto. È un po' turbata perché ancora non vede il guardiano della ragazza accanto a lei per confortarla.

"Mi dispiace tanto," mormora, perché non c'è nessun altro a dirglielo.

"Non può sposarlo," geme Quinn a bassa voce, asciugandosi le lacrime. "È fatta per cose più grandi di Finn Hudson."

"È fatta per il palcoscenico," concorda Angelo, "e per te," aggiunge con gentilezza, chiedendosi se le sue parole verranno sentite. Quinn scuote la testa, nasconde il viso tra le mani e piange.

Angelo sa diversi disperati tentatici di alterare la strada sbagliata che Rachel ha preso, ma tutti incontrano resistenza. Fa scivolare una copia di Funny Girl in quella scatola meccanica la sera in cui il ragazzo alto viene a trovarla, sperando che Rachel capirà il messaggio del suo film preferito, ma il ragazzo fa una smorfia e chiede di guardare qualcos'altro. Rachel non discute. Angelo sintonizza l'orchestra portatile di Rachel in modo che suoni "Paradise By the Dashboard Light" a ripetizione. Ma Rachel pensa solo che sia un'idea meravigliosa per una futura performance e ne parla con entusiasmo al direttore dai capelli ricci. Angelo lascia aperta la tavoletta elettronica di Rachel su una pagina che ha un articolo sulla correlazione dei matrimoni fra teenager con i tassi di povertà e di divorzio, ma Rachel la chiude con decisione senza nemmeno guardarla.

Il giorno di San Valentino, Quinn canta per Rachel. Okay, tecnicamente è un numero di gruppo, ma Quinn scorta Rachel attraverso il cortile con un sorriso sul viso e gli occhi scintillanti, e Angelo desidera di poter far sparire tutti gli altri. Rachel è felice in quel momento. I suoi occhi indugiano su Quinn come hanno fatto così tante volte in passato, ma l'anello al suo dito è come una barriera tra loro, anche se il filo che le unisce è più forte che mai.

Ben presto Angelo ha esaurito il tempo e nessun tentativo di guidare Rachel significa qualcosa, perché ha deciso di sposare immediatamente il ragazzo alto.

"Perché sei così decisa a farlo adesso?" vuole sapere.

"La vita è troppo breve per lasciar andare gli attimi," sussurra Rachel al proprio riflesso nello specchio. "È la cosa giusta da fare."

Angelo fluttua sopra la sua spalla.

"Non lo è, e tu lo sai."

"Saremo felici. Io…sono sicura che saremo felici," dice Rachel annuendo incerta.

"Finn…troverà il suo destino a New York. Con me."

"Quello non è il suo destino," cerca di spiegarle Angelo, concentrandosi perché Rachel la senta. "E questo non è il tuo. Perché non lo vedi?"

Ma Rachel esce dal bagno, determinata a sposare il ragazzo alto quel giorno stesso. Angelo indugia nel corridoio mentre Quinn gira l'angolo, vestita di nuovo con quell'uniforme familiare, ma ora porta il proprio cuore in mano. Per la prima volta, Angelo vede l'aura del custode di Quinn accanto alla ragazza.

"Era ora che arrivassi," brontola.

L'aura dell'altro si fa più luminosa.

"Oggi ha bisogno di me."

"E non aveva bisogno di te quando era incinta e senza casa?" ribatte Angelo. "O quando i suoi capelli erano rosa?"

L'altro guardiano sospira.

"A volte dobbiamo lasciarli cadere in modo che imparino a stare in piedi da soli."

"Sono stron…" il rombo di un tuono interrompe Angelo, "È estremamente semplicistico."

"Hai mai pensato che il motivo per cui la tua protetta è così immune alla tua voce è perché è troppo abituata a sentirla? Più tempo passi attorno a loro, più è facile per loro chiuderti fuori. Lucy mi ascolta quando ne ha davvero bisogno, anche se temo che oggi sarà la voce di un altro ad essere più irresistibile."

"Perchè?" chiede Angelo guardinga, comprendendo all'improvviso che se il custode di Quinn è stato trascinato qui adesso, non sta per succedere nulla di buono, specialmente quando anche i suoi sensi vibrano della certezza che questa situazione finirà male per tutti.

L'altro custode non risponde, ma mentre affonda nell'etere, un profondo senso di tristezza avviluppa Angelo.

La voce incerta di Quinn attira l'attenzione di Angelo.

"Quando cantavi quella canzone, la stavi cantando solo per Finn, vero?"

"Dì di no," strilla Angelo, sbattendo le ali mentre vola verso Rachel.

"Dille che non c'è mai stato solo Finn. Diglielo, Rachel! Diglielo prima di perderla per sempre."

Rachel abbassa lo sguardo, esitando solo un attimo prima di annuire.

"No," grida Angelo. "No, no, no, no."

Quinn fa un sospiro tremante e si costringe a sorridere.

"Ti fa davvero felice. Voglio sostenerti, Rachel, e anche Finn, e venire al matrimonio. Se non è troppo tardi."

"Oh, no," sussurra Angelo, guardando Rachel sorridere e correre ad abbracciare Quinn. Può vedere dall'espressione sul viso di quest'ultima che ormai è rassegnata all'inevitabile.

"Inaccettabile," mormora, tirando di nuovo l'aura di Rachel. La ragazza chiude gli occhi, e abbraccia Quinn più stretta. Angelo giura di sentire il suo cuore battere più forte, e decide di fare qualcosa, così con un colpo d'ala le dà un altro suggerimento.

Rachel sospira e allenta la stretta, facendo un passo indietro—o almeno cerca di farlo—ma il suo cappotto è impigliato nella croce che Quinn porta attorno al collo.

"Aspetta, aspetta," borbotta Quinn, abbassando la testa e chinandosi in avanti, "Siamo incastrate."

"Oh," ansima Rachel. "Mi dispiace. Ecco," dice, sollevando le mani per liberare il gioiello nello stesso momento in cui lo fa Quinn. Le loro dita si sfiorano, e Rachel lascia ricadere il braccio come se si fosse bruciata, facendo d'istinto un passo indietro e costringendo Quinn a barcollare in avanti.

"Okay, smetti di muoverti," ordina Quinn, avvicinandosi e afferrando la croce mentre cerca di districarla dai fili del cappotto di Rachel. Rachel rimane immobile, eccetto per il profondo respiro che prende. Alza lo sguardo sul viso di Quinn, che è così vicino al suo.

Angelo si avvicina quando vede la consapevolezza negli occhi di Quinn. Dita abili liberano la croce proprio mentre un rapido respiro le sfugge dalle labbra, e alza gli occhi per incontrare lo sguardo di Rachel. Angelo prende seriamente in considerazione la possibilità di concentrare la propria energia per dar loro un'ultima spinta, ma poi Rachel si muove, inclinando la testa quel tanto che basta, e che voglia baciare Quinn e meno non importa, perché l'altra ragazza annulla la distanza che c'è fra loro e accarezza dolcemente le labbra di Rachel con le proprie in un bacio esitante.

Angelo quasi si scioglie sul pavimento—riesce a malapena a credere che stia succedendo.

Quinn cattura le labbra di Rachel con maggior decisione e, per qualche attimo, Rachel risponde, finchè non diventa consapevole di quello che sta facendo e si ritrae bruscamente, fissando Quinn con occhi spalancati e inorriditi. Scuote la testa in una silenziosa negazione e si allontana correndo lungo il corridoio. Quinn la chiama e fa un passo avanti per poi fermarsi, guardando Rachel con gli occhi lucidi mentre si posa le dita tremanti sulle labbra.

"Oh, no, diavolo," grugnisce Angelo, ignorando il rumoro scoppio di tuono che ne consegue. Lo mette da parte con un noncurante colpo d'ala.

"Puoi punirmi per il mio linguaggio più tardi," ringhia, concentrandosi sulla sua protetta.

Si materializza accanto alla macchina di Rachel proprio mentre la ragazza sta entrando nel veicolo, scossa da singhiozzi silenziosi. Armeggia con le chiavi cercando di infilarle nell'accensione ma francamente Angelo è stanca di lasciare semplicemente indizi. Fa scivolare le ali sotto il cofano e tira freneticamente ogni parte allentata che riesce a trovare. Quando Rachel alla fine riesce a girare la chiave, il motore emette un suono stridente, ma non parte. Ci prova disperatamente altre tre volte, implorando la macchina di avviarsi, prima di picchiare il pugno sul volante.

"Non scappare, piccola stella," la implora Angelo. "Torna là dentro e parla con Quinn."

Rachel tira su col naso e si asciuga gli occhi.

"Non posso," sussurra. "Non posso farlo."

Angelo sta cercando di escogitare un modo di tirare fuori Rachel dalla sua automobile e dentro la scuola, quando vede Quinn avvicinarsi in fretta. L'aura del suo custode è ancora visibile sopra la sua spalla. Quinn ragginge la macchina, feramandosi bruscamente accanto al finestrino e bussando contro il vetro.

"Rachel, ti prego," implora con voce tremante. "Ti prego, parlami."

Rachel fa un profondo respiro prima di abbassare il finestrino, ma continua ostinatamente a guardare il cruscotto senza dire una parola. Quinn si china e appoggia le mani al finestrino aperto.

"Mi hai baciata," sussurra.

Rachel alza lo sguardo di scatto.

"Sei stata tu a baciare me."

Quinn sbuffa e chiude gli occhi per un attimo.

"Va bene. Ti ho baciata," ammette, guardando Rachel con aria intenta, "ma tu hai ricambiato."

"È…è stato un errore," balbetta Rachel. "Oggi devo sposare Finn."

Quinn stringe il bordo del finestrino fino a farsi sbiancare le nocche.

"Ti prego, non farlo."

"Hai appena detto che vuoi sostenerci."

"Ho mentito, okay?" ammette Quinn con voce tremante. "Intendo, voglio sostenere te…davvero…ma non voglio che tu lo sposi. Ho solo capito che avrei dovuto accettare il fatto che tu…non avresti cambiato idea, ma era prima che mi baciassi."

"Tu hai baciato me," insiste Rachel di nuovo.

"E tu mi hai ricambiata," ripete ostinatamente Quinn. "Dimmi che non hai provato niente," la sfida a bassa voce. "Dimmi ancora che è Finn e solo Finn."

Rachel scuote la testa, riprendendo a fissare il volante.

"È…"

"Guardami negli occhi e dimmelo, Rachel."

Rachel alza lentamente lo sguardo su Quinn, stringendo le labbra con determinazione.

"È…" chiude gli occhi. "Mi stai confondendo."

"Non sposarlo," implora Quinn di nuovo. "Se hai anche solo il minimo dubbio su tutto questo…sul fatto che sposare adesso Finn Hudson ti farà felice per il resto della tua vita…allora devi rallentare, lo devi sia a te stessa che a lui."

"È troppo tardi," sussurra Rachel. "Mi sta aspettando."

Quinn ringhia per la frustrazione.

"Non è troppo tardi finchè non dici lo voglio. Mi hai detto che questo era il nostro anno…la nostra possibilità di sistemare le cose. Anche se…anche se non provi nulla per me, penso che tu sappia, nel profondo della tua anima, che sposa Finn oggi non è la cosa giusta da fare."

"Ascoltala, Rachel," la incoraggia Angelo, pizzicando il filo che le lega e guardandolo mentre vibra di energia.

Rachel distoglie lo sguardo, fissando in silenzio il volante per un po'.

"La macchina non parte," borbotta alla fine.

Quinn aggrotta la fronte, confusa.

"Cosa?"

"La macchina non parte," dice Rachel di nuovo. "Se…se fossi un altro tipo di persona, lo prenderei come un segno."

Quinn si morde pensosamente il labbro.

"Un intervento divino?"

"Non c'è di che," dice Angelo tutta orgogliosa. Sente una vibrazione esasperata dal custode di Quinn, ma lo ignora.

Rachel annuisce lentamente.

"Qualcosa del genere."

"Rachel?" chiede Quinn, esitante.

"Ho provato…provo qualcosa," ammette. "Non so cosa sia, ma è qualcosa."

Quinn trattiene il respiro.

"Che significa?"

Rachel si rigira nervosamente l'anello di fidanzamento attorno al dito.

"Io…non lo so, ma credo di aver bisogno di parlare con Finn."

Alza su Quinn uno sguardo dispiaciuto.

"Non è che potresti darmi un passaggio?"

Quinn ride, senza gioia.

"Basta che non sia al tuo matrimonio."

Rachel sospira e appoggia la testa al sedile.

"Penso che sarebbe maleducato sposare Finn due ore dopo che ho baciato la sua ex ragazza."

Quinn sorride divertita.

"Pensavo di essere stata io a baciare te."

"Semantica," risponde Rachel stringendosi nelle spalle.

xx

Il ragazzo alto non reagisce bene.

Rachel non menziona Quinn o quello che è accaduto tra loro. Gli dice solo che sente che stanno affrettando un matrimonio per il quale nessuno dei due è pronto. Gli dice che dovrebbero aspettare, almeno fin dopo il diploma, ma lui le dice che è ora o mai più. Rachel piangendo risponde che sarà un mai più, e cerca di restituirgli l'anello. Lui cambia subito idea e le dice che aspetterà, ma Rachel insiste che dovrebbero prendersi il tempo per concentrarsi su quello che vogliono fare una volta finita la scuola.

Ci sono urla, e ci sono lacrime. Non è facile, e non è bello.

Quinn offre a Rachel il suo silenzioso sostegno, e non insiste per avere di più della loro più o meno amicizia.

"Quando sei pronta," le dice con un sorriso che spinge Rachel a sorridere in risposta.

Il filo tra loro diventa più forte, intrecciando le loro aure un pochino di più ogni giorno.

Alla fine dell'inverno, Angelo le segue per quell'attività che gli umani chiamano Senior Skip Day. Guarda Rachel prendere furtivamente Quinn per mano mentre corrono attraverso il parco dei divertimenti con i loro amici. Gli occhi di Rachel si illuminano quando vede la ruota panoramica, e suggerisce di salirci, ma i suoi amici le dicono che è noiosa e cominciano ad allontanarsi. Rachel aggrotta la fronte e comincia a seguirli, ma Quinn scuote la testa e trascina Rachel verso la giostra, dicendo agli altri che si incontreranno più tardi. Rachel sorride e affianca Quinn.

"Ma sei abbastanza alta per salirci?" chiede Quinn scherzosamente mentre aspettano in fila.

Rachel le dà uno schiaffo sul braccio.

"Ci andavo con mio papà quando ero piccola," ricorda con affetto. "Mi piace guardare tutto da lassù."

Quinn ride.

"Certo che sì."

Rachel arrossisce e abbassa lo sguardo finchè Quinn non le stringe la mano e dice, "Penso sia carino."

Fanno un primo giro in relativo silenzio, e stanno sedute vicine, ma senza toccarsi. Angelo sorride Tfra sé quando fanno un secondo giro, e quando sono proprio in cima, si concentra sugli ingranaggi finchè la giostra non si ferma bruscamente—e se qualcuno le farà domande, dirà che si tratta di un piccolo suggerimento. La cabina ondeggia, e Quinn sussulta, tendendo una mano per afferrare quella di Rachel. Rachel ridacchia e guarda l'altra ragazza con un sorriso confortante.

"Stai bene?"

Quinn si lecca le labbra, abbassando lo sguardo.

"Uhm…non è che potresti distrarmi un po'? Non mi piacciono le altezze."

Rachel aggrotta la fronte.

"Perché non hai detto nulla, Quinn? Non eravamo costrette a farlo."

"Ma tu lo volevi," risponde Quinn, come se fosse così semplice. Angelo perderebbe i sensi, se ne fosse capace.

Rachel fa un sorriso esitante, mentre guarda il volto di Quinn con una reverenza che non riesce a nascondere. Si china in avanti, catturando le labbra di Quinn con la distrazione migliore che ci sia. Quinn si lascia sfuggire un gemito di piacere e ricambia il bacio, affondando le dita nei capelli di Rachel. Quando Rachel alla fine si ritrae, lo fa quel tanto che basta da sussurrare, "È come volare," prima di premere di nuovo le labbra contro quelle di Quinn. Angelo fa un mormorio di piacere, lasciando andare con  gentilezza la sua stretta sulla ruota quando è sicura che la sua protetta sta finalmente mettendo le cose a posto.

Non si lasciano andare finchè non sono di nuovo a terra, e il sorriso di Quinn è radioso mentre escono dalla giostra. Cominciano a percorrere il parco in cerca dei loro amici, ma Quinn ferma improvvisamente Rachel, costringendola a voltarsi per poterle dare un rapido bacio proprio lì, davanti a tutti. Rachel sorride, intrecciando le loro dita.

"Credo di doverti dello zucchero filato," dice Quinn, facendo un cenno in direzione del venditore lì vicino.

Rachel fa un'espressione interrogativa, prima di spalancare gli occhi per la comprensione, e ride. "Solo se posso dividerlo con te."

"Sempre," conferma Quinn, chinandosi su di lei per baciarla di nuovo.

Angelo guarda il filo che c'è fra loro intrecciarsi in un meraviglioso arazzo, vivo e pieno di promesse, e sa che finalmente è riuscita a indirizzare Rachel nella direzione giusta—senza ragazzi alti ad impedirle la vista. Non le importa nemmeno di quante piume ha perso lungo la strada. Non vede l'ora di partecipare al prossimo picnic celeste in modo da indicare con orgoglio la sua piccola stella e dire agli altri angeli di baciarle le ali.

 

  
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