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Autore: EternalSunrise    16/07/2014    1 recensioni
Ho scritto questa OS qualche mese fa per il concorso di Natale (su DF) e ora ho deciso di modificarla e pubblicarla anche qua (in favoloso ritardo!). Avverto che -a parer mio- è banale e patetica, quindi non aspettatevi chissà cosa (solo una persona intelligente come me può discriminare un proprio racconto nella trama, cosicché nessuno abbia mai la voglia di aprirlo u.u). Buona lettura!
▬▬▬
È giunta, finalmente, la Vigilia di Natale e la cara Candy ha pensato di organizzare una mega festa a casa sua, dove potrà avere l'occasione di dichiararsi al ragazzo che le piace. C'è però un intoppo, il suddetto ragazzo è già stato invitato dalla sua ragazza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Questa fic non è stata scritta a scopo di lucro e i suoi personaggi non mi appartengono.


Heberger image  

23/12/2013, h 9.47

Caro diario,

ancora non riesco a capacitarmi di quanto passi in fretta il tempo; domani sarà la vigilia di Natale! Ho in programma un mega party con i miei amici ed è già tutto pronto, tranne una cosa... Castiel non ha ancora risposto al mio invito. Vedi, per me è di vitale importanza che lui ci sia, perché io lo amo! Mi piace passare il tempo con lui, anche se spesso battibecchiamo per delle sciocchezze -forse è proprio questa la parte divertente; mi piace assistere alle prove del gruppo, perché vederlo intento a suonare la sua chitarra è una visione bellissima, ci tiene davvero tanto; mi piace quando, ghignando, mi dice che sono troppo curiosa; mi piace quando arrossisce a ogni mio complimento o gesto carino nei suoi confronti. Lui, tutto questo, non lo sa ancora, dato che mi vergogno a dirglielo, ma ho deciso che glielo farò capire durante la festa.

 

Il cellulare vibrò all'arrivo di un messaggio e mi precipitai a leggerlo. Quando lessi il mittente, iniziai a tremare: era Castiel. Avevo paura di leggerlo, temevo un suo rifiuto, come una stupida. Rendendomi conto che, alla fin fine, si trattava solo di un messaggio, iniziai a leggere:

 

Ciao, ho letto il tuo invito. Mi dispiace dirti che purtroppo però non potrò esserci come amico perché domani sarò con la mia fidanzata. Ti chiedo di perdonarmi.

Cass.

 

Normalmente avrei capito se una persona non poteva accettare il mio invito, ma in quel caso era diverso; furono tre semplici parole ha farmi crollare tutto il mondo addosso: la mia fidanzata. Non sapevo nemmeno che ne avesse una, non me l'aveva mai detto. Gli avevo dato modo di presupporre di non potersi fidare di me? Non potevo saperlo. Sconsolata, mi buttai nel letto e scoppiai a piangere. Fino a quel momento mi ero solo illusa che lui sarebbe veramente potuto essere mio, e ciò mi faceva stare male.

Mi alzai e decisi di uscire; avevo bisogno di una boccata d'aria. Mi diressi al parco e mi sedetti su una panchina. mettendomi a pensare al dolore che quel messaggio mi aveva provocato... già, un semplice messaggio. Forse ero peggio di una stupida, forse mi stavo facendo troppi problemi per nulla. Infondo era colpa mia, perché se -magari- mi fossi dichiarata sin da subito, lui avrebbe anche potuto accettare. Tsk, se si era fidanzato con un'altra ragazza era perché non provava nulla di così grande nei mie confronti, inutile illudermi.

Si fece buio; tornai a casa e mi fiondai in camera mia. Saltai la cena, non avevo fame, e dopo poco mi addormentai nel letto.

Il giorno dopo, anche se di mala voglia, preparai il salone per la festa, aiutata da Rosalya, Leigh e Lysandre. Erano sempre stati buoni amici, mi avevano sempre aiutata nel momento del bisogno, quindi potevo fidarmi di loro. Nonostante ciò, non me la sentivo di raccontare i fatti del giorno prima.

Verso sera gli invitati iniziarono ad arrivare; i primi furono Alexy e Armin, seguiti da Violet, Nathaniel, Kim e gli altri, escluse Ambra e le sue amiche, non volevo rovinarmi ancora di più la festa. Tutti si stavano divertendo e ogni volta che qualcuno mi si avvicinava mi sforzavo di ridere, ma tutto quello che ne usciva era una smorfia. Stavo troppo male per riuscire a divertirmi.

A un certo punto il campanello suonò; mi chiesi chi potesse essere visto che gli invitati erano arrivati tutti. Andai ad aprire e rimasi con gli occhi spalancati quando sulla soglia di casa vidi Castiel. Non capivo come mai era venuto “Castiel! Come mai sei qui? Credevo fossi con... con la tua fidanzata” dissi. Lui sorrise dolcemente e mi rispose “Infatti”. Non capivo. Cosa voleva dire con quel infatti? Possibile che si era messo con una delle ragazze che stavano partecipando alla serata? Lui notò il mio sguardo interrogativo “Quando ho risposto al tuo invito, ti ho detto che non sarei stato presente come amico...” sapevo perfettamente cosa mi aveva scritto, eppure sentirselo dire a parole faceva ancora più male; sentii gli occhi bruciarmi, ma trattenni le lacrime, non volevo piangere, non davanti a lui. “...e infatti io non sono qui in qualità d'amico, ma in qualità di tuo fidanzato.” continuò abbracciandomi. Ero senza parole, di sicuro era una cosa che non mi aspettavo. Lui si allontanò quel poco che bastava per potermi guardare negli occhi “Accetteresti di essere la mia fidanzata?” mi chiese. Non potei fare a meno di sorridergli annuendo e, allo stesso tempo, di dargli del cretino per avermi fatto rimanere male il giorno prima. Mi disse che mi aveva portato anche un regalo, ma non gli vedevo nessun pacchetto o busta in mano. Gli chiesi spiegazioni, ma lui si limitò a dirmi che dovevo aspettare la mezzanotte, così tornammo dentro casa e festeggiammo con gli altri. Giunta l'ora fatidica, ci scambiammo con tutti gli altri auguri e regali, dopodiché Castiel mi trascinò in cucina. “Come promesso, ora potrai avere il tuo regalo.” disse avvicinandosi. Mise le mani sui miei fianchi e mi diede un semplice bacio casto, poi -dopo esserci separati- mi disse di voltarmi e di chiudere gli occhi. Feci quello che mi aveva detto e, pochi secondi dopo, sentii un qualcosa di freddo venire a contatto con il collo. Quando mi disse di aprire gli occhi, guardai verso il basso e vidi una collana argentata avente un ciondolo a forma di chiave, anch'esso argentato, con un meraviglioso zaffiro al centro della testa: sapeva che il mio colore preferito era il blu. Mi rigirai verso di lui e lo abbracciai ringraziandolo, dopodiché lui mi fece vedere che si era comprato un braccialetto con un ciondolo a forma di lucchetto e mi disse che solo la chiave che io possedevo poteva aprirlo. Me ne diede una dimostrazione e il ciondolo si aprì a metà, rivelandone il contenuto: una piccola foto di me e Castiel al mare. Ero felice come non mai, nulla avrebbe potuto rovinare quella serata. “Ora tocca a me darti il tuo regalo.” gli dissi trascinandolo nuovamente in sala. Presi da sotto l'albero un pacchetto di medie dimensioni, tutto incartato, e glielo porsi. Lui lo scartò senza esitare e, non appena vide il contenuto, -dalla felicità- non seppe dire altro che Wow! È bellissima! Gli avevo regalato una chitarra nera decorata da motivi rossi, visto che quella che aveva lui aveva qualche problema con lo spinotto. Fu il suo turno per ringraziarmi e, per farlo, mi diede un altro bacio, ma quella volta si trasformò in un delizioso bacio passionale, il più dolce del mondo.

▬▬▬▬
Ecco qua!
Ah, non l'ho riletta, quindi se vedere errori grammaticali o, soprattutto, lessicali (come frasi disconnesse o senza senso), non abbiate timore di avvertirmi ^^ non vi mangio, tranquilli u.u 
Ringrazio tutti quelli che hanno avuto il coraggio di arrivare sin qua o, perlomeno,di leggere questo obbrobrio :D e vi sarei ancora più riconoscente se laciaste un commentino **.
Detto questo sparisco,
Bye! :)

  
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