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Autore: namirami    17/07/2014    2 recensioni
"Ora mi è chiara una cosa, Nami-san: ho capito perchè non riesco a smettere di pensare a te, anche se ti conosco a malapena. Ho capito perchè quando ti ho visto ho provato un sentimento che non avevo mai provato per nessuna, perchè mi hai ammaliato più di ogni altra ragazza.
Perchè la tua bellezza nasce da dentro, Nami-san. La tua bellezza è quella di una persona tenace e determinata, che ha superato mille difficoltà, che lotta con tutte le sue forze per le persone che ama, come una leonessa che difende i suoi cuccioli ad ogni costo".
Ciaooooo a tutti nakama!!!
Un piccolo regalo a tutti quelli che amano SanjixNami, una raccolta dedicata a loro che andrà a toccare vari momenti di questo bellissimo manga/anime e che vedrà impegnati i nostri protagonisti alla scoperta dei sentimenti che provano l'uno per l'altra.
Romanticismo, comicità, azione ed erotismo saranno gli ingredienti principali, con una larga dose di nakamaship!
che aspettate? date un occhio e ditemi che ne pensate!
Attenzione: SPOILER!
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 17. L'essenziale.

(Only you, always you).



“Meredith: “I lied. I'm not outside of this relationship. I'm in. I'm so in, it's humiliating because here I am begging”.
Derek: “Meredith...”
Meredith: “Shut up. You said Meredith and I yell, remember?
Okay, here it is, your choice... it’s simple, her or me, and I’m sure she is really great. But Derek, I love you, in a really, really big pretend to like your taste in music, let you eat the last piece of cheesecake, hold a radio over my head outside your window, unfortunate way that makes me hate you, love you.
So pick me, choose me, love me.”
Grey's Anatomy 2x05.



AMBIENTAZIONE: DRESSROSA.

Camminavo tranquillamente sulla spiaggia fumando una sigaretta: il tempo era sereno e il cielo di un azzurro così intenso da far quasi male agli occhi.
Tra poco ce ne saremmo andati da Dressrosa: non potevo negare che ciò mi dispiacesse, forse più che lasciare l'isola degli uomini-pesce con le sue meravigliose sirene.
Mi sedetti continuando a guardare il mare, sperando che mi aiutasse a sciogliere i miei dubbi. Quest' isola così passionale aveva sconvolto il mio animo: incontrare Viola-chan era stato più travolgente di quanto credessi. Continuavo a pensare a lei, alle sue movenze, al suo sguardo ammaliante... cosa poteva desiderare di più un uomo?
Forse fu perché ero perso in questi pensieri, che mi accorsi della sua presenza quando ormai era a pochi passi di distanza:
“Buongiorno, Sanji-san”.
“Cara Viola-chan! È sempre un piacere incontrarti. Mi stavi seguendo?”.
Sorrise inarcando leggermente le labbra, in quel modo così elegante che tanto mi piaceva.
“Anche se fosse, ti dispiacerebbe?” mi chiese smaliziata.
“Certo che no”.
“Allora, se non ti disturbo mi siedo qui accanto a te”.
“Ma certo! Questo punto della spiaggia è davvero bello”.
“Sì, è vero. E' uno dei miei posti preferiti di tutta l'isola”. Appoggiò la testa sulla mia spalla e mille brividi mi percorsero.
Rimanemmo per un po' in silenzio, ascoltando il dolce rumore delle onde. Guardavo il mare e,  soprattutto, guardavo lei. Era così bella, dolce, sensuale... sarebbe stato così facile lasciarsi andare con lei, eppure...
“Sanji-san, so che tra poco ve ne andrete” mi disse tutto d'un tratto.
“Be', sai, essere pirati vuol dire anche questo: siamo stati in tante isole e ogni volta ci dispiace  lasciare i nuovi amici che abbiamo conosciuto. Però abbiamo amici in tanti luoghi e c'è un vincolo indissolubile che ci unisce! E torneremo a trovarli, e sarà bellissimo rivedersi e raccontarsi tutto quello che è successo. Viviamo tante avventure e vediamo molti posti”.
“Già, immagino che sia una vita molto eccitante”.
“Viola-chan, ormai conosco bene il mio capitano: se tu volessi venire con noi, non ci sarebbe alcun problema”. Fu allora che sollevò la testa dalla mia spalla per guardarmi negli occhi, molto profondamente, come forse nessuna donna mi aveva mai guardato:
“C'è una parte di me che vorrebbe partire. Ma ora Dressrosa è libera, mio padre è tornato a regnare, ho la possibilità di stare con Rebecca, che tanto mi ricorda mia sorella: non è semplice scegliere, Sanji-san. Ma forse, se qualcuno mi desse un particolare incentivo per partire...” lasciò sospesa la frase, ma intuii dove volesse arrivare. Si schiarì la voce, per poi aggiungere:
“Sanji-san, mi spiace davvero averti ingannato al nostro primo incontro. So che tu capisci quale era la mia posizione e non mi condanni, ma ci tengo comunque a dirtelo. Così come voglio dirti che tu mi hai colpito: non ho mai conosciuto un uomo come te, che sappia capire le donne solo guardandole negli occhi. Sei diverso da tutti gli altri, sei speciale. Mi basterebbe solo un tuo cenno, e sarei pronta a partire”.
“Viola-chan, non potrei mai chiederti una cosa del genere: partire o meno deve essere una scelta solo tua e...”.
“Non è questo il punto, vero?”. Continuai a guardarla: così bella, elegante, sensuale... pensai che avrei davvero potuto chiederle di partire, avrei potuto fare l'amore con lei, sposarla, costruire una famiglia... anche se avrei ingannato solo me stesso e lei.
“Principessa, vedi no-”.
“Anche in questo sei speciale. Cerchi in tutti i modi di non ferirmi facendo attenzione alle parole. Ma l'ho capito: il punto è Nami”. Era andata subito al sodo e, del resto, non aveva molto senso girarci intorno.
Il punto era Nami-san.
Il punto era sempre e solo Nami-san.
“Anche senza usare il mio potere, ho visto come la guardi, Sanji-san, la luce che ti fa brillare gli occhi quando solo la nomini, e ho desiderato rivedere la stessa luce quando guardi me, ma... non è così”.
“Viola-chan, tu sei una donna straordinaria: bellissima, sensuale, intelligente, ammaliante. Hai tutte le qualità per far innamorare qualsiasi uomo”.
“Tranne te” mi disse diretta.
“Vedi, ho un profondo rispetto verso voi donne e non potrei mai ingannare una dolce ragazza come te. Sarebbe semplice lasciarsi andare con te e una parte di me vorrebbe davvero farlo, però ti prenderei in giro. Non hai nulla da invidiare a nessun'altra donna. Ma... Nami-san mi ha stregato. Mi riesce difficile spiegartelo perché è difficile spiegarlo anche a me stesso, è come se fosse una malattia, come se fossi stato contagiato da lei. E' nelle mie vene, nella mia mente, nel mio cuore. E ho cercato di sostituirla con altre, ma non ci sono mai riuscito”.
“Lei ti farà soffrire”.
“Lo so, mia cara, ma  nonostante questo, il mio cuore non si arrende. Ormai le appartiene e tu meriti di essere amata da qualcuno che ti possa donare corpo e anima, totalmente. E vedrai che non tarderai a trovarlo”.
La abbracciai per darle conforto.
“Spero che sappia quanto è fortunata, altrimenti dovrà vedersela con me”. Sorrisi, pensando a quanto la situazione fosse buffa: Viola-chan faceva girare la testa a qualsiasi uomo, tutti mi avrebbero detto che sono un pazzo, ma non potevo fare diversamente. Da sempre aspettavo una donna come lei, eppure... Nami-san mi aveva conquistato la mente e il cuore.

***
La collina da me scelta per disegnare la cartina dell'isola era a dir poco perfetta. Posizionai il cannocchiale puntandolo verso la spiaggia e presi carta e matita per prendere appunti. Ma appena iniziai a guardare, dovetti fermarmi.
Una scena mi scosse: sulla spiaggia c'erano Sanji-kun e Viola che si stavano abbracciando.
Feci un profondo respiro ed incominciai a camminare nervosamente.
Prima o poi doveva succedere: Sanji-kun faceva la corte ad ogni bella ragazza che incontrava, un giorno o l'altro qualcuna gli avrebbe detto di sì. Ma non ci avevo mai pensato seriamente, sino ad ora.
Quando avevo scoperto che nei due anni di lontananza era stato a Kamabakka, una parte di me si era ritrovata inaspettatamente felice. Su quell'isola non poteva fare lo stupido proprio con nessuna. Poi nell'isola degli uomini-pesce mi ero sorpresa nel constatare che mi dava fastidio il suo corteggiamento verso le sirene.
E ora... ora una ragazza lo ricambiava. E non facevo che pensare questo. E ciò mi irritava. Perché tutto questo? Perchè proprio ora?
Gelosia, aveva detto Robin, quando poche sere fa ero scoppiata: dovevo parlarne con qualcuno, non riuscivo più a tenere tutto dentro, e lei è mia sorella. Mi ero fatta una grossa risata quando aveva detto che si trattava di gelosia: io gelosa di un damerino come il cuoco? Lo avevo sempre ritenuto impossibile.
Allora perché continuavo a stare male e ad avere il voltastomaco tutte le volte che lo vedevo con Viola? Odiavo ammetterlo, però forse Robin un po' aveva ragione. Perchè Sanji-kun era un'idiota, senza ombra di dubbio.
Ma era il mio idiota.
E ora mi sentivo impotente, disarmata: cosa potevo dire o fare? L'avevo sempre trattato come uno schiavetto e l'avevo spesso picchiato. Invece Viola era gentile, elegante, ammaliante, una vera principessa. Non aveva di certo i miei modi di fare.
Feci un altro profondo respiro e guardai il foglio che avevo tra le mani. Inavvertitamente vi avevo disegnato ed era a dir poco inguardabile ciò che avevo fatto.
Mi fermai: non potevo ridurmi così. Io, che volevo disegnare la cartina del mondo, ero qui ad rattristarmi per un ragazzo? No, così non andava bene per nulla.
Presi un altro foglio e ricominciai da capo.

Tre ore dopo.

Una brezza leggera mi ridestò dal mio sonno. Aprii gli occhi: senza accorgermene mi ero addormentata. Cercai il foglio con la cartina, ma non lo vidi.
“Se stai cercando la tua cartina ce l'ho io. Ottimo lavoro Nami-san, non lo credevo possibile ma sei diventata ancora più brava” disse una voce familiare alle mie spalle.
“Sanji-kun!” esclamai: era seduto a pochi passi da me. “Da quanto sei qui?”.
“Da circa un quarto d'ora. Eravamo tutti con il re ed era un po' che nessuno ti vedeva. Così sono venuto a cercarti”.
“So badare a me stessa. Come hai fatto a trovarmi? Quest'isola è grande”.
Sorrise, per poi rispondermi:
“Immaginavo ti fossi appartata per raccogliere i dati sull'isola e avevo visto questa collinetta dalla spiaggia. Mi è sembrato un ottimo posto per avere una visuale completa dell'isola. Non dimenticare che ti conosco, Nami-san., e che ti adoro”.
Tipica risposta da Sanji-kun.
“Inoltre è qualche giorno che ti vedo pensierosa. Qualcosa ti turba?”.
“No, è tutto a posto. Ridammi la cartina” gli strappai il foglio dalle mani ed iniziai a mettere a posto le mie cose. Dovevo andarmene: il fatto che continuasse a comportarsi con me come se nulla fosse era troppo irritante.
“Se non ne vuoi parlare ora non importa, ma sappi che io per te ci sar-”
“Piantala! Ti ho detto che sto bene, non c'è nulla di cui ti devi preoccupare. Ora lasciami in pace!” gli dissi duramente mentre riordinavo sempre più freneticamente i miei attrezzi.
“Nami-san è evidente che qualcosa non va. Perché non ti fermi e ne parliamo?”. A quel punto non riuscii più a contenermi: gli diedi un pugno che lo stese e continuai urlandogli contro:
“Smettila! Perché continui a fare il cascamorto con me? Non hai forse trovato una ragazza che ricambia i tuoi sentimenti? Torna da lei e non mi infastidire più!”.
Mi morsi la lingua appena finii di parlare: accidenti a me e alla mie impetuosità! Non volevo dirgli queste parole, ma non poteva continuare a farmi la corte ora, rendeva tutto più difficile.
Si alzò lentamente: stava per parlare ma decisi di non stare ad ascoltare. Feci alcuni passi per allontanarmi ma la sua voce mi richiamò:
“Nami-san aspetta! Non devi essere gelosa di Viola-chan, non ne hai motivo! Lasci che ti spieghi”.
Mi voltai e non gli diedi il tempo di continuare, non riuscivo proprio a calmarmi:
“Io non sono gelosa, razza di idiota! È solo che...” riuscii a trattenere le lacrime, come avevo già fatto tante volte, ma mi sfogai. Ero un fiume in piena:
“Ora ho capito di cosa ho veramente bisogno per essere felice, Sanji-kun.
Sai, quando ero piccola, credevo che mi mancassero tante cose, invece avevo tutto ciò che mi occorreva per essere felice. Ma l'ho capito troppo tardi.
Quando siamo stati separati, l'incubo è ritornato: di nuovo, temevo di aver perso la serenità che così duramente ero riuscita a ritrovare. Per fortuna tutto si è risolto, anche se ad un prezzo molto alto.
Ma ora ho paura di aver commesso di nuovo lo stesso errore. So ciò che mi rende felice.
Non ho bisogno di una casa lussuosa, di vestiti all'ultima moda, di gioielli d'oro.
Ho bisogno di te. Ho bisogno della nostra famiglia e... ho bisogno di te. Ma temo di essermene resa conto troppo tardi, ancora una volta. È così?”. Mi costò una fatica immensa pronunciare queste parole, ma una parte di me si sentì più libera e leggera.
Sanji-kun fece qualche passo verso di me:
“Perdonami, Nami-san, ma non posso più trattenermi”. Chiusi gli occhi e mi preparai a frasi del tipo “Viola ed io ci siamo fidanzati” o “Viola è la ragazza giusta per me”, invece sentii le braccia di Sanji-kun cingermi la vita e le sue labbra posarsi sulle mie. Aprii gli occhi, che si scontrarono con il blu dei suoi, mentre le nostre lingue si incontravano per la prima volta. Fui io ad interrompere questo piccolo bacio e bastò il mio sguardo per fargli capire che avevo bisogno di spiegazioni:
“Io ti adoro Nami-san e farei tutto per te. Non devi rinunciare a niente, sarei disposto a consegnare me stesso, o meglio ancora quella sottospecie di alga che ci portiamo appresso, alla marina, per non farti mancare tutto quello vuoi. Desidero vederti sorridere, starti accanto, aiutarti, è ciò che mi rende  felice”. Continuò prendendomi il viso tra le mani:
“Io ti amo, Nami-san. Sei la donna con cui voglio svegliarmi, con cui voglio addormentarmi e con cui voglio fare tutto quello che c'è nel mezzo”.
Mi venne voglia di ridere, piangere, prenderlo a schiaffi, baciarlo a perdifiato: queste parole erano una sinfonia così dolce ed inattesa. Mi strinse forte a sé e mi baciò di nuovo. Ci staccammo solo quando divenne impellente il bisogno di respirare a pieni polmoni.
“Ricordati che difendo con tutte le mie forze i miei tesori” gli dissi in modo dolce ma deciso “e che non li condivido con nessuno”.
“Oui, mademoiselle. Ogni suo desiderio è un ordine”.
“Baciami ancora” gli dissi diretta.
E mentre mi baciava, fui sicura che sarebbe stato per sempre.


       
۩  ®

Ciao a tutti! Come vi accennavo, Dressrosa mi ha ispirato sin da subito ed è un po' che ho iniziato a scrivere questa storia. So che è nata e si sta sviluppando la coppia SanjixViola, ovviamente a me non piace ma ognuno è libero di shippare chi vuole; però ho deciso di affrontare la questione “di petto” in questa fan fiction. Spero che i personaggi non siano troppo OOC: né Nami (ancora non conosce Viola, non può di certo esserne gelosa!) né Sanji (spero non sembri troppo paradossale il fatto che rinunci ad una ragazza bella e intrigante come Viola). È vero che il nostro caro cuoco dice di essersi innamorato di lei, ma è anche vero che poi decide di andare sulla Sunny dalla “sua” Nami-san.
Piccola precisazione: io immagino che la saga finisca con il classico lieto fine, ma ovviamente non sono nella mente di Oda e non ho idea di come si svilupperanno gli eventi.
Al momento ho scritto storie sulle varie saghe, potrei scriverne un'altra su Dressrosa quando questa saga finirà, (più o meno tra 200 mesi XD) oppure farmi ispirare da qualcuno dei film di One Piece o operare solo di “fantasia”, però l'idea è quella di aggiornare la raccolta prima che si passi da Dressrosa alla prossima saga (che chissà quando inizierà!).
Come sempre attendo i vostri preziosi commenti, grazie mille a tutti i bellissimi recensori.
Ho scritto anche troppo, ora a voi la parola!
Un forte abbraccio.
Namirami. 
  
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