Sudore.
Fruscii veloci, sferzanti. In una serie armonica di colpi, tagliavano l’aria.
«A te non manca mai?».
Ancora fruscii. Nessuna risposta.
Era sottile come un velo, quel vento, soffice e delicato.
Le braccia smilze si muovevano a scatti precisi - avanti e indietro, avanti e indietro – e il rumore che provocavano [frusc, frusc, frusc] era a malapena percettibile. Si mischiava al vento, confondendosi con esso.
Gli occhi di Rufy, tuttavia, seguivano le gocce di sudore. Lente e tondeggianti, percorrevano il torace nudo e il viso concentrato di Ace.
No, forse no… non come a lui, almeno.
Ace sentì una goccia scivolargli lungo una guancia, fastidiosa.
Tanto il sudore si asciuga, prima o poi.
Come le lacrime.
N/A.
E mi diletto a suon di drabble. Anzitutto ringrazio chi ha recensito la drabble passata, Jambalaya (un bacione enorme ad Ale-chan e ancora un buona fortuna.
E poi, be’… spiegare il senso di questa drabble non è tanto difficile. S’intuisce facilmente. Rufy segue l’allenamento di Ace, in un tempo indeterminato dopo la partenza della ciurma del Rosso, è ripensa all’uomo che gli ha infuso il desiderio di sbarcare in mare alla ricerca di avventure.
Spero vi piaccia :)