Videogiochi > Ib
Ricorda la storia  |      
Autore: Rin_Chan64    17/07/2014    2 recensioni
{[Prima in Fandom (Misao)][Crossover][Quattro Fandom][Ib][The Witch's House][Yume Nikki][Misao][Iper Beta-Readerata]}
"Stavano collaborando come se fossero state amiche da tantissimo, anche se si erano conosciute solo quel giorno, qualche minuto prima.
Madotsuki riusciva a parlare con tutte quante senza vergognarsi, a Ellen talvolta si riusciva a strappare qualche risatina, Misao era diventata più sciolta ma anche più scrupolosa nel lavoro, e Mary... Beh, Mary ha imparato quanta sabbia prendere e dove prenderla per non far crollare il castello."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mary
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ATTENZIONE!!
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Kouri, Fummy, Kikiyama e Sen (The Miscreant Room); questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Questo testo è una crossover. I Fandom sono: Ib, The Witch's House, Yume Nikki e Misao.
Il What if? si riferisce a "What if Ellen e Viola non si fossero scambiate i corpi?" lo capirete meglio dal testo.
Ringrazio infinitamente La vecchia, mia Mamma e tutti i piccolini di Hetalia per avermi fatto da Beta-Reader; ma soprattutto La vecchia (Che mi ha corretto tutti gli errori), Russia (Che mi ha consigliato il titolo) e Romano (Che mi ha consigliato il titolo del capitolo).
 
Il castello al mare

Mary era sola, e passeggiava al mare. Sua sorella non era potuta venire, quindi era rimasta a casa con sua madre, mentre Mary ed il suo secondo padre erano andati al mare per conto loro.
Mary continuava a camminare sugli scogli, guardando l'orizzonte. Se magari avesse trovato qualche bambina della sua età, avrebbe passeggiato e giocato con lei ed avrebbe smesso di annoiarsi tanto!

Ellen, a sua volta, cercava una persona. Camminava sul bagnasciuga, con le mani dietro la schiena e lo sguardo in basso. Si chiedeva se avesse potuto trovare qualcuno, in quella giornata così ventilata. La spiaggia era stranamente vuota, e le arrivavano diversi granelli di sabbia in faccia ad ogni folata di vento. Stava per andarsene di lì, perchè era fastidioso, ma doveva trovare qualcun'altro che cascasse nella sua trappola. Dopo che Viola aveva scoperto all'ultimo momento il suo subdolo trucco, era scappata via; e non le aveva dato il suo corpo. Perciò, Ellen era alla ricerca di uno nuovo.

Madotsuki era seduta in una panchina di pietra. Si era avvolta in un asciugamano viola, nell'intento di coprirsi. Si vergognava di se stessa. E poi faceva freddo.
Si rannicchiò in un angolo della panchina, stringendosi ancora di più in quel lungo asciugamano; e rimase a guardare la gente che passava.

Misao era vicino al mare, intenta a costruire un castello di sabbia. In verità, ascoltava il rumore delle onde. Lo trovava rilassante, ed ormai prestava ben poca attenzione al suo piccolo abbozzo di castello.
Ad un certo punto, si scosse e decise di andare a prendere più sabbia bagnata. Si alzò con un paio di difficoltà, si scrollò da tutta la sabbia che le si era attaccata alle ginocchia e si avvicinò al mare. Faceva freddo. Si mise a braccia conserte e le strofinò per scaldarsele un po', poi si chinò nell'intento di prendere della sabbia con le mani.

Mary salì le scalette piano piano e saltellò un po' vicino alle piante, per poi arrivare dall'altra parte del sentiero, dove c'erano le panchine. In una di esse, trovò una ragazza di circa sedici o diciassette anni, con un costume rosa ed un asciugamano viola caduto per terra lì vicino. La ragazza era intenta a rifarsi la treccia sinistra, e stava guardando l'asciugamano.
Mary corse verso la panchina, poi chiese alla ragazza dai capelli castani: -Hai bisogno di aiuto?
La ragazza rimase a guardarla, e Mary le prese l'asciugamano senza aspettare una risposta.
Alla ragazza, che teneva sempre gli occhi chiusi, cadde l'elastico nero con cui si stava facendo la treccia. La treccia si disfò un poco, mentre la ragazza strappò via l'asciugamano viola dalla mano destra di Mary, se lo avvolse velocemente intorno e, ripreso l'elastico da terra, ricominciò a farsi la treccia.
Mary si sedette vicino a lei, e l'altra si allontanò un pochetto.
-Sai parlare? Come ti chiami?- le chiese Mary, avvicinandosi un po' di più con la testa.
-Sì. Madotsuki.- rispose in breve lei, con una voce un po' profonda, ed allo stesso tempo dolce e leggermente nasale; e la sillaba "Tsu" pronunciata come "Su".
-Ah, Madotsuki!- rispose Mary, contenta, e ritirando un po' la testa, cosa che sembrò provocare un leggero sollievo da parte di Madotsuki -Lo sai che è un bel nome?
-Grazie.- disse sempre brevemente la ragazza. Mary notò che la sua "R" era un tantino moscia e la sua "G" era stranamente leggera.
-Hai un accento strano...- le disse allora, senza pensarci due volte -Sei Giapponese o vieni da un altro Paese?
Questa volta, Madotsuki si limitò ad abbassare un po' la testa, arrossire e stringersi un po' di più l'asciugamano.
Ma Mary non si dimenticava mai di una domanda che aveva fatto, quindi ripetè: -Sei di qua o vieni da fuori?
-Giapponese.- rispose piano piano la ragazza, la cui voce veniva un po' soffocata dall'asciugamano.
Anche se Mary non era tanto convinta della risposta, lasciò perdere e cambiò discorso.
-Quanti anni hai?- chiese infatti.
Sembrava che Madotsuki si stesse un po' stancando delle domande, però rispose comunque, mormorando. Ma Mary non la sentì bene.
-Oh.- disse allora, anche senza aver capito la risposta -Io invece ne ho nove!
Sentendo questo, la ragazza dai capelli castani ritirò un po' l'asciugamano dalla faccia ed alzò la testa, per poi guardare Mary da capo a piedi.
-Ma mi vedi? Apri gli occhi!
Madotsuki indietreggiò, facendo capire a Mary che aprire gli occhi non era proprio il suo intento.
-Scusa, scusa!- disse Mary, pensando che la reazione di Madotsuki fosse un po' esagerata, poi si mise a guardare il mare.
-Hey, Mad!- disse, alzandosi dalla panchina Mary, che aveva già preso confidenza -Che ne dici di andare in spiaggia?
-Madotsuki.- la corresse prontamente la ragazza, a cui i nomignoli non andavano proprio a genio; sempre con il suo piccolo difetto di pronuncia.
-Va bene, Madosuki!- ridacchiò Mary.
-Nnnnh...- si limitò a dire Madotsuki, cosa che evidenziò un po' di più la lieve nasalità della sua voce.
-Allora? Andiamo?- insistette Mary, tirando Madotsuki dal punto dell'asciugamano dove ci sarebbe dovuto essere il braccio.
Madotsuki, sentendosi praticamente costretta, si alzò, si mise meglio l'asciugamano legandoselo sotto le ascelle e prese la manina di Mary.

Misao cercò un punto dove la sabbia era più bagnata, ma non troppo, per prenderne un po' e costruire un castello come si deve. Si avvicinò un po' di più al mare, e notò un grande fiocco rosso sangue che galleggiava sull'acqua. Si avvicinò un po' di più, bagnandosi fino alle caviglie, poi allungò il braccio destro e lo prese.
Si guardò intorno, per vedere a chi appartenesse. Si mosse un po' più a sinistra, ed inciampò su un sasso sott'acqua.
Cadde come un sacco di patate in avanti e si bagnò tutta, anche la faccia e i capelli.
Alzò la testa, prese un bel respiro e controllò se nessuno l'avesse vista. Si inginocchiò, restando dentro l'acqua, si scostò i capelli dagli occhi e si mise la mano destra davanti alla faccia. Il fiocco si era tutto stracciato, e sembrava che di lì a poco diventasse liquido e colasse dentro l'acqua.
-Oh, no...- disse, pensando a quando la proprietaria del fiocco l'avesse trovata -Devo averlo fatto strisciare contro un sasso... Che faccio?
-Non preoccuparti, Misao...- disse da dietro di lei una voce potente, ma leggera, ed anche un po' bassa rispetto alla media di voci femminili giapponesi e con uno strano accento leggermente europeo.
Misao si voltò, sorpresa. Quella che vide fu una bambina dai capelli viola, come i suoi, un vestitino rosso sangue e sotto una camicietta bianca, con un fiocco nero attorno al colletto. Era sul bagnasciuga, e si stava avvicinando sempre di più. Essendo più vicina, Misao notò che quella bambina aveva un grande fiocco rosso sangue dietro alla testa, e se lo stava aggiustando con tutte e due le mani.
Misao si voltò verso la sua mano, e del fiocco non c'era più traccia.
Camminando con l'eleganza di un gatto, la bambina si avvicinò sempre di più a lei, bagnandosi fino alle caviglie.
-Misao, vuoi che ti aiuti ad alzarti?- chiese la sua voce, ancora più vicina.
Misao si girò, ancora meravigliata di come quella bambina potesse sapere il suo nome.
Lei era lì che la guardava dall'alto, con quei suoi grandi occhi giallini un po' socchiusi, oppure leggermente coperti dalle guance chiare, come si vedeva dalla visuale di Misao.
La bambina allungò la mano destra e, senza fare domande, Misao si aggrappò ad essa con la mano sinistra, bagnandogliela.
Restò incredula a guardarla. Da quella prospettiva, il suo sguardo sembrava un po' malinconico.
-G... Grazie!- le disse Misao, facendo per andarsene -Grazie mille.
Misao corse verso il suo ombrellone, un po' imbarazzata ed un po' meravigliata. Cercando di non pensarci troppo, si chinò sulla sua borsa e cercò in fretta e furia un asciugamano, per non prendere freddo.
Si asciugò prima un po' la faccia, poi se lo avvolse un po' intorno scrollandosi ben bene, quel tanto che bastava per asciugarsi un pochetto il suo costume intero color ciliegia. Aveva fretta di tornare al suo castello, magari qualcuno lo stava per distruggere...
-Tranquilla, controllo io il tuo castello!- disse la stessa voce della bambina da dietro.
Misao si girò, e trovò la bambina seduta sul suo ombrellone bianco e blu. Dai suoi piedi colavano delle goccie d'acqua, e la sua mano destra bagnava la tela dell'ombrellone.
All'inizio, Misao era un po' spaventata, però, da altruista che era, guardò il suo asciugamano rosa pallido e propose alla bambina:-Se vuoi, ti puoi asciugare con questo...
-Ah, scusa, ti ho bagnato l'ombrellone!- rispose pronta quella e chiuse la sua mano destra a pugno. La riaprì, e l'acqua era sparita, lei era completamente asciutta ed anche l'ombrellone lo era.
-Uhm...- disse Misao, meravigliata. Ma, dato che non voleva fare troppe domande e troppo invasive, si limitò a salutarla ed andare verso il suo castello di sabbia.
La bambina sorrise, guardandola allontanarsi.

Mary era un bel po' più bassa di lei. Madotsuki era felice di aver incontrato qualcuno che riusciva a battere per altezza.
Le due si incamminarono, mano nella mano.
Madotsuki rimaneva sempre un po' incurvata con il pugno chiuso.
-Ma che hai?- le disse Mary, che stava saltellando e le stava per mollare la mano, da quanto era veloce in confronto a Madotsuki.
La ragazza si limitò a dire: -Nnnnh...- ed invitarla a passare avanti.
Mary talvolta si fermava, quindi, per restare alla sua stessa velocità.
Dopo un po', arrivarono nella spiaggia. Lì, il vento si sentiva molto di più, e faceva agitare le treccie e la parte bassa dell'asciugamano di Madotsuki e i capelli biondi e i nodi del costume della bambina più piccola.
Fecero qualche passo poco lontano dal bagnasciuga, e videro due bambine che sembravano sorelle. In verità, la loro altezza era pressappoco uguale e Madotsuki avrebbe scommesso che fossero gemelle. Sembrava che parlassero di cose serie, e si stavano aiutando a vicenda per costruire un castello di sabbia. In verità, quella che si stava impegnando di più era quella con i capelli corti viola scuri, un piccolo codino ed il costume intero color ciliegia.
Mary, senza pensarci due volte, mollò la mano di Madotsuki e corse verso le due bambine, urlando un: -Ciao!
Madotsuki rimase ferma, guardandole. Mary si era già messa a parlare e gesticolare con la bambina con il codino, mentre quella, ancora con il vestito ed il fiocco rosso sangue, le guardava con i suoi grandi occhi giallini.
Ad un certo punto, Mary cominciò a gesticolare indicando Madotsuki. Poi, si mise a guardarla e le fece cenno di venire.
Madotsuki cominciò a camminare lentamente e le raggiunse.
-Misao, questa è Mad!
-Mi chiamo... Madotsuki.- disse lei, piano piano.
Misao si alzò e tese la mano destra: -Piacere, Madosuki. Io sono Misao.
Madotsuki ricambiò la stretta di mano, precisando: -Mi chiamo Madotsuki.
-Ah, si pronuncia Madotsuki, ma lei lo dice Madosuki!
-Quindi, sei Coreana?- chiese gentilmente Misao, tirando ad indovinare e mollandole la mano.
-Nnnnnh...- si limitò a dire la ragazza più grande del gruppo.
Cambiando discorso, Mary continuò: -Quella lì è Ellen!
Madotsuki la guardò, e lei accennò un inchino con la testa.
Le tre bambine di tredici, undici e nove anni e la ragazza di diciassette si sedettero tutte intorno al castello.
Dopo aver guardato un po' tutte, Misao cominciò a rimettere un po' apposto il castello, mentre Ellen camminò un po' verso sinistra, per prendere della sabbia un poco bagnata.
Mary si guardò intorno per qualche attimo e, subito, corse verso il mare, si buttò a capofitto, poi prese una manata di sabbia molto bagnata.
Ellen e Mary tornarono indietro, mettendo la sabbia sopra il resto del castello, e Misao la aggiustava bene, mentre le altre tornavano indietro.
Madotsuki sorrise guardando questo lavoro di squadra e, non potendo non collaborare, tornò indietro e prese diverse manate di sabbia asciutta.
Misao modellava il castello con attenzione, come se fosse stata la casetta di tanti omini sorridenti e colorati fatti di sabbia e non voleva che crollasse, e mentre lo aggiustava qua e là un'enorme manciata di sabbia bagnatissima arrivava sulle sue mani, e quando alzava lo sguardo riusciva a vedere solo una bambina bionda con il costume giallo tutta bagnata che correva verso il mare. E, nel mentre, un'altra manciata di sabbia un po' bagnata arrivava dalle mani di Ellen e si posava gentilmente sulla costruzione e, mentre Misao ringraziava ancora la bambina con il fiocco rosso sangue, della sabbia asciutta ed una richiesta di permesso arrivava da destra.
Era anche un po' triste dire che quell'armonia sarebbe presto stata spezzata, quando avrebbero finito il castello.
Stavano collaborando come se fossero state amiche da tantissimo, anche se si erano conosciute solo quel giorno, qualche minuto prima.
Madotsuki riusciva a parlare con tutte quante senza vergognarsi, a Ellen talvolta si riusciva a strappare qualche risatina, Misao era diventata più sciolta ma anche più scrupolosa nel lavoro, e Mary... Beh, Mary ha imparato quanta sabbia prendere e dove prenderla per non far crollare il castello.

Dopo un bel po' di lavoro, il castello era finito.
Mary crollò sulla sabbia, sfinita, e la sabbia le si attaccò addosso.
Misao, rimasta in ginocchio, guardava il suo castello mentre la sabbia asciutta messa da Madotsuki come tocco finale stava volando via col vento, tornando dove era venuta.
Ellen guardava Misao, impaziente. Ad un certo punto le disse: -Io-
Ma fu interrotta da degli schizzi di acqua salata, che però non la bagnarono.
-Hey, voi! L'acqua é calda!
-Uh? Davvero?- le rispose Misao, avvicinandosi.
Con un urletto divertito, Mary la schizzò tutta, poi si allontanò ridendo. Misao, sia perché aveva freddo sia perché non voleva lasciarla sola, la seguì.

-Non... Ne sarei tanto convinta.- disse finalmente Madotsuki, rimasta ancora al discorso dell'acqua calda o fredda. Poi, guardò Ellen e le disse: -Tu non vai a farti il bagno?- ma, più che altro, perché voleva scoprire se sarebbe dovuta restare da sola; e poi anche perchè le sembrava strano che quella bambina non si togliesse il vestito. Glielo avrebbe voluto chiedere, ma non lo fece per non sembrare scortese.
-No.- rispose pronta l'altra, un po' scocciata -Odio fare il bagno. Ed anche andare al mare. E se mi togliessi il vestito t...
Ellen non finì la frase, e Madotsuki non le volle chiedere niente. Ellen si alzò leggermente e si avvicinò, più strisciando che camminando, alla ragazza.

-No, Mary!- urlava Misao, tendendo una mano verso la bambina -È pericoloso andare così in fondo...!
Ma Mary non la ascoltava; ed era quasi arrivata fino alle boe.
Misao si mise a nuotare quanto poteva per raggiungerla, si immerse completamente e nuotò veloce fino a dove Mary era arrivata, svelta com'era.
La più piccola era appesa ad una boa, e non riusciva a toccare perché era bassa persino per la sua età. Invece, Misao riusciva a toccare abbondantemente e decise di aiutarla.
-Afferra il mio braccio!- le disse, tendendole il braccio sinistro -Ti porto indietro dalle altre, ok?
-Mollami!- le urlava Mary, scuotendosi e dandole colpi al braccio -Riesco a nuotare comunque!
Ma Misao era realista: c'erano molte probabilità che annegasse. Quindi, la prese da sotto le ascelle e la sollevò, mentre lei continuava a divincolarsi, e la portò in un punto in cui Misao riuscisse a toccare pure inginocchiandosi, e a lasciare quasi tutto il busto scoperto.
-Qui l'acqua è bassa...- disse a Mary, mollandola davanti a lei -Puoi nuotare quanto vuoi!
Mary era ritta in piedi. Le grondavano i nodi della parte superiore del suo costume giallo, ed aveva una faccia da bambina dispettosa.
-Ma Misao! Io voglio andare in fondo!- insistette lei, battendo i piedi nella sabbia -Qua è troppo bassa, non riesco neanche a nuotare!
-N... Non fa niente!- replicò Misao, che già aveva molto freddo -Che ne dici di uscire?

Ellen e Madotsuki, intanto, erano già riuscite a cominciare una conversazione che addirittura riusciva ad interessare alla ragazza dai capelli castani.
Scoprì che Ellen aveva una passione per la scrittura, ed era riuscita a parlare a qualcun'altro oltre che a se stessa della sua propensione per il disegno.
Ellen sembrava aspettare il ritorno di Misao, ma senza risultati per quel momento. Era per questo che si era messa a parlare con Madotsuki.
-Madotsuki?- disse all'improvviso, poco dopo aver interrotto il discorso.
-Nnnnnh?
-Ehm... Io-
Non riuscì a finire la frase che venne interrotta un'altra volta. Era Misao.

-Hey...- disse quella -Qualcuna deve accompagnare Mary da suo padre... Io non posso, devo andare ad asciugarmi!- detto questo, l'undicenne dai capelli viola scuro corse verso il suo ombrellone.
Madotsuki guardò verso Ellen. La ragazza era già stata con quella peste, toccava alla bambina dai capelli violetti.
-Va bene...- disse alzandosi, un po' di malumore.
Mary le prese la mano, in un primo momento, poi Ellen ritirò subito la sua.
Le due si incamminarono verso gli scogli, lì vicino c'era l'ombrellone del padre di Mary.
-Sei sempre triste!- cominciò a dire di punto in bianco la bambina sincera -Non ridi mai, non parli mai!
-Beh, qualche parola l'ho detta...- rispose scocciata Ellen, con la sua indiscutibile logica, guardando in basso.
Dopo un po', prese un altro discorso: -Tu hai dei genitori? Intendo, più di uno...
La bionda fu messa in difficoltà; ma rispose, pensando fosse normale: -Sì! Tre!
-Oh...- continuò l'altra, anche lei pensando che fosse normale -Ed hai sorelle?
-Beh, in pratica!
Ellen cominciava a pensare che anche quella di Mary fosse una bella situazione. Quindi, cominciò a dirle: -Ehm... Allora... Io-
-Siamo arrivati!- venne interrotta un'ennesima volta da Mary -Ti devo lasciare... Ciao Elly! Salutami Misy e Mad!
La bambina cominciò a correre verso suo padre, salutando Ellen con una manina.
Ellen ricambiò con un finto sorriso; poi si girò e cominciò a pensare ai nomi che le aveva dato con una faccia perplessa, quindi si incamminò.

Madotsuki era ancora avvolta nel suo asciugamano viola, e guardava l'orizzonte. Poco dopo, Misao la raggiunse sedendosi vicino a lei, ed ascoltando le il rumore delle onde.
-Bello, vero?- fu lei la prima a parlare dopo un grande silenzio, continuando a guardare il mare.
-Nnnnh...- si limitò a dire Madotsuki, abbassando la testa.
-Cosa succede, Madotsuki, stai bene?
Madotsuki si accucciolò nel suo asciugamano quando arrivò una forte folata di vento.
Misao le mise una mano sulla spalla destra e si avvicinò ancora di più a lei. La ragazza disse qualcosa, poi tremò.
-Misao, Madotsuki, scusate...- disse la voce di Ellen da destra -Sapete per caso chi sono Elly, Misy e Mad?
Misao si girò verso la bambina con il fiocco rosso sangue in testa e le disse: -No, mai sentite...
Madotsuki non commentò.
Ellen si sedette alla sinistra di Misao, anche lei guardando il mare, perché certamente lei non l'aveva mai visto prima di quel giorno.
-E siamo rimaste in tre.- commentò Misao dopo un po' -Le tre più grandi.
-Uh-huh- le diede ragione Madotsuki, nel mentre che Ellen si limitava ad annuire.
Misao sospirò,e dopo un grande silenzio tremolò un pochetto.
-Uhm...- disse -Credo proprio che io debba andare... Tornate qui tutte quante, vero?
Madotsuki annuì pian piano e senza tanta convinzione, mentre Ellen abbassò la testa e stette zitta.
-Beh, allora ciao!- le salutò Misao, alzandosi e correndo verso l'ombrellone. Quella giornata non le era dispiaciuta tanto, in verità, ed era per questo che voleva rivederle tutte. Magari, un altro giorno, avrebbero approfondito la loro amicizia.
Con questi pensieri in testa, si vestì, chiuse l'ombrellone, prese la sua roba e si incamminò verso casa.

Madotsuki, invece, se ne andò e basta. Non disse niente, si alzò e se ne andò verso gli scogli. Ellen continuava a guardarla allontanarsi, poi guardò di nuovo il mare: il sole si stava tuffando dentro.
Quindi, Ellen si alzò ed andò verso il mare, poi si immerse completamente. Come d'incanto, la bambina sparì.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Ib / Vai alla pagina dell'autore: Rin_Chan64