Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ele12    16/07/2014    0 recensioni
Harry si ricordò che una volta passata la barriera non si poteva più uscire dopo una certa ora e quei tre dovevano muoversi se volevano tornare dall’altra parte. Disse questo a Hermione e Ron, poi corse vicino ai semidei:
“Scusa … Percy ma voi volete restare qua o ritornare dall’altra parte ?”
Bene, questa è una fanfiction che parla dell'incontro tra Harry Potter e Percy Jackson. Ma la storia parla anche di una dea furente, di tre Lune oscurate, di un doloroso rapimento, di litigi e di magie proibite.
Se siete Potterheads o Semidei godetevi questa fanfiction, che spero piaccia anche ai Babbani...;)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 13 “Non dire niente”
HARRY
Il giorno dopo fu un vero inferno. Tutti, e dico tutti, gli studenti di Hogwarts volevano sapere dov’erano andati i sei ragazzi. Harry, Hermione, Ron, i semidei e il satiro erano ormai esasperati. Per questo, alla prima ora, Hermione si fiondò dalla professoressa McGranitt a chiederle un colloquio con Silente. Ma la professoressa non sopportava interruzioni durante la lezione, anche se urgente, quindi rispose che il Preside era molto occupato al momento.
“Mi dispiace signorina Granger ma il Preside attualmente sta avendo un incontro con Cornelius Caramell nel suo ufficio, e non ammette visite”
Poi lanciò ai quattro, dato che Annabeth e Grover avevano la lezione dei loro coordinatori, uno sguardo che era tutto dire. Hermione abbassò il capo. Poteva sembrare dispiaciuta o affranta ma in realtà stava solo bisbigliando qualcosa a Harry, Ron e Percy.
“Per me Caramell ci vuole espulsi!”
La faccia della strega era cadaverica. Harry sapeva molto bene che la sua più grande paura era finire espulsa da Hogwarts e riusciva anche a capirla. Lui non avrebbe avuto la minima idea di dove andare, una volta fuori dalla scuola. Non riusciva neanche a immaginare.
“Già, anche per me. E secondo me vi considera…delle specie di animali molto rari” aggiunse Ron additando Percy.
“Scusa e tu che ne sai?” sussurrò Percy, sconvolto.
“Mio padre lavora al…”
“Weasley, Jackson venti punti in meno a Grifondoro! Non la smettete di bisbigliare dall’inizio della lezione! E, oltre ai punti vi beccate anche una punizione! Sabato, in quest’aula!”
La McGranitt sembrava molto arrabbiata. E anche abbastanza nervosetta.
“Ci scusi professoressa!” dissero in coro Ron e Percy, irritati.
 
“Basta non ne posso più! Occhiatine per i corridoi, bisbigli in Sala Comune, chiacchiericcio alle nostre spalle in Sala Grande, e persino i professori ci lanciano occhiate irritate o curiose! Non posso vivere a Hogwarts così!” si infuriò Ron, una volta usciti dalla classe alla fine dell’ora.
“Non preoccuparti Ron, ci sono passato molte volte anche io. Devi solo ignorarli. E poi oggi ho intenzione di raccontare tutto ai nostri compagni Grifondoro.”
“Dici davvero Harry? Ma sei sicuro che capiranno? Io non credo proprio…per me non è una buona idea!”
“Ron, Harry sta cercando di farti capire che racconteremo loro una grossa balla!” esclamò Percy.
“Ah!!! Santo Godric ma perché non l’hai detto subito??”
“Dei Ron!!! Ce ne vuole a farti capire una cosa!! Oggi pomeriggio, in ogni caso, andrò dal Preside a parlargli!” esclamò Percy.
 
 
PERCY
“Ma professore! Ci stanno tartassando!”
“La mia risposta è comunque no, signor Jackson. Dovrete aspettare. Caramell è convinto che voi semidei potreste essere pericolosi e, finché la situazione si manterrà stabile, voi ragazzi dovrete mantenere la parola data che non direte niente in giro!”
“Ma noi non abbiamo dato nessuna parola, non abbiamo fatto nessuna promessa”disse Percy con un sorriso da far invidia ai Malandrini.
“Credo che i suoi amici le abbiano raccontato delle mie capacità magiche in merito a duelli signor Jackson, quindi le sconsiglio vivamente di mettersi contro la mia autorità in questo castello. Grazie, può andare”
 
“Comincio seriamente a odiarlo!” esclamò Percy stizzito, appena uscito dallo studio di Silente.
Ma purtroppo non c’era nessuno ad ascoltarlo.
“Dove sono Harry, Ron e Hermione? E Annabeth e Grover? Perché non c’è nessuno a consolarmi?” pensò il semidio con rabbia.
Poi si rese conto di quanto egoista fosse il suo pensiero e se ne vergognò.
Tornato in Sala Comune ancora più infuriato per la scomparsa dei suoi amici, trovò proprio Harry seduto nelle poltrone vicino al fuoco.
“Ehi Percy! Allora? Che ha detto Silente?” domandò il mago a voce appena udibile.
Già cento occhi li stavano osservando con fare molto curioso, non volevano esporsi ancora di più.
“Bene, purtroppo non possiamo dire niente a nessuno! A meno che non vogliamo sfidare Silente a duello, da quanto ho capito” sbuffò il semidio.
Ma Percy, per la rabbia che gli cresceva in petto, annunciò quest’ultima frase a voce troppo alta. Tutta la Sala Comune di Grifondoro iniziò a bisbigliare di Silente, maghi e duelli mentre Percy, ancora più sconsolato, si accasciava su una poltrona.
“L’unica speranza è che non abbiano capito male!” si disperò Harry, cercando invano le ultime speranze rimaste.
In quello stesso istante entrarono dal ritratto un gruppetto di bambine del primo anno che parlavano di un duello tra Percy e Silente. Sembravano decisamente eccitate e discutevano della data che, a quanto dicevano alcune di loro, era alquanto dubbia.
“Secondo me dovrebbe vincere quel semidio! Silente non ha il diritto di sfidarlo così apertamente! È pur sempre un ospite del castello e poi è così carino!”
“Maya tu pensi solo ai ragazzi! Io invece dico che vincerà il Preside. È un mago così potente che neanche Grindelwald l’ha sconfitto!!!”
“E tu che ne sai?” esclamò ammirata una di loro.
“Nella mia famiglia si parla molto di queste cose e una volta…”
“Si può sapere perché state parlando di me?”
Percy era sgusciato fuori della sua poltrona e si era avvicinato furtivo alle ragazze, che sobbalzarono.
“E’ vero che tu e Silente vi scontrerete a duello?” chiese la bambina dalla famiglia loquace.
“No, non è affatto vero e vi proibisco di dirlo in giro!!!” gridò Percy, a voce altissima.
“Allora perché sei così nervoso?” interferì la bambina che si chiamava Maya.
“Perché siete voi a farmi innervosire!!!”
Ma a quel punto un’altra ragazzina scivolò fuori dalla massa di gente che si era accalcata attorno a Percy e gli lanciò uno Stupeficium, dritto nella schiena. Percy cadde a terra rovinosamente, svenuto.
“PERCY!!! Si può almeno sapere perché l’avete fatto???” gridava Harry furente.
Individuata la bambina dalla buona mira, Harry si rivolse direttamente a lei, che tremava come una foglia.
“Che cos…”
Ma non fece in tempo a finire la frase, che un altro Stupeficium da parte della stessa ragazzina lo centrò al petto. A quel punto comparve la McGranitt dal buco del ritratto.
“Potter! Jackson! Chi è stato???”
La massa di Grifondoro indicò la bambina, ma essa era svenuta, annientata dalla paura e dall’emozione.
 
 
E fu così che il giorno dopo, un iper-attivo Percy Jackson si svegliò in infermeria con accanto Annabeth, Grover, Hermione e Ron, che guardavano lui e un’altra persona,di cui Percy non riusciva a distinguere i contorni.
“Annabeth? Grover? Ragazzi ma che ci fate qui? Che è successo? E perché accanto a me trovo...Harry mezzo morto e dall’altro lato…una bambina??? Cosa?”
“Percy! Sei vivo!”
Annabeth abbracciò stretto l’amico, soffocandolo.
“Sì, ma adesso mi dovete delle spiegazioni. E molto serie!”
“Che cosa? Non ricordi niente? Il duello, lo Stupeficium, la bambina….niente???” esclamò Grover incredulo.                                                
“Certo che no! Gli ho somministrato una Pozione apposta!”
In infermeria comparve una donna grassottella di mezz’età, che scacciò fuori rabbiosamente gli amici di Percy.
“Adesso non ricordi più niente di quello che ti è successo. Ed è meglio così, perché se no adesso staresti aggredendo quella piccola laggiù”disse Madama Chips,indicando la ragazzina.
“Quella lì? Perché che mi ha fatto?”
“Non ti ho fatto perdere la memoria perché mi andava di farlo!!!”
Detto questo Madama Chips somministrò a Percy un intruglio disgustoso, che il semidio mandò giù tutto d’un sorso come questa storia della bambina assassina…o cose del genere!

 
 

 

Angolo Ele12

*si ripara dai pomodori con una pila di libri che cade rovinosamente a terra e che viene ben presto sostituita dal computer*
Vi prego non uccidetemi. Lo so, ho aggiornato tardissimo ma avevo le mie buone ragioni. Come ad esempio il mare, la spiaggia e un campo estivo.
In ogni caso non posso dirmi completamente in colpa perchè allo scorso capitolo vi avevo avvertiti, tutti. Spero in ogni modo che apprezzerete come prima i miei capitoli, anche se questo è uno schifoso capitolo di passaggio.

Ringrazio tutte le sante anime che hanno recensito gli scorsi capitoli e la nuova aggiunta akumetsu.

Recensite in massa, perchè se vedo che non ottengo almeno un'altra recensione non aggiorno.
Ele12

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ele12