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Capitolo 1

Primo giorno
Mi appoggiai alla macchina e sospirai scocciata. Ero a Riccione per cominciare una vacanza ma ero sicura che mi sarei annoiata a morte. -Carly,prendi le tue valigie!-mi ordinò mio padre. Decisi,per il quieto vivere,di ascoltarlo e mentre presi la valigia,che pesava come una casa,mi trascinai all'hotel.Arrivati in camera i miei diedero la mancia al facchino e disfai le valigie. -Non adesso,tesoro-dichiarò mia madre-prima andiamo al ristorante a pranzare.Dopotutto siamo stati molto tempo in auto e tu avrai fame,no?- Annuii felice. Finalmente si mangiava!Okay che ero a dieta ma almeno in vacanza potevo mangiare qualcosa,no? Presi un paio di pantaloncini jeans(faceva molto ma molto caldo),una canotta e le mie adorate vans nere.Misi un filo di trucco e aspettai i miei leggendo una rivista che stava su un mobiletto.Poi i miei genitori furono pronti e potemmo scendere. Ordinai il classico hamburgher con patatine mentre mia madre mi guardava un po' dubbiosa:-Sei sicura,tesoro?Guarda che siamo in un hotel di classe,è un peccato non ordinare ostriche e caviale...-La guardai con occhi truci costringendola ad abbassare lo sguardo.Quando finimmo di mangiare mio padre sospirò soddisfatto:-Questa sì che è una buona cena!Ora ci vorrebbe un bel caffè,chiederò al cameriere- E si dimenò a chiamare il cameriere il quale,ci annunciò che caffè,dessert e alcolici venivano serviti soltanto nel bar affianco. Ci preparammo ad andarci.Io ero un po' scocciata di non poter andare direttamente in camera e mi stava venendo in mente di chiederlo a mia madre quando...come un sogno,sentendo la musica celestiale e vedendo tutto al rallentatore,vidi un ragazzo meraviglioso al banco.Lo stava pulendo e in effetti aveva gli occhi un po' rossi ma per me era lo stesso bellissimo.Aveva capelli mori,occhi castani,un sorriso stupendo,un naso che si vedeva appena e puliva con devozione il bancone. Sorrisi cambiando idea:sarei rimasta al tavolo a guardarlo per il tutto tempo:oh,sì! Per la mia gioia arrivò proprio lui a prendere le ordinazioni.Lo guardai ebete.Mia madre scherzò un po' con lui e mentre rideva fortissimo gli comparivano delle fossette stupende. -E tu? Cosa vuoi,dolcezza?-mi chiese. Mi trovai spiazzata. Gli dissi una cosa che amavo:i sorbetti. -Un'ottima scelta,direi. Piacciono molto anche a me!-E mentre lo scriveva sul taccuino mi fece l'occhiolino. Mi sentivo sotterare e felice come mai:mai nessuno così figo come lui ci aveva provato così spudoratamente con me! Sospirai e attesi con pazienza il mio sorbetto. DOVEVA essere portato da lui!