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Autore: Stella_Del_Mattino    16/07/2014    4 recensioni
Quante volte James Potter ha provato a uscire con Lily Evans? Innumerevoli.
Ecco uno dei suoi molti tentativi andati male...
Dalla storia:
« Quindi neghi di essere attratta da me? » insisté Potter, accostando il viso a quello di Lily, fino a far sfiorare i loro nasi.
Lei annuì fermamente e lui, senza preavviso, la baciò.
Il bacio durò solo una frazione di secondo, perché la ragazza, dopo un primo momento di sorpresa, lo spinse via e gli stampò uno schiaffo su una guancia.

{Questa storia partecipa al contest "Canon VS Fanon" di Exoticue sul forum}
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Nome utente EFPsito/EFPforum: Evelyne13211
- Nome utente che preferite sul banner: Evelyne13211
- Titolo: Can I have a date?
- Pacchetto: Ade - Canon  (James/Lily; obbligo: la storia deve essere una one-shot di mille parole esatte; divieto: la storia non deve contenere la parola “amore”)
- Rating: Verde
- Genere: Slice of life, Sentimentale, Comico (spero lo sia, o almeno un pochino divertente)
- Avvertimenti/note: //
- Note d'autore: La storia è ambientata durante il quinto anno di Lily e James e ritrae uno dei vani tentativi di Potter per uscire con la Evans, che si conclude con il loro primo bacio non esattamente romantico. Nel particolare momento in cui ho scelto di ambientare la storia, Lily e James non stanno ancora insieme, però quando penso a questa coppia non mi viene in mente l’idilliaco quadretto romantico di altre coppie, bensì i loro battibecchi, così ho preferito attenermi alla mia idea e immaginare una delle loro discussioni e un loro bacio avvenuto quasi per caso ma che rivela che Lily in realtà è già innamorata di James, anche se chiaramente non vuole ammetterlo. È la mia personale visione di questa coppia, spero che vi piaccia e recensirete in tanti! :)  

 
Can I have a date?
Hogwarts era in fermento per l’inizio della cena, ma, nella fiumana di studenti che arrancavano verso la Sala Grande, ce n’era uno che andava controcorrente, scendendo nei sotterranei verso l’aula di Pozioni, dove c’era ancora qualcuno.
« Evans ». Lily raddrizzò impercettibilmente le spalle, tuttavia non si voltò e continuò a concentrarsi sull’intruglio che stava preparando.
« Potter, che ci fai qui? » mormorò a denti stretti, visibilmente infastidita, riconoscendo il compagno di Casa, pigramente appoggiato allo stipite della porta, con la cravatta allentata e la tua tipica espressione beffarda.
« Potrei farti la stessa domanda » ribatté James in tono spavaldo. « Le lezioni sono finite ».
« Mi sto esercitando » spiegò lei, esasperata.  « Se ti interessa saperlo, ho il permesso di Lumacorno per fare delle sessioni extra di Pozioni ».
« Sei proprio una secchiona ». Potter ridacchiò, però quando Lily si girò e lo fissò irritata, smise all’istante.
« Se sei sceso fin quaggiù per canzonarmi, sei pregato di tornare da dove sei venuto. Sono sicura che Sirius ti starà cercando per mettere in atto qualcuno dei vostri scherzi crudeli ».
« Sei ancora preoccupata per Mocciosus, Evans? » Nella voce di James comparve una nota di amarezza. « Non si merita le tue attenzioni, non dopo che ti ha chiamata Mezzosangue ».
Lily sospirò. « La nostra amicizia non sarà mai più come prima, ma questo non significa che io debba concedere una chance a tutti i palloni gonfiati che mi disturbano » disse stizzita, intuendo dove il ragazzo volesse arrivare con quel discorso.
« Non a tutti » puntualizzò lui, « soltanto a me ».
La ragazza alzò gli occhi al cielo. « Non voglio uscire con te, Potter ».
« Perché?! » esclamò James, fingendo di essersi offeso. « Sono popolare, bello da morire, semplicemente geniale e solo una pazza disprezzerebbe i miei bambini ».
Si arrotolò le maniche della camicia fino in cima e gonfiò i bicipiti, mostrandoli alla Evans con aria compiaciuta.
Lei fece una smorfia e lo scacciò con un calcio.
« Ahi! » protestò lui. « C’era bisogno di usare la violenza, Evans? »
«Con i tipi come te è l’unica arma efficace » sibilò Lily. « Però io preferisco i ragazzi con meno muscoli e più cervello e mi pare proprio che non sia il tuo caso, Potter ».
« Mi sottovaluti. Io sono molto intelligente ».
« Sì, certo » lo schernì lei, « quando si tratta di ideare qualche stupidaggine. Per il resto sei una frana ».
« Dimentichi il Quidditch » la corresse lui, per niente scoraggiato dal suo sarcasmo, « in quello sono un asso ».
« Ciò non dimostra la tua intelligenza, anzi » ribadì la Evans con caparbietà. « Tu e i tuoi amici siete solo degli arroganti. Ritenete da perdenti tutto ciò che richiede intelletto, ma dovreste capire che non siete autorizzati a flagellare con colpi bassi e prese di giro chi, a differenza vostra, si impegna nello studio per costruirsi un futuro migliore di quello da saltimbanco a Diagon Alley ».
James rimase basito dall’astio con cui lei pronunciò quelle parole.
« Pensi che sia da duri uscire con tutte le ragazze del nostro anno, illuderle e poi scaricarle, come se fossero un fazzoletto usato? » continuò Lily, paonazza e agitata. « Non è da tipi tosti, bensì da vermi ».
Il ragazzo deglutì, piuttosto perplesso, però, dopo un attimo di sconcerto, contrattaccò con il suo solito umorismo. « Ho capito. Vuoi l’esclusiva, Evans! Comprensibile, con un tipo desiderato come me, ma perché non l’hai detto subito? »
« Sei una causa persa, Potter ».
La ragazza si separò dal suo calderone e versò la pozione finita in un’ampolla.
Lui ne approfittò e, non appena gli passò accanto per riporre il materiale avanzato nell’armadio, le mise un braccio sulle spalle.
« Andiamo, Evans. Ammetti che provi per me quel sentimento che inizia per “a” e finisce per “e”, che non è quello che Mocciosus sente per te, visto che ti ha umiliata ».
Lily afferrò il braccio di James e lo allontanò dal proprio corpo. « Visto che a quanto pare ti piace comunicare attraverso giri di parole e litoti, ti informo che non mi susciti altro che quella sensazione che inizia e finisce per “o” e non è piacevole ».
« Frena un attimo » la interruppe lui. « Stiamo parlando per li... che cosa? »
Lei rise. « Litoti, ovvero uno dei tanti termini non previsti dal tuo vocabolario prettamente programmato per scherzi e Quidditch, Potter ».
« Certo che sei strana forte ».
« Detto da te è un complimento ».
Potter si passò una mano tra i capelli neri, tenuti sempre spettinati di proposito.
La Evans, al contrario, si sistemò la frangetta ordinata e la sua chioma rossa ondeggiò appena. I suoi occhi verdi brillavano di determinazione e sembravano lanciare una sfida che James non poteva rifiutare.
« Forza, dammi una possibilità, Evans » tornò alla carica, deciso a uscire con lei.
« Nemmeno per idea ».
« Avanti, in fondo io ti piaccio, so che è così ». Il ragazzo si avvicinò cautamente alla compagna di Casa, la quale alzò un sopracciglio divertita.
« Credo che dovresti controllare il tuo ego » gli suggerì.
« Quindi neghi di essere attratta da me? » insisté Potter, accostando il viso a quello di Lily, fino a far sfiorare i loro nasi.
Lei annuì fermamente e lui, senza preavviso, la baciò.
Il bacio durò solo una frazione di secondo, perché la ragazza, dopo un primo momento di sorpresa, lo spinse via e gli stampò uno schiaffo su una guancia.
« Non azzardarti mai più! » esclamò, uscendo di corsa dalla classe.
« Vuoi forse dire che non ti è piaciuto, Evans? » le gridò dietro James.
Lei non rispose. Avrebbe voluto dirgli di no, però una strana stretta allo stomaco e il cuore che martellava nel petto le impedirono di mentire a lui e a se stessa.
  
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