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Autore: Sniix    17/07/2014    10 recensioni
Certe volte, dei semplici sguardi dicono molto di più di mille parole.
"Why don't you love me?
Touch me, tell me I'm your everything
The air you breathe
And why don't you love me baby?
Open up your heart tonight
'cause I could be all that you need."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tristan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Mi ricordo che faceva male. Guardarla faceva male.” Ogni volta che la vedeva, gli veniva in mente la frase di quel film andato in onda in tv poco tempo prima. Appena sentita quella frase, gli venne da pensare subito a lei. Era strano, non la conosceva ma era come ossessionato da lei e da ogni cosa che faceva. Facevano lo stesso lavoro, quindi era facile conoscere cose su di lei dal web o dalle riviste di gossip ma lui non credeva a quelle cose, voleva conoscerla di persona. Si erano trovati altre volte nello stesso luogo, si erano scambiati qualche occhiata ma niente di più. Per questo si chiedeva se lei sapesse chi fosse o se le piaceva la musica che facevano. Lei, Jamie Cooper, faceva parte di una girl band, chiamata Little Psychos (nome che lo faceva ridere ogni volta) e la sua voce era la più potente del gruppo, erano in tre. Mentre lui, Tristan Evans, il batterista dei The Vamps. Forse, pensava lui, i batteristi non si notano più di tanto. Forse alle ragazze piacciono di più i cantanti o i ragazzi che suonano la chitarra. Lo pensava ogni volta che lo guardava e poi distoglieva lo sguardo e, da quando erano arrivati, era successo tante volte. Erano proprio davanti a loro e Jamie rideva. Lei rideva sempre, quando la vedeva, si immaginava che fosse una ragazza sempre pronta allo scherzo, per niente permalosa e che le piacesse far ridere la gente. Non ci voleva molto per far sorridere Tristan, gli bastava guardarla sorridere perché trovava il suo sorriso adorabile. Ed era così, il suo sorriso era capace di illuminare una stanza buia, di mettere felicità alla persona più triste del mondo. Jamie si mise a ballare e scatenarsi insieme alle sue amiche, seguendo il ritmo della musica del cantante che si stava esibendo in quel momento, facendo anche il cosiddetto twerk. Tristan aveva letto su twitter che a lei non piaceva molto ballare, perché non era capace ma che lo faceva lo stesso, perché non le interessava cosa pensassero di lei, la apprezzava molto per questo anche se non sapeva quanto poteva essere vero, visto che, vedendola ora, sembrava che sapesse ballare abbastanza bene, insomma, sapeva muoversi. Si sentiva stupido a sapere tutte quelle cose su di lei, si sentiva come una di quelle ragazzine che andavano dietro a loro, che sapevano tutto prima ancora che loro lo sapessero. Diciamo che Jamie, per Tristan, era come la sua passione segreta e doveva rimanere tale, perché se qualcuno avesse scoperto che aveva una passione segreta l’avrebbe preso per un idiota e stalker. Ma come potevano, le persone, non rimanere incantati da quella ragazza? E non solo per la bellezza (che, alla fine, non era poi così bella. Cioè, lo era ma era una bellezza unica, che non molti erano in grado di apprezzare.) ma c’era qualcosa, qualcosa che faceva impazzire Tristan e che voleva fargli avere quella ragazza tutta per se ma lo stesso qualcosa gli impediva di averla.
 
 
Quando lo guardava le tornava sempre in mente quella canzone degli Hot Chelle Rae con Demi Lovato: Why Don’t You Love Me. Non era una canzone molto conosciuta ma era una delle sue preferite. La prima volta che si accorse di lui fu ad un evento di beneficienza, alzò lo sguardo, trovandoselo nel suo campo visivo, subito pensò che fosse un bel ragazzo. Ma, quel giorno, lasciò perdere. Lo ritrovava sempre quando le Little Psychos venivano invitate a qualche evento e, alcune volte, lo sorprendeva mentre la stava guardando, proprio come era successo prima. Le faceva piacere che un ragazzo come lui la guardasse, insomma, Tristan Evans, il batterista dei The Vamps, sapeva chi erano e sapeva anche che le ragazzine, ora come ora, impazzivano per le band. Non si faceva mai avanti, chissà quante ragazze gli andavano dietro in quel momento, solo perché la guardava non voleva dire nulla, anche se, ci aveva pensato molte volte di andare da lui e dirgli: “Ciao, sono Jamie.”. Non era mai stata una grandissima fan dei The Vamps ma sapeva molte loro canzoni e li trovava forti a contrario di Jennel, un’altra Little Psychos, che li amava ed era da quando erano arrivate che continuava a dire: “Basta, ora vado da loro.”. Jamie, dopo il giorno in cui aveva notato Tristan, aspettò il momento giusto andare da Jennel a parlare di loro. Andò da lei, chiedendole di farle ascoltare qualche canzone dei The Vamps e poi le chiese i nomi dei quattro. Le disse che quello che cantava si chiamava Brad, quello che suonava la chitarra si chiamava James, il bassista si chiamava Connor e poi lasciò per ultimo il batterista, come farlo apposta e, ovviamente, disse che si chiamava Tristan. Tristan. Quel nome le rimase impresso per tutta la giornata e anche per il giorno dopo. Poi, quando aveva impegni di lavoro o altro non ci pensava ma ogni volta che sentiva una loro canzone o quando Jennel parlava di loro o quando sapeva che sarebbero stati a qualche evento non riusciva a non pensare a quel biondino. E si sentiva stupida, perché continuava a pensarci mentre si preparava e mentre era in viaggio per arrivare nel luogo dell’evento e per tutto il tempo, fino a che non lo vedeva ed era in ansia. Ogni volta pensava magari oggi viene a parlarmi, ma ogni volta rimaneva delusa. Anche in quel momento lo stava pensando, magari ora viene a parlarmi. Non si rassegnava mai, anche se, apparentemente, era inutile. Alzò lo sguardo verso di lui e lo vide parlare, insieme agli altri suoi amici, con un tizio che aveva già visto. Non troppo giovane ma neanche troppo vecchio, diciamo, sulla quarantina, con i capelli neri e indossava una semplice t-shirt amaranto e dei jeans scuri. Era uno dei tizi della casa discografica. Si chiese cosa si stavano dicendo ma, non fece in tempo a pensarlo, che vide lo stesso tizio, seguito dai quattro ragazzi, precipitarsi verso loro.
“Ragazze!” Esclamò, battendo le mani l’una contro l’altra. “Come ho già detto ai ragazzi.” Indicò i quattro, dietro di lui. Jamie, senza pensarci, fece cadere il suo sguardo su Tristan ma, quando si accorse che anche lui la stava guardando, lo distolse subito, proprio come fece lui. “Vorremmo che voi vi esibiste insieme.”
“Quando?” Chiese, Livy, l’ultima Little Psychos.
“Fra poco.” Le ragazze sgranarono gli occhi, incredule.
“Ma non abbiamo abbastanza tempo per provare!” Controbatté Jennel.
“E’ quello che ho detto anche io.” Disse uno dei quattro ragazzi, Brad, pensò Jamie.
“E se lo dice Jennel, che li ama e farebbe di tutto per stare vicino a loro, allora deve essere vero.” Disse Livy, con un pizzico di sarcasmo nella voce, beccandosi un’occhiataccia da Jennel. Nel volto dei ragazzi si formò un sorrisetto, divertito. Jamie alzò di nuovo lo sguardo verso Tristan, per vedere se anche lui stava ridendo, lo stava facendo ma continuava anche a guardarla, distolse lo sguardo, di nuovo.
“Due artisti hanno dato buca per dei loro problemi e dobbiamo coprire questo spazio di tempo con qualcun altro.” Spiegò lui.
“E non potete far finire prima la serata?” Chiese Livy.
“Potremmo farlo ma non sarebbe corretto, prima di tutto, per le persone che sono venute e seconda cosa perché abbiamo speso un budget e i soldi che abbiamo usato per quei due artisti verrebbero buttati per nulla.” Le tre ragazze si scambiarono qualche occhiata. “Dovete fare una cover di qualche canzone, per far divertire il pubblicò.” Continuò, l’uomo. Jamie annuì alle amiche e, le ultime due, dopo essersi scambiate un’altra occhiata, dissero:
“Va bene.”
“Quanto tempo abbiamo?” Chiese Jennel.
“Visto che voi vi siete già esibiti, avete da ora fino alla fine dello show. Dovete solo scegliere due canzoni. È tutto nelle vostre mani.” E dopo aver detto quella frase, che fece preoccupare ancora di più i ragazzi, se ne andò, lasciandoli soli, a pensare. Jennel e Livy si voltarono subito verso Jamie che le guardò a loro volta, confusa.
“Che c’è?” Chiese.
“Sei tu quella che ha sempre le idee geniali.” Disse Jennel.
“Ovvero sei tu quella che conosce milioni di canzoni.” La corresse Livy, col suo fare da so tutto io. Jamie si strinse nelle spalle, in imbarazzo da tutte quelle persone che la stavano fissando. Strano, perché si esibiva davanti a milioni di persone ogni giorno, ma non c’era Tristan in mezzo a quelle milioni di persone. “Sappiamo che hai un’idea. Apri quella tua fottuta bocca e parla.” Livy le si mise davanti, coprendo Jennel dalla visuale di Jamie e viceversa, infatti, Jen saltò sulle spalle della sua amica, aggrappandosi a lei, per continuare a guardare Jamie. Era una cosa normale, fra loro.
“Potremmo fare Paris (Oh la la) di..” Iniziò, intimorita.
Grace Potter and the Nocturnals.” Finì la frase, Jennel, entusiasta. “E’ una delle mie preferite.” Livy si voltò verso I quattro ragazzi, sempre con Jennel sulle spalle. “Ditemi che la conoscete.” Continuò Jennel. I quattro si scambiarono veloci occhiate, come avevano fatto le ragazze, prima.
“Certo, la conosciamo.” Rispose quello che doveva essere Connor, pensò Jamie. “E l’altra?” Chiese.
“Be’ noi abbiamo detto la prima, ora tocca a voi pensare.” Disse Livy, risoluta.
Noi?” Chiese Jamie, divertita, guardando l’amica, alzando un sopracciglio.
“Siamo un gruppo. Quindi dire noi è come aver detto te.” Jamie scosse la testa.
“Ti devo far capire quanto sia stupida la cosa che hai detto o ci arrivi da sola?”  Ci aveva scherzato su, Jamie. Facendo ridere gli altri, compreso Tristan che continuava a guardarla e a ridere. Jamie fece un timido sorriso verso la sua direzione.
“E poi, Livy, non fare l’antipatica.” Disse Jennel, scendendo dalle spalle dell’amica. “Se loro ci odieranno per colpa tua ti uccido.” Continuò, col fare da bambina, incrociando le braccia al petto.
“Frena gli ormoni, Jennel.” Jamie scosse la testa, di solito lei era la prima a scherzare e a dire cavolate ma in quel momento non le veniva naturale.
“Potremmo cantare Somebody To You.” Le interruppe, Brad. “Prima non l’abbiamo fatta e poi, tecnicamente, è un duetto.”
Si!” Quasi gridò, Jennel, entusiasta.
 
 
Così, i ragazzi, iniziarono a provare e a riprovare le stesse canzoni, cercando di migliorarsi ogni volta. Era strano come riuscissero a trovarsi così d’accordo e a proprio agio, tutti. Si davano consigli a vicenda e anche Jamie e Tristan si scambiavano qualche parola, ogni tanto e, a quegli sguardi che si lanciavano ogni tanto, oltre le parole, avevano aggiunto anche dei sorrisi. Tristan era là dietro, che continuava a guardarla, mentre cantava. Era come una dea, si vedeva che ci metteva passione e quando si scatenava, scuotendo i capelli o quando faceva qualche nota alta, voleva smettere di suonare per concentrare tutta la sua attenzione su di lei. L’aveva fatto un paio di volte, senza accorgersene e, quando tutti si erano voltati verso di lui, per chiedergli perché aveva smesso di suonare era diventato tutto rosso, inventando scuse del tipo: “Mi è preso un crampo alla mano.” E poi aveva ricominciato a suonare, concentrandosi di più per non farsi distrarre.
 

Anche Jamie aveva fatto il suo numero di figuracce. Tipo quando James aveva chiamato Tristan semplicemente ‘Tris’. Lei aveva detto: “Tris? La protagonista di una trilogia che ho letto si chiama Tris. Nell’ultimo libro è morta.” E Tristan l’aveva guardata, in imbarazzo, non sapendo cosa dire. L’ho fatto rimanere di merda, pensò Jamie, subito dopo aver visto il suo sguardo. Gli dava le spalle tutto il tempo, per provare quando lei avrebbe voluto girarsi ogni secondo per vederlo suonare. Molte volte, Jennel, le aveva fatto vedere dei video dei The Vamps, lo trovava adorabile, quando suonava. Anche se, non capiva perché, la maggior parte dei batteristi, muoveva la testa mentre suonava, facendo volare i capelli da tutte le parti. Forse aiutava o, forse, sapevano che le ragazze trovavano quel gesto adorabile, almeno, per Jamie era così. Era un gesto adorabilmente inutile. Quando li vennero a chiamare, per dirgli che fra poco sarebbero dovuti andare in scena, Jamie si sentiva pronta. Non avevano provato tanto ma conosceva molto bene quelle due canzoni, la prima soprattutto, e le aveva cantate altre volte. Si posizionarono appena fuori dal palco, quello che a teatro avrebbero chiamato ‘dietro le quinte’ e aspettarono che gli artisti che si erano appena esibiti se ne andassero. Jamie si voltò, ritrovandosi un Tristan sorridente accanto a se.
“Andate.” Disse uno dei ragazzi che aveva organizzato l’evento, con la solita t-shirt nera con scritto ‘staff’.
“Buona fortuna.” Disse Jamie, al biondo.
“Anche a te.” Rispose, strizzando l’occhio verso la direzione della ragazza. Salirono sul palco, accompagnati dalle grida delle persone che erano lì, per vederli. I ragazzi si misero nelle loro solite posizioni a parte Brad, che si spostò un po’ più verso destra per fare spazio alle ragazze. Accanto a lui, nella destra c’era Jennel e dall’altra parte Jamie e Livy. Partì la musica e Jamie iniziò a cantare la prima strofa della canzone, muovendosi come lei sapeva fare, in un modo che pensava fosse un po’ ridicolo ma alle persone, non capiva come, piaceva.  Jamie amava esibirsi davanti a tutte quelle persone, era come se fosse a casa sua. Era piacevole e accogliente, all’inizio odiava tutte quelle persone che gridavano ma, alla fine, ci aveva fatto l’abitudine. Odiava quando doveva esibirsi con poche canzoni, il momento passava subito anche se bastava per farla andare su di giri, anche più del solito, questa volta, visto che, anche se avevano provato per poche ore, erano andati benissimo.
“Non vorrei vantarmi.” Iniziò Livy. “Ma lo faccio, visto che siamo stati fantastici.” Ridevano e si abbracciavano, congratulandosi l’un l’altro.
“Spero solo che le fan di Demi Lovato non ci uccidano perché abbiamo cantato la sua parte in Somebody To You.” Disse Jennel, non troppo seria.
“Scherzi? L’avete fatta benissimo.” Rispose James. Intanto, anche Jamie e Tristan si erano abbracciati e, tutti e due, si sentirono sollevati, in un certo senso.
“Congratulazioni.” Le disse, Tristan, con il sorriso sulle labbra.
“Anche a te.” Rispose, la ragazza, a tono.
“Non sono io quello che sa cantare così bene.” La guardò negli occhi.
“Già, ma io non so suonare la batteria, quindi, in un certo senso, ci completiamo.” Risero ma, solo dopo, Jamie realizzò che aveva detto la cosa più stupida del mondo. Ci completiamo? Arrossì e abbassò lo sguardo. Lui le mise un braccio intorno alle spalle, come per rassicurarla, come se volesse dire: “Tranquilla, avresti potuto dire altre cose, molto più stupide.” Alzò lo sguardo verso di lui e, solo in quel momento, notò che aveva un bellissimo sorriso. Ma chi voleva prendere in giro? Jamie sapeva che lui aveva un bellissimo sorriso anche da prima di quel momento, solo che, dal vivo e da vicino, era molto più bello. E così, senza pensarci, la ragazza si alzò in punta di piedi (di poco) e baciò Tristan. Sentì tutti zittirsi e, come prima, si rese conto di quello che aveva fatto solo dopo che lo aveva fatto. Lui continuava a guardarla, sconvolto, proprio come gli altri.
“I-io..” Iniziò Jamie, allontanandosi da lui. Si sentì avvampare. Non poteva credere di averlo fatto. “Scusa.” Lui scosse la testa e lei abbassò lo sguardo, pensando che avesse fatto quel gesto perché non gli era piaciuto, per niente. Jamie voleva andarsene e non voleva vederlo mai più, non voleva mai più vedere i The Vamps, dopo quello che aveva fatto, non sarebbe più riuscita a guardarli in faccia. Fece un passo indietro, pronta a correre via ma, prontamente, Tristan le mise un braccio intorno alla vita, tirandola verso di se. Ai due mancò il fiato per qualche secondo e, dopo averci pensato abbastanza, Tristan decise di chinarsi verso di lei, per baciarla. Nessuno dei due, sta volta, si tirò indietro. Jamie gli mise le braccia al collo, per sentirlo ancora più vicino e poi schiuse le labbra. Sentirono i gridolini sorpresi, di sottofondo, delle amiche di Jamie e le parole degli amici di Tristan ma non ci fecero caso. Come quando, in un film, ci sono i due protagonisti che parlano in mezzo alla folla e si sentono anche i mormorii delle altre persone, a cui nessuno fa caso. Nessuno dei due si spiegava perché, si conoscevano da poche ore e sembrava che, invece, si conoscessero da anni ed anni. Sembrava che tutto quel tempo passato a fissarsi l’un l’altra non fosse servito poi a nulla. Anzi, forse era proprio grazie a quello se ora si stavano baciando, perché, se non si fossero guardati, la prima volta, nessuno dei due avrebbe saputo dell’esistenza dell’altro.
 



*Spazio autrice*

Buonsalve a tutti c:
Subito vi dico che io non sono una grandissima fan dei The Vamps ma mi piacciono lol
E non mi picchiate se ho scritto questa cosa su di loro, mi piace scrivere su artisti diversi.
So.. all'inizio volevo pubblicare qualcosa di un po' più boh hhaha un po' più triste, senza lieto fine (tipo questa lol) ma poi ho pensato: E' la prima os su di loro, andiamoci piano. lol
Comunque, se vedo che questa piace potrei decidere di pubblicare anche l'altra, perché mi piaceva abbastanza. Era un po' inquietante ma vabbè lol
Basta che non mi uccidete perché ho scritto su di loro (cioè su uno di loro lol).
Ah e la frase all'inizio l'ho presa dal film 'Stuck In Love' se non l'avete visto vi consiglio di farlo c:
Un bacio <3


-Sniix
 
   
 
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