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Autore: CaptainJollyRoger    16/07/2014    5 recensioni
Come predetto da Fisher Tiger, la piccola Koala non ha mai dimenticato la morte del suo salvatore, né i suoi responsabili, tanto da finire a militare contro di essi nell'Armata Rivoluzionaria.
Ma come è arrivata ad una decisione simile? E come è stato il suo primo periodo tra i rivoluzionari? Che rapporto la lega ai suoi compagni, e come è finita l'ex schiava a stringere un rapporto di amicizia con Sabo, l'ex nobile?
Vi offro la mia versione della storia di un personaggio meraviglioso ma ancora sottovalutato, di cui Oda ci ha mostrato soltanto una piccola parte e che, spero, avrà enormi potenzialità di trama in futuro.
Spero di convincervi almeno un pochino. Buona lettura!
Genere: Angst, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emporio Ivankov, Koala, Monkey D. Dragon, Rivoluzionari, Sabo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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"Non vi perdonerà mai."
Fisher Tiger scosse la testa, lentamente. Non poteva credere di essere stato davvero così stupido da esser sceso da solo dalla nave. Non si era mai fidato degli umani, e quella era la prova che aveva fatto bene. Tuttavia, quella volta era stato colpito dall'insana convinzione che il paese di Koala potesse essere diverso. Chissà, forse si era persuaso del fatto che, nonostante tutto, se quella bambina non era poi così male una parte del merito potesse esser stata degli umani che l'avevano cresciuta -prima che venisse catturata, ovviamente. O forse si era convinto del fatto che aiutare una singola ragazzina avrebbe davvero potuto cambiare qualcosa nel rapporto tra umani e uomini pesce.
Il capitano dei Pirati del Sole chiuse gli occhi per un momento, accettando, in cuor suo, la propria sconfitta, mentre il mai sopito odio verso gli umani andava riemergendo con inaudita rapidità. Un attimo dopo, fece scorrere lo sguardo sui Marines che l'avrebbero forse ucciso, ma che l'avrebbero accompagnato tra le braccia dell'inferno. Cercò di contare rapidamente quanti fossero: non uccidere gli umani era sempre stato il suo imperativo morale, ma per quella volta avrebbe fatto un’eccezione.
Il volto sorridente di Koala che lo salutava tra le lacrime si affacciò alla sua mente, e provò pietà per quella bambina che, dopo tutto ciò che aveva già passato a soli undici anni, avrebbe dovuto convivere anche con la consapevolezza che il suo villaggio aveva tradito colui che considerava il suo salvatore. Strinse i pugni, prima che l’inferno cominciasse.
-Non vi perdonerà mai...-
Stavolta lo disse ad alta voce.
La pietà divenne rabbia, e la rabbia divenne forza. Poi, Fisher Tiger iniziò a combattere una battaglia già persa, che l'avrebbe portato, lo sapeva, solo verso la sua morte. Ma doveva almeno provarci: per se stesso, per la sua ciurma, e per la bambina che aveva appena lasciato tra le braccia traditrici di sua madre.
 

2 anni dopo.
 
Senza il cappuccio ad impedirgli di infiltrarsi tra i capelli neri come la pece, il vento si divertiva a nascondersi tra le ciocche dell'uomo che fissava il mare, con aria nostalgica.  Chi lo guardava aveva l'impressione che un lieve turbine d'aria circondasse sempre la sua figura, alimentando come fossero fiamme le voci sui suoi poteri misteriosi. E a lui andava bene così: più la gente parlava, più la paura si accresceva, rendendo le dicerie su di lui e sul suo operato ancora più imponenti di quanto non fossero già.
Tuttavia, se qualcuno l'avesse visto in quei rari momenti in cui abbandonava la sua maschera e lasciava andare se stesso, la sua figura non sarebbe certo sembrata quella del leggendario rivoluzionario, ma sarebbe apparso un semplice uomo appoggiato al parapetto, sulle cui spalle pesavano enormi responsabilità, e ricordi ormai troppo distanti da lui. Un uomo debole come ogni altro di fronte alla gravità del destino, perso tra pensieri troppo profondi perché il vento potesse sperare di portarli via e farsene carico, liberandolo da ogni tormento interiore.
In quei momenti Monkey D. Dragon, l'uomo più ricercato del mondo, il primo rivoluzionario, era semplicemente Dragon, un uomo pieno di dubbi e con un unico rimorso nella vita, che immancabilmente tornava a scuoterlo quando il suo sguardo si perdeva verso l'orizzonte, esattamente lì dove, secondo i suoi calcoli, avrebbe dovuto trovarsi Goa.
In quei momenti di profonda riflessione e amara solitudine nessuno aveva il permesso di disturbarlo, se non i suoi pensieri. Nessuno, tranne...
-Dvagon, caaaavo!-
L'uomo sospirò pesantemente, appoggiando i gomiti al parapetto ed attendendo l'invasione di campo, che sapeva per certo sarebbe arrivata anche senza una risposta da parte sua, con una smorfia sul volto che somigliava ad un sorriso esasperato.
La porta sbattè fragorosamente, mentre nella stanza si faceva largo un uomo -beh...più o meno- che non sarebbe passato inosservato in alcun luogo. Innanzitutto, per la stazza. Poi, per l'orribile abbigliamento femminile di cui faceva sfoggio, comprensivo di calze a rete, scarpe col tacco e una tremenda salopette dal colore accecante. E se anche a qualcuno fossero sfuggiti questi particolari, di certo non si poteva ignorare il volto pesantemente truccato, capeggiato da una capigliatura di un viola acceso.
-Tesovo, non volevo distuvbavti, ma c'è pvopvio bisogno di te!-
Cinguettò Ivankov, sfoggiando la finta erre moscia che tanto amava e che aveva impiegato mesi a perfezionare. A detta sua, lo rendeva più elegante. Se Dragon fosse stato tipo da farsi simili scrupoli, gli avrebbe chiesto come sperava di sembrare elegante con quella terribile tutina rossa fluo. Un lieve sorriso increspò le labbra del capo dei rivoluzionari, prima di risolversi in uno sbuffo leggermente seccato, mentre si staccava dalla balaustra e si incamminava lentamente in direzione del suo vice, sistemandosi il mantello scuro sulle possenti spalle.
-Che succede, Emporio?-
-Non chiamavmi così, Dvagon. È un nome talmente volgave...- lo rimproverò l'altro con aria sconfortata, facendogli alzare gli occhi al cielo. Tuttavia Dragon non si distrasse dalla situazione, e dopo qualche attimo Ivankov dovette avvertire il suo sguardo penetrante su di sè, in quanto si affrettò a rispondere alla sua domanda.
-C'è una pevsona che chiede di fav pavte dei Vivoluzionavi.-
Dragon alzò un sorpacciglio, confuso, mentre si lasciavano alle spalle il corridoio sul quale si affacciavano le camere degli uomini e iniziavano a scendere le scale che li avrebbero portati all'ingresso dell'edificio, ben nascosto su una piccola isola.
-Come ha fatto a trovarci? E soprattutto, dov'è il problema? Non è certo la prima volta che un uomo ci raggiunge di sua spontanea volontà.-
-Non sappiamo chi le abbia detto dove si tvova la base, vipete di essevci avvivata da sola, ma a me pave molto impvobabile.-
Dragon si voltò verso il suo subordinato. -È una donna? Continuo a non vedere dove sia il problema.-
Ivankov gli lanciò un'occhiata indecifrabile, poi posò lo sguardo sui pochi gradini che, ormai, li separavano dal portone d'ingresso, leggermente aperto.
-Non è un pvoblema, è solo... Una novità.-
Una novità? Non era certo la prima donna a voler far parte dei rivoluzionari. Dragon accellerò il passo, ormai curioso, chiedendosi cosa stesse accadendo lì fuori per richiedere la sua presenza in prima linea. Si infilò il cappuccio sulla testa, nascondendo il volto sotto fitte ombre, poi varcò finalmente l'uscio.
-Tu sei Monkey D. Dragon?-
La voce, sebbene fosse sicura e ferma, non era affatto la voce matura che si era aspettato. E non lo era nemmeno la statura della sua interlocutrice. Abbassò lo sguardo, finché i suoi occhi non si scontrarono con l'esile corpicino di una ragazzina, che reggeva in mano un bastone, brandendolo come un'arma. I capelli a caschetto, color caramello, erano sporchi e sfibrati. Il volto, su cui spiccavano due grandi occhi immensamente stanchi, era smunto e sporco. I piedi scalzi lasciavano scie rosse dietro di loro, distrutti dal troppo camminare. Ma non fu questo, che notò Dragon. La bambina -che non dimostrava più di tredici anni, a suo modesto parere- aveva una strana luce negli occhi: una luce mista di disperazione e decisione, e che lui conosceva bene. Era la scintilla di follia di chi non ha più nulla da perdere. Gli diede le spalle, mostrando la canotta tagliata sulla schiena per rivelare qualcosa che mai il rivoluzionario si sarebbe aspettato di vedere sulla candida pelle di una ragazzina così piccola. Di una ragazzina umana.
-Sono un membro dei pirati del sole. La marina ha ucciso il mio capitano e la mia ciurma si è sciolta. Pretendo di unirmi ai rivoluzionari.-
Sulla pelle chiara della bambina, che ora si mordeva un labbro per ostentare ancora un’espressione sicura di sè, risaltava, marchiato a fuoco, un grande sole rosso. Il simbolo di Fisher Tiger, e dei pirati uomini pesce.
Dragon si voltò a guardare Ivankov, che da parte sua si limitò ad alzare le spalle. -È autentico, non ci sono dubbi.-
Il rivoluzionario sentì un lieve tonfo, e quando riportò lo sguardo sulla ragazzina la trovò riversa a terra, svenuta.
-Fisher Tiger odiava gli umani, non avrebbe mai lasciato che una bambina entrasse nella sua ciurma.-
-Fovse non odiava pvopvio tutti. Magavi eva la figlia di qualcuno che aveva aiutato a scappave. O fovse sembva umana, ma in vealtà sotto i capelli nasconde delle bvanchie. Oppuve…-
Dragon non sapeva cosa pensare. Sapeva solo che quella bambina aveva bisogno di un dottore. E di uno psicologo. Probabilmente, per portare quel disegno sulla schiena, nascondeva dentro di sé un passato molto più assurdo di tutte quelle folli ipotesi che Ivankov continuava ad elencare.
-…Portiamola dentro, Iva. Sarà interessante.-












NdA:
SALVE! Sono sempre io, il vostro Capo la vostra Captain!
Anche se manco da talmente tanto tempo che nessuno si ricorderà più di me D:
Perchè iniziare una nuova storia? Perchè proprio ora? Per farla breve, perchè ho amato il ritorno della bellissima Koala quasi più di quanto ho amato quello di -ops, spoiler!- Sabo u_u è stata una cosa talmente inaspettata, rivedere quella ragazzina dal terribile passato ormai donna, sicura di sè e piena di talento -E INSEGNANTE DEL KARATE DEGLI UOMINI PESCE! MA PARLIAMONE!- che ne sono stata assolutamente conquistata, soprattutto dallo stretto rapporto di amicizia che la lega a Sabo, con cui condivide molte più cose di quanto non potrebbe pensare.
Mi sono ritrovata a chiedermi come è nata la loro amicizia -o quello che sia u.u- e da quello a iniziare a scrivere... la strada è stata mooolto breve!
Beh, che dire, se non le solite cose?
Grazie a tutti quelli che leggono, ma soprattutto a quelli che troveranno il tempo - e il coraggio xD- di lasciarmi una recensione. Vi invito a farmi sapere se sono rimasta IC in quanto, come al solito, è la mia paura più grande, soprattutto considerando che ho parlato di personaggi di cui non sappiamo ancora molto. Spero che la mia idea possa riscuotere un buon approccio!
Basta così, ho finito u.u Se siete arrivati qui sotto, grazie a tutti per aver letto, e buonanotte/buongiorno/buonqualsiasimomentoincuimileggiate!

CaptainJollyRoger.
  
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