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Autore: Kiara DE Nian    18/07/2014    2 recensioni
“Ogni ragazza spera di trovare quel CATTIVO RAGAZZO che sia buono solo per lei.”
Si basa su questo la vita di Vanessa e Fabrizio.
La prima è una semplice adolescente innamorata dell'amore che frequenta l'ultimo anno di liceo.
Il secondo è un ragazzo di 20 anni che ama fare del male, odia anche chi lo ama, fuma e beve.
Lei fidanzata. Lui appena tradito.
Un giorno, probabilmente, il destino li farà incontrare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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“Ogni ragazza spera di trovare quel CATTIVO RAGAZZO che sia buono solo per lei.”

POV FABRIZIO
Dicembre 2013

Apro lentamente gli occhi, mi giro sul lato destro del letto e fisso la luce pallida che entra dalla finestra. Il piumone stravolto come se avessi lottato duramente e la mia canotta umida sul pavimento. Ho bevuto eccessivamente ieri sera, ho fumato decisamente troppe canne e ho capito – finalmente – di voler mettere un punto alla mia relazione con Virginia. Mi ha tradito. Mi ha spezzato il cuore dopo due anni di relazione. Mi ha distrutto letteralmente. In fondo ho 20 anni, sono forte, posso riprendermi, posso ricominciare. Devo trovare un lavoro, devo rimettere al loro posto tutti i frammenti della mia anima, devo caricarmi. Sarà difficile ma oggi è un nuovo giorno e sì, ci riuscirò.
 
POV VANESSA
Dicembre 2013

Corro precipitosamente verso la fermata del pullman senza guardare le auto che potrebbero investirmi da un momento all’altro. Raggiungo la solita panchina sulla quale mi siedo da quasi 5 anni, sistemo le cuffie e mi immergo in quel mondo che io apprezzo tanto.
“Vivimi senza paura, che sia una vita che sia un’ora” –Laura Pausini
Sì, vivimi Lorenzo. Vivimi. E’ quello che dovresti fare invece di passare le tue ore in camera  a ripetere, studiare, ripetere, studiare e ripetere. Dovresti passare del tempo con la tua ragazza e mettere da parte i tuoi interessi, a volte. Mi trascuri anche il Sabato sera per un corso di chimica, per un documentario in televisione o per una doppia interrogazione alla quale vuoi presentarti. Sono qui, da sola. Vienimi a prendere se dici di amarmi.
Noto sopraggiungere il bus in lontananza, mi alzo e mi chiedo quanto sia pronta a vederlo in classe, indaffarato a capire quale soluzione matematica sia più semplice e veloce.


POV FABRIZIO

Scendo a fare colazione, mia madre e mio padre sono al tavolo. Mio fratello è a Parma, primo anno di Giurisprudenza, è vero, a volte lo dimentico. Lui è il figlio prediletto. E’ il figlio perfetto, quello che non sbaglia mai, quello che vive per essere venerato dai genitori. E io…. Io…. NO.
 “Cos’ hai intenzione di organizzare oggi? Una rimpatriata tra ex amici con birra e chili di hashish?” esclama mio padre guardandomi da lontano. “Ho già fatto tutto questo ieri. Mi sono divertito. E ho dimenticato quello che dovevo dimenticare.” Lo dico senza paure e senza ripensamenti. Il nostro rapporto si riduce a questo. Mi odia, lo odio, ci odiamo. Ho sconvolto l’esistenza ai miei genitori 5 anni fa e adesso ne pago le conseguenze.
“Non hai nessuna vergogna? Ti abbiamo cresciuto e ti abbiamo voluto bene dal primo momento. Abbiamo cercato di insegnarti le buone maniere, il rispetto e l’affetto. Ma guarda Fabrizio, guarda a che punto sei” Mia madre urla e sbraita provando ad educarmi ancora oggi, dopo 20 anni, ma niente. Non ne voglio sapere delle loro lezioni. Non sopporto il mondo intero. Non sopporto nemmeno me stesso. Butto giù l’ultima goccia di latte e ripeto per la milionesima volta “Non mi considero umano perché non lo sono. Non ho un cuore, ho solo una pietra che sostituisce quell’organo. A me non importa di voi, di mio fratello o delle persone che mi sono vicine. Andate tutti al diavolo”. Mio padre si alza di scatto e mi ferma velocemente con un braccio sull’uscio della porta, mi scruta come se non mi conoscesse e mi rivolge le parole peggiori che un figlio possa ascoltare. “Ti sei fatto bocciare tre anni consecutivi. Hai disegnato il dito medio sulla lavagna durante l’interrogazione, sei entrato in aula in costume, hai tirato un pugno al tuo professore di storia, hai bucato le gomme della sua auto, hai bevuto alcool in classe e hai costretto i più piccoli a fumare in bagno. Hai annientato te stesso senza alcun motivo. Ho pagato le tue continue multe, ti ho tirato fuori dai locali e ho chiesto favori ai miei colleghi della caserma ogni settimana negli ultimi 6 anni. Io e tua madre non meritiamo questo eppure siamo ancora qui a darti un luogo per restare perché altrimenti staresti sotto un ponte o addirittura al cimitero.”
“O meglio, al carcere” Concludo così il suo discorso e vado via. La casa in campagna del mio amico Ivan mi aspetta, ho 5 chili di erba ed è il momento di farne uso.


POV VANESSA

La prima ora del penultimo giorno di scuola prima delle vacanze Natalizie ci aspetta. Abbandono il mio zainetto sul muretto del cortile e raggiungo il mio gruppo al bar vicino.
“Buongiorno anche a te Vanessa. Non dovresti essere in compagnia di Lorenzo?” Urla Chiara, una delle mie più care amiche.
“Eccolo eccolo, tutto per lei”. Mi volto e mi ritrovo le sue braccia intorno a me. Mi stringe forte e mi concede un piccolo bacio sulla fronte prima di abbandonarmi di nuovo. “Corro a ripetere storia amore, sai com’è, ci vediamo a ricreazione va bene?”
“Certo, come preferisci”  Lo allontano con il braccio, mi rigiro e strizzo gli occhi infuriata.
Chiara si avvicina lentamente cercando di capire il mio stato d’animo. Lei è davvero eccellente in questo.
“State insieme da 3 mesi e si comporta già così?”
“Ama studiare Chià, non lo vedi?”
“Lo capisco ma non può continuare in questo modo. E’ odioso. Ama anche a te, non solo i libri, o sbaglio?”
“Non lo so se sbagli. Proprio non lo so”
“Chiudilo in una stanza e parlatene. E’ la cosa migliore, lui non se ne rende conto”
“Mi trascura in continuazione. E sono solo 90 giorni. Dopo la ricreazione ci parlo.”
“Perfetto. Vieni qui che ti tratto io come fidanzata innamorata” Ride e inizia a farmi il solletico sulla pancia.
Le mie urla fanno voltare tutti ma almeno sorrido, è quello di cui ho bisogno. Sì, ne ho decisamente bisogno.
 
POV FABRIZIO

E’ la quinta canna nel giro di due ore. Ivan gioca all’ix Box e io ho la testa in fiamme. Mi gira lo stomaco e non sento nulla. Ma si, non è una novità.
Riesco a riflettere meglio in questo stato – anche se appare impossibile quando lo confido ai miei genitori. Tutti i miei amici trascorrono le loro giornate così. Io mi sono unito a loro all’età di 13 anni. Amo fumare, amo bere fino ad ubriacarmi, amo superare ogni tipo di limite dimenticando anche il mio nome. Amo essere menefreghista perché se nessuno tiene a me che senso ha provare qualcosa? Chi merita del bene? I miei genitori? Ho deluso entrambi troppe volte, mi definiscono un animale, il diavolo e il bambino che non cambierà mai. Mi trattano da stupido perché compio azioni stupide. Sprigionano odio ogni sera, quando rientro a casa. Eppure non hanno il coraggio di farmi la valigia e sbattermi fuori casa. Lo dicono ma non hanno le cosiddette palle per farlo. Mia cugina continua a ripetere che si tratta d’amore per il proprio figlio. Io la considero pena.
Faccio PENA A TUTTI. Sono senza futuro. Ho perso il mio lavoro una settimana fa nel ristorante, giù a mare. La paga era ottima ma ho avuto la capacità di distruggere anche quell’ultimo progetto che mi ero messo in testa. Il mio turno era alle 20 ed io mi sono presentato ubriaco. Completamente.
 
Proprio 7 giorni fa ho scoperto la mia ex ragazza con un altro, le ho urlato in faccia tutto lo schifo che provavo e ho provato a controllarmi ma non ci sono riuscito. Adesso il suo nuovo amichetto è al pronto soccorso con un braccio fratturato! E lei, lei è solo una piccola troia. Eppure nonostante io sia così stronzo l’ho amata davvero. L’ho desiderata e l’ho amata. L’ho amata. L’ho amata e l’ho amata. Ho discusso anche con suo padre che non si fidava, ho discusso con suo fratello perché aveva paura di me e mi sono fatto piacere da loro ma lei è stata più brava. Ho perso ancora una volta nella mia vita. Perdo in continuazione TUTTO.
Bevo la sesta birra, fumo la settima canna e cerco di non pensarci. E’ la cosa migliore.
 
POV VANESSA

Esco dall’aula e mi dirigo verso Lorenzo che è immobile vicino la finestra, intento a leggere un libro di filosofia, suppongo. Lo strattono verso il muro con violenza ed inizio il mio discorso – non preparato – urlando come un’isterica appena rilasciata da un manicomio.
“Io ti ho conosciuto quest’estate. Mi sono innamorata di te giorno dopo giorno. Mi hai fatta sentire importante, mi hai trattata come una principessa e mi hai amata anche tu. Mi hai aiutata, mi sei stato vicino e io ti ho aperto il mio cuore. Ho trovato anche un amico con te, non solo il mio ragazzo” Il mio viso non è affatto rilassato mentre continuo ad alzare la voce, le mani sono fredde e sudate. Lui mi osserva perplesso e quasi spaventato.
“Amore non riesco davvero a capire cosa stai cercando di dirmi.. Io..”

“Tu Lorenzo, si TU. Mi trascuri in continuazione lo sai? Lo sai come si tratta una giovane ragazza? Lo sai cosa significa stare con qualcuno? Lo sai che dovresti chiedermi di uscire qualche sera? Così, per farmi divertire, per ridere insieme e per correre a prendere un gelato. Lo sai che il sabato sera dovresti trascorrerlo con me e non sul tuo letto a leggere l’ultimo libro di Shakespeare?”

“Amore ne riparliamo più tardi. Ti stanno guardando tutti. Stai esagerando”

“Non sto esagerando, sono semplicemente stufa di non essere la tua ossessione. Cambia atteggiamento oppure sparisci.”

Lorenzo mi scruta perplesso, mi prende le mani delicatamente e mi accompagna in bagno come se avessi bisogno d’aiuto.

“Vanessa hai ragione. Hai decisamente ragione, ti farò sentire importante come meriti. Stasera cena al ristorante, solo io e te, va bene?”

Lo guardo sorridendo e mi soffermo sui suoi occhioni verdi.

“Va bene. Ti amo”

“Ti amo anche io”

   
 
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