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Autore: bsidelouis    16/07/2014    2 recensioni
Zayn non era mai stato un ragazzo a cui piaceva programmare la vita, viveva giorno per giorno. Ma con Liam al suo fianco tutto era cambiato, aveva trovato un significato all'espressione “per sempre”; per sempre, il tempo per cui avrebbe amato quel ragazzo dagli occhi marroni e la fissa per le caramelle alla menta.
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“Harry;” disse piano “ti amo”. Un sussurro come a voler tenere quelle due parole in segreto, il loro piccolo segreto. Un segreto che sarebbe rimasto tale per sempre, nella magia di quella notte, nei loro cuori che si erano affidati l'un l'altro, per tutta la vita.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Che noia la scuola, tutte quelle ore passate dietro un banco ad ascoltare dei vecchietti blaterare. Meno male che questo è il mio ultimo anno del liceo e lo sto finendo con ottimi voti. Non sono uno di quei ragazzi modello che passano ore sopra i libri eppure riesco sempre ad ottenere il massimo del punteggio. Volete sapere il mio segreto? Josephine. Lei è la mia migliore amica e, come fanno tutte le buone amiche, mi suggerisce le risposte durante i test in classe. Chissà cosa sarei senza di lei. Probabilmente starei ripetendo ancora il primo anno del liceo che, per dirla tutta, mi hanno obbligato a fare.
Alzo lo sguardo e guardo l’orologio nella speranza che sia arrivata la tanto attesa fine dell’ora ma, per mia amara delusione, constato che sono passati solo venti minuti. Sbuffando tiro fuori dalla tasca della felpa il cellulare e osservo lo schermo. Come immaginavo. Stasera ci sarebbe stata un’ennesima stupidissima festa a cui sarei andato comunque. Il messaggio era di Zayn e diceva chiaramente che non avrebbe accettato un no come risposta, come sempre del resto.
Dovevo andarci, non volevo sembrare lo sfigato del gruppo.
L’unico problema era con chi.
Mi girai verso Jos e le mimai di guardare il cellulare. Ebbene si, avrei portato con me la mia migliore amica. Ero sicuro che non le sarebbero interessati i discorsi idioti dei miei amici e che odiava le corse clandestine, ma sapevo altrettanto bene che non mi avrebbe lasciato da solo.
E, proprio mentre cerco di scriverle un messaggio, quella scassa palle della professoressa mi chiede di continuare a leggere. Io, preso alla sprovvista, inizio a balbettare e a leggere un verso a caso di quella noiosissima poesia.
Leggo, nonostante lo sguardo truce della professoressa addosso.
Mi blocco.
Come uno smeraldo nell’oceano.
Mi piace, e anche tanto.
La metterò come stato di Whatsapp oppure come descrizione di una mia foto su Facebook.
Cercando di scacciare quei pensieri inopportuni dalla testa, noto che tutta la classe è rivolta verso di me.
Non ho nemmeno il tempo di scusarmi con la professoressa che essa mi urla contro: -Signorino Tomlinson, a cosa devo questa volta la sua disattenzione? Non starà per caso usando il cellulare? Lei sa quanto me che è assolutamente vietato il suo utilizzo durante le ore scolastiche. Solo perché ha ottenuto il massimo del punteggio nello scorso test non vuol dire che sia libero di fare quello che vuole.-
Ed è qui che smisi di ascoltare la solita lagna. Tutti i giorni era sempre la stessa storia. Non era colpa mia se delle materie letterarie non me ne era mai importato nulla. In realtà di nessuna materia, la scuola mi dava il volta stomaco. Il solo pensiero che tra poco sarebbero iniziate le vacanze natalizie mi rendeva euforico. E poi la vigilia di natale avrei compiuto diciannove anni.

Un pensiero dopo l’altro mi avevano fatto completamente dimenticare di essere a scuola e, sopratutto, che dovevo ancora chiedere a Jos se quella sera mi avesse accompagnato alla festa.
Nemmeno il tempo di guardare l’orologio appeso sopra la lavagna che, finalmente, quella maledettissima campanella suona.
Con la mia solita calma mi alzo dal mio posto e mi dirigo verso la mia amica, intenta a riordinare i quaderni.
-Hei Jos, com’è andata l’ora?-
-Cosa ti serve, Louis?- rispose lei alzando gli occhi al cielo, consapevole del fatto che avevo bisogno di un suo favore.
-Non è che stasera mi accompagneresti alla festa da Malik?- lo dissi con il tono più supplichevole possibile e cercai di fare una smorfia che, sfortunatamente, non si avvicinò nemmeno un po’ al tenero. Infatti provocò una risata alla bionda seduta di fronte a me. Sorrisi anche io aspettando una risposta.
-Loulou, sai quanto odio le feste di questo genere e sopratutto le corse clandestine.- rispose lei guardandomi seriamente.
Sapevo quanto odiava il fatto che io assistessi a quel genere di cose, più che altro aveva paura che venissi arrestato.
-Jos, non succederà nulla. Ti prego! Ho bisogno di te stasera, non puoi dirmi di no così. E poi è solo per stasera. Non te lo chiederò più. Fallo per me.-.
Annui sbuffando e io la abbracciai, felice della risposta.

Purtroppo non immaginavo che quelle parole sarebbero diventate realtà. Non glielo potei più chiedere davvero. Perché quella sera fu l’ultima che passammo insieme.

   
 
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