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Autore: Lori Liesmith    17/07/2014    2 recensioni
Perchè Children of Earth è troppo dura da digerire.
Immaginiamo che la terza stagione non esista e mettiamo tanto fluff da cariare i denti.
a voi l'ardua sentenza.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Gwen Cooper, Ianto Jones, Jack Harkness, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg
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A mia madre che mi ama sempre e comunque.
 

PIOGGIA
 
Pioggia. Ianto ricordava solo che pioveva quel giorno, il giorno in cui tutto cambiò.
Il Torchwood III, rimasto vedovo di due agenti, cercava di tirare avanti: tra Gwen che si dilettava nelle autopsie, facendo tesoro degli insegnamenti di Owen a Jack che si occupava della parte tecnologica, assumendo il dominio del regno di Tosh.
Ianto era stato promosso ad agente sul campo e quando non c’era nulla da fare al nucleo continuava a servire i suoi ottimi caffè.
La caffettiera era qualcosa di piccolo ed insignificante ma dal potere di rassicurare il giovane; sapeva, infatti, che ci sarebbe potuta essere qualunque tipo di crisi aliena, da un uomo dalla testa di pesce all’apocalisse, ma quella macchina macina chicchi sarebbe sempre rimasta al suo posto, un po’ come Jack.
Jack era un altro punto fisso: in quanto immortale la sua presenza era qualcosa di statico e perenne; Ianto non doveva preoccuparsi per lui quando andavano in missione, sapendo benissimo che non gli sarebbe potuto accadere nulla.
La loro relazione, quella vera, che non comprendeva finzioni davanti ai colleghi e sveltine nell’ufficio del capo era poco meno recente della Situazione.
Già, la Situazione aveva sconvolto tutti al nucleo ed anche Rhys che, onestamente, si era introdotto, anche se a forza in quella stramba famiglia.
Ma torniamo alla pioggia. Era un normale giorno lavorativo, anche dei più noiosi: non c’erano alieni da cacciare o altro, quindi Jack e Ianto si trovano nello studio del capitano a scambiare quattro chiacchiere avendo come sottofondo la pioggia che batteva sul soffitto del nucleo. Da quando si erano messi insieme ufficialmente parlavano moltissimo forse per compensare tutti quei momenti in cui a parlare erano stati i loro corpi.
“Quindi, io ero su questo asteroide e vedo un sedere che neanche miss universo 3.045! Avessi potuta vederla Ianto! Comunque, vado a presentarmi come ogni distinto gentiluomo dovrebbe fare e mi ritrovo a parlare ad un polpo! Lo giuro! Era un polpo con un sedere magnifico, ma pur sempre un polpo!”
Nel raccontare l’ aneddoto Jack gesticolava molto come a voler enfatizzare la situazione.
“Tu che ne pensi?”
Ianto gli rivolse lo sguardo per cui il famigerato John Hart lo aveva denominato “Occhi Dolci”.
“Credo che … che …” e svenne, afflosciandosi di lato e cadendo dalla sedia.
“GWEEEEEN” sentì la ragazza dal piano di sotto e subito accorse, sentendo una nota di panico nella voce dell’amico.
Trovò Jack semisdraiato a terra che cercava, con piccoli schiaffetti, di rianimare un esamine Ianto.
“cosa è successo?”
Gli occhi del Capitano erano inondati di paura:
“Non ne ho idea! E la cosa non mi piace, prepara la macchina per gli esami”
La ragazza gli rivolse uno sguardo confuso
“Jack… io non sono un medico, non sono Owen. Con i cadaveri me la cavo, ma da qui a curare qualcuno, no”
Jack non le diede nemmeno il tempo di finire “ORA, Gwen”
Così si ritrovarono tutti e tre nella “zona medica” del nucleo. Jack, Gwen e Ianto che si era appena svegliato e faticava a muoversi, figurarsi a parlare.
“Cosa…. Cosa è successo?” chiese il ragazzo, adagiato sul lettino da laboratorio.
“Ti stiamo analizzando per questo; non preoccuparti” Gli rispose Jack anche se internamente aveva paura di ciò che avrebbero scoperto.
Nel frattempo Gwen aveva fatto le analisi con l’aiuto del computer.
“Allora, qui dice che sei perfetto, ma il computer ha rivelato un’alta concentrazione di una sostanza, qua la chiama HGC, ma onestamente, non ho idea di che cosa sia”
Jack strappò di mano il foglio alla donna per rileggerlo più e più volte mentre Ianto assumeva un colorito tra il bianco e il verdognolo.
“ sei sicura di aver fatto tutto correttamente?” Chiese Jack
“Beh… ho fatto quello che faceva Owen: ho inserito il sangue nel contenitore ed il computer ha fatto il resto.” Gli rispose la ragazza stringendosi le spalle.
Ianto nel frattempo si era ridestato da quel semi stato di trance:
“Non può essere, non è possibile…. Jack, le analisi sono sbagliate, vero? Non ha senso… e tutto ciò è fisicamente non possibile!”
Jack invece non sembrava di quell’idea. Si avvicinò a Ianto e dopo avergli dato un bacio sulla fronte e sussurrato un “torno subito” si era defilato con uno svolazzo di capotto.
“Ianto… perché tutta questa preoccupazione? E’ qualcosa di brutto?” Gwen si era avvicinata all’amico ancora steso prendendogli la mano.
“non è una cosa brutta. Solo, impossibile” le rispose il ragazzo.
“L’ HGC è la sostanza che il corpo di una donna rilascia quando aspetta un bambino” Si decise a rivelarle.
Gwen si portò una mano alla bocca, sconvolta. Come poteva essere? Ma in quel momento non poteva lasciarsi andare alle sue emozioni poiché Ianto aveva bisogno di lei.
“Quando Rhys saprà che voi aspettate un bambino e noi no andrà su tutte le furie!”
Disse la ragazza facendo ridere il teaboy.
“Non credo Gwen, poiché questo è impossibile” le rispose Ianto con un sorriso immaginando la faccia dell’uomo.
Ad un tratto la mora sembrò colta da un’idea improvvisa: si spostò quasi di corsa e prese un macchinario che trascinò fino al lettino.
Poi porse a Ianto un piccolo sondino nero.
“ mettilo sulla pancia” ed azionò il macchinario. Subito sul muro di fronte a loro apparve lo scheletro del ragazzo ma ciò che colpiva l’occhio era sicuramente il vistoso puntino rosso al centro della pancia dell’ologramma.
“O mio Dio..” esalò Ianto, guardando l’immagine.
“E’ bellissimo, Ianto” disse Gwen e, dopo aver spento la macchina abbracciò l’amico
“Non prenderla come una maledizione, è un dono. Una nuova vita sta crescendo in te e il fatto che tu sia un uomo lo rende solo più speciale. E’ vero potrebbe essere un alieno come è successo a me. Ma se non lo fosse questo è il regalo migliore che ti si potesse fare.”
Ianto la guardò con gli occhi liquidi di lacrime “ma se anche fosse, Gwen, se tutto per una volta andasse bene e fosse un bambino normale, come potrei crescerlo? E Jack… lui cosa direbbe?”
“Direbbe che è una cosa pazzesca e che beh, è il Capitano Jack Harkness quindi può fare tutto, anche il padre!”
Li interruppe la voce di Jack.
Ianto lo guardò sgranando gli occhi: Ma Jack, come faremo a capire se è un alieno o meno?”
“Questo problema non si pone mio caro Ianto!” esclamò il Capitano scendendo nel laboratorio. “Ricordi quando due mesetti fa siamo stati investiti da quella melma verde dopo aver ucciso quella specie di medusa interstellare? Owen era riuscito a completare le analisi prima di… andarsene” Gwen vide il suo sguardo intristirsi nel nominare l’amico caduto.
“Le analisi dicevano che quella sostanza rendeva qualunque corpo adatto al concepimento e visto che noi, ehm, ci siamo dati alla pazza gioia in questo periodo questo è il risultato”
 
Passati sei mesi dalla notizia la Situazione sembrava ancora piuttosto strana. Ma nonostante ciò la vigilia di Natale Gwen e Rhys furono invitati a casa di Ianto – ormai anche casa di Jack- per il cenone.
“buonasera!” li accolse il pimpante Capitano sulla soglia di casa, per poi prendere i loro cappotti e sciarpe ed appenderli.
“Vedo che Ianto ti ha inculcato un po’ di educazione!” non potè fare a meno di notare la ragazza “a proposito… dov’è la nostra mamma?”
“Spiaggiato sul divano” rispose Jack con un sogghigno.
“Vi ho sentito! Entrambi. Quindi per un mese scordatevi il mio caffè miracoloso. Tanto io non ne potrò bere per altri tre mesi, grazie tante Jack!” li redarguì la “puerpera” dalla sua postazione nel divano.
A ragion del vero bisogna dire che Ianto sembrava sul serio arenato sul divano, al pari di una balena. Da tempo ormai aveva abbandonato i suoi tanto amati completi per lasciare posto a delle comode tute che non stringevano il ventre in progressiva dilatazione.
Ciò che, per delle menti superficiali e limitate, sarebbe risultato grottesco, agli occhi di Jack e dei loro amici era bellissimo: ormai al sesto mese il bambino si faceva sentire a suon di calcetti che si triplicavano quando Jack si metteva ad accarezzare quella protuberanza dal sapore di vita.
Era felice il Capitano di star costruendo una famiglia, anche se non nel modo più convenzionale, con quell’educato Gallese che aveva conquistato il suo cuore.
“comunque signori se mio marito si degnasse a farmi alzare potremmo accomodarci a tavola e gustare dell’ottimo tacchino” riprese Ianto. Ed ecco un’altra novità: Jack, ad un paio di mesi dall’inizio della Situazione aveva insistito per fare di Ianto un uomo onesto convolando a giuste nozze.
“Arrivo subito mio caro, solo se ammetterai di somigliare almeno un po’ ad un cetaceo!” gli rispose l’immortale guardandolo con quel suo solito ed irresistibile sorrisetto da bastardo.
“piuttosto rotolo fino alla sala da pranzo” gli rispose il più giovane guardandolo in cagnesco.
Come al solito a risolvere la situazione fu Gwen:
“Rhys aiuta Ianto, Jack tu vieni con me ed aiutami a servire la cena” e superò l’uomo borbottando “me l’avevano detto: mai lavorare con una coppia!”
Fatto sta che la cena si concluse nel migliore dei modi con tanto di apertura dei regali, anche se quasi tutti erano destinati al nascituro, cosa che Jack non evitò di notare sostenendo che se suo figlio veniva viziato così mentre ancora non era nato non osava immaginare nel futuro.
Verso le due i coniugi Williams se ne andarono un po’ brilli ma felici di aver passato la serata con i loro amici più cari mentre la famiglia Harkness- Jones si ritirava nella confortevole camera da letto.
“Sai…” interruppe il silenzio Ianto, alzando lo sguardo per guardare meglio il viso del marito “pensavo che sono felice” e Jack, che in genere avrebbe risposto con una battuta mordace, si limitò a baciargli la fronte ed a stringerlo più forte, mentre sopra di loro la pioggia scrosciava sui tetti di Cardiff.
 
NOTE A PIE’ DI PAGINA

Eccomi qua! Se siete arrivati qui sotto vi meritate un bel grazie! Ho scritto questa storia di getto perché Chidren on Earth è troppo dolorosa da digerire.
Quindi qui la fluffagine regna sovrana a discapito del diabete, anche il mio xD.
Qualche piccola precisazione: Il fatto Gwen non abbia idea di cosa siano le HGC ha un senso non essendo mai stata incinta (almeno non nella mia storia collocata subito dopo la seconda serie, come se la terza non fosse mai esistita) mentre Ianto sa sempre tutto e Jack, beh… è Jack quindi ciò basta!
Inoltre ho deciso di fare il salto temporale per evitare di rendere la storia troppo pesante da leggere! :)
Se vorrete lasciare una recensione mi farebbe molto piacere.
Alla prossima
Lori Liesmith :3
  
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