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Autore: Shion Magarin    16/07/2014    4 recensioni
{ possibili SPOILER per chi ha visto solo l'anime }
Tu sei Mion.
Io sono Shion.
Mion ha tutto: una famiglia, degli amici, una casa, una vita vera. Mion è amata ed è felice. Mion può sorridere.
Shion non ha nulla. Nessuno ama Shion. Shion è un peso, è indesiderata, è di troppo. Shion non sarebbe mai dovuta nascere. Shion è un errore, e non può far altro che piangere.
Non è forse così, sorella?

{ Mion e Shion Sonozaki }
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mion Sonozaki, Shion Sonozaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Mion e Shion
Fandom: Higurashi no Naku Koro ni
Autore: Shion Magarin
Disclaimer: Higurashi no Naku Koro ni e i suoi personaggi appartengono a Ryukishi07.
Nota: In tutta la mia vita credo di non aver MAI scritto su Higurashi. Strano a dirsi, siccome è la storia che amo di più tra tutte quelle che ho seguito. Reduce da una rivisione dell'anime e dalla rilettura del manga (perché la novel è troppo infinita da rileggere, ma un giorno ci penserò), ho deciso di dedicare qualcosa al mio personaggio preferito: Shion Sonozaki.
Premetto che ci saranno degli SPOILER per chi non conosce bene la storia delle gemelle Sonozaki, ossia per chi ha visto SOLO l'anime. Se avete letto il manga del Meakashi-hen, capirete, idem per chi ha letto la novel. Spero sia di vostro gradimento, e scusate la confusione (perché E' super confusionaria).

Mion e Shion

Tu sei Mion.
Io sono Shion.
Mion ha tutto: una famiglia, degli amici, una casa, una vita vera. Mion è amata ed è felice. Mion può sorridere.
Shion non ha nulla. Nessuno ama Shion. Shion è un peso, è indesiderata, è di troppo. Shion non sarebbe mai dovuta nascere. Shion è un errore, e non può far altro che piangere.
Non è forse così, sorella?

«Shion, ti prego, smettila! Non ne posso più, se mi odi uccidi me! Non fare altre vittime!», le grida di Mion rimbombavano per tutta la stanza delle torture. Urla disperate, le sue; una voce tremante e acuta, inadatta alla futura erede dei Sonozaki. Shion poteva leggere la paura nei suoi occhi sgranati, in ogni lacrima che le rigava il viso sporco di terra, incontrandosi con il sangue delle sue ferite. Poteva sentire chiaramente il cuore della sua gemella frantumarsi in mille pezzi, come un fragile cristallo che cade a terra, per ogni vittima che lei faceva.
«Shion! Shion ti prego! Uccidi me! Shion!»
Quel nome, "Shion". Era il suo nome?
«Non chiamarmi in quel modo, sorella. Dovresti saperlo il mio nome.», la ragazza interruppe le urla della gemella, lanciandole uno sguardo carico di odio. Le pupille come due fessure, le mani strette in due pugni, lo sguardo fisso su quel viso identico al suo.
«Non chiamarmi Shion.»

Io sono Mion.
Tu sei Shion.
Basta cambiare acconciatura e vestiti, e nessuno può distinguerci, nemmeno i nostri familiari.
Con un semplice scambio, Shion può smettere di piangere per un po' e vestire i felici panni di Mion. Con un semplice inganno, anche Shion può sorridere.

«Qual è il mio nome, sorella?», la ragazza si avvicinò lentamente alla cella. Uno, due, tre passi. Si fermò. L'eco di un altro passo rieccheggiò nella sua mente ormai perduta.
Si inginocchiò a terra, di fronte alla sua gemella. Si specchiò nei suoi occhi spaventati e colmi di lacrime; quante volte si era vista riflessa in quelle stesse lacrime? Quante volte le aveva asciugate?
«Qual è il mio vero nome, sorella? Chi sono io?», domandò con voce glaciale, gli occhi fissi su quelli dell'altra ragazza.

Siamo Mion e Shion.
Nessuno può distinguerci, solo noi sappiamo chi siamo veramente.
Noi non possiamo sbagliarci; solo noi sappiamo chi è Mion e chi è Shion.
Non è forse così, sorella?



«M-Mion...», rispose, con voce flebile e tremante. La gemella poté a malapena udire quel nome. Il suo volto si contorse, andando a formare per un secondo un ghigno sadico, disumano.
«Brava sorellina.»
"Shion" si alzò in piedi. Si voltò, facendo due passi. Si fermò, ed udì un terzo passo dietro di lei. Un brivido corse lungo la sua schiena. Lo sguardo fisso nel vuoto, inespressiva. Senza più un'anima.
«Esatto.», sussurrò «Io sono Mion.»
Il volto di "Mion" si congelò in un'espressione di paura, quando la sua gemella si voltò di scatto con un'espressione di puro odio nello sguardo. Rabbrividì; quella non era sua sorella. Non più. Deglutì in silenzio, osservando il demone di fronte a lei.
«Tutto questo, sorella...tutto questo è colpa tua.», spostò il suo sguardo su "Mion" «Io sono Mion, e tu sei Shion. Mi hai ingannata e mi hai rubato Mion. Ed è solo colpa tua, se Satoshi è sparito.»
"Mion" scoppiò in lacrime, nascondendosi il volto tra le mani. Era davvero colpa sua? Si era trattato solo di uno stupido errore. Quel semplice inganno era davvero costato la vita a così tante persone?

Chi è Shion? Chi è Mion?
La nostra famiglia non lo sa. Non sanno distinguerci, se ci scambiamo i vestiti e cambiamo acconciatura.
Chi è Mion? Chi è Shion?
Solo noi lo sappiamo.
C'è stato un errore, ma solo noi lo sappiamo. Ci hanno scambiate, ma loro non lo sanno.
Ed ora Mion è Shion, e Shion è Mion.

«Se non mi avessi rubato Mion, ora Satoshi sarebbe ancora vivo. Io l'avrei salvato. Tu non hai fatto nulla, perché tu sei Shion e sei una debole. Lo sei sempre stata. Io, Mion, l'avrei salvato. In quanto erede dei Sonozaki, io sarei riuscita a salvarlo. Ma tu mi hai ingannata, mi hai rubato Mion. E mi hai rubato Satoshi.», esclamò "Shion", avvicinandosi alla cella. La sorella tolse le mani dal suo viso, alzando lo sguardo verso la gemella.
«Ma ormai non importa più chi sono. Non sono né Shion, né Mion.», infilò una mano tra le sbarre, afferrando la sorella per i capelli e alzandole la testa verso di sé «Mi hai portato via tutto...», sussurrò.
Lasciò la presa, spingendo indietro la gemella. Lentamente, indietreggiò di qualche passo, puntando il proprio sguardo verso il soffitto.
Uno, due, tre passi.
«...ma non il mio demone.»
L'eco di un passo dietro di lei.
Un leggero ghigno si dipinse sul volto della ragazza, poco prima di trasformarsi in un'agghiacciante risata, carica di odio e rabbia.
Quella non era "Shion", non era Mion. Era un demone.
Dalla cella, "Mion" rabbrividì, accasciandosi poi a terra. Non riuscì a trattenere le lacrime, di nuovo. Tra un singhiozzo e l'altro, si potevano udire dei flebili «Mi dispiace».

Tu sei Mion.
Io sono Shion.
Mion ha tutto: una famiglia, degli amici, una casa, una vita vera. Mion è amata ed è felice. Mion può sorridere. Mion ride sempre.
Shion non ha nulla. Nessuno ama Shion. Shion è un peso, è indesiderata, è di troppo. Shion non sarebbe mai dovuta nascere. Shion è un errore, e non può far altro che piangere.
Ancora una volta sarà così.
Mion è destinata ad essere felice, a ridere. Shion è destinata ad essere triste, a piangere.

Non è forse così, sorella..?



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Mi spiace per la gran confusione che è questa fic. Purtroppo il rapporto stesso tra le due gemelle è un gran casino, la loro nascita e lo scambio ancora di più. Mion è Shion, Shion è Mion, Mion è Mion, Shion è Shion e intanto i cervelli di chi segue la serie esplodono. Fidatevi, scrivere questa roba contorta è stato orribile e nemmeno so cosa mi abbia spinto a farlo...me ne pento, perché è a dir poco illeggibile. Maledizione a Ryukishi07 e la sua contorta fantasia.
Ah, quando scrivevo i nomi tra le virgolette, era perché mi riferivo a loro usando il nome con cui sono conosciute normalmente, mentre il loro vero nome è invertito. So che è un casino, infatti non riesco nemmeno a spiegarmi...lasciamo perdere.

  
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