1-Libri

La ragazza se ne stava tranquilla con la testa appoggiata sulla mano sinistra e gli occhi puntati fuori dalla finestra. Era una bella giornata, non c’era una nuvola e il sole emanava tutto il suo calore dando così una temperatura abbastanza elevata, d’altronde era ancora estate. La professoressa continuava a parlare, ma lei non ascoltava, era troppo occupata a pensare a quello che era successo il giorno precedente.

“Era veramente reale? O è frutto della mia immaginazione? Era cos…”

“Rossi risponda lei oppure la sto disturbando?”
Si notava chiaramente dal volto che era arrabbiata, quando lo era le veniva una ruga in mezzo alle sopracciglia, poi ti guardava con sguardo di disprezzo e per concludere incrociava le mani.
“Mi scusi. Ehm, ecco, sì, in pratica…”
*driiiiiiiiiin driiiiiiiin*
“Per oggi abbiamo finito ragazzi, per venerdì voglio che finite gli esercizi. “

“Fantastico! Prima settimana di scuola e già ha iniziato a rompermi le palle.”

Sofia, così era il nome della ragazza, si era incamminata per andare verso l’uscita dove l’aspettava la sua migliore amica Giulia. Nel mentre però cercava di prendere dalla sua borsa il cellulare che non riusciva a trovare, era così concentrata che…
“Sofia!”
*sbeem*
Tutti i libri che il professore aveva in mano erano caduti.
“Oh santo cielo! Professor De Luca mi dispiace, ero indaffarata a cercare una cosa nella mia borsa e non l’avevo vista, i-i-io non volevo. Oh dio. Si è fatto male?”
“No no, non preoccuparti, se mi aiuti a portare i libri mi faresti un favore.” L’aveva detto ridendo e con un’espressione in volto di compassione nei suoi confronti. Non poteva certo dire di no!

Nel frattempo la scuola si era fatta deserta. I passi dei due rimbombavano nel corridoio e Sofia si sentiva sempre più imbarazzata, sia per quello che era successo che rimanere da sola con lui.
I libri erano pesanti e finalmente arrivati in classe li aveva potuti appoggiare su un banco in prima fila. Si mordeva il labbro per la tensione, ormai era diventata una sua abitudine.

“Ma guarda in che situazioni mi caccio! Oddio Giulia! Ora mi ammazza quella. Vabbè appena le racconto tutto sono certa che capirà. Almeno spero.”

“Siccome sono nuovo devo fare avanti e indietro a portare questi mattoni in tutte le classi. *ride*
Grazie mille Sofia! Spero solo di non averti rubato del tempo, magari dovevi raggiungere il tuo ragazzo…”
“Si figuri era il minimo che potevo fare! Oh no no, non ho il ragazzo, ma devo scappare comunque. Arrivederci.”
“Ah bene…Ciao!”
“Ciao mio piccolo fiore”
Era scappata via, un attimo c’era e l’attimo dopo non più. Ma aveva lasciato un profumo di fiori in quella classe che non se ne andava. Il professore voleva sentirlo sempre, così buono, fresco, suo. Soprattutto suo. Il suo profumo.


Sofia aveva il cuore che batteva a mille, il fiato affannato e un po’  sudata per via del caldo, ma finalmente era arrivata all’uscita. Intravedeva qualcuno e per fortuna era lei. Sì era decisamente lei. Infatti…
“SI PUÒ SAPERE DOVE ERI?HO INIZIATO A PREOCCUPARMI SAI?!”
“Giù stai tranquilla, andiamo a mangiare qualcosa da qualche parte così stiamo al fresco e ti racconto per bene tutto.”
“Va bene” Le aveva risposto sorridendo.

Sofia faceva il terzo anno di liceo e pure Giulia, ma erano in classi differenti.
Sofia aveva gli occhi  leggermente piccoli, marroni, naso alla francese e labbra piccole ma “piene”. I capelli erano lunghi e lisci di color nero.
Giulia era poco più alta di lei, il naso piccolo, le labbra erano abbastanza grandi, i capelli li aveva pure lei lunghi, ma mossi e color castano. Gli occhi non erano molto grandi ed erano di color marrone chiaro.

Arrivate al ristorante  dopo aver preso posto ed essersi  sedute ,avevano ordinato da mangiare.

“Bene ora racconta.” Le aveva detto Giulia.
“Ieri è arrivato il nuovo professore di italiano De Luca. Credo si chiama Davide, ma non ricordo con esattezza perché ero concentrata in altro. Non pensare male, ma lo stavo guardando con attenzione. È alto, magro, occhi e capelli marroni e ha la BARBAAAAAAAA!”
“So’, metti a freno i tuoi ormoni e finisci che mi metti ansia.”
“Sì, scusa. È perfetto. Ma comunque, appena entrato mi ha guardato per prima e non ha smesso di fissarmi per un minuto dalla porta alla cattedra, sembrava eterno quel momento. Mi mancava il fiato. Il cuore mi batteva a mille. Poi quando mi è passato da parte ho sentito il suo profumo, sapeva  di confetto. Insomma, credo di essermi innamorata, colpo di fulmine.*ride*
Perdonami per il ritardo, ma gli sono andata addosso facendogli cadere tutti i libri. Così per farmi perdonare l’ho aiutato. Mai mi sono sentita tanto in imbarazzo” le aveva raccontato Sofia arrossendo.
“Non scusarti, capita.*ride*Immagino, ma in tutto quel tempo non vi siete detti nulla di interessante?”
“Ora che ci penso, mi ha chiesto se avevo il ragazzo e appena gli ho detto di no ha risposto con un Ah bene…”
“Forse prova anche lui qualcosa, ma non sperare finché non abbiamo altre prove“ aveva risposto Giulia sorridendo.


Sofia aveva smesso di parlare prendendo la scusa di aver fame e di voler mangiare.

“Posso davvero piacere a lui? Io?.”


Salve!Ho completamente cambiato genere dal fantasy al romantico, ma sono dettagli ahah
Dunque, io spero vi piaccia questa storia e perdonatemi se ci sono errori grammaticali.
Le frasi che vedete in corsivo e colorate sono per non confondervi con i dialoghi.
Rosa=quello che pensa la nostra cara Sofia
Turchese=quello che pensa il nostro bel professor De Luca
Fatemi sapere nelle recensioni! Un bacio e alla prossima.
Ciao!